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Il fenomeno populista e l'ingresso dei paesi orientali nell'UE

Solo l'ingresso di un certo numero di paesi orientali nell'UE e l'assestamento delle loro formazioni lungo le linee di divisione del sistema di partito che all'interno dell'UE si è via via delineato ha modificato in parte la situazione e ha contribuito a irrobustire il fenomeno populista nei trattifondamentali che era venuto assumendo a partire dagli anni '90 nella parte occidentale del continente. Un primo risultato di questa convergenza si è visto nelle elezioni per il Parlamento europeo del 25 maggio 2014. Le elezioni europee hanno consentito a una parte della popolazione di scegliere le liste più connotate in senso populista per inviare un messaggio ai partiti maggiori. L'attitudine strutturale a considerare importanti soltanto le aspettative del proprio popolo e a guardare con scetticismo le ipotesi di collaborazione ha ridotto sinora la possibilità di queste formazioni di esercitare un'azione incisiva in seno al

Parlamento europeo. Populismo, destra radicale, estrema destra: affinità e false equivalenze

Ai successi elettorali dei partiti populisti è stata assegnata la funzione di termometro delle tensioni sociali degenerate a livello patologico e la loro capacità di attrazione è stata collegata alla propagazione di un'ideologia dell'odio e dell'esclusione che vede nell'estraneo alla comunità di appartenenza un bersaglio ideale.

Alcuni dei caratteri del populismo lo differenziano nettamente dal neofascismo e dagli altri movimenti di estrema destra. Basti pensare alle idee molto diverse che populisti e neofascisti hanno del rapporto tra società e poteri pubblici, con i primi che subordinano lo stato al servizio delle esigenze espresse dalla società e propongono una serie di sostanziali limitazioni alla sua sfera di intervento mentre i secondi gli votano un autentico culto e ne fanno l'indispensabile strumento che dà forma.

La sostanza e la direzione al popolo sono fondamentali per evitare che esso rimanga una massa indifferenziata e anarchica, soggetta a continui accessi di egoismo individualistico.

È interessante considerare quanto sia diversa la funzione del richiamo al valore della nazione nei due casi: da un lato, viene utilizzato come perno di una predicazione espansiva e aggressiva nei movimenti dell'estrema destra; dall'altro, viene eretto a baluardo difensivo contro le temute invasioni del capitale, delle merci e dei lavoratori stranieri, diventando il caposaldo di una posizione rigidamente isolazionista nei movimenti neo-populisti.

Nonostante i discorsi di entrambi possano avvicinarsi e in alcuni casi coincidere su alcuni temi, estrema destra e populismo rimangono due soggetti distinti. Questo è dimostrato dal fatto che anche Betz, pur considerando il populismo come un prodotto evolutivo dell'estrema destra e non un genere totalmente autonomo, ha notato come i partiti populisti emersi negli anni '90 siano inclusi nella categoria della "destra radicale".

Siano stati piuttosto attenti a enfatizzare il proprio rispetto della democrazia e dell'ordine costituzionale. Il nuovo populismo non può essere presentato come un remake del fascismo. Alcuni partiti che oggi possiamo definire populisti hanno gravitato in passato nell'estrema destra: il caso del Front national è il più evidente, accanto a quello borderline del British National Party. La convergenza delle argomentazioni critiche nei confronti di bersagli polemici: immigrazione, eurocrazia di Bruxelles, cosmopolitismo, classe politica liberale e socialdemocratica. Se nei manifesti dei gruppi di estrema destra è tuttora palese il riferimento a una considerazione gerarchica di razze e culture, ben diversi sono i criteri adottati dai partiti populisti, ispirati a una valorizzazione del concetto di differenza. E se da un lato è palpabile la presenza di un nazionalismo carico di emotività e non esente da toni aggressivi, dall'altro i richiamialla terra patria sono ispirati a una concezione difensiva, volta a proteggere l'identità del popolo. Reynié: se il decollo dei partiti populisti europei, degli anni '80-'90, è il prodotto di partiti di destra, non è legato a un revival delle idee fasciste ma, a un'operazione di riconversione a un populismo che integra i dati culturali, sociali e psicologici della nuova società europea. Biorcio: le mobilitazioni promosse dalle nuove formazioni populiste non sono una semplice radicalizzazione dei conflitti storicamente gestiti dai partiti di estrema destra. Si tratta di mobilitazioni molto diverse, perché non mettono in discussione le democrazie esistenti ma ne contestano l'allentamento degli autentici principi e valori democratici. Significato nel populismo: Popolo: comunità coesa e virtuosa, principio di legittimazione dell'azione di governo. Leader: portavoce del popolo, interprete dei suoi bisogni, provvisto.

di qualità ordinarie in misura straordinaria. Democrazia: regime ideale, da realizzare integralmente con strumenti di espressione popolare diretta e senza mediazioni istituzionali.

Significato nell'estrema destra: Popolo: massa da educare sotto la guida delle élite. Leader: guida del popolo e della nazione, a cui indica il destino, provvisto di qualità straordinarie e carismatiche.

Democrazia: regime criticabile perché è soggetto alla volubilità delle masse.

Un'offerta politica originale

Alcune ricerche recenti dimostrano che alla radice dell'espansione elettorale dei partiti populisti non c'è un attaccamento dei loro sostenitori ad atteggiamenti correlati all'estremismo di destra - il culto dell'autorità, l'intolleranza verso la diversità, il pregiudizio antisemita - bensì la crescita in seno all'opinione pubblica di molti paesi europei di sentimenti come

l’ostilità verso gli stranieri, larivalutazione dell’orgoglio nazionale, la preoccupazione per la sicurezza individuale e collettiva,l’insofferenza verso l’ipertrofia degli apparati burocratici. Le ragioni che consentono di raccoglierequesti soggetti all’interno di un’unica famiglia è la forte somiglianza delle soluzioni. Analogo è ilmodo in cui i loro programmi elettorali trattano ed enfatizzano temi quali la lotta control’immigrazione, l’insicurezza, la valorizzazione del radicamento nel territorio, i toni e gli argomenticon cui denunciano i mali causati dalla partitocrazia, la corruzione dei politici e l’inefficienza deiservizi pubblici, o tessono l’apologia delle virtù del lavoro, del sacrificio, dell’onestà e dell’iniziativaindividuale in campo sociale ed economico. In genere si presentano non come partiti ma comemovimenti, un pò per rimarcare le distanze dal mondodella politica ufficiale, un pò perché la loro organizzazione interna è instabile e molto più limitata. Vogliono un mercato dei beni libero all'interno ma nel contempo protetto dalla concorrenza dei paesi che producono e vendono a basso costo, nonché una minore invadenza dello stato nelle attività economiche private. Si arrocano a difesa delle rispettive comunità locali; pur apparendo più vicini alla destra per il rifiuto dell'egualitarismo e dell'integrazione nella società dei gruppi marginali, in genere rifiutano di riconoscersi in questa etichetta, giudicandola riduttiva. I partiti populisti traggono una sostanziosa quota del loro consenso dal risentimento e dallo smarrimento che investono i ceti più negativamente toccati dalle conseguenze della globalizzazione. Il contatto diretto e continuo fra il vertice e la base è necessario alla legittimazione del partito e i bagni di folla delle assemblee.

Le interne e i comizi lo fortificano. Capo come interprete diretto del popolo e delle sue esigenze. Il contatto con i sostenitori passa essenzialmente per il tramite dei canali mass-mediali, tanto che si è giunti a parlare di "tele-populismo" o "cyber-populismo". Leader con una peculiare forma di carisma, un outsider che si è sentito in dovere di porsi al servizio del suo paese, somigliano ai loro elettori, vivono in mezzo ad essi, ne condividono le esperienze quotidiane; linguaggio: franco, diretto, comprensibile dell'uomo della strada. Il discorso pubblico dei partiti populisti ha sempre bisogno di essere calato in un contesto di drammatizzazione emotiva e straordinarietà che assicuri al leader l'alone del salvatore, del riformatore radicale della politica. Populisti si vantano di dire ad alta voce ciò che la gran parte dei loro connazionali pensa ma non ha il coraggio di esprimere perché intimidita dal coro consensuale.

delle élite politiche. I populisti, a malincuore, sono costretti a scendere in campo per dare voce agli sfruttati. Sui manifesti del Vlaams Blok campeggiava, per simboleggiare l'incitamento a ripulire la scena pubblica da corrotti e inetti, una scopa: il medesimo utensile domestico compare, agitato verso l'alto, fra le mani di Pim Fortuyn in una delle sue fotografie più celebri scattata durante un comizio. Frequenti sono gli usi di metafore biologiche, la società è malata, la politica ha provocato una paralisi contro cui occorrono terapie d'urto. Introduzione di strumenti di controllo delle élite: referendum, proposta di legge di iniziativa popolare e possibilità di revoca del mandato ai rappresentanti che tradiscono le aspettative degli elettori (recall: meccanismo usato negli USA). La protesta di cui i partiti populisti si fanno veicolo è una rivolta contro l'establishment, mai contro il sistema democratico. Per quanto

Il riferimento alla nazione sia una componente fissa dei loro programmi, l'intensità con cui vi si ricorre varia da caso a caso, tanto che si è ritenuto di poterla porre a fondamento della distinzione fra due varietà della famiglia: quella del populismo liberale o libertario, che enfatizza l'etica produttivistica sino a farne il valore fondamentale della dinamica sociale (partiti populisti scandinavi, lista Pim Fortuyn, PVV e UDC-SVP); e quella del nazional-populismo, sensibile soprattutto alle campagne contro l'immigrazione e i poteri forti (Front national, Vlaams Blok, DVU, FPO, Lega Nord e Republikaner). L'ipotesi è interessante, ma la possibilità di applicarla è calata a seguito del fatto che i partiti liberal-populisti hanno adottato piattaforme programmatiche in cui la xenofobia aveva un largo spazio.

Dal punto di vista culturale, l'elemento dominante del discorso pubblico dei movimenti populisti è stata la

standard culturali e sociali del paese ospitante. La priorità è preservare l'identità nazionale e promuovere i valori e le tradizioni della cultura occidentale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
26 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisalizza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e teoria politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tarchi Marco.