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Riassunto esame Analisi delle Politiche Pubbliche, Prof. La Mantia Cesare, libro consigliato Le politiche pubbliche problemi, soluzioni, incertezze, conflitti, Luigi Bobbio con gli appunti delle lezioni del prof Zulianello Mattia Pag. 1 Riassunto esame Analisi delle Politiche Pubbliche, Prof. La Mantia Cesare, libro consigliato Le politiche pubbliche problemi, soluzioni, incertezze, conflitti, Luigi Bobbio con gli appunti delle lezioni del prof Zulianello Mattia Pag. 2
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SINISTRA DESTRA

SINISTRA DESTRA ha una visione dove tutte le persone sono diverse, le disuguaglianze sono date e la società corrompe/distrugge questo potenziale dalla nascita.

Altri populismi di destra:

  • I populisti neo-liberali combinano il populismo con un' enfasi posta sullo stato minimo e il libero mercato. Il popolo è identificato nel "contribuente diligente" che è sommerso dalle tasse e oppresso non solo dall'élite politica, ma anche dalla burocrazia (Mudde 2007). Si caratterizzano per un'avversione allo statalismo e al paternalismo di stato. Vedono lo stato e la burocrazia come "parassiti" e ritengono che la sfera privata e la libera iniziativa economica siano in pericolo. Accentuano le disuguaglianze in senso economico. Lo Stato non deve interferire nelle vite delle persone. Tasse (come una "truffa")
  • I populisti nazionalconservatori abbracciano una visione della società gerarchica
e i valori del comunismo sono basati sull'uguaglianza economica e sociale, sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e sull'abolizione delle classi sociali. Il populismo di sinistra, invece, si concentra sulla critica al neoliberismo e al consumismo, sostenendo il femminismo, l'ambientalismo e il welfare state. Non cerca di guidare il popolo come un partito di avanguardia, ma si impegna a educare il popolo e a promuovere la redistribuzione delle risorse.fondamentali della lotta di classe, in Il popolo è unico; non ci può essere una lotta particolare la cosiddetta "falsa coscienza" tra classi. NO falsa coscienza Si focalizzano sul: - welfare state, - giustizia sociale - e redistribuzione. - Inoltre hanno recepito molti temi della cd. 'nuova sinistra', come il femminismo e l'ambientalismo (Pauwels 2014). POPULISMO DI VALENZA: - I populismi di valenza sono ispirati da una concezione "non adulterata" del populismo, ossia non associata ad altre ideologie "complete" (Zulianello 2020). - Enfasi su temi "non posizionali" come la trasparenza, l'integrità morale, la riforma democratica la lotta alla corruzione Temi vaghi, basati sul riformismo Temi posizionali (pro o contro la guerra, immigrazione, ecc) Non ha altre ideologie ma ha come centro il populismo Es. M5S è un populismo di valenza, hanno

Posizioni vaghe e confuse sulle dimensioni economiche e culturali. Va da sé che attribuire un posizionamento lungo lo spazio ideologico destra-sinistra ad attori che si concentrano su tematiche non posizionali è poco sensato, se non controproducente.

Differenza tra temi posizionali e temi di valenza?

Temi posizionali: Opinioni discordanti e concordanti; ci sono opinioni divise. Ad esempio, l'immigrazione.

Temi non posizionali: Gli elettori sono tutti d'accordo. Non si basa più sul "non lo vogliamo" o "si lo vogliamo", ma ci si chiede chi è più adatto.

Terminologia:

  • Partiti antiestablishment (es. Abedi 2004; Schedler 1996)
  • Partiti sfidanti (challenger parties) (de Vries & Hobolt 2012)
  • Partiti di protesta (Smith 1989)
  • Partiti pariah (Downs 2012)
  • Partiti outsider (McDonnell & Newell 2012)

Termini largamente sinonimici fondati sull'assunto che i populisti (e altri partiti critici dello status quo) siano ai margini del sistema.

politico. Ma non è (più) così.

PARTITO ANTISISTEMA (SARTORI)

Il concetto classico di partito antisistema è legato al magistrale Parties and Party Systems di Giovanni Sartori, che ne propone la seguente definizione: "un partito può essere definito antisistema ogniqualvolta mini la legittimità del regime al quale si oppone". Però, della famosa nozione è stato spesso fatto un uso improprio da parte degli scienziati politici, in particolare trattando "antisistema" come sinonimo di "anti-democratico".

Secondo Sartori i populisti sono da considerarsi antisistema. Infatti, sebbene i casi storici più famosi ricondotti al novero delle formazioni antisistema siano stati il Pci e il Msi, Sartori stesso ha più volte ribadito che altre formazioni, ad esempio i partiti secessionisti, i poujadisti e qualunquisti, ma anche i gaullisti nella IV Repubblica francese, fossero tali in virtù

Dell'impatto delegittimante della loro propaganda. Cioè è possibile perché il termine "sistema" non corrisponde a "democrazia", ma piuttosto si riferisce a qualcosa di "neutro" e "relativo", ovvero il regime. Allo stesso tempo, "anti-sistema" non è sinonimo di "anti-democratico" (Sartori 1966; 1976; 1982).

Sistema e regime NON sono sinonimi. Ciò è particolarmente rilevante nel mondo contemporaneo, poiché i principali attori che fanno della propria raison d'être la delegittimazione dello status quo, in particolare di quello politico, sono esattamente i partiti populisti. Più nello specifico, seguendo le indicazioni di Sartori, i partiti populisti sono da considerarsi come antisistema proprio per il loro registro verbale, per la retorica che utilizzano nei confronti della democrazia liberal-rappresentativa.

Ma... l'analisi di Sartori non ci

spiega come un partito antisistema si integri 'nel sistema' e non considera la possibilità di un'integrazione comportamentale associata ad una delegittimazione verbale (cf. Sartori 1966; 1976; 1982). Il problema di fondo è da rintracciare proprio nel fatto che la propaganda, ossia la retorica verbale, di un partito spesso non corrisponda ad un'analoga postura antagonista e non cooperativa da un punto di vista "comportamentale" (Zulianello 2019a; 2019b; 2020). Ciò in passato non accadeva. L'integrazione coincideva con la moderazione oppure portava, nei casi estremi, al crollo del regime. Infatti, la scena europea ci suggerisce che nella stragrande maggioranza dei casi in cui i partiti populisti sono andati al governo non abbiano smesso di articolare una retorica delegittimante ma, allo stesso tempo, si sono variamente "integrati" in un sistema di relazioni cooperative, ad esempio a livello nazionale con itanto contestati partitimainstream (ad esempio in governi di coalizione), oppure attraverso interazionicooperative (e anche remissive) con l'Unione europea (come nel caso di Syriza in Greciadopo il referendum del 2015).
  • Non hanno nemmeno moderato i loro concetti ideologici cardine.

Ideologia e comportamenti sono due cose differenti perché non sempre coincidonoNon più ai margini

  • Il 40,9% dei partiti populisti contemporanei hanno esperienza di governo a livello nazionale.
  • Il 66,7% sono integrati in relazioni cooperative altamente visibili a livello sistemico (Zulianello2019; 2020). In altre parole, 2/3 possiedono la proprietà dell'integrazione sistemica.

INTEGRAZIONE SISTEMICA

Molti populisti possiedono oggi la proprietà di integrazione sistemica, ossia l'integrazione ininterazioni cooperative molto visibili a livello di massa con il sistema metapolitico. Può avvenire invia diretta (con il sistema metapolitico in

sottolinea la riproduzione del sistema metapolitico e dei suoi meccanismi.

è negativa perché comunque il partito rimane diverso rispetto la marcia

Nel caso dei populisti ci sono 2 modi per essere integrati in modo positivo (cioè che c’è una coincidenza tra quello che il partito vuole e i valori e le procedure del sistema):

  1. Il populista smetta di essere populista così non c’è quella carica ipermaggioritaria antipluralista e cambia partito
  2. Cambia il sistema. Come è avvenuto in Ungheria

RI-LEGITTIMAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA:

rilegittimazione= essere accettati come potenziale partner di governo

La via diretta e indiretta all’integrazione sistemica portano ad una (re)legittimazione, in questo caso tra populisti e non populisti.

Con l’acquisizione dell’integrazione sistemica l’impatto complessivo dell’azione, o comportamento, di un partito a livello sistemico (ossia a livello interattivo) cambia in modo decisivo.

In particolare, inizia a

Contribuire in modo altamente visibile e sostanziale al funzionamento del sistema.

POPULISMI INTEGRATI E NON INTEGRATI

Sono dentro il sistema in modo visibile. Li vediamo solo in modo marginale.

Più in generale, i partiti populisti possono essere classificati come partiti halfway house, come antisistema e persino, a seconda dei casi, come partiti pro-sistema.

PARTITO ANTISISTEMA (RIVISITATO):

I partiti antisistema sono caratterizzati da una carica ideologica anti-metapolitica e da una postura antagonista e non-cooperativa nel sistema di partito. In sostanza, si isolano o sono isolati dagli attori più tradizionali del mainstream. La cooperazione è rifiutata a priori. Si tratta di un problema di legittimità.

Ha un'altra ideologia e rifiuta di collaborare con gli altri partiti, sta ai margini del sistema politico.

Es.: M5S “non andiamo al governo con nessun altro”

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Costy2001uni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi delle Politiche Pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof La Mantia Cesare.