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EPIDEMIOLOGIA
• colpisce 40 casi su 100.000 abitanti in Europa
• F/M = 9:1
• Picco incidenza: 15-40 aa
CRITERI CLASSIFICATIVI
-Manifestazioni costituzionali, come la febbre
-Manifestazioni ematologiche
-Manifestazioni neuropsichiatriche
- Manifestazioni muco-cutanee
-Manifestazioni delle sierose (intendiamo pericardio, pleura..)
- Manifestazioni articolari
- Manifestazioni renali
-positività degli anticorpi
QUADRO CLINICO
• Varie modalità di esordio:
-ogni organo/apparato può essere coinvolto
- febbre, malessere generale, astenia, defluvium capillorum=diradamento del
capillizio (perdita dei capelli irreversibile) (sintomi aspecifici)
- fenomeno di Raynaud
Interessamento articolare e muscolare:
-Poliartrite simmetrica, non erosiva, non deformante
-10-15%: deformità articolari (simil-reumatoide) ma generalmente riducibili
(artropatia di Jaccoud: disturbo doloroso, che comporta perdita del movimento e
deviazione in senso ulnare a livello dell’articolazione metacarpofalangea, senza
lesioni erosive articolari)
-30-50%: mialgie, astenia, dolorabilità alla palpazione (rara miosite)
Interessamento cutaneo:
-Specifico: lupus cutaneo acuto, subacuto, cronico esacerbato dall’esposizione
alla luce solare/raggi UV (fotosensibilità)
1 Tipico lupus acuto: rash malare (“eritema a farfalla”), scatenato da
esposizione solare, senza esiti (o modesta iperpigmentazione, ma non cicatrici);
interessa il dorso del naso e le zone zigomatiche, ma risparmia i solchi naso
genieni
2 Forme subacute: in aree fotoesposte, lesioni anulari o placche papulo-
squamose (di solito non cicatriziali)
3 Forme croniche: varianti della malattia esclusivamente cutanee, senza
coinvolgimento sistemico. Può dare esito cicatriziale (diverso tipo di lupus,
detto cronico, e che noi vediamo solo a livello cutaneo e non c’è il
coinvolgimento di organi interni)
-Aspecifico: alopecia, lesioni vasculitiche, eritema periungueale, livedo
reticularis(reticoli venosi a livello degli arti), lesioni orticarioidi, lichen planus
Altro interessamento d’organo:
v Renale (50%):
§ nefropatia Lupica (classificata in 6 differenti tipi in base alle caratteristiche
istopatologiche alla biopsia renale)
§ Fattore prognostico negativo, possibile insufficienza renale cronica e terminale
v Polmonare: (se non vengono trattate possono evolvere in fibrosi, ovvero
danno irreversibile)
§ pleurite;
§ polmonite/capillarite emorragica;
§ polmonite interstiziale diffusa;
§ ipertensione polmonare (aumentata pressione a livello delle arterie polmonari)
v SNC:
§ crisi epilettiche
§ psicosi;
§ cefalea/disturbi cognitivi e mnesici;
§ TIA= attacchi ischemici transitori/ictus.
v Cardiovascolare:
§ pericardite, endocardite e miocardite;
§ Aterosclerosi accelerata (c’è un aumentato rischio cardiovascolare nel lupus)
v Ematologico: alterazione dell’emocromo, ovvero la riduzione di tutte e tre le
linee cellulari (GR, GB, PLT) contemporaneamente o isolatamente
DIAGNOSI
Anamnesi, clinica
• Esami di laboratorio:
-ANA + (anticorpi antinucleo positivi)
-Anti-dsDNA + (anticorpi specifici per il lupus)
-Emocromo (alterazione delle tre linee cellulari), la complementemia può essere
ridotta (in particolare C3, meno C4) Complemento (frazioni C3 e C4): è un gruppo di
proteine del siero che in sinergia promuove la risposta immunitaria e infiammatoria. Il
ruolo principale è distruggere le sostanze estranee, come batteri e virus. Il sistema del
complemento si attiva anche in presenza di patologie autoimmuni.
-↑VES, PCR; aumento degli indici di flogosi nelle fasi di riacutizzazione
-Esame urine, Proteinuria 24 h
• Biopsia renale
• Diagnostica strumentale a seconda dell’interessamento d’organo (ecocardiogramma,
Rx TC torace etc…)
TERAPIA
Forme lievi:
-FANS, antimalarici di sintesi (idrossiclorochina), steroidi a basse dosi
• Forme severe: (coinvolgimento sistemico)
-Steroidi a dosaggi più elevate
- Immunosoppressori
- Farmaci biotecnologici (anti CD20 Rituximab, antiBlys Belimumab)
RIABILITAZIONE
Le tecniche riabilitative supportate da prove di efficacia in letteratura sono:
1. fisiochinesiterapia specifica alle mani;
2. attività fisica aerobica a bassa/media intensità.
1. una fisiochinesiterapia specifica alle mani, con applicazione di splint specifici, deve
essere eseguita nei casi in cui compaia la sindrome di Jaccoud, per evitare che le
deformità alle mani divengano stabili.
2. Un’attività fisica controllata, di bassa intensità, eseguita con moderazione, può
migliorare la salute cardiovascolare, compromessa nei pazienti con lupus eritematoso
sistemico, decondizionati e con ridotta capacità di esercizio
- migliorandone il ritmo cardiaco, la capacità aerobica, la tolleranza e la resistenza
all’esercizio.
- diminuendo la fatigue e migliorare la funzione fisica, senza aggravare l’attività di
malattia in pazienti con bassa attività di malattia.
(risultati di questi studi vanno presi con cautela, perché eseguiti su piccoli gruppi di
pazienti con malattia in remissione e si raccomanda che gli esercizi vengano prescritti
ed eseguiti con attenzione per non aggravare i sintomi della malattia.)
SCLEROSI SISTEMICA
Il termine Scleroderma deriva dal greco ‘skleros’(duro) e ‘derma’ (cute). Nei casi più
gravi della malattia la cute diventa così rigida da non essere sollevabile in pliche.
Malattia del tessuto connettivo caratterizzata da:
- Fibrosi della cute ed organi interni
- Vasculopatia fibroproliferativa (interessamento dei vasi con restringimento del
lume vasale)
- Autoimmunità (produzione di autoanticorpi)
EPIDEMIOLOGIA
Prevalenza 100-300 casi / milione adulti
• Incidenza annuale: 1-20 casi / milione adulti
• F/M 4-8:1
• Picco di esordio: IV-V decade
• Nessuna evidenza di ereditarietà (anche se c’è una predisposizione genetica)
CLASSIFICAZIONE (in base al coinvolgimento della cute)
- FORMA LIMITATA: distale a gomiti e ginocchia=può essere coinvolto il viso,
avambraccio, mani, dita delle mani, gambe e piedi
- FORMA DIFFUSA: prossimale a gomiti e ginocchia (anche tronco)
- Sottotipo: scc sine scleroderma= caratteristiche vascolari e sierologiche
senza coinvolgimento cutaneo (piccola percentuale)
MANIFESTAZIONI CLINICHE: CUTE
Nelle fasi iniziali c’è un interessamento edematoso, ovvero gonfiore delle dita,
del dorso delle mani e quindi la cute diventa più spessa nella fase
infiammatoria; successivamente la cute diventa rigida e fibrotica, nei pazienti
più gravi è addirittura non sollevabile in pliche, fino a diventare nelle fasi finali
atrofica e quindi sottile col passare degli anni.
L’inspessimento della cute determina delle contratture in flessione delle dita e sono
dovute a un interessamento cutaneo (non articolare), la cute è così dura da
determinare queste contratture che parzialmente reversibili, ovvero se anche
migliora l’interessamento cutaneo. I pazienti non tornano normali, ma ci sono degli
studi che hanno dimostrato che compiendo degli esercizi con le dita della mano si
ha un minimo recupero della mobilità.
Il paziente sviluppa un restringimento dell’apertura della bocca, un
assottigliamento del naso e teleangiectasie, ovvero dei puntini rossi espressione
della vasculopatia.
SCORING: 17 zone, quanto è grave il paziente e che trattamento attuare
MANIFESTAZIONI CLINICHE: ULCERE
Sono l’espressione dell’interessamento vascolare; esse possono essere
superficiali o profonde (arrivano al muscolo o addirittura all’osso e possono
determinare osteomieliti nei casi più gravi).
ULCERE ISCHEMICHE, sono quelle da mancata perfusione a livello distale, quindi a
livello delle punte delle dita della mano o dei piedi.
ULCERE TROFICHE, sono dovute al fatto che c’è una pressione da parte dell’osso
sottostante dovuto a sua volta dall’indurimento della cute e le contratture in
flessione.
MANIFESTAZIONI CLINICHE: CALCINOSI
È la comparsa di depositi calcifici in vari distretti corporei. Alcuni pazienti possono
anche non svilupparla mai, altri pochi, ancora altri ne sono pieni. Vengono ritrovati
facendo una radiografia, perché sono appunto radio-opache. Quando si presentano
a livello superficiale (e non nei tessuti molli) possono ulcerarsi, ovvero la pressione
dei depositi calcifici determina un’ulcera a livello cutaneo.
Radiografia: calcinosi e le falangi sembrano quasi tagliate ed è la conseguenza non
di un trauma ma di un’ischemia cronica, ovvero nel tempo c’è una mancata
perfusione che determina il riassorbimento dell’osso e scompare proprio la falange.
MANIFESTAZIONI CLINICHE: PITTING SCARS O CICATRICI A MORSO DI RATTO
Esse non sono delle ulcere (ma possono evolvere verso la loro formazione), ma
all’esame obiettivo sembrano delle zone di ipercheratosi e sono l’espressione di un
insurto cronico, quindi livello di una mancata perfusione o di una ridotta perfusione
al livello distale.
QUADRO CLINICO
Apparato locomotore
• Artralgie, artrite (non tipicamente erosive come quelle che troviamo nell’artrite
reumatoide; in una piccola percentuale sono invalidanti e si sovrappongono alle
altre manifestazioni cutanee)
• tendon friction rubs (tipici rumori di sfregamento palpabili sui tendini flessori
ed estensori) ASPETTO DIAGNOSTICO, si ritrovano in una piccola percentuale di
pazienti e sono un indice prognostico sfavorevole ed indica una forma rapidamente
progressiva e lo ritroviamo nei pazienti con forma diffusa
• miosite (aumento degli indici di citolisi muscolare, quindi una vera e propria
infiammazione che però risponde agli steroidi e agli immunosopressori)
• atrofia muscolare per limitata mobilità articolare
Apparato gastro-enterico (interessamento d’organo + frequente)
• Esofago (fino al 90%): reflusso gastro esofageo (nella fase iniziale della
malattia abbiamo la lassità o ipotonia degli sfinteri ed in particolare a livello dello
sfintere esofageo inferiore, e succede che dallo stomaco c’è il reflusso di acido e di
cibo verso l’esofago), acidità, tosse e nei casi più avanzati la parete dell’esofago
come il resto dell’apparato può andare incontro a fibrosi e ciò si manifesta con una
ridotta mobilità delle viscere e quindi disfagia
• stomaco: sazietà precoce (per l’irrigidimento della parete c&rsqu