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Il sistema nervoso spinale

La radice ventrale è costituita da fibre efferenti (dal SNC verso la periferia), mentre quella dorsale è costituita da fibre afferenti (dalla periferia verso il SNC). Le due radici si uniscono nel punto di uscita dal canale vertebrale (foro intervertebrale) e formano il nervo spinale che per definizione è misto, fatto cioè da radici afferenti e efferenti (sensitive e motorie). Dopo la formazione del nervo, da esso dipartono dei rami: I. il ramo bianco e il ramo grigio: saranno trattati nel capitolo del sistema nervoso autonomo; II. i rami meningei: rientrano nel canale vertebrale ed innervano le meningi, le vertebre ed i legamenti spinali; III. il ramo posteriore: innerva muscoli ed articolazioni posti dorsalmente, quindi la porzione del rachide e la cute del dorso; IV. il ramo anteriore: di maggior diametro, innerva la cute ed i muscoli delle regioni anteriori e laterali del tronco, oltre che degli arti. I plessi: dopo che le radici si uniscono confluendo nei nervi spinali,tali nervi divergono sempre in forma mista in rami. I rami posteriori ed anteriori dei nervi toracici decorrono indipendenti gli uni dagli altri e vanno ad innervare il rispettivo territorio nella regione toracica conservando la loro individualità (metameria, vale a dire una particolare organizzazione strutturale per cui ad ogni regione corporea corrisponde un'innervazione precisa). Così non è nelle altre regioni dove solo i rami anteriori (quelli che innervano regioni anteriori e laterali più gli arti) si anastomizzano tra loro formando i plessi. Ciò avviene in quanto a livello embrionale si ha una fusione di muscoli scheletrici: l'innervazione di questi muscoli deve dunque derivare necessariamente da più punti, così più rami innervano lo stesso muscolo. Nei plessi non è quindi possibile un perfetto somatotopismo, cioè non è possibile capire per ogni singola radice da quale punto del midollo spinale emerge.poiché vi sarà una radice che contiene assoni che derivano da più punti. Un nervo spinale sensitivo (20 su 31 paia) si distribuisce quindi a molti differenti nervi periferici. Nel corpo umano sono presenti diversi plessi: I. plesso cervicale (C1-C4 e C5): innerva muscoli e cute del collo e parte dei muscoli della testa; II. plesso brachiale (C5-T1): innerva i muscoli e cute dell'arto superiore; III. plesso lombare (L1-L4): innerva la cavità pelvica e l'arto inferiore; IV. plesso sacrale (L4-S3): innerva il bacino, il perineo, e l'arto inferiore. V. plesso pudendo (S2-Co (coccige)): innerva gli organi genitali, il canale alimentare, le vie urinarie, e il perineo; VI. plesso coccigeo: innerva la regione coccigea. Nervi toracici: a livello toracico non sono presenti plessi, bensì nervi separati. I rami posteriori vanno ad innervare la porzione dorsale. I rami anteriori innervano la regione laterale e ventrale del nostro corpo. Essi formano i nervi.intercostali che decorrono sul margine inferiore delle coste e vanno ad innervare la cute, i muscoli intercostali e muscoli della parete addominale (sono quindi importanti per i movimenti respiratori). I muscoli che innervano sono: muscolo obliquo esterno, muscolo obliquo interno e muscolo trasverso addome (muscolo espiratore che abbassa le coste). Nella porzione caudale questi muscoli sono innervati anche dal nervo ileoipogastrico (facente parte del plesso lombare). Il plesso cervicale (C1-C4 e C5) è costituito principalmente da nervi sensitivi che terminano come nervi cutanei nella parte posteriore della testa, nella parte laterale del collo e nelle spalle. Questi nervi vanno ad innervare in particolare i muscoli sottoioidei (sternotiroideo, sternoioideo, omoioideo e tiroideo) che sono depressori dell'osso ioide e della laringe durante la deglutizione e l'eloquio. I primi tre muscoli sono innervati dall'ansa cervicale (che fa parte del plesso cervicale), mentre il muscolo tiroideo è innervato

Dal XII nervo cranico (o ipoglosso). All'interno di questo plesso è contenuto il nervo frenico (le cui radici sono da C3 a C5) che a differenza degli altri è un nervo misto quindi ha anche una componente motoria. La sua innervazione scende lungo i lati del mediastino (spazio tra i polmoni) ed innerva il diaframma toracico. È importante quindi perché ha un impatto molto forte sulla respirazione.

N.B. se faccio un'anestesia di tipo lombare (ad esempio epidurale per il parto) essa non ha ripercussione sulla respirazione, quindi non devo intubare e dare respirazione assistita al paziente, perché le radici dei nervi che controllano la respirazione sono posti molto più in alto.

RIASSUNTO SLIDE 43 (misto significa che avrà sia una composizione sensitiva che motorie)

● plesso brachiale: origina a livello del collo e si estende nel cavo ascellare a formare dei tronchi. I rami coinvolti sono quelli anteriori di C5 e C6 che si uniscono e formano il

tronco superiore, C7 che rimane indipendente e forma il tronco medio e C8 e T1 che si uniscono e formano il tronco inferiore. Dal colloi nervi per passare nel cavo ascellare passano la clavicola e poi i tronchi si differenziano in divisioni (3 anteriori e 3 posteriori rispetto all'arteria ascellare). Le divisioni anteriori raccolgono le innervazioni dei muscoli flessori, quelle posteriori raccolgono le innervazioni dei muscoli estensori. A causa del passaggio dell'arteria ascellare, le divisioni poi si raggruppano in corde (che prendono il nome rispetto all'arteria ascellare):

  1. le divisioni anteriori derivanti dal tronco superiore e del tronco medio formano la corda laterale;
  2. la divisione anteriore del tronco inferiore forma la corda mediale;
  3. le tre divisioni posteriori vanno a formare la corda posteriore.

Da tali nervi si formano i nervi periferici, dunque i rami terminali:

  1. nervo muscolocutaneo: deriva dalla corda laterale e innerva i muscoli flessori del braccio

(cioè BBC, il brachiale, il bicipite brachiale e il coracobrachiale). Ha quindi come funzione motoria la flessione del braccio al gomito e la supinazione dell'avambraccio. Raccoglie inoltre la sensibilità cutanea della superficie laterale dell'avambraccio mediale attraverso il nervo cutaneo laterale.

II. nervo mediano: deriva dall'unione di corda mediale e laterale. Va ad innervare i muscoli flessori dell'avambraccio, i flessori-pronatori e i muscoli dell'eminenza tenar (gruppo di muscoli che si occupa dei movimenti del pollice, come l'adduttore del pollice trasverso e obliquo, il flessore breve del pollice, l'abduttore breve del pollice e l'opponente del pollice). La sua funzione motoria è quindi la flessione e l'opposizione del pollice, la flessione del I e II dito, la flessione e l'abduzione del polso e la pronazione dell'avambraccio. Il danno del nervo mediano porta alla cosiddetta "mano a scimmia".

Cioè uno spianamento dell'eminenza tenar, quindi il pollice va a porsi sullo stesso piano delle altre dita.

III. Nervo ulnare: deriva dalla corda mediale. Innerva i muscoli interossei. La funzione motoria è l'adduzione e l'abduzione di II, III, IV e V dito, l'adduzione del pollice, la flessione del IV e V dito e la flessione e l'adduzione del polso.

Il danno a questo nervo determina atrofia degli interossei e la cosiddetta mano ad artiglio cioè lo spianamento dell'eminenza ipotenar (muscoli che si occupano del 5° dito, come l'adduttore del mignolo, il flessore del mignolo, l'opponente del mignolo) e l'impedimento del movimento di opposizione con il mignolo. La mano ad artiglio si crea perché ho ancora un'innervazione per quanto riguarda la componente estensoria delle dita mentre ho una carente innervazione nella componente flessoria.

IV. Nervo ascellare: si forma dalla corda posteriore e innerva il deltoide e...

Il nervo soprascapolare innerva il muscolo sopraspinato, che regola l'abduzione del braccio tra i 15° e i 90°. Oltre i 90°, altri muscoli si occupano di questo movimento. I danni a questo nervo possono causare disfunzioni nei movimenti del braccio.

Il nervo radiale si forma dalla corda posteriore e innerva gli estensori e supinatori dell'avambraccio. Ha la funzione di estendere il braccio e le articolazioni prossimali delle dita e del polso, nonché di supinare l'avambraccio e abdurre il pollice sul piano orizzontale. Passa posteriormente all'omero formando il solco radiale. Il territorio di innervazione sensitiva comprende il nervo cutaneo posteriore del braccio, dell'avambraccio e i nervi distali dorsali (radiali). Un danno al nervo radiale può causare la cosiddetta "mano cadente".

In sintesi, i difetti che possono derivare dalla lesione di questi nervi sono:

  • Disfunzioni nei movimenti del braccio a causa di danni al nervo soprascapolare.
  • La "mano cadente" a causa di danni al nervo radiale.

Le lesioni sono variabili e la reversibilità dipende dal tipo di lesione. Possono derivare sia dalla compressione di alcuni nervi sia dal totale danneggiamento.

I. mano cadente (danno al nervo radiale): abolizione dei movimenti di estensione delle dita e deficit di abduzione del pollice.

II. mano a scimmia (danno al nervo mediano): la colonna del pollice tende a retroporsi portandosi sullo stesso piano della mano. Deficit di flessione del pollice.

III. mano ad artiglio (danno al nervo ulnare): estensione delle articolazioni metacarpo-falangee e contemporanea flessione delle articolazioni interfalangee prossimali. Deficit di opposizione del pollice.

● plesso lombare (L1-L4):

I. nervo ileo-ipogastrico: va ad innervare, insieme ai nervi toracici, il muscolo obliquo interno/obliquo esterno e trasverso dell'addome (importante nei movimenti di respirazione) e la cute della regione antero-inferiore dell'addome e glutea.

II. nervo genito-femorale: innerva il muscolo cremastere

(muscoloscheletrico che ricopre lo scroto) nel maschio e la cute della superficie antero-mediale della coscia e di parte dei genitali esterni. III. nervo ileoinguinale: innerva il muscolo obliquo interno dell'addome e la cute della regione supero-mediale della coscia, scroto e grandi labbra. IV. nervo cutaneo femorale laterale: è solo sensitivo e innerva la cute della superficie anteriore, laterale e posteriore della coscia. V. nervo femorale: innerva i muscoli anteriori della coscia (sartorio e quadricipite) e muscoli flessori e adduttori dell'anca (pettineo e ileopsoas). Termina con un ramo terminale profondo chiamato nervo safeno. Innerva la cute della superficie anteriore, mediale e laterale della coscia e del ginocchio e la superficie mediale della gamba e del piede. Ha come funzione motoria la flessione dell'articolazione del ginocchio e l'estensione dell'anca.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sngrvtt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Humanitas University o del prof Castagneti Lara.