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ARTICOLAZIONE ACROMIO-CLAVEARE

Artrodia, non possiede alcun incastro (instabile).

In figura si riconoscono:

  • Spina scapolare (1)
  • Acromion (2) con la sua faccia articolare (3)
  • Estremità della clavicola (4) con la sua faccia articolare (5)

La stabilità dell'articolazione dipende da due legamenti extra-articolari:

  • Il legamento conoide (7) che origina dal processo coracoideo e si inserisce sul tubercolo conoide, sulla faccia inferiore della clavicola
  • Il legamento trapezoide (8) che origina dal processo coracoideo e si svolge su una superficie che prolunga il tubercolo conoide

Questa articolazione è molto sollecitata nei movimenti di flessione-estensione a causa del basculamento della scapola.

MUSCOLI DEL CINGOLO SCAPOLARE

Immagine schema del torace (a destra visione posteriore)

Trapezio suddiviso in 3 fasci con azioni diverse (antagonista di sé stesso):

  • Fascio superiore solleva il moncone della

spalla e determina iper-lordosi cervicale con rotazione dellatesta del lato opposto- Fascio medio adduce di pochi cm il margine interno delle scapole, spinge la scapola contro il torace eretropone il moncone della spalla- Fascio inferiore a ra la scapola inferiormente e medialmenteLa contrazione simultanea dei 3 fasci spinge la scapola medialmente e posteriormente e fa ruotare la scapolasuperiormente di 20°. Importante nel trasporto di carichi pesan in quanto impedisce la caduta del braccio e loscollamento della scapola.

Muscolo angolare contrasta la caduta della spalla e si contrae durante il trasporto di un carico

Muscolo piccolo pe orale abbassa il moncone della spalla esternamente e anteriormente con scollamento delbordo posteriore

Succlavio abbassa la clavicola e lo spinge contro il manubrio

Muscolo romboide a ra l'angolo inferiore della scapola superiormente e medialmente quindi ne determinal'elevazione e una rotazione che orienta la glena nella stessa direzione.

Fissa l'angolo della scapola contro le coste. Muscolo angolare solleva le spalle. Muscolo gran dentato: situato sulla faccia profonda della scapola, si estende sulla parete postero-laterale del torace. - Porzione superiore a ra la scapola anteriormente e verso l'esterno le impedisce di arretrare quando si spinge un oggetto pesante. - Porzione inferiore determina il bascuamento della scapola superiormente rando verso l'esterno il suo angolo inferiore. Gran dentato e piccolo pettorale a rano la scapola verso l'esterno e allontanano il margine spinale dalla linea delle spinose. Il fascio medio del trapezio e il romboide avvicinano il margine spinale della scapola alla linea delle spinose. Il romboide è anch'esso elevatore della scapola. IL MUSCOLO SOVRASPINATO E L'ABDUZIONE Il deltoide (1) e il sovraspinato (2) formano la coppia funzionale dei motori dell'abduzione scapolo-omerale. Gran dentato (3) e

trapezio (4) formano la coppia funzionale dei motori della scapola-toracica

Importante anche l'azione di so oscapolare, so ospinato e piccolo rotondo che a rano la testa omerale inferiormente e verso l'interno. Ques muscoli creano insieme al deltoide una seconda coppia funzionale di abduzione nella scapolo-omerale.

LE 3 FASI DELL'ABDUZIONE

PRIMA FASE: da 0° a 60° intervengono deltoide e sovraspinato. Coppia responsabile dell'abduzione dell'ar colazione scapolo-omerale. Verso i 90° la scapolo-omerale si arresta per il conta o tra trochite e margine superiore della glena. La rotazione esterna sposta il trochite posteriormente ritardando questo blocco meccanico.

SECONDA FASE: Da 60° a 120° intervengono trapezio e gran dentato. Formano la coppia responsabile dell'abduzione scapolo-toracica. Avendo la scapolo-omerale raggiunto il suo limite l'abduzione può proseguire solo grazie a un movimento a campana della scapolo che por la glena

vero l'alto (movimento che ha ampiezza di 60°)
Movimento di rotazione longitudinale delle articolazioni sterno-costo-claveare e acromio-claveare (ciascun per 30°)
Movimento limitato verso i 150° dalla resistenza dei muscoli gran dorsale e gran pettorale.
TERZA FASE: Da 120° a 180° il rachide deve partecipare al movimento. Se è abduzione di un solo braccio avviene un'inclinazione laterale dei muscoli spinali controlaterali. Se sono abduzione e entrambe le braccia possono essere rese parallele solo con una flessione massima. Affinché entrambe raggiungano la verticale è necessaria anche un'iper-lordosi lombare.
Suddivisione in fasi è schematica. Le azioni muscolari sono intricate e sfumano l'una nell'altra. Talvolta si osserva un inizio di rotazione della scapola prima dei 90° della scapolo-omerale e un'inclinazione del rachide prima dei 150° di abduzione.
LE 3 FASI DELLA FLESSIONE
PRIMA FASE: Da 0° a 50°-60° intervengono il

fascio claveare del deltoide, il coracobrachiale e il fascio superiore del granpe orale. Flessione limitata da tensione del legamento coracomerale e la resistenza dei muscoli rotondi (grande epiccolo) e del so ospinato. SECONDA FASE: Da 60° a 120° il cingolo scapolare entra in azione con una rotazione di 60° della scapola che orienta la glenasuperiormente e anteriormente. Una rotazione assiale nella ar colazione sterno-costo-claveare e acromio-claveare ciascuno concorre per 30°. Muscoli interessa : trapezio e gran dentatott fl tt ti ffi ti tt ti ti ti tt tt tt ti ti tt tti tt ti Questa essione della scapolo-toracica è limitato dalla resistenza del gran dorsale e del fascio inferiore e delgran pe orale. TERZA FASE: da 120° a 180° l’elevazione con nua ad opera del deltoide del sovraspinato del fascio inferiore dei trapezi e delgran dentato. Il movimento di essione è bloccato nella scapolo-omerale e scapolo-toracica deve intervenire ilrachide.

La flessione è unilaterale, è possibile terminare il movimento passando in abduzione e inclinazione il rachide. Se la flessione è bilaterale la fine del movimento è identica a quella dell'abduzione (iper-lordosi-lombare).

MUSCOLI ROTATORI

Rotatori interni:

  • Gran dorsale (1)
  • Grande rotondo (2)
  • So ospinato (3)
  • Gran pettorale (4)

Rotatori esterni:

  • So ospinato (5)
  • Piccolo rotondo (6)

I rotatori esterni sono inferiori per numero e potenza. Sono gli unici in grado di staccare la mano dalla superficie anteriore del tronco e di portarla anteriormente e verso l'esterno. Movimento indispensabile per la scrittura.

La rotazione della scapolo-omerale completa necessita anche di movimento di traslazione della scapola. In tal senso sono coinvolti nella rotazione interna gran dentato e piccolo pettorale (abduzione scapolare).

Rotazione esterna: romboide e trapezio (adduzione scapolare).

ADDUZIONE ED ESTENSIONE

Muscoli adduttori:

  • Grande rotondo (1)
  • Gran dorsale (2)
  • Gran pettorale (3)
Romboide (4)

Romboide e grande rotondo hanno azione sinergica. Il romboide si oppone alla rotazione superiore intorno al suo asse che si verificherebbe con la sola contrazione del gran dentato. Contrazione del gran dorsale tende a lussare la testa dell'omero inferiormente. Il capo lungo del tricipite contraendosi simultaneamente si oppone facendo risalire la testa omerale.

Muscoli estensori nella scapolo omerale: grande rotondo, piccolo rotondo, fascio posteriore del deltoide e gran dorsale.

Muscoli estensori nella scapolo-toracica (per adduzione scapolare): romboide, gran dorsale e trapezio col fasciotrasversale.

ARTICOLAZIONE DEL GOMITO

Il gomito rappresenta un'unica articolazione dal momento che esso presenta solamente una cavità articolare. Fisiologicamente però si possono distinguere due funzioni separate.

Il movimento di esso-estensione che richiede l'intervento delle articolazioni omero-ulnare e omero-radiale.

movimento di prono-supinazione che coinvolge l'articolazione radio-ulnare superiore.

FUNZIONE DI ALLONTANAMENTO E AVVICINAMENTO DELLA MANO

Il gomito è l'articolazione intermedia dell'arto superiore. Realizza l'unione meccanica tra il primo segmento (il braccio) ed il secondo segmento (l'avambraccio). Permette di orientarsi nei tre piani dello spazio grazie alla spalla e di portare più o meno lontano dal corpo la sua estremità a va: la mano.

Un alimento a errato in estensione-pronazione (g 1) viene portato alla bocca con un movimento di esso-supinazione. In tal senso possiamo dire che il bicipite che realizza questi due movimenti è il muscolo dell'alimentazione. Appare evidente quindi che la flessione del gomito è essenziale; una persona con il gomito bloccato in estensione non sarebbe in grado di nutrirsi da sola.

Il gomito forma con il braccio e l'avambraccio un compasso (g 2,a) che permette di avvicinare il polso (P1) alla spalla (E).

Il gomito e endosi, passa dalla posizione C1 alla posizione C2 così la mano raggiunge facilmente la regione deltoidea e la bocca. LE SUPERFICI ARTICOLARI Al livello dell'estremità inferiore dell'omero esistono due superfici articolari: - La troclea omerale a forma di puleggia o di rocche o con una gola situata in un piano sagittale, ancheggiata da due guance convesse. - Il condilo omerale, una superficie sferica posta esteriormente alla troclea e orientata anteriormente. L'insieme condilo-troclea può essere considerato l'asse di flessione-estensione del gomito. Tra condilo e troclea è presente una zona di transizione, il solco condilo-trocleare, la cui base poggia sulla guancia esterna della troclea. La parte interna dell'articolazione presenta un solo grado di libertà (flessione-estensione), mentre la parte esterna è dotata di due gradi di libertà (flessione-estensione e rotazione longitudinale). La grande cavità sigmoidea (incisura sigmoidea) del radio si articola con il condilo omerale, formando l'articolazione radio-cubitale.

trocleare) dell'ulna si ar cola con la troclea ed è quindi conformata in maniera complementare ad essa. Presenta una cresta smussa longitudinale che termina superiormente con il becco dell'olecrano e inferiormente e anteriormente con il becco dell'apo si coronoide. Su ciascun lato dell'apo si che corrisponde alla gola della troclea si trovano i versan corrisponden delle guance trocleari.

La cupola radiale la faccia superiore della testa del radio presenta la stessa curvatura del condilo sul quale siada a il legamento anulare ene le super ci adese.

L'incastro delle super ci ar colari è visibile nelle immagini 4 e 5. nella vista anteriore si notano la fosse acoronoidea (5) sopra la troclea e la fosse a sopracondiloidea (6) l'epitroclea (7) e l'epicondilo (8).

Nella vista posteriore ( g 5)

Dettagli
A.A. 2022-2023
20 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beatrice.sognori di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Crisafulli Oscar.