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MALATTIE DEL SISTEMA RIPRODUTTIVO
ANOVULAZIONE: È una disfunzione del ciclo mestruale caratterizzata dall'assenza di ovulazione, si può
sospettare in caso di cicli mestruali irregolari o non associati a tipici sintomi della fase ovulatoria.
L’anovulazione determina il non rilascio dell'ovocita da parte dell'ovaia con conseguente impossibilità di
fecondazione. Si manifesta spesso durante l'adolescenza e menopausa. Il problema è spesso determinato
dai iperprolattinemia, ipotiroidismo e altre patologie che provocano amenorrea. Anche l'aspetto del
muco cervicale non è regolare.
IPERPROLATTINEMIA: Data dagli aumenti di prolattina. Ci sono varie cause:
- Cause fisiologiche: gravidanza, stress, esercizio fisico (troppo) , sonno, pasti ricchi di proteine,
allattamento, attività sessuale.
- Cause farmacologiche: antidepressivi, antiepilettici, antiemetici, cocaina, pillola anticoncezionale,
antiipertensivi, antistaminici.
- Cause patologiche: adenoma dell'ipofisi, carcinomi delle meningi, sarcoidosi.
- Cause neurologiche: lesioni della parete toracica, lesioni del midollo spinale.
- Altre cause: i tiroidi, insufficienza renale, cirrosi epatica, insufficienza della ghiandola surrenale.
ENDOMETRIOSI: È una malattia endometriosica cioè è una condizione caratterizzata dalla presenza di
tessuto endometriale in organi diversi dall'utero o in porzioni non corrette dell'utero stesso. Durante il
ciclo mestruale questo tessuto subisce, ad opera degli estrogeni prodotti dall'ovaio, le stesse
modificazioni dell'endometrio, causando sintomi e segni clinici come dolore cronico pelvico.
L'endometriosi può colpire donne di qualsiasi età, tuttavia, dimostra di avere una predilezione per i
soggetti tra i 30 e 40 anni. Possiamo dire che il 6/11% della popolazione femminile generale ne è affetta.
PATOLOGIE TUBARICHE: sono legate all'infiammazione delle tube, come la salpingite. E’ un processo
infiammatorio che interessa le Tube di Falloppio ma può estendersi anche alle ovaie. Le cause principali
riguardano agenti batterici come: stafilococchi, streptococchi, gonococco, bacilli tubercolari. Le cause
secondarie possono essere associate ad un aborto volontario, sepsi puerperale, inserimento di oggetti in
vagina. La sintomatologia si basa su dolore addominale acuto simile a peritonite, nausea, vomito, febbre,
sanguinamenti vaginali, prurito pelvico, dolore durante i rapporti.
MIOMI: detti anche fibromi uterini, sono delle alterazioni tumorali benigne dovute all'esagerato
sviluppo di cellule muscolari lisce all'interno dell'utero. Nel maggior parte dei casi sono asintomatici
anche se alcuni sintomi ricorrenti possono dare dei campanelli d’allarme come: dismenorrea (dolore
mestruale addominale), metrorragia (sanguinamenti inattesi nel periodo intermestruale, spotting),
gonfiore addominali, dolori sacrali e lombari, difficoltà alla minzione (urinare spesso).
NEOPLASIE: possono colpire la zona uterina nello specifico la cervice endometrio e le ovaie. Spesso le
cause sono dovute ad infezioni come il papilloma virus, ma anche infezioni endocrine, elevati livelli di
estrogeni o cause metaboliche come il diabete o disturbi alimentari come obesità e anoressia.
IL FEMMINILE
Possiamo dire che è molto difficile dare una definizione di "genere femminile” se non in senso astratto, ci
sono più modi di essere donna che hanno attraversato la lunga storia del genere umano. Riprendendo
Simone de Beauvoir “non si nasce donna: si diventa”.
Questo aspetto è molto delicato poiché da sempre la donna è vittima di stereotipi molto pesanti e
nevralgici.
Gli stereotipi di genere sono tutti quei meccanismi di categorizzazione ai quali gli individui ricorrono per
elaborare, interpretare e decodificare la rappresentazione di ciò che è femminile e maschile, alimentando
credenze e fornendo una difesa sociale.
L'agire maschile è legato ancora oggi ad aspetti come l'operatività, la capacità di azione, aspetti che ti
fanno dire sono uomo. L'agire femminile invece è la capacità più legata al comunicare, all'emozionalità e
alla socialità.
Stereotipi maschili: assertività, autoaffermazione, competenza indipendenza, forza.
Stereotipi femminili: relazionalità sociale, altruismo, affettività e interdipendenza, grazia, delicatezza e
dolcezza.
In generale la forza degli stereotipi di genere è la complementarità:
Ad ogni genere vengono attribuiti un insieme di punti di forza che bilanciano i punti deboli dell'altro,
costruendo una chiara dimensione di ripetizione dei differenti comportamenti, diventando riconosciuti e
normalizzati nel gruppo di riferimento. Questo aspetto di "pseudo bilanciamento" rende gli stereotipi
accettabili sia gli uomini che alle donne e quindi al gruppo di riferimento sociale. L’elemento negativo
avviene quando si alimenta una dimensione generalizzata solitamente lontana dalla verità, che non potrà
mai essere assoluta. Purtroppo così si semplifica una dimensione che promuove l’ignoranza.
Un aspetto importante degli stereotipi è sottolineato anche nella favola o le fiabe, ovvero racconti
fantastici che attraverso un linguaggio evocativo e simbolico esprimono verità profonde e culturalmente
condivise. La loro narrazione semplice contribuisce a formare la psiche degli individui (bambini) e dei
gruppi (scuole, famiglie) e fornisce immagini esemplari e mitiche. Le fiabe assumono un significato
importante nello sviluppo emotivo del bambino, tramite esse il bambino scopre se stesso e il mondo che
lo circonda, l'eroe e l'eroina consentono ai bambini di immedesimarsi e scoprire che i loro conflitti
interiori possono essere affrontati in un percorso per raggiungere l'autonomia, proprio come i
protagonisti delle fiabe giungono alla soluzione delle difficoltà che danno origine al racconto.
Bisogna vedere però che cosa accade nella favola stessa, perché se la favola racconta che la bambina ha
bisogno di essere aiutata, più che da un adulto, da un uomo, un maschio, perché la femmina non riesce
da sola, in questo caso si crea un processo di rappresentazione di stereotipo negativo.
La donna protagonista delle fiabe, è spesso vittima dello stereotipo: solitamente il suo destino si compie
solo quando incontra un uomo che la protegge. La sua felicità dipende dalla relazione con il principe
azzurro. Le eroine delle fiabe non danno voce ai propri bisogni e non credono agli istinti. In genere non
superano in autonomia gli ostacoli ma vengono liberate grazie all'intervento di un principe. La donna
protagonista delle fiabe è sempre molto paziente e spesso si sacrifica in silenzio, mentre l'uomo fa la
parte di quello coraggioso, forte, tenace e può osare qualsiasi rischio, invece, le donne devono essere
ubbidienti ed è bene che non agiscono in autonomia.
Però, possiamo dire, che le nuove fiabe della Disney hanno portato una ventata di novità e cambiamento
nell'immagine del femminile. Nonostante questo lo stereotipo di genere resta purtroppo ancora forte.
Dal punto di vista psico-sessuologico, la donna ha un apparato genitale “nascosto"e spesso questo
difficile accesso non permette di comprendere esattamente tutte le sue caratteristiche, spesso la donna
delega all'uomo l'esperienza esplorativa. Ma la donna ha un corpo in continua trasformazione, a
differenza dell’uomo, quindi lei deve scoprire e vivere consapevolmente il piacere le emozioni che sono in
continuo mutamento.
Le capacità di una donna di esprimere le proprie esigenze ed emozioni sessuali è fondamentale per il
benessere individuale e della coppia, diventa una necessità rompere il silenzio con il partner, poiché
molte donne hanno bisogno di parlare con i loro partner e gli uomini devono essere aiutati ad entrare in
una modalità di ascolto empatica, costruttiva e funzionale, poiché essi parlano molto poco delle loro
emozioni e stati d'animo, e questo non è positivo per la coppia, quindi questo comportamento da parte di
lei potrebbe anche aiutare lui a sbloccarsi.
Parliamo del circolo della funzione sessuale:
Sia per l'uomo che per la donna la funzione sessuale può essere considerata come un circolo virtuoso
caratterizzato da: desiderio —> eccitazione —> orgasmo —> soddisfazione.
Il significato di soddisfazione è strettamente soggettivo e ogni essere umano vive costantemente
esperienze diversificate, che possono essere nascoste tra gli stereotipi sociali, per questo esiste la
necessità di: sentire, comunicare, ascoltare, sperimentare ma anche divertirsi.
Nella maggior parte dei casi i partner vivono e percepiscono l'esperienze sessuale come strettamente
vincolata a particolari forme di dovere, all'interno di schemi inconsapevoli dove il piacere diventa
ritualizzato, standardizzato e meccanico. È importante quindi osservare l'esperienza da una prospettiva
più ampia, dove le sfumature del piacere rappresentano non solo una novità ma anche qualcosa
necessario alla sopravvivenza della coppia.
MODULO 3
IDENTITA’ SESSUALE
Lo sviluppo della sessualità umana è un processo complesso e variabile, fatto di basi innate e limitata da
molteplici fattori di apprendimento.
Come evidenzia Erikson (1968) l’identità ha una natura complessa che vede il processo di sviluppo del
ragazzo e della ragazza come un momento di crisi.
In psicosessuologia viene accettato un modello quadripartitico costituito, cioè, da 4 pilastri che messi
insieme formano il concetto di identità sessuale:
1. Sesso biologico
È legato ai cromosomi, è determinato da fattori come il patrimonio genetico, gli organi genitali, il quadro
ormonale. Sulla base di queste caratteristiche osservate alla nascita il sesso viene assegnato al bambin*.
Sono presenti anche delle possibili anomalie cromosomiche con specifiche sindromi:
Sindorme Klinefelter (XXY)
Sindrome Turner (X0)
2. identità di genere (intersessualità)
Intersessualità è un termine “ombrello” del sesso biologico che designa numerose variazioni dello
sviluppo sessuale che si discostano dalle norme medico sociali.
Il concetto di identità di genere è ancora molto confuso, Money e Ehrhardt (1972) la descrivono come il
senso di se stesso, l’unità e la propria individualità maschile, femminile o ambivalente, è un’esperienza di
percezione di se stessi e del proprio comportamento.
Qui è importante anche il ruolo della madre che è più lineare per le femmine e più complesso per i
maschi che quando devono affrontare la separazione, spesso dovuta a stereotipi come “l’uomo
mammone&r