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CAPITOLO 2: CONOSCENZA ED ATTEGGIAMENTI POLITICI

1. Elaborazione delle informazioni

Per studiare il rapporto delle persone con la politica, bisogna indagare cosa le persone sanno dei

temi, dei protagonisti e degli eventi della politica stessa. Potremmo pensare che la crescita

esponenziale dei canali di informazione abbia permesso ad ognuno di noi di acquisire informazioni

e conoscenze politiche in modo pressoché illimitato. In realtà, ci sono diversi processi di selezione,

in parte dipendenti da noi e in parte no, che intervengono riducendo drasticamente le informazioni a

disposizione. E anche nell’ambito di queste informazioni selezionate, la nostra attenzione si

rivolgerà solo ad alcune di esse.

1. Selezione e attenzione

1.1.1 Di quali informazioni politiche possiamo disporre?

Molte volte non abbiamo un accesso diretto ai fatti della politica infatti il nostro accesso risulta

mediato. Addirittura delle volte l’interazione tra politica e media è talmente stretta che i fatti politici

nascono direttamente dai media. I media fanno una selezione delle informazioni, provocando per

questo polemiche su come i vari giornali e telegiornali scelgano di dare priorità a certe notizie

piuttosto che ad altre o di concentrarsi su dettagli di tipo diverso. Nel tempo si è assistito ad una

crescita dei canali e delle fonti di informazione, favorita soprattutto dall’avvento di internet. Mentre

alcuni canali sono controllati dalle istituzioni, dai partiti o dai gruppi di pressione, altri sono più

indipendenti, a volte espressione di una o poche persone che trovano nella rete la possibilità di dare

una lettura dei fatti diversa da quella dominante. Questo ci porta ad affermare che la rete da un lato

ci svela fatti che altrimenti rimarrebbero nascosti, ma dall’altro lato rende difficile un controllo di

veridicità in quanto vi è una molteplicità di fonti e di versioni.

1.1.2 Esposizione selettiva

Le persone, di fronte alla molteplicità di fonti a disposizione, scelgono di accedere solo ad un

numero limitato delle stesse; e lo fanno per ragioni sia cognitive che motivazionali. Il più delle volte

le persone adottano un comportamento “economico” dal punto di vista dell’impegno mentale, per

tanto tenderanno a scegliere informazioni coerenti con la propria ideologia politica e fonti che

offrono già una interpretazione degli eventi in sintonia con le convinzioni politiche dell’individuo.

Insomma, anche di fronte ad un’ampia possibilità di scelta, le persone riducono il numero di opzioni

possibili, evitando di cercare fonti di informazioni nuove quando ne hanno già una preferita. In

poche parole scelgono il noto anziché l’ignoto.

Per avere un’idea dell’esposizione selettiva basti pensare all’indagine del 2008 di Legnante e Sani

nella quale si conferma la tendenza dell’individuo ad esporsi alle notizie politiche che si

percepiscono dalla propria parte infatti, per esempio, gli elettori del PDL seguono i programmi

politici di Rete 4.

Si può quindi affermare che, nonostante internet abbia determinato un moltiplicarsi delle

informazioni online, le persone tendono a limitare il numero di fonti da consultare, scegliendo

quelle più coerenti con le proprie idee.

1.1.3. Attenzione

Una volta esposti ad una certa informazione politica, può accadere che si presti attenzione a

quell’informazione e dunque bisogna capire quali siano le informazioni che attirano la nostra

attenzione, ossia quali informazioni sono per noi salienti. Un’informazione è saliente in base alle

caratteristiche e al contesto in cui viene proposta ma anche in base alle caratteristiche della persona

e ai filtri mentali che questa mette in atto. Esistono chiaramente informazioni più salienti di altre

che attireranno l’attenzione con più facilità. E’ il caso di informazioni che balzano agli occhi per

ragioni percettive (colori vivaci, messaggi in movimento etc.); le informazioni formate da immagini

e filmati colpiscono maggiormente rispetto ad un semplice testo scritto. Questo è un fenomeno

chiamato figura-sfondo, in base al quale focalizziamo la nostra attenzione su alcuni elementi che

spiccano maggiormente rispetto ad altri. La salienza di un’informazione dipende anche dal fatto di

avere dei caratteri di novità o eccezionalità rispetto a tutte quelle che l’hanno preceduta. Se per

esempio, l’informazione riguarda il comportamento di un politico, questo potrebbe diventare

saliente quando:

è diverso rispetto al comportamento abituale di quel politico per esempio il fatto che Berlusconi

a) abbia ospitato prostitute ad Arcore non mi sorprende più di tanto perché lo ha già fatto in

passato ma potrebbe sorprendermi se lo facesse un altro politico come Bersani, del quale non si

conoscono gli stessi comportamenti simili in passato

b) è diverso rispetto alle aspettative che si hanno nei confronti della categoria a cui il politico

appartiene (ci aspettiamo che un primo ministro non riceva prostitute nei suoi appartamenti)

è diverso rispetto a quello che fanno le persone in genere (non sono molte le persone che

c) ospitano prostitute a casa loro); anche i comportamenti o gli eventi estremi o negativi sono

salienti perché violano la percezione di “normalità” .

La salienza dell’informazione dipende anche dagli scopi che la persona ha nel momento in cui si

espone all’informazione. Se per esempio un elettore deve ancora decidere per chi votare, potrà

ascoltare un intervento di un candidato politico con l’intento di capire se è adatto o meno a

candidarsi (quindi alcune delle cose che il candidato dirà saranno per me salienti). Al contrario, se

siamo il parrucchiere di quel candidato, in quel caso sarà il look a risultare più saliente.

1.2 La codifica

L’informazione che ha attirato la nostra attenzione può essere codificata. La codifica di

un’informazione è il processo attraverso cui uno stimolo esterno viene trasformato in una

rappresentazione interna alla nostra mente. In questo processo alcuni dettagli dell’informazione

restano tali, altri invece vengono trascurati o addirittura percepiti erroneamente. In genere, il

processo di codificazione è molto rapido, ma comunque possiamo individuare due fasi:

1. fase di pre-attenzione inconscia: alcuni stimoli ambientali ci colpiscono prima ancora di

diventarne consapevoli.

2. fase di attenzione focale: ci permette di identificare e categorizzare lo stimolo.

E’ importante quindi capire nel dettaglio la codificazione di una informazione, anche perché essa

influenza tutte le fasi successive di organizzazione e recupero delle informazioni.

Le persone, messe davanti alla stessa informazione la possono codificare in maniera diversa.

Ognuno infatti confronta l’informazione con concetti già noti, attribuendo così un significato alla

nuova informazione. I concetti e le esperienze precedenti vengono richiamati dalla memoria a lungo

termine (MLT), un magazzino delle informazioni molto esteso, tendenzialmente illimitato, senza

vincoli né di spazio né di tempo di conservazione delle informazioni. Quando veniamo in contatto

con una o più nuove informazioni, alcuni concetti vengono richiamati dalla memoria a lungo

termine e confrontati con l’informazione in modo da attribuirle un significato. L’attività di

confronto tra concetti noti e l’informazione nuova avviene nella memoria a breve termine (MBT)

detta anche memoria di lavoro, che è un magazzino di informazioni con capacità limitate e

caratterizzate da un rapido oblio. Le informazioni che possono rimanere nella MBT sono 7 + 2 e

quindi delle volte è meglio imparare le cifre a gruppi di due o tre → quest’attività è nominata

chunking ed aumeta la capacità della memoria a breve termine.

Proprio perché cambiano continuamente le informazioni, quelle che non servono più escono dalla

nostra coscienza per lasciare il posto ad altre. Spesso una stessa informazione può rimandare a

concetti diversi e il modo in cui essa verrà interpretata dipenderà da quale concetto risulta più

accessibile nel momento in cui viene codificata. L’accessibilità di un concetto è la probabilità che

un concetto venga richiamato dalla MLT alla MBT e venga utilizzato in fase di codifica. I fattori

che influenzano l’accessibilità dei concetti sono tre:

1. Recenza: un concetto che è stato da poco richiamato nella MBT per la codifica di una data

informazione rimane per un certo tempo più accessibile di altri e verrà quindi utilizzato

nell’interpretazione di un’informazione successiva. Questa accessibilità poi diminuisce

progressivamente, fino a tornare al suo livello naturale. Per quanto riguarda ciò la procedra del

priming aumenta, grazie alla situazione-stimolo, l’accessibilità → un esempio verrà descritto nel

capitolo 6 parafrafo 2.

2. Frequenza: se un concetto viene attivato spesso, la sua accessibilità sarà alta e quindi basterà

poco perché venga richiamato nella MBT ed utilizzato per l’interpretazione di informazioni nuove.

Gli psicologi hanno poi studiato in che modo la frequenza può interagire con la recenza

nell’influenzare l’accessibilità ad un concetto. Se il concetto attivato più di recente coincide con

quello attivato più frequentemente, si ha un effetto sommatorio. Se invece i due concetti non

coincidono, nel breve periodo prevale il concetto attivato più recentemente mentre nel lungo

periodo prevale il concetto attivato più frequentemente.

3. Obiettivi: un terzo fattore che condiziona l’accessibilità sono gli obiettivi perseguiti nel momento

in cui si è chiamati ad esprimere un giudizio. Gli obiettivi che le persone perseguono quando

effettuano la codifica sono depositati in memoria e collegati alle informazioni utili al loro

conseguimento. L’attivazione di un certo obiettivo rende le informazioni ad esso connesse più

accessibili di altre.

Tra i tre fattori che influenzano l’accessibilità l’obiettivo è il più complesso e il più difficile da

indagare anche perché può accadere che entrino in gioco diversi obiettivi a diversi livelli gerarchici.

É difficile capire se l’accessibilità derivi dall’obiettivo o della frequenza.

1.3 Organizzazione

Una volta che le informazioni sono state codificate rimangono nella MBT per breve tempo (18-30

sec.) anche perché la capacità di questo magazzino non è infinita ma soprattutto perché l’arrivo di

nuovi stimoli e informazioni da codificare fa decadere le informazioni precedenti. Queste

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A.A. 2020-2021
52 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuuver di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Mirisola Alberto.