L' EFFETTO «DISINFORMAZIONE»
Si verifica quando le informazioni fuorvianti presentate dopo un evento vengono
incorporate nella memoria di un/una testimone per quell’evento. Naturalmente
più tempo passa fra l’evento e l’interrogatorio, più informazioni si ottengono.
I/le testimoni possono acquisire nuove informazioni sull'evento e sul/sulla
sospettato/a:
48. parlando con altri/e testimoni;
49. ascoltando le dichiarazioni di altri/e testimoni (spesso i/le testimoni
interagiscono con altri/e testimoni del medesimo evento prima d’essere
interrogati/e dalle forze dell’ordine, in particolare, le informazioni date
dal/dalla testimone che parla per primo/a tendono a cambiare poi il
resoconto di quelli/quelle che seguono);
50. guardando servizi televisivi e leggendo i giornali, attraverso
domande suggestive o direzionali da parte della polizia
influenze esterne nella ricognizione di persona
In condizioni standard, ai/alle testimoni, vengono mostrate una serie di foto (o
persone) dove tutti i/le possibili autori/autrici di reato vengono presentati
contemporaneamente, ed al/alla testimone viene chiesto di scegliere. Questo
metodo può far tendere a confrontare fra loro gli individui e scegliere quello che
secondo la propria memoria più assomiglia all’autore/autrice.
Riconoscimento sequenziale
Le persone o foto vengono presentate una alla volta, facendo intercorrere un
certo lasso di tempo tra una esposizione e l’altra. In questa procedura si chiede
al/alla testimone di confrontare la persona osservata con il ricordo che ha
dell’offender così da evitare confronti tra le tante persone che gli/le si
presenteranno.
Double-blind procedure
Serve per ovviare ad un secondo problema, ovvero l’influenza delle altre
persone presenti (come, ad esempio, le forze dell’ordine). È una procedura a
doppio-cieco in cui l’agente che conduce il/la testimone al confronto (es. line-up
o photo spread) non si occupa dell’indagine, oppure non conosce quale sia il/la
sospettato/a all’interno del gruppo.
L’accuratezza può anche essere influenzata a livello:
1) Percettivo: Alcuni dei fattori che abbiamo già ritrovato nell’»ADVOCATE»;
come ad esempio la distanza dall’evento, e dunque anche la capacità di una
persona di riconoscerne un’altra da una certa distanza; o la visibilità che
invece può essere influenzata da fattori come la luminosità.
2) Emotivo: A due gruppi di soggetti sono state mostrate due scene
ambientate in un fast food:
1^ scena: il cliente si avvicina al cassiere con una pistola;
2^ scena: il cliente ha in mano un assegno.
Dalla registrazione dei movimenti oculari è emerso che le persone fissavano la
pistola più a lungo rispetto all’assegno; erano talmente concentrate sulla pistola
da non ricordare gli altri particolari della scena (WEAPON FOCUS EFFECT)
ed è un ulteriore fattore che influenza l’accuratezza. La presenza di un’arma può
distrarre e influenza poi la percezione del ricordo.
Altre ricerche dimostrano che:
51. Nella prima condizione (SENZA ARMA): alcuni soggetti attendono
fuori dal laboratorio per partecipare ad un esperimento. Sentono che
all’interno del laboratorio stanno discutendo sul malfunzionamento di
alcune attrezzature. Successivamente, dalla stanza esce una persona con in
mano una penna e le mani sporche di grasso.
52. Nella seconda condizione (CON ARMA):gli stessi soggetti sono fuori
dal laboratorio in attesa di partecipare all’esperimento ma, rispetto alla
condizione precedente:
a) all’interno della stanza sentono una conversazione concitata che si
conclude con rumore di vetri rotti e sedie fracassate; la persona che esce
dalla stanza ha nelle mani un tagliacarte insanguinato
Viene chiesto ai soggetti sottoposti all’esperimento di identificare il/la
colpevole.
La percentuale di riconoscimenti corretti è del 49% nella prima condizione
(senza arma), invece si tratta del 33% nella seconda condizione (con arma).
La paura tende a restringere l’attenzione su un elemento focale, l’arma, e a
dimenticare il resto.
Meccanismo del riconoscimento è più difficile della rievocazione.
Credibilità
Per capire se la persona è nelle condizioni di raccontare in maniera sincera ciò
che ritiene di ricordare. La credibilità studia anche le motivazioni sottostanti del
raccontare qualcosa in maniera differente, possono essere date anche dal ruolo
che la persona ha; la legge da la possibilità di avvalersi della facoltà di non
rispondere ai familiari e all’imputato perché quello che potrebbe narrare non
sarebbe coerente alla ricerca della verità perché tenderebbe a evitare di
autoaccusarsi a meno che non vorrebbe confessare (tema differente) anche i
parenti hanno dei motivi legati al ruolo. Altre persone che possono avvalersi
sono persone che possono avere interessi particolari nella vicenda ma in genere
devono chiedere l’autorizzazione al giudice. Tutti sono obbligati per legge a
testimoniare (sinceramente).
Altre motivazioni oltre il ruolo possono essere le minacce, le pressioni per
dichiarare altro o per modificare “cose” dichiarate in precedenza (nelle SIT). *
Può essere definita come un giudizio relativo alla qualità e veridicità delle prove.
Una valutazione della credibilità deve prendere in considerazione se un
individuo sia deliberatamente ingannevole o se effettivamente si in errore su
alcune delle prove fornite.
Studiata secondo 3 direttrici:
a) Analisi dei comportamenti verbali e non
b) Analisi dei meccanismi attraverso i quali chi ascolta codifica le
espressioni e la postura
c) Analisi dell’ ipotetica correlazione tra atteggiamenti e attività
menzognera
Elementi che influenzano la credibilità
53. Caratteristiche personali: Interesse personale, Valori individuali,
Età, Professione, Personalità psicopatica;
54. Fattori motivazionali
Controllare l’interazione (Obiettivo interpersonale)
Massimizzare i vantaggi, e minimizzare i costi (Obiettivo strumentale)
Manipolare la propria o altrui presentazione (Obiettivi di identità)
55. Fattori situazionali
Pressioni del gruppo di riferimento, Calcolo costi/benefici
"Research on Non-verbal Signs of Lies and Deceit: A Blind Alley"
Autori: Tim Brennen e Svein Magnussen
Pubblicato in Frontiers in Psychology il 14 dicembre 2020.
Introduzione
La ricerca sulla rilevazione della menzogna tramite segnali non verbali è stata un
tema centrale negli ultimi decenni, specialmente nei campi della psicologia e del
diritto. L'interesse per questo argomento nasce dalla necessità di affrontare le
implicazioni della menzogna in contesti giudiziari, dove testimonianze false
possono portare a ingiustizie significative, come la condanna di innocenti o
l'assoluzione di colpevoli. Tuttavia, l'efficacia delle tecniche basate su segnali
non verbali per distinguere bugiardi da persone oneste rimane controversa.
Le Credenze Popolari sui Segnali Non Verbali
Secondo la credenza comune, esistono segnali comportamentali specifici che
rivelano la menzogna, come:
Evitare il contatto visivo.
Movimenti nervosi (ad esempio, agitazione delle mani o cambi di postura).
Micro-espressioni facciali (emozioni fugaci che durano meno di un
secondo).
Queste idee non sono limitate ai non esperti ma influenzano anche professionisti
del diritto e della psicologia. Numerosi corsi e programmi di formazione si
basano su queste teorie, come il programma SPOT (Screening of Passengers by
Observation Techniques) per rilevare terroristi negli aeroporti.
Cosa Dice la Scienza
La letteratura scientifica ha esaminato in profondità i segnali non verbali della
menzogna, ma i risultati indicano che:
1. Affidabilità Debole dei Segnali Non Verbali:
Studi su larga scala e revisioni sistematiche (ad esempio, DePaulo et al.,
2003; Vrij et al., 2019) hanno dimostrato che i segnali non verbali associati
alla menzogna sono deboli e non affidabili.
2. Precisione Umana Limitata:
L'accuratezza media nel rilevare la menzogna si aggira intorno al 54%,
appena superiore al caso. Non ci sono differenze significative tra esperti
(polizia, psicologi, reclutatori) e non esperti.
3. Fallimenti nei Contesti Reali:
Studi condotti in situazioni reali, come interviste a sospettati di crimini
gravi o appelli pubblici di individui colpevoli che fingono di essere
innocenti, mostrano risultati vicini al caso. Anche nei controlli di sicurezza
aeroportuali, l'analisi comportamentale non migliora l'individuazione di
persone con intenzioni malevole.
4. Bias e Problemi Strutturali nella Ricerca:
Analisi critiche (ad esempio, Luke, 2019) evidenziano problemi nella
metodologia di ricerca: flessibilità nella codifica dei dati, bias di
pubblicazione, eccessiva enfasi su risultati deboli.
Applicabilità Pratica Limitata
Anche se alcuni studi riportano risultati statisticamente significativi (ad
esempio, il numero di saccadi oculari o la durata del contatto visivo), l'effetto di
questi segnali è così piccolo da essere inutile in contesti forensi. Non esiste un
metodo pratico e affidabile per distinguere bugie da verità osservando il
comportamento non verbale di un individuo.
Futuro della Ricerca
Gli autori discutono se valga la pena continuare a cercare segnali non verbali
della menzogna. Suggeriscono che la ricerca su questo tema abbia raggiunto un
"vicolo cieco" (blind alley), poiché:
Le basi teoriche per i segnali non verbali sono fragili.
L'efficacia è limitata a livello individuale.
Fattori culturali, genetici e personali influenzano i comportamenti,
rendendo difficile generalizzare i risultati.
Conclusioni
Brennen e Magnussen concludono che non esistono segnali non verbali specifici
e affidabili che accompagnano la menzogna. Suggeriscono che la comunità
scientifica dovrebbe abbandonare questa linea di ricerca, concentrandosi invece
su altri aspetti della comunicazione umana. Il contributo principale di questi
studi è stato sfatare i miti popolari, aiutando a ridurre la dipendenza da tecniche
pseudoscientifiche nei contesti legali.
Messaggio Finale
I tribunali e i professionisti non dovrebbero basare le loro valutazioni
sull'osservazione dei segnali non verbali, ma piuttosto su prove oggettive e
metodologie validate.
"Forensic mental health expert testimony and judicial decision-making: A
systematic literature review" di van Es et al. (2020)
L'obiettivo della revisione è comprendere meglio l’impatto della testimonianza
degli esperti di salute menta
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Psicologia giuridica e forense, appunti
-
Psicologia Giuridica
-
Psicologia giuridica
-
Psicologia Giuridica