vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Le sottocategorie degli stili di attaccamento evitante
A1-A2 = INIBITI "genitori bestia" e i bambini sfogano e manifestano la loro rabbia come possono. Sono abbandonati a loro stessi e, o se la prendono con se stessi, o sugli altri. Il bambino cerca di gestire da solo il senso di abbandono, di mancanza di supporto e di protezione. Evitano il contatto con i genitori e anche di esprimere le loro sensazioni. Non esprimono le loro condizioni di sofferenza come angoscia, ansia o disperazione: controllano e nascondono sensazioni interne e opinioni. I genitori sono esplicitamente rifiutanti e per questo i bambini si organizzano nel non esprimere le loro sensazioni interne, perché ogni volta che esprimono qualcosa la risposta scontata è un rifiuto.
A3 = ACCUDIMENTO COMPULSIVO nell'accezione di sopravvivenza, all'interno della quale tutti gli stili di attaccamento virano l'unico dato è che il bambino sopravviva.
Si chiamano vincoli negativi, che in biologia sono quelli che hanno il sopravvento e sarebbe quello che non può accadere. Nell'attaccamento è che non puoi stare staccato (anche se tuo padre ti picchia, se è la persona da cui ti proviene la sopravvivenza, lo cerchi comunque). Il minimo sindacale per non perire viene assicurato a volte anche ricercando: quando il genitore è evitante è il bambino che accudisce il genitore. È un modo per esorcizzare il senso abbandonico prendendosi cura di lui e poi si procura il minimo sindacale per sentirsene legato. (esempio: poiché rocerossina nella vita, ma nel senso che smettono di accudire qualcuno che muore e poi si uccidono). Sono bambini che pensano di dover meritare l'attenzione degli altri e si sforzano per farlo, con genitori indifferenti. Sono inoltre bambini iperattivi lontano dai genitori e si fanno spesso male. A3 non solo è alla base di un'organizzazione chiamata distaccata, ma in
accoppiamento con C:A3C = organizzazione di tipo NORMATIVO A4 = ACQUISCIENTE COMPIACENTE genitori evitanti ma in modo selettivo sullabase dei comportamenti del bambino, se il bambino si plasma con i criteri del genitorequesto lo supporta, se no no, è evitante. Sono genitori quindi contrastanti quando il bambinoesprime i suoi problemi, accettanti se invece non dà nessun problema.I bambini sono sempre d’accordo con i genitori, cercano di corrispondere alle aspettative deigenitori fino al punto in cui il senso di sé, si trasforma in stabile ed accettabile soltanto nellamisura in cui corrisponde ai desideri del padre e della madre.È la corrispondenza all’aspettativa quella che dà il senso di sé.A4C = organizzazione di tipo CONTESTUALIZZATOTIPO C - Modello di attaccamento ambivalenteAree fluide che si può passare da una, all’altra nel corso degli anni. C bambini figli di genitoriansiosi e iperprotettivi, che trasmettono
continua possibile nel tempo. Si specializzano nell'amplificare al massimo tutti gli stati interni negativi: mentre il bambino evitante non esprime le sue sensazioni interne, il bambino coercitivo esprime tutto esageratamente. I bambini coercitivi si difendono dalle cognizioni, ovvero non si fidano delle spiegazioni: questo perché i loro genitori frequentemente danno loro spiegazioni per ingannarli.- L'idea che viviamo in un mondo pericoloso e che si possa sopravvivere solo con la protezione del contesto familiare.
- Ma spesso le attenzioni date sono discontinue, perché sono in primis i genitori ad essere fobici (es. bambina sangue dal naso, mamma viene).
- Bambini che abituati ad avere sempre le attenzioni dei genitori, nei momenti in cui non ce l'hanno tentano di ottimizzare questo senso di protezione in maniera più continua possibile nel tempo.
- Si specializzano nell'amplificare al massimo tutti gli stati interni negativi: mentre il bambino evitante non esprime le sue sensazioni interne, il bambino coercitivo esprime tutto esageratamente.
- I bambini coercitivi si difendono dalle cognizioni, ovvero non si fidano delle spiegazioni: questo perché i loro genitori frequentemente danno loro spiegazioni per ingannarli.
continua possibile nel tempo. Hanno bisogno della vicinanza emotiva e spaziale all'inizio con i genitori ma poi anche con gli altri. Vicinanza e attenzione del caregiver. In un contesto in cui deve sottostare a qualcuno (scuola) riesce a manipolare l'altro e quindi riescono alcuni a gestirsi. Può avere attacchi di panico e ansia dovuti al fatto che non ha il controllo e successo con il suo atteggiamento coercitivo.
COERCITIVI PASSIVI = bambino che non può essere lasciato da solo un secondo, cerca attenzioni durevoli nel tempo, i genitori sono iperprotettivi. Si scoraggiano subito in una situazione in cui non è come a casa.
Obiettivo comune: OTTENERE IN MANIERA CONTINUATA LE ATTENZIONI DEL CAREGIVER. Il neonato entra in contatto con un adulto di riferimento al momento T0 questo per dire come siano antecedenti le modalità di relazione della coppia. Sono stati anticipati anche processi, che si pensava essere successivi all'autoconsapevolezza di
situazioni relazionali. La teoria dell'attaccamento ci aiuta a comprendere come le prime esperienze di attaccamento influenzino la formazione dell'identità e le relazioni interpersonali nell'età adulta. L'attaccamento si riferisce al legame emotivo che si sviluppa tra un bambino e la figura di attaccamento primaria, solitamente la madre. Questo legame influisce sullo sviluppo dell'autostima, della fiducia negli altri e della capacità di regolare le emozioni. Nell'età adulta, l'attaccamento si manifesta attraverso i cosiddetti "romantic bond", ovvero le relazioni sentimentali. La teoria dell'attaccamento ci aiuta a comprendere come le esperienze di attaccamento infantile influenzino la scelta del partner, la qualità della relazione e la capacità di mantenere una relazione stabile nel tempo. L'identità personale è strettamente legata all'attaccamento e alle esperienze relazionali. Essa si forma attraverso l'interazione con gli altri e attraverso la percezione di sé stessi. Le esperienze di attaccamento influenzano la percezione di sé, le emozioni, le sensazioni e tutti gli aspetti emotivi e non razionali dell'individuo. In conclusione, la teoria dell'attaccamento ci fornisce una cornice integrativa per comprendere lo sviluppo individuale, l'identità personale e le relazioni interpersonali. Essa ci aiuta a comprendere come le prime esperienze di attaccamento influenzino la formazione dell'identità e le relazioni nell'età adulta.relazioni interpersonali; più del come la penso (il pensare è volubile). Il senso di maggiore stabilità identitaria è estremamente solido e condizionante mano a mano che si progredisce da una parte, nello sviluppo maturativo dell'individuo che cresce, ma anche sulla scorta delle relazioni interpersonali che attivano o inibiscono l'utilizzo di strumentazioni geneticamente determinate, fino all'età adulta. Quando ci sia la maturità identitaria non si sa, molti dei processi che fanno maturare avvengono intorno alla maggiore età, ma è evidente che ci sia flessibilità e che non si possa stabilire un'età. Nella vecchia dizione delle organizzazioni identitarie o cognitive si pensava che fossero tendenti ai disturbi depressivi. Non sono depressi quelli di queste organizzazioni, infatti sono state rinominate con etichette sostitutive (Nardi):
- ORGANIZZAZIONE DI SIGNIFICATO PERSONALE O.P.S.
“DISTACCATA” - Pattern di attaccamento di riferimento EVITANTI (A) - Si parla di organizzazione compensata no psicopatologia, no depressi. Tutta la mia esperienza di vita che filtro la leggo tramite questa impalcatura tacita emotiva, attraverso tutte le emozioni primarie e secondarie (perché ormai siamo adulti) ma ab origine del pentagramma emotivo dell’evitante è la rabbia e la disperazione, sono più accentuate. La rabbia dell’evitante è esplosiva, è una rabbia a caldo con crisi pantoclastiche.
Sequenzializzazione della trama narrativa per una corretta gestione dell’emotività ci porta ad una maggiore capacità della gestione emotiva, questo è una serie di fenomeni che partono dalla capacità di accoglimento da parte del caregiver: il fatto di stabilire questa connessione sinergica e circolare tra il neonato e il caregiver in termini di corrispondenza reciproca di connessione affettiva,è
quello che poi ci porta ad avere una funzione di supporto esterno di un’emotività incipiente. Ovvero la capacità da parte dell’adulto di calmare il bambino. Questa capacità di qualità e quantità di attaccamento si connette con la capacità di gestire le proprie emozioni. L’adulto aiuta il bambino a gestire le sue emozioni: termine inglese scaffolding (impalcatura) = capacità dell’adulto di aiutare il bambino a metabolizzare i propri stati emotivi. Parliamo quindi di regolazione delle emozioni, al contrario se la qualità e la quantità dello stile di attaccamento sono scarse c’è una disregolazione emotiva. La perdita in sé attiva RABBIA e DISPERAZIONE (due emozioni basiche): la prima facilita l’allontanamento, la seconda l’avvicinamento. Hanno un’attivazione opposta e per questo si bilanciano. Le tonalità emotive attivate per primo dal bambino definiranno la
Costruzione di un significato personale: dal momento che rabbia e disperazione diventano le emozioni più importanti, tutte le altre si andranno a definire in riferimento a queste l'unità organizzativa del dominio emotivo.
Differenziazione delle emozioni: Poi la rabbia e la disperazione si modellano a seconda del contesto: ci sono contesti disagiati dove vengono vissute in maniera ancora più cruda, altri contesti dove invece grazie al verbale, posso oggettivare e spiegare l'emozione e condividerla: questo aiuta a sgranare la trama emotiva e si possono assumere sfumature diverse (disperazione malinconia, tristezza, angoscia) (rabbia irritazione, fastidio, vendetta).
Permanenza dell'oggetto es. il neonato sparendo una cosa dal campo visivo, quella cosa non esiste più = non ha permanenza dell'oggetto.
Con il verbale iniziano a stagliarsi i temi narrativi, che per i distaccati sono:
- Amabilità
- Diversità
- Colpa
- Temi
Relazionali (nell'età adulta) John Bowlby affermava che tra i bambini caratterizzati da perdite affettive negli orfanotrofi, il 30% avrebbero sviluppato uno stile di attaccamento evitante = NON È VERO. Dipende. Esempio: stile di attaccamento ansioso-ambivalente (C) = se muore un genitore, l'altro diventa ancora più affettivo: quindi puoi diventare evitante se ti hanno passare un senso di solitudine e di essere orfano. Spesso il tema, infatti, non è la perdita fisica, ma la perdita affettiva dovuta al fatto che il bambino non ha esperienza di accesso emozionale sicuro e stabile da parte dei suoi genitori. L'esperienza di non accesso ai genitori è una perdita affettiva che non permette al bambino di organizzarsi sul sostegno emotivo di aiuto che i genitori stessi dovrebbero dare, per cui conta solamente su se stesso. Dalla perdita affettiva si sviluppa nei distaccati una autosufficienza compulsiva sull'assecognizione-emotività.
hanno uno sbilanciamento sulla cognizione.
Loro abbandonati a se stessi, si a