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La competenza socio-emotiva: tappe di sviluppo
La competenza emotiva è costituita da un insieme di abilità necessarie per essere efficaci nelle transazioni sociali che producono emozioni e in cui gli eventi assumono significato (Saarni, 1999) – tre macro aree o dimensioni:
- Espressione emotiva
Si divide in tre fasi:
- Risposte presenti dalla nascita e fondamentali per la sopravvivenza: sorriso automatico, interesse e attenzione precoce coatta, trasalimento, sconforto e disgusto (0-2 mesi)
- Espressioni intenzionali e funzionali allo sviluppo psicologico: sorriso sociale, sorpresa, rabbia, tristezza, gioia (2 mesi - 1 anno)
- Espressioni di emozioni sociali o complesse: vergogna, imbarazzo, colpa (13 mesi - 3 anni)
Negli anni successivi l'espressione delle emozioni può essere controllata e modi catavolontariamente.
Teoria neuroculturale delle emozioni (Ekman, 1992) – le persone imparano a modi care l'espressione naturale di una
Certa emozione per adeguarsi alle aspettative e agli standard è culturali di riferimento –––> regole di esibizione che consentono di apparire adeguati al contesto emotivamente, modi cando la manifestazione emotiva
- Regolazione emotiva: Insieme di processi coinvolti nel monitoraggio, valutazione e modi ca delle risposte emotive, in particolare rispetto alla loro intensità e durata
- Caregiver ––> Centralità del Still Face paradigm - volto immobile - per osservare, in condizioni controllate, l’interazione tra madre e bambino
- Modello di regolazione reciproca - MRM (Mutual Regulation Model) di Tronick ––> bambino come sistema autorganizzato in grado di regolare le proprie emozioni nella comunicazione con la madre, intesa come sistema autorganizzato di regolazione – sistema diadico di regolazione ––> se la regolazione materna viene meno il bambino modi ca le
suemodalità comunicative
La regolazione emotiva si divide in cinque fasi:
- Il ruolo esterno dell'adulto è fondamentale per dare significato alle esperienze del bambino (risposta al pianto o ai sorrisi) - condotte auto-regolatorie: suzione del pollice, distogliere lo sguardo da uno stimolo molto eccitante -> da automatiche a intenzionali (0-1 anno)
- Condotte di evitamento di situazioni indesiderate, di ricerca attiva di alcune persone, di richiesta di vicinanza e contatto fisico per ottenere conforto e sicurezza (1-3 anni)
- Gestire le proprie emozioni durante il gioco - alleviare la tristezza dei compagni con atteggiamenti consolatori (3-5 anni)
- Uso di strategie cognitive e di meccanismi di difesa nell'autoregolazione più marcato - consentendo nello sviluppo un buon adattamento alle situazioni d'interazione con gli adulti e con i pari (dopo i 5-6 anni)
- Stili di regolazione emotiva personali, per far fronte alle richieste dell'ambiente
sul piano dell'apprendimento e delle relazioni sociali - esito atteso: modalità regolatorie essibili e congruenti con le richieste provenienti dall'ambiente (dalla preadolescenza)
Comprensione delle emozioni
Conoscenza della natura, delle cause e della possibilità di regolazione emotiva:
Denham - ha mostrato come tra i 2 e i 3 anni i bambini sappiano affrontare compiti in cui viene chiesto di nominare le emozioni di base osservando le espressioni facciali e prove di riconoscimento dell'espressione emotiva a partire dall'etichettamento verbale
Harris - modello di sviluppo della comprensione delle emozioni (3-11 anni) costituito da tre principali fasi: esterno, mentale e riflessivo
LA SOCIALIZZAZIONE DELLE EMOZIONI IN CONTESTO FAMILIARE ED EXTRA-FAMILIARE
Strategie messe in atto dagli adulti che interagiscono con il bambino per promuoverne la competenza emotiva, in accordo con gli atteggiamenti e le norme del gruppo sociale e culturale
La ricerca si è focalizzata su:- Contenuti - che vengono socializzati (etichettamento verbale delle emozioni, riconoscimento negli altri e in sé stessi di vissuti emotivi, modalità di gestione o regolazione) e processi di insegnamento-apprendimento
- Contesti - il contesto familiare, la cultura (pratiche di socializzazione più diffuse nelle diverse culture) e i contesti educativi extra-familiari (ad esempio al nido e nelle scuole) per opera di figure adulte diverse dai genitori
- Indirette - forme di insegnamento non intenzionali né consapevoli attraverso le quali i bambini acquisiscono conoscenze circa il significato delle emozioni (apprendimento per imitazione, riferimento sociale) e al meccanismo di
identificazione con l'altro• Dirette - strategie esplicitamente e consapevolmente usate dal genitore allo scopo di insegnare al bambino come esprimere le emozioni, come modularle, quale nome dare a esse, come collegarle agli eventi che le hanno provocate in sé e negli altri
Denham (1998) individua 3 tipologie di socializzazione emotiva complementari e non auto-escludenti:
 
L'apprendimento attraverso le reazioni dell'adulto immediatamente successive all'espressione emotiva dei bambini. La reazione del genitore diventa fonte di apprendimento significativo per il figlio dell'esperienza che sta provando, sulle cause che l'hanno prodotta e sulle strategie per gestirla.
Modello tripartito dei processi di socializzazione emotiva che si focalizza sull'osservazione dei comportamenti dei membri familiari, sulle pratiche messe quotidianamente in atto nei confronti delle esperienze ed espressioni emotive dei figli e sul clima emotivo familiare. Il rapporto tra le diverse componenti del modello è bidirezionale: le caratteristiche della regolazione emotiva possono a loro volta avere un'influenza, per esempio, sul clima familiare e questo agire - con un effetto di ritorno - sui comportamenti e le credenze genitoriali.
Extra-familiari. Esperienze emotive e acquisizione delle conoscenze sulle emozioni nelle.
interazioni quotidiane con gli insegnanti e con i pari. Insegnanti di scuola dell'infanzia -> funzione di facilitazione dello sviluppo della competenza socio-emotiva dei bambini - Modeling - l'espressività negativa degli insegnanti risulta negativamente correlata con l'espressività positiva dei bambini più grandi d'età prescolare - Contingency - le insegnanti incoraggiano o scoraggiano l'espressione emotiva dei bambini con comportamenti di conforto, distoglimento dell'attenzione, soluzione del problema, punizione o minimizzazione - Teaching - programmi scolastici evidence-based per la promozione dell'apprendimento socioemotivo, che hanno impatto sulla riuscita scolastica, sul benessere a scuola, e sull'adattamento sociale I LEGAMI DI ATTACCAMENTO TEORIA DELL'ATTACCAMENTO Teoria dello sviluppo della personalità basata sull'analisi dei percorsi evolutivi e delle differenze individualibambino è dotato di una predisposizione biologica innata a costruire legami di attaccamento, caregiver cercando contatto sico con i suoi ––> per ottenere conforto e protezione a livello sico e emotivo.Teoria dell’attaccamento, Bowlby
Attaccamento = legame del bambino con una figura di riferimento (Mamma) che fornisce protezione, accudimento e che si propone come base sicura per esplorare il mondo.
Pericolo: ansia da separazione
I comportamenti indicativi della formazione di un legame di attaccamento si declinano in:
• Attaccamento - ricerca della vicinanza e del contatto sico –> Mamma = fornisce protezione
• Esplorazione - il bambino si attiva nell’esplorazione dell’ambiente –> Mamma = base sicura da cui conoscere il mondo
TAPPE DI SVILUPPO
1. 0-3 mesi - repertorio comunicativo che ha a disposizione (pianto, sorriso, vocalizzazioni), caregivers queste comunicazioni si rivolgono ai (si occupano di lui con solo un’embrionale) e
2.3-6 mesi - discriminazione delle figure di attaccamento -> figure familiari (madre) 6-12 mesi - le figure di attaccamento prescelte diventano le figure privilegiate per ottenere protezione e consolazione -> quando il bambino sviluppa ansia da separazione quando tali figure si allontanano 4. Rapporto tra il bambino e le sue figure di attaccamento si delinea reciprocamente -> la comunicazione da parte del bambino è sempre più intenzionale e orientata al raggiungimento di scopi condivisi con il caregiver. La strange situation, Ainsworth Strumento comportamentale per valutare l'attaccamento del bambino alla madre Situazione altamente strutturata, in laboratorio di 10/18 mesi Valuta il comportamento di attaccamento del bambino Struttura: - Bambino-mamma-estraneo - Suddivisione in 8 fasi di circa 3 minuti ciascuna - Valutazione del comportamento del bambino durante l'allontanamento e il ritorno della madre
Stili di attaccamento
Riavvicinamento con la mamma, il periodo da solo, il momento con l'estraneo
GLI STILI DI ATTACCAMENTO
B - sicuro
Genitore base per esplorare l'ambiente -> quando è presente si ha il disagio della separazione
Riunione: cerca il contatto e l'interazione con il genitore -> dopo questa situazione si mostra facilmente consolabile dal genitore, riprendendo in breve tempo l'attività di gioco
Relazione con l'estraneo: percepita in modo moderatamente stressante
A - insicuro evitante
Il bambino non condivide la propria attività di gioco o di esplorazione con il genitore quando è presente, non mostra disagio alla separazione
Riunione: non ricerca attivamente il genitore, evita il contatto, distoglie lo sguardo e continua a giocare
Lasciato solo con l'estraneo: non appare turbato e durante l'intera procedura sperimentale è focalizzato sui giochi e l'ambiente