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RC.
L’ACQUISIZIONE, L’ESTENZIONE E IL RECUPERO SPONTANEO.
L’acquisizione è la fase del condizionamento classico in cui lo SC e lo SI vengono
presentati insieme.
Dopo che Pavlov, indagò il processo di acquisizione, si chiese che cosa sarebbe
accaduto se avesse continuato a presentare lo SC (il suono del campanello) e invece
smesso di presentare lo SI (il cibo).
Mostrare lo SC senza lo SI produce una diminuzione della risposta, finché alla fine il
cane smette di salivare all’udire del campanello (SC). Questo processo si chiama
estinzione, ovvero l’eliminazione graduale di una risposta appresa.
Pavlov, successivamente, si chiese se questa estinzione fosse permanete; così estinse
lo SC e lasciò che i cani avessero un periodo di pausa. Successivamente, a distanza di
un po’ di tempo i cani vennero ripotati in laboratorio e venne di nuovo presentato lo
SC. I cani mostrarono un recupero spontaneo, cioè un comportamento appreso che
si ripresenta dopo l’estinzione, in seguito ad un periodo di pausa.
Quindi, possiamo dire che la capacità dello SC di evocare la RC è stata indebolita ma
non eliminata.
GENERALIZZAZIONE E DISCRIMINAZIONE.
La generalizzazione avviene quando la RC si verifica anche se lo SC è leggermente
diverso da quello usato durante l’acquisizione. Ciò significa che il condizionamento si
generalizza nei confronti degli stimoli che assomigliano allo SC.
Quando si ha la generalizzazione, si verificano due cose. Primo, l’organismo dimostra
di riconoscere la somiglianza tra lo SC originale e quello nuovo. Secondo, mostrano
una diminuzione della risposta al nuovo stimolo e questo ci dice che nota la differenza
tra i due stimoli.
La discriminazione è la capacità di distinguere tra stimoli simili ma distinti.
Entrambe, sono le due facce della stessa medaglia, perché più gli individui ne
mostrano una, meno mostrano l’altra.
LE RISPOSTE EMOTIVE CONDIZIONATE: IL CASO DEL PICCOLO ALBERT.
Watson, applicò le tecniche di Pavlov a bambini piccoli; con l’aiuto della sua assistente
Rosalie Rayner, insegnò a un bambino, il piccolo Albert, ad avere paura di un innocuo
ratto bianco, attraverso un esperimento, non più ripetibile perché non rispetta i canoni
etici.
Il piccolo Albert viene portato in una stanza di laboratorio e con la sua assistente
studiano come plasmare una risposta di paura. In particolare, il bambino quando sente
rumori forti (S.I) produce allarme, paura (R.I.). Successivamente, al bambino fanno
vedere un ratto bianco ed è curioso, sereno, quindi non nutre paura. Ma prima di far
entrare il topolino, producono dei rumori forti che spaventano il bambino e quindi si
associa il forte rumore al topolino (S.C.), suscitando paura (R.C.).
Quindi, ciò che succede nell’ambiente modula il comportamento.
Inoltre, si parla anche di GENERALIZZAZIONE, cioè se il bambino prova paura nei
confronti di un animale piccolo e bianco di conseguenza proverà paura d’avanti a tutti
gli elementi piccoli e bianchi.
Watson, con questo esperimento voleva dimostrare che le risposte emotive come la
paura e l’ansia potevano essere prodotte dal condizionamento classico, inoltre voleva
dimostrare che il condizionamento si poteva applicare sia agli umani che agli animali.
Inoltre, esistono tre aree che ci permettono una visione più approfondita del
condizionamento classico:
Le componenti cognitive del condizionamento classico.
Il condizionamento è qualcosa che succede a un cane, un ratto, un uomo,
indipendentemente da ciò che l'organismo pensa della situazione.
Robert Rescorla e Allan Wagner furono i primi a teorizzare che il condizionamento
classico si verifichi solo quando l’animale ha appreso a crearsi un’aspettativa.
Nel modello di Rescorla e Wagner, uno SC porta al formarsi di un’aspettativa. Tale
aspettativa porta, a sua volta, ad una serie di comportamenti associati alla presenza
dello SC.
Ad esempio, nel caso dell’esperimento di Pavlov i cani quando odono il suono, oltre a
salivare, scodinzolano, emettono guaiti di richiesta e guardano in direzione del cibo.
Queste sono tutte aspettative derivanti da uno SC, cioè il suono del campanello.
Le componenti neurali del condizionamento classico.
Il condizionamento ad esempio del piccolo Albert è un condizionamento alla paura, e
l'amigdala è importante nell'esperienza delle emozioni, paura e ansia, soprattutto il
nucleo centrale dell'amigdala è di importanza cruciale nel condizionamento delle
emozioni.
Prendiamo in considerazione un ratto che viene condizionato con una serie di
abbinamenti SC-SI, in cui lo SC è un suono e lo SI è una leggera scossa elettrica. In
natura, quando fanno esperienza di stimoli dolorosi, i ratti mostrano una reazione
difensiva detta freezing, in cui si acquattano e restano immobili.
Inoltre, aumenta l'attività del loro sistema nervoso autonomo: il battito cardiaco e la
pressione sanguigna aumentano.
Quindi nel condizionamento alla paura abbiamo una componente comportamentale
(freezing) e una fisiologica. Il nucleo centrale dell'amigdala gioca un ruolo importante
nel determinare entrambe queste risposte, mediante collegamenti con altre parti del
cervello.
Se vengono interrotte le connessioni che collegano l’amigdala al mesencefalo, il ratto
non mostra la risposta comportamentale del freezing. Inoltre, se si eliminano le
connessioni tra l’amigdala e l’ipotalamo le risposte associate alla paura vengono
eliminate.
Quindi, l’azione dell’amigdala è un elemento essenziale per il condizionamento della
paura. Le componenti evoluzionistiche del condizionamento classico.
L’evoluzione e la selezione naturale vanno a braccetto con l’adattamento: i
comportamenti che sono adattivi permettono a un organismo di sopravvivere nel
nostro ambiente.
La ricerca che ha esplorato questo adattamento si è concentrata sulle avversioni
alimentari.
Infatti, importante fu una moderna applicazione di John Garcia che dimostrò il valore
adattivo del condizionamento classico.
Garcia affermò che è sufficiente che si ingerisca una volta del cibo avariato perché si
instauri un’avversione nei confronti del sapore del cibo. Si crea subito un’associazione
tra lo stato di malessere, conseguente all’assunzione del cibo, e il cibo. Ciò impedisce
che si ingerisca di nuovo quel tipo di cibo.
L’avversione alimentare ha risvolti anche nella specie umana. Questa avversione può
infatti costituire un serio problema per i pazienti affetti da tumore, che sono soggetti a
frequenti attacchi di nausea a seguito della terapia: in questo caso molti cibi vengono
ritenuti disgustosi perché associati alla sensazione di nausea.
Infine, possiamo notare come l’evoluzione abbia dotato ciascuna specie di una
predisposizione biologica, cioè apprendere particolari tipi di associazioni invece di altri,
così che certi tipi di comportamenti siano più facili da condizionare in alcune specie,
mentre sono più difficili in altre.
IL CONDIZIONAMENTO OPERANTE.
Il condizionamento operante è un tipo di apprendimento in cui sono le conseguenze di
un comportamento a determinare se tale comportamento sarà o meno ripetuto nel
futuro.
THORNDIKE E LA LEGGE DELL’EFFETTO.
Importante fu Thorndike e tutte le sue ricerche si concentravano su comportamenti
operanti, cioè comportamenti che richiedevano ad un organismo di fare qualcosa,
risolvere un problema o manipolare in qualche modo gli elementi dell’ambiente.
Thorndike condusse un esperimento utilizzando una gabbia-problema, che consisteva
in una gabbia di legno con una porta che si apriva ogni volta che una leva nascosta
veniva spinta nel modo giusto e ci metteva dentro un gatto. All'inizio il gatto mette in
atto comportamenti probabili, inefficaci (grattare la porta) per un certo numero di
volte ma c'è solo un comportamento che porta ad aprire la porta ed è quello operante.
Col passare del tempo i comportamenti inefficaci diventavano sempre meno frequenti
e il comportamento operante (dirigersi direttamente alla leva) diventava più
frequente.
Da queste osservazioni Thorndike sviluppa la legge dell’effetto: i comportamenti cui fa
seguito uno “stato delle cose soddisfacente" tendono ad essere ripetuti e quelli che
producono uno "stato delle cose spiacevole" hanno una minore probabilità di ripetersi.
Quindi nel condizionamento operante, il legame stimolo-risposta derivava dagli effetti
che conseguono alla risposta (soddisfazione-> si rafforza stimolo-risposta,
insoddisfazione-> si indebolisce). In sostanza, si apprende per prove ed errori.
SKINNER: IL RUOLO DEL RINFORZO E DELLA PUNIZIONE.
Importante fu anche il pensiero di Skinner, che riprese le ricerche di Thorndike.
Secondo lui, il condizionamento operante è quel comportamento di un individuo che
produce un impatto sull’ambiente.
Inoltre, distinse fra comportamenti rispondenti e operanti, studiando gli effetti del
rinforzo.
Per comportamento rispondente: si intende un comportamento che deriva da un
apprendimento mentre per comportamento operante: si intende un comportamento
che è emesso spontaneamente dall’individuo.
Inoltre, Skinner introdusse la Skinner box: cioè un animale viene messo in una scatola
in cui è presente una leva. L’atto di premere la leva, diventa più frequente se
premendola l’animale riceve una ricompensa (il cibo). Se invece, l’atto di premere la
leva non porta ad una ricompensa, tale comportamento viene estinto.
Skinner, tuttavia, utilizzò i termini positivo (per le situazioni in cui uno stimolo viene
presentato) e negativo (per le situazioni in cui lo stimolo viene eliminato).
Quindi l’approccio di Skinner, per studiare l’apprendimento si basava sui concetti di
rinforzo e punizione.
Il rinforzo: è l’elemento che segue il comportamento ed è in grado di aumentare la
probabilità di emissione dello stesso comportamento.
Inoltre, il rinforzo può essere positivo o negativo.
Il rinforzo positivo: quando una risposta viene potenziata perché produce una
conseguenza positiva (ad esempio, con premi, lodi…)
Il rinforzo negativo: quando una risposta viene potenziata dall’eliminazione di uno
stimolo negativo, ad esempio: un ratto posto dentro una gabbia è sottoposto ad un
forte rumore e impara che se abbassa la leva il rumore cessa.
Importante è anche il rinforzo accidentale: cioè quel rinforzo non legato al
comportamento. Un esempio di rinforzo accidentale è il condizionamento
superstizioso.
La punizion