AFASIA DI WERNICKE
o
- Afasia fluente: eloquio fluente e prosidico.
- Logorrea: lunghi discorsi ma senza relazione tra le parole. Nei casi più gravi la produzione
linguistica è incomprensibile.
- Grave difetto della comprensione, della scrittura e della lettura.
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Quando si parla di afasia di Wernicke è un’afasia fluente, cioè l’eloquio c’è ed è fluente ed è
prosodico, articolato secondo le regole grammaticali, solo che è senza senso (viene definita insalata
di parole). Una tendenza che si riscontra è l’incapacità di inibire la risposta, cioè il paziente inizia a
rispondere senza senso prima ancora che abbiamo terminato la domanda e giustifica questa
impulsività, motivo per cui vengono definiti logorroici. Vi è un grave difetto della comprensione che
si osserva sia nella lettura che nella scrittura che nella comprensione dei messaggi verbali.
LINGUAGGIO ED EMISFERO SINISTRO.
Pierre-Paul Broca
▪ Nel 1861 descrive il caso di un pz che, in assenza di deficit di comprensione, riesce ad articolare
una sola parola in seguito a lesione del piede della terza circonvoluzione frontale sinistra.
▪ Il pz ha perso un tipo particolare di memoria, che non è la memoria delle parole, ma quella dei
movimenti necessari per articolare le parole→AFASIA MOTORIA.
▪ Correlazione anatomo-clinica classica: deficit conseguente a lesione del piede della terza
circonvoluzione frontale.
▪ Nuove evidenze: analisi del cervello in formalina del pz di Broca mediante TC e RMI (lesione
più estesa e profonda anche gangli della base e insula). Con la MRI si evidenza anche lesione
della sostanza bianca frontoparietale.
Il neurologo Broka nella seconda metà dell’800 notò che il paziente perse la memoria dei movimenti
necessari per articolare le parole, inizialmente l’ha definita come afenia e poi è stata definita come
afasia motoria. Per evidenziare lesioni post-mortem il cervello viene sezionato, descrivendo l’afasia
come conseguenza a un danno della terza circonvolluzione frontale ma non vedendo danni nelle
superfici interne del cervello perché il neurologo non voleva sezionare il cervello non l’ha mai
documentata ma è stata eseguita una prima scansione quando è stata inventata la TAC e si è scoperto
che la lesione era molto più estesa. Questi disturbi molto gravi si osservano solo se c’è un danno alla
regione e alle strutture profonde connesse a questa regione, anche se non c’entrano niente con
l’area di Broka perché sono altre aree.
Carl Wernicke
▪ Nel 1874 l’AFASIA SENSORIALE è causata da lesione alla parte posteriore della prima
circonvoluzione temporale di sinistra.
▪ Modello associazionistico: formazione di funzioni complesse attraverso il collegamento di
aree cerebrali diverse tramite fibre nervose.
▪ Diagramma del linguaggio: area posteriore (temporale, deputata alla comprensione) collegata
all’area anteriore (frontale, deputata alla produzione) tramite il fascicolo arcuato.
▪ Altri diagrammi della scuola associazionista.
L’area di Wernicke ha questo nome dal neurologo Wernicke che descrive pazienti con afasia
sensoriale, con incapacità di comprensione e grazie a queste scoperte si è creato una sorta di
diagramma, cioè ci sono un’area anteriore, posteriore e un fascio di fibre (=fascicolo arcuato) che
connette queste aree. 116
Si pensò che un danno nel centro di rappresentazione uditiva delle parole provocasse afasia di
Wernicke, un danno nell’area di Broka provoca incapacità di parlare, un danno al fascio provoca
l’incapacità di trasmettere queste informazioni apprese e quindi afasia transcorticale. In realtà sono
stati osservati altri deficit, cioè un danno all’area di Broka (superficie corticale laterale dà anartria,
cioè, incapacità di articolare bene le parole), viene effettuata una trasposizioni di fonemi all’interno
delle parole, ovvero le parafasie fonemiche, cioè, vengono invertiti interi fonemi (triplette di lettere
all’interno della parola) e altri deficit ovvero se l’informazione non arriva e non viene processata
dall’area di Wernicke, incapacità di esprimere a livello di articolazioni, incapacità di capire il
messaggio perché non percepiscono a livello corticale, è stato aggiunto un centro che si occupa dei
concetti e un ulteriore collegamento con le aree della memoria e quindi si sono ipotizzati altri
disturbi, se processo le informazioni a livello di wernicke ma non vengono trasferite in centro dei
concetti allora si parla di afasia transcorticale sensoriale, cioè queste informazioni non possono
essere confrontate con gli elementi di memoria, così come sul versante di produzione si parla di
afasia transcorticale motoria. L’anartria dipende da altre regioni e dipende dalle connessioni cortico-
sottocorticali tra aree associative del linguaggio.
DIAGRAMMA DEL LINGUAGGIO DI WERNICKE
Sulla base delle due scoperte e di quelle di Broca, Wernicke ipotizza l’esistenza di due centri del
linguaggio e di tre tipi di afasia.
Il diagramma del linguaggio di Wernicke è sufficiente a spiegare i deficit osservati?
Una distinzione dei disturbi del linguaggio è risultato spesso inadeguato a descrivere le caratteristiche
dei deficit afasici.
La grande maggioranza dei soggetti afasici non presenta deficit esclusivamente motori o sensoriali,
bensì deficit del linguaggio come sistema, in cui le modalità di entrata e di uscita così come il
linguaggio orale e scritto, sono coinvolte in modo parallelo.
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L’afasia motoria, sebbene rara pura e non fluente, con la tendenza la ripetizione può essere intatta-
la comprensione può essere conservata, quando il linguaggio è fluente la ripetizione può essere
intatta e la comprensione è gravemente deficitaria. IL MODELLO WENICKE-LICHTHEIM
Nel 1885 Linchteim incorpora il modello di
Wernicke in uno schema più complesso
formato da due stadi:
- Un livello inferiore che corrisponde alle
componenti sensoriomotorie del linguaggio,
- Un livello superiore che corrisponde alle
componenti semantico concettuali (ignorate da
Wernicke)
Linchteim ipotizza l’esistenza di un centro dei
concetti collegato sia con il centro uditivo-
verbale (comprensione del significato delle
parole) che con il centro verbo-motorie
(produzione fisica di messaggi linguistici).
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Per interruzione di questi collegamenti ipotizza l’esistenza di altri due tipi di afasia:
- Afasia transcorticale sensoria
- Afasia transcorticale motoria.
Nella forma sensoriale: l’eloquio è fluente ma ricco di parafasie, la comprensione è deficiatira.
PARAFASIE SEMANTICHE (PS): Parole semanticamente correlate alla parola bersaglio
Nella forma motoria: l’eloquio è ridotto, non fluente spesso agrammatico mentre la comprensione
è normale.
Le afasie transcorticali motoria comprende lesioni parietali e frontali che causano una disconnessione
tra area posteriore del linguaggio (parietale inferiore) e area di broca. L’afasia transocrticale motoria
è rara:
- Non fluente,
- Tendenza a non iniziare il discorso,
- Ripetizioni intatta (con tendenza all’ecolalia)
- Comprensione conservata.
Le afasie transcorticali sensoriali comprende lesioni parietali e temporali adiacenti all’area di
Wernicke (la disconnettono dal centro dei concetti). Questa afasia transocorticali sensoriali:
- Fluente,
- Ripetizione intatta
- Compresione gravamente deficitaria.
Oggi sono state individuate tante altre aree importanti nel network del linguaggio che essendo la
funzione più complessa e propria dell’uomo non possiamo pensare che sia rilegata a due piccole
aree altrimenti lo sviluppo del cervello dai primati all’uomo è ingiustificabile, in quanto avremmo
sviluppato un lobo frontale che i primati non hanno per fare qualcosa, e visto che la nostra funzione
che ci distingue da tutti gli altri animali è il linguaggio con ragionamento logico deduttivo, induttivo,
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abduttivo etc. allora vuol dire che come se ne occupa il lobo frontale, se ne occupano anche altri
centri che però non vengono etichettati come punti cruciali; ma è altrettanto vero che il cervello
avendo una grande capacità plastica inoltre per molte funzioni abbiamo dei binari paralleli ed è
difficile avere dei deficit così selettivi importanti e valutabili quando abbiamo danni in regioni
associative al linguaggio perché ci sono dei meccanismi di compenso e di conseguenza le
informazioni viaggiano attraverso altri circuiti di compenso.
SINDROMI AFASICHE
La moderna afasiologia descrive due principali gruppi di sindromi, classificate in base alla ricchezza
dell’eloquio:
- Afasie non fluenti (lesioni anteriori): eloquio ridotto, difficoltà ad articolare il linguaggio orale,
comprensione sostanzialmente conservata (Broca, transcorticale motoria, globale).
- Afasie fluenti (lesioni posteriori): eloquio abbondante ma spesso privo di contenuto informativo,
possibili deficit di comprensione (Wernicke, conduzione, transcorticale sensoriale).
RIASSUMENTO…LOCALIZZAZIONI ANATOMICHE DELLE AREE DEL LINGUAGGIO.
Perché si ragiona secondo lo schema sistema anteriore, sistema posteriore, fascio che li connette?
Perché lì non si può permettere nessun tipo di danno, né chi interviene in caso di patologia e né in
caso di evento acuto (es. ictus) perché quelli sono i centri dove il danno è permanente, in parte ci
possono essere dei miglioramenti con svariate tecniche che ci consentono di intervenire ma quelli
rimangono i centri nodali, tutto il resto può essere compensato.
SISTEMA ANTERIORE.
Il sistema anteriore situato nel lobo frontale costituisce il più alto livello di controllo dell’attività
verbale. La sua funzione riguarda l’evento espressivo; permette una corretta organizzazione degli
schemi percettivo motori assicurando coerenza nel discorso. Il sistema anteriore è situato nel lobo
frontale che costituisce il più alto livello di controllo dell’attività verbale, la funzione riguardante
l’evento espressivo e permette una corretta organizzazione di schemi percettivi motori.
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SISTEMA POSTERIORE.
Il sistema posteriore circonda la zona di Heschl. Occupa il terzo posteriore delle circonvoluzioni
temporali superiore e media, le circonvoluzioni sopramarginali ed angolari del lobo parietale
inferiore. Questo sistema assicura la ritenzione immediata del messaggio uditivo. Il sistema
posteriore è nel lobo temporale occupando il terzo posteriore della circonvoluzione temporale e
assicura la ritenzione del messaggio auditi
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