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SCALA DI RISPOSTA DIFENSIVA

Tendenza del soggetto a rispondere con distorsioni che lo inducono a presentarsi in modo molto favorevole

e a minimizzare qualsiasi segno di problema o di stress nella relazione genitore-figlio.

Occorre sommare gli item: 1, 2,3, 7, 8, 9 e 11

Quando il punteggio è ≤ 10

1) Tendenza a presentarsi come estremamente competente, privo dei normali stress emotivi connessi al

ruolo di genitore; Ipercontrollo, difficoltà a riconoscere le frustrazioni e le delusioni

2) Non investe in questo ruolo e quindi non ne sperimenta lo stress (ad es. non conosce altri aspetti della

vita del bambino)

3) Genitore molto competente

Sommando i punteggi agli item alle sottoscale

PD (1-12); P-CDI (13- 24) E e DC (25-36) =-11 STRESS TOTALE

Interpretazione dei punteggi:

-Si considerano alti i punteggi uguali o superiori all’85° percentile

Punteggi ≥ al 90° percentile indicano livelli di stress clinicamente Significativi = Una diagnosi più puntuale e

un intervento di assistenza professionale.

-Il range normale dei Livelli di Stress Totale punteggi si situa tra il 15° e l’80° percentile.

Il genitore si percepisce respinto e deluso dal figlio che non soddisfa la sua aspettativa. Il legame genitore

figlio è minacciato o non è mai stato adeguatamente stabilito

SCALA PD: Punteggi al di sopra del 95: abuso potenziale del figlio(trascuratezza, rifiuto e maltrattamento

fisico scatenato dalla frustazione). Occorre valutare sia i punteggi di stress totale sia alle altre sottoscale. S e

tutte e 3 le sottoscale hanno punteggi al di sopra del 90 percentile, l'ipotesi di un rischio di abuso assume

maggior credibilità. Se invece il punteggio alla sottoscala PD è minore uguale 75 il genitore non perderà il

controllo o se i punteggi P CDI e BD minori di 90 e PD maggiore di 75 il genitore sta affrontando

comportamenti o caratteristiche di personalità del suo bambino eccezionalmente difficili.

SCALA BD: evidenzia le caratt. Comportamentali basilari dei bambini che fanno si che essi vengano

considerati dal genitore facili o difficili da gestire. Punteggi superiori al 95: approfondimento diagnostico per

escludere la presenza di psicopatologia ed assistenza e aiuto professionale ai genitori

SCALA DC: se BD minore di 90 PD E PCDI maggiore di 75 intervento di consultazione breve con genitore e/o

interventi educativi sulle strategie di gestione del bambino o i punteggi P CDI e BD minori di 90 e PD

maggiore di 75 intervento intensivo orientato sulla relazione genitore figlio che dovrebbe anche

comprendere una attenta valutazione diagnostica dell'adattamento comportamentale e del funzionamento

del bambino.

PARENTING STRESS E ADATTAMENTO PSICOLOGICO DEI FIGLI

STRESS E ADATTAMENTO DEI FIGLI: DUE IPOTESI ALTERNATIVE

In letteratura, sebbene vi sia un sostanziale accordo nel ritenere che livelli di stress genitoriale consistenti

e/o continuativi determinino problemi di disadattamento nei figli, permangono da chiarire i meccanismi e i

processi che operano in tale relazione. In letteratura, una prima prospettiva teorica ha ipotizzato che lo

stress agisca sull’adattamento dei figli solo indirettamente, ovvero, attraverso la mediazione delle condotte

di tipo educativo. Recentemente, accanto a tale ipotesi interpretativa, alcuni autori enfatizzando il clima

emotivo familiare disregolato dei “contesti stressati”, hanno proposto che l’esposizione dei bambini a tale

ambiente possa ledere direttamente il loro sviluppo socio-emozionale

1.STRESS E ADATTAMENTO DEI FIGLI: IPOTESI INDIRETTA

La prima prospettiva teorica, secondo la quale lo stress genitoriale amplifica le condotte educative

disfunzionali direttamente responsabili del disadattamento dei figli, ha ottenuto da tempo una serie di

conferme empiriche in studi condotti su campioni diversi sia per status socio-economico sia per eta dei figli.

Deater-Deckard e Scarr, in uno studio condotto su coppie di genitori di bambini piccoli (12-60 mesi),

appartenenti a livelli socio-economici medio-alti, evidenziano come genitori con livelli di stress elevati

adottano piu frequentemente condotte autoritarie e strategie disciplinari assertive centrate sul potere che,

a loro volta, risultano associate a iperattivita e labilità emotiva dei figli. Conger et al. sottolineano che lo

stress, derivante da condizioni esistenziali negative (problemi economici e di salute), incida negativamente

sull’adattamento psicologico dei figli a patto che altri fattori quali la depressione e le condotte educative

autoritarie e incoerenti dei genitori fungano da mediatori.

Foster et al. rilevano come lo stress paterno determini, durante l’interazione col figlio, l’espressione di

prevalenti emozioni negative rispetto a quelle positive che risultano connesse alle condotte aggressive e

distruttive dei figli. Anche un altro studio rileva come specifiche pratiche educative di “controllo psicologico”

intervengano come mediatori esplicativi dell’impatto dello stress genitoriale sull’immagine negativa di se

degli adolescenti in aree quali: competenza scolastica, sociale (popolarità

sociale, accettazione da parte dei pari) e comportamentale (assenza di problemi di condotta).

2.IPOTESI DIRETTA

Più recentemente, sono apparsi in letteratura alcuni studi che assegnano allo stress genitoriale un ruolo

particolarmente pregnante, dal momento che rilevano come esso agisca direttamente, senza la mediazione

delle condotte di tipo educativo, sulla competenza socio-emotiva dei figli. Nello studio di Anthony et al.,

condotto su bambini di età prescolare appartenenti sia a famiglie di basso reddito sia a famiglie di reddito

medio-alto, lo stress genitoriale predice direttamente il livello di competenza sociale e i comportamenti di

internalizzaz. e esternalizz. dei figli, senza alcuna mediazione delle pratiche educative (condotte autoritarie,

atteggiamenti di sostegno e incoraggiamento dei figli e di aspettative inerenti la loro crescita) . Secondo gli

autori, i livelli cronici di stress, determinano un ambiente emozionale negativo che, attraverso una sorta di

“contagio degli

affetti” incide negativamente sullo sviluppo socio-emozionale dei figli. In modo analogo, Crnic et al. rilevano

che i parenting hassles, esperiti in modo continuativo

dalle madri di bambini di 5 anni, esercitano un’influenza diretta sui comportamenti di internalizzazione ed

esternalizzazione dei figli, senza alcuna mediazione del modo in cui la madre interagisce con il figlio nei

termini di emozionalita positiva o negativa. Anche l’ipotesidi questi autori prevede che la continua

esposizione dei bambini a un clima di irritabilità, distress e frustrazione genitoriale favorisca l’insorgenza di

una condizione di dis-regolazione emotiva che, a sua volta, spiega l’insorgere dei problemi

comportamentali.

Nello studio di Huth-Bocks e Hughes (2008), condotto su un campione clinico di diadi madri-figli

appartenenti a contesti familiari caratterizzati da violenza

domestica, e stato ulteriormente riscontrato un effetto diretto dello stress sulle problematiche emotivo-

comportamentali dei figli (di 4-12 anni), senza la mediazione delle condotte di tipo educativo valutate in

modo analogo allo studio precedente (permissivismo e eccessiva irritabilità).

STILI EDUCATIVI

STILI GENTORIALI

Numerosi autori si sono interessati alla descrizione e alla definizione dei diversi stili educativi genitoriali. In

particolare l’attenzione dei primi studi era diretta ad individuare una sorte di stile ideale, la tipologia del

“buon genitore”, in grado di favorire uno sviluppo sano ed adeguato delle competenze infantili.

Essenzialmente tale posizione riteneva possibile individuare nei genitori alcunicomportamenti stabili nelle

diverse circostanze e in grado di caratterizzare specifici stili educativi. Veniva inoltre messa in evidenza

l’importanza dell’interconnessione tra comportamento genitoriale e specifiche caratteristiche del bambino

per consentire l’instaurarsi di relazioni caratterizzate da scambi e da reciproche influenze, in una circolarità

causa-effetto.

IL CONTRIBUTO DI DIANA BAUMRIND

La classificazione degli stili educativi più conosciuta ed utilizzata è quella proposta da Diana Baumrind la

quale, attraverso interviste ed osservazioni su centinaia di soggetti, ha individuato quattro dimensioni del

comportamento genitoriale: il controllo sull’attività dei figli, la sollecitudine nei loro confronti, la chiarezza

comunicativa la richiesta di comportamenti adulti. La descrizione di tali pattern comportamentali è ormai

consolidata e nota dal momento che l’Autrice ha saputo individuare in maniera precisa una relazione tra

atteggiamenti genitoriali e comportamento dei bambini, indicando tre stili genitoriali: autoritario,

permissivo e autorevole.

-il contributo di Diana Baumrind: STILE AUTORITARIO

I genitori che adottano uno stile autoritario sono caratterizzati da una continua ricerca di affermazione del

proprio potere e da atteggiamenti distaccati nei confronti dei figli, sollecitano raramente l’opinione del

bambino, mostrando di rado piacere e sincero interesse per i risultati da lui ottenuti. Tendono ad essere

direttivi ed esigenti, a plasmare il

comportamento del figlio, controllandolo e gestendo le sue scelte attraverso il frequente ricorso a restrizioni

e punizioni e pretendendo un’obbedienza incondizionata. Per questi genitori assume una grande

importanza il rispetto per l’autorità, l’esercizio del potere e una rigida disciplina: credono fortemente nella

gerarchia familiare, non stimolano la discussione e pretendono che il figlio si conformi alle loro idee e alle

loro credenze, ponendo confini severi per limitarne l’autonomia.

STILE AUTORITARIO: EFFETTI SUI FIGLI

Solitamente i bambini di genitori autoritari tendono ad essere sgarbati, insolenti, dipendenti e socialmente

incompetenti, in modo particolare nei confronti dei coetanei. Difficilmente riescono ad intrattenere relazioni

stabili ed affettuose e, a causa dei loro comportamenti antisociali ed aggressivi, vengono spesso isolati dai

compagni. Raramente prendono iniziative, mancano di curiosità e spontaneità, mostrando inoltre bassi

livelli di autostima che deriva dalla sofferenza per la freddezza e il poco affetto dei genitori nei loro

confronti. Solitamente sono obbedienti e rispettano l’adulto per paura delle punizioni, ma in assenza dei

genitori tendono a oltrepassare ogni limite a causa della mancata

interiorizzazione delle regole e delle norme di condotta che i genitori hanno cercato di inculcare con la sola

forza.

-il contributo di Diana Baumrind: STILE PERMISSIVO

I genitori caratterizzati da uno stile permissivo hanno invece la tendenza ad essere eccessivamente

accettanti e non punitivi verso i propri figli, li consultano ogni qual volta devono prendere una decisione,

non pongono alcuna richiesta, né limiti o controllo, ma li lasciano soli nel regolare e a stabilire le norme

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
116 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marti17__ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e analisi delle relazioni interpersonali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Camisasca Elena.