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PULSIONI

Nella concezione di Freud le pulsioni hanno un fondamento biologico, corporeo, e creano una tensione che l’apparato

Per la Klein invece le pulsioni sono fenomeni psicologici: il corpo è qui

psichico cerca di eliminare. (Differenze #)

concepito come un mezzo attraverso cui si manifestano le pulsioni (non come fonte da cui originerebbero);

le pulsioni coincidono con le emozioni, l’amore, l’odio, le passioni. Ella modifica anche il concetto di

sublimazione delle pulsioni rispetto al modello classico freudiano: essa non coinciderebbe solo con il processo in

virtù del quale una data pulsione sessuale si trasforma in qualcosa di diverso e di manifestamente visibile (es. arte,

ma si avrebbe sublimazione tutte le volte in cui una pulsione sessuale viene

espressioni culturali, ecc),

spostata su una tendenza dell’Io, cioè su una sua attività, un suo interesse. Sarebbe quindi un processo che

si attua molto precocemente per alcuni versi complementare all’inibizione: essa si eserciterebbe infatti

proprio sulle tendenze dell’Io che erano state originariamente prescelte per la sublimazione. Ma perché si

attivi l’inibizione occorre che si sviluppino alcune condizioni: 1) innanzitutto la tendenza dell’Io in questione deve

essere stata inizialmente fonte di gran piacere che la Klein intende sempre a natura sessuale. 2) Occorre inoltre che

l’angoscia che sta alla base dell’interruzione della sublimazione, si ripartisca, in modo tale che insieme allo

spostamento si scarichi anche l’affetto. Tale meccanismo darebbe origine alla normale inibizione, mentre, nei casi di

inibizione nevrotica, l’angoscia non riuscirebbe a ripartirsi in modo adeguato. 3) Infine, è necessario che la tendenza

dell’Io sia adatta ad accogliere l’investimento libidico. Se ciò accade il risultato è il talento, se invece ciò non avviene si

assiste all’attenuazione delle capacità potenziali oppure un’inibizione nevrotica.

PROCESSI DIFENSIVI

Essi operano, in collegamento tra loro, fin dall’inizio della vita: # 74

o Scissione – la scissione costituisce la prima modalità utilizzata dal bambino per organizzare l’esperienza. Questa

difesa consiste nel separare i sentimenti contraddittori, le rappresentazioni di Sé e degli oggetti (divisione netta in

parti buone e parti cattive dell’Io, che poi diventano – in seguito alla proiezione – parti buone e cattive

dell’oggetto).

o Proiezione – Attribuzione agli oggetti esterni di sentimenti e rappresentazioni che appartengono a sé.

o Introiezione – Meccanismo attraverso cui l’oggetto esterno viene assimilato come parte di sé (può essere anche

un’introiezione di un qualcosa che era stato proiettato precedentemente fuori di sé).

o Idealizzazione – Meccanismo per il quale un oggetto (o una parte dell’oggetto, come nel caso del “seno buono”)

viene vissuto come totalmente positivo, buono. L’idealizzazione nel neonato avrebbe sia la funzione difensiva di

proteggerlo dagli aspetti persecutori (dovuti alla proiezione dell’istinto di morte), sia la funzione di soddisfare a

livello fantastico i desideri pulsionali (dal momento che c’è a disposizione un seno sempre generoso e inesauribile,

ideale appunto).

o Diniego – All’idealizzazione si accompagna il diniego: perché un oggetto possa essere vissuto come totalmente

positivo, occorre infatti che sia negata la presenza di aspetti negativi. Il diniego consiste quindi in una negazione

onnipotente dell’oggetto cattivo e dei vissuti di angoscia connessi. Esso può investire anche a quella parte dell’Io

da cui provengono i sentimenti negativi verso l’oggetto.

o Identificazione proiettiva – # Consiste nella proiezione di parti del Sé e degli oggetti interni scissi sull’oggetto,

seguita da un’identificazione successiva con le parti proiettate, attraverso cui il bambino se ne riappropria,

controllandole. “Con tale proiezione dentro, la madre viene a contenere le parti cattive de sé, essa non è sentita

come un individuo separato, ma come il Sé cattivo”. Tale meccanismo permette di collocare all’interno dell’oggetto

(nella fantasia) parti de Sé con le relative pulsioni, facendo poi percepire l’oggetto stesso in continuità con il Sé e

permettendo quindi allo stesso tempo di liberarsi di parti cattive e di controllarle.

TEORIA DELLE POSIZIONI #

Definisce con il termine “posizione” un orientamento finalizzato, l’insieme di relazioni pulsionali che

specificherebbero i diversi momenti evolutivi, tenendo in considerazione le relazioni con il Sé e con gli oggetti.

La posizione schizoparanoide #

Si manifesta nei primi tre mesi di vita, quando il neonato entra in relazione nella sua fantasia, con #

-un oggetto buono, fonte di vita, nucleo dell’Io sano

-un oggetto cattivo, fonte di angoscia, di fantasie di aggressione e persecuzione.

“Il rapporto con il seno amato e odiato – buono e cattivo – costituisce la prima relazione oggettuale del lattante … Le

pulsioni distruttive e l’angoscia persecutoria sono al loro culmine. La brama di soddisfacimento illimitato, da un lato, e

l’angoscia persecutoria, dall’altro, inducono nel poppante il senso dell’esistenza di un seno ideale e di un pericolo seno

La Klein utilizza il termine

divoratore, i quali, nella sua psiche, sono tenuti ampiamente separati l’uno dell’altro”.

schizo-paranoide, intendendo con “schizo” la scissione dell’oggetto in buono e cattivo # e con “paranoide” la

proiezione dell’istinto di vita (seno buono) e di morte (seno cattivo), # seguita dalla loro successiva

introiezione, per cui il seno buono introiettato fa sentire protetti e il senso cattivo introiettato fa sentire

perseguitati. A questo momento segue poi una spirale di ri-proiezione e ri-introiezione e così via. Il bambino

è caratterizzato fin dalle fasi più precoci di vita da pulsioni sadico-orali, le quali possono determinare

aggressioni al seno cattivo, Il

provocando una frantumazione (fantasmatica) del seno cattivo e in definitiva dell’Io.

bambino si protegge allora attraverso il seno buono: se esso riesce a rimanere “integro”, cioè viene sentito dal

neonato ancora come perfetto, si può contrapporre alla frantumazione e favorire l’integrazione dell’Io. Se tuttavia, per

motivi costituzionali, l’Io del neonato non riesce a tollerare l’angoscia, anche il seno buono sarà percepito come non

integro e si frantumerà, portando a una scissione dell’Io stesso. Da ciò deriva che “le fantasie e i sentimenti sullo stato

Quanto più nel processo di incorporazione

dell’oggetto interno influiscono sostanzialmente sulla struttura dell’Io.

dell’oggetto predomina il sadimo, e quanto più l’oggetto è sentito in frantumi, tanto maggiore è il pericolo

dell’Io di essere scisso correlativamente ai frammenti dell’oggetto interiorizzato”. La fantasia incide

profondamente sia sui rapporti reali sia sui processi di pensiero che si stanno sviluppando. 75

La posizione depressiva #

Questa posizione subentra alla precedente nel secondo trimestre di vita del bambino quando il suo Io è

sufficientemente integrato da permettergli di entrare in rapporto con l’oggetto intero (non più scisso e

parziale, la madre non è solo “seno” ma anche “persona”). La madre viene così vista come unica fonte di

gratificazioni e sofferenza (non c’è più la scissione in seno buono e cattivo). In questa posizione il bambino

avverte allora un nuovo tipo di angoscia, che prima era dovuta all’istinto di morte, al timore di

annichilimento causato dalla presenza di oggetti scissi cattivi interni e proiettati, ora nella posizione

depressiva diventa angoscia muta (a. di perdita #) # legandosi dal fatto che il bambino si rende conto che i

suoi sentimenti di amore e odio sono rivolti alla stessa persona. Egli teme allora che la propria aggressività e

invidia distruggano totalmente l’oggetto da cui sente di dipendere totalmente (la madre). Il bambino matura quindi il

senso di colpa # e sente il bisogno di mettere in atto delle azioni riparatorie. Egli passa quindi da una condizione di pre-

ambivalenza ad una di ambivalenza vera e propria. La riparazione dell’oggetto che si teme di aver danneggiato avviene

inizialmente nella fantasia, sottoforma di fantasia onnipotente di far rivivere l’oggetto distrutto e, solo successivamente

Il nome “posizione depressiva”

e solo nello sviluppo normale, prende la forma di azioni più aderenti alla realtà.

indica pertanto i sentimenti di tristezza e il lutto # del bambino per l’oggetto (madre) che teme di aver

danneggiato e distrutto, con i suoi attacchi. Si assiste ad un processo di sintesi, che porta a una maggior

integrazione dell’Io. Perché ciò avvenga il bambino deve avere fiducia nelle proprie capacità di riparazione, cioè deve

sentire che è in grado di rimediare a ciò che ha provocato la sua distruttività e che il suo amore è più forte dell’odio. La

Klein in realtà sostiene che tale posizione non è raggiunta una volta per tutte, ma che durante tutto il corso della vita la

persona oscilli tra le due posizioni.

L’INVIDIA #

Concetto molto importante nella teoria kleiniana, tale sentimento è caratterizzato da un intento distruttivo

# verso l’oggetto, connesso al desiderio di possederne le buone qualità; ha una base organica, costituzionale

ed esprime la pulsione di morte, operando fin dalla nascita. Se l’invidia è eccessiva, essa può interferire con

il crearsi di un rapporto con il seno buono, che viene invidiato e viene distrutto nella fantasia. L’invidia può

tuttavia essere mitigata dai sentimenti di gratitudine che sorgono in seguito a esperienze soddisfacenti con

l’oggetto invidiato, anche se il meccanismo non è chiaro dal momento che la stessa Klein afferma che quando il

bambino o l’adulto in analisi si rende conto che l’oggetto invidiato – il seno buono o l’analista – è la fonte di ogni bontà

Ecco le difese contro l’invidia:

e gratificazione, aumenta l’intensità dell’invidia.

1) Idealizzazione dell’oggetto: si lega fortemente alla scissione. Nei bambini piccoli il fallimento della scissione

normale tra oggetto buono e oggetto cattivo rappresenta un insuccesso che, unito all’invidia eccessiva, porta ad una

scissione tra un oggetto onnipotentemente idealizzato e un oggetto primario cattivo. Alla base della iper-idealizzazione

c’è proprio il bisogno di tenere a bada una profonda invidia de

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
130 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LisiBisi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Shoshannà Procaccia Rossella.