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LEZIONE DEL 20 (TERZA LEZIONE) DA RECUPERARE

La Narrativa Gotica

- Il Trauma

- La Paranoia

- La Dissociazione

Abbiamo parlato della condizione postmoderna, e, collegata ad essa, il modo in

cui si delinea la fortuna di 2 ambiti, il corpo e lo sviluppo immaginifico gotico,

una subcultura (heavymetal e punk, ad esempio), ma anche qualcosa che si

espande nella mainstream. I più interessati al gotico sono gli studiosi di

letteratura, ma anche gli psicologi e gli psicoanalitici. In ambito letterario c'è

l'idea che il Gotico sia un sottoprodotto del Romantico. Il valore di questo mondo

lo si vede nel suo successo, dimostrato da cose popolari che incontrano dei

bisogni fondamentali della vita. Benk parla del sè che si estende sui costumi, sui

beni di consumi (sul corpo, fondamentalmente) come le armi da fuoco per il sè

americano. David Panther, uno studioso di letteratura inglese, si chiede in che

cosa consista il gotico. Dostoevskij e Hitchcock, ad esempio, si sono interessati

al gotico. Con Edgar Allan Poe si entra nell'ambito psicologico. Non esiste

l'immaginifico gotico senza il trauma (come nel caso del fantasma, basti pensare

all'Amleto di Shakespeare), qualcosa che rompe la normalità, l'ordine della

realtà. I Goti sono quelli che entrano a Roma e la distruggono. Il Gotico segna la

rottura con il mondo classico. Nella prospettiva freudiana il trauma è dato dal

fatto che la persona esposta ha qualcosa di lesivo nell'integrità rispetto alla sua

incapacità di difendersi, di proteggersi, non potendo dare delle risposte di

pensiero. Il trauma cambiò la prospettiva di Freud, passando al di là del

principio del piacere. C'è il bisogno di rappresentare la realtà, e la persona è

indotta a ripetere la scena per attivare le difese che non sono state attivate al

momento del trauma. Per alcuni i traumi fondamentali (visione psicoanalitica)

sono quelli infantili, quindi l'abuso infantile, che può essere, fisico, sessuale,

psicologico. Diversi autori pensano che il fatto che la realtà sia ordinata deriva

da un'esperienza infantile positiva. Nella lettura psicoanalitica, nello specifico 7

quella di Winnicott, esiste uno spazio transizionale tra una condizione

idealizzata del pre-natale e quella in cui si entra in una realtà non sempre

benevola. Il bambino vive una condizione narcisistica, e crea il seno della

mamma dove vorrebbe (questo fenomeno si chiama creatività primaria). Il

compito della madre è quello di disilludere il bambino, ma deve prima illuderlo.

Alcuni pensano che il bambino non deve essere preso in braccio, perchè in

questo modo viene viziato; gli analitici la considerano una condizione

traumatogica. Altri pensano che, così facendo, il piccolo si calmi da solo. Ci

sono traumi dovuti a disastri naturali, ma anche relazionali (per alcuni questi

sono più patogeni). Molti concordano nel dire che il trauma è riconosciuto

globalmente o è insito nella persona. Nella Shoah, ad esempio, lo sterminio è

globalmente riconosciuto. Se non viene riconosciuto, è qualcosa di

traumatogico. Il trauma è alla base delle psicopatologie gravi, quindi il discorso

psicopatologico può essere collegato all'integrità del sè. Esiste l'idea che i fattori

patogeni producano alterazioni se c'è una predisposizione genetica. La

predisposizione epigenica che si muove in rapporto alle condizioni ambientali.

Una delle risposte è la paranoia, infatti il mondo immaginifico gotico parla di

scenari traumatogici ma in termini di incubo, non si sa se i pericoli sono reali o

prodotti dalla mente. Per Allan Poe la vita è un sogno dentro un sogno. Nel

mondo immaginifico gotico un modo di rappresentazione di questo aspetto

l'alternanza tra il giorno (tranquillo) e la notte (incubo). La paranoia è qualcosa di

straordinario, fuori dalla norma, incredibile che crea un disturbo borderline che

tiene insieme la realtà. E' un ordine terrificante. La paranoia dà il sè che la realtà

non sia reale. Nei romanzi gotici non si capisce se quello che una persona vive

appartiene alla realtà o alla sua immaginazione; questo porta alla pazzia. Il

negazionismo, ad esempio, ha una valenza traumatogica, perchè nega la realtà.

La dissociazione è ciò che caratterizza il gotico, e i suoi personaggi sono uno

spirito e un corpo. Quindi la dissociazione è l'ultima fase dell'esperienza del

trauma, nella scala di gravità c'è il narcisimo. Segna la rottura tra l'individuo e la

realtà. Il Gotico si potrebbe ritrovare nell'heavy metal nell'ambito

dell'aggressività. Poi abbiamo la polarità della depressione, ed è la componente

incarnata dalla dimensione femminile. Basti pensare all'alternanza, negli anni

70, tra dark wade e heavy metale, a chi insegue, l'uomo, e chi è inseguito, la

donna. Nel mondo di impronta borghese abbiamo un look che uniforma le

persone secondo un certo modello di abbigliamento, e a partire dagli anni 70 il 8

look assume un valore semantico, espressivo. Quindi si può studiare il look

come si studia il linguaggio, e questo fa del look un'estensione del sè. Il primario

scenario del mondo gotico è quello barbarico; ne parleremo nel mondo romano

e nel mondo giapponese/cinese. Il tatuaggio giapponese nasce prima del

tatuaggio occidentale. E' un segno tipico del mondo barbarico, e questo li

distingueva dai romani. Rappresenta un momento di rottura dell'ordine. Nella

visione occidentale il corpo è il tempio dell'ordine (lo vediamo, per esempio, in

Leonardo Da Vinci e in Vitruvio). L'ordine del corpo umano rispecchia la

bellezza del Creato. Il regolare sta alla base dell'Universo. Devastare il corpo

umano significa devastare l'Universo, è considerato un atto sacrilego. Questo lo

ritroviamo nel Giudaismo, nel Cristianesimo, nel Buddhismo. Toccare il corpo

(che è di Dio) significa negare un ordine generazionale. Per molti farsi un

tatuaggio vuol dire rompere il legame con il genitore. Nel mondo occidentale il

tatuaggio entra con la condizione postmoderna. Il 50% della popolazione

italiana è tatuata. Nel Medioevo nasce il Gotico. La visione medievale promette

l'ordine, salvo poi tradirlo, elargisce orrori. Nel Medioevo il castello è il potere

temporale, mentre la cattedrale è il potere spirituale. Basti pensare ai gargoils

della Cattedrale di Notre-Dame. Il look medievale è costituito da armature,

borchie, spuntoni etc.; questo verrà poi ripreso dal punk. Questo dà l'idea di un

mondo traumatogico, in cui bisogna difendersi. Il sè è assediato, quindi si deve

corazzare. Pensiamo a Gotham City, di giorno ordinata di notte non. Oppure

possiamo pensare alle Dottor Martin, che nascono come scarpe da lavoro. La

massificazione porta all'ipocrisia, alla falsità, alla distruzione del sè. L'ultimo

scenario, dopo il mondo barbarico, medievale, la modernità, è la postmodernità.

Basti pensare al Pianeta delle Scimmie. Qui l'estetica è quello dello strappato. I

pantaloni strappati erano tipici dei punk, fanno riferimento a un mondo di guerra.

Questa è la più grande espressione dell'estetica del brutto, dove il bello diventa

falsità e il brutto autenticità. E' un riferimento alla dimensione apocalittico, in cui

tutto è distrutto. Le favole a rovescio si possono trovare nel mondo gotico. Dalla

classica Barbie alla Monster High. Barbie nasce nel 1959. Si può vedere

l'evoluzione del sè nelle bambole. Barbie nasce con l'idea che ci possa

identificare una diva hollywoodiana. Nel 1971 Barbie diventa un po' hippy, con

Barbie Malibù. Pian piano acquisisce forme sempre più rotonde. Nel 2001 la

Barbie viene superata dalla Bratz, che acquisce una bellezza più da rapper.

Barbie viene percepita come una giovane donna, mentre le Bratz sono 9

adolescenti. Poi abbiamo anche Barbie Butterfly (1998), Barbie Tokidoki (2011),

e infine Monster High (2010). Monster High fu pubblicizzata dalla Mattel così:

"Sii te stessa! Sii unica! Sii mostruosa!!!". Chiudiamo con l'opera più alta del

genere gotico, l'Amleto di Shakespeare. E' l'occasione buona il riferimento

all'Amleto per introdurre il personaggio di Lev Semenovic Vygotskij, l'autore

più importante dell'educazione e dello sviluppo. Egli parla del valore della

letteratura. Nasce nel 1896 e muore nel 1934. Muore di tubercolosi, altrimenti

sarebbe morto in un campo di concentramento stalinista, infatti le sue opere

vnnero messe al bando. La sua ultima opera fu scritta in punto di morte, e poi fu

fatta sparire. Entra nella cerchia degli intellettuali della sinistra italiana con la

sua edizione della tragedia di Amleto. Vediamo la lettura di Vygotskij su

Shakespeare. Nel parlare dell'Amleto, Vygotskij fa rimerimento al giudizio di

Tolstoj, che dice che nessuno parla dell'Amleto senza dire che è una storia

sconclusionata. Tutti, però, cercano di trovarne il senso. Non si capisce perchè

Amleto non uccide lo zio, che ha ucciso il padre. Vygotskij fa riferimento alla

coscienza e alla volontà. Amleto è incerto di entrambi, ma teoricamente non gli

mancherebbero nessuna delle due. Dopo il trauma della morte del padre,

Amleto prende coscienza del fatto che lo zio ha ucciso il padre. Amleto viene

considerato pazzo, perchè vede il fantasma del padre. Ritorna, quindi, il tema

della pazzia. Del dramma si rende conto solo Amleto. Nonostante sia stata

ucciso un sovrano, solo Amleto sembra rimanere turbato da questo evento.

Ritorna anche il tema dell'isolamento, tipico del gotico. La critica di Tolstoj a

Shakespeare interessa non poco Vygotskij. Amleto ucciderà lo zio, ma non

sembra l'espressione di un atto di volontà quanto il risultato di una successione

di eventi casuali. Quasi non ci si accorge della morte dello zio di Amleto per

mano del nipote. Questa successione casuali di eventi comincia con l'uccisione

di Polonio, padre di Laerte e Ofelia. Amleto parla con la madre, e le rivela che lo

zio ha ucciso suo padre. Polonio, che stava ascoltando Amleto parlare con la

madre dietro un arazzo, lo infilnzerà. Alla fine, come già detto, Amleto ucciderà

lo zio. Per Vygotskij il punto centrale dell'Amleto del controllo è la perdità del

controllo, della coscienza e della volontà. Amleto arranca attorno a questa presa

di coscienza condizionato dal fatto di essere visto come un pazzo e da una

volontà che però non esercita. Ritroveremo Vygotskij mentre parla del controllo

dei processi del proprio comportam

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
23 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mylva di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Tassi Fulvio.