Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 73
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 1 Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 73.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dello sviluppo atipico Pag. 71
1 su 73
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DISTURBO DELL'ALIMENTAZIONE

Quando si parla di DCA si tende ad individuare l'insieme dei disturbi dell'alimentazione essenzialmente in due sindromi:

Anoressia nervosa: ci troviamo di fronte all'anoressia quando ci si trova di fronte una persona estremamente preoccupata per le forme del suo corpo e che ha avuto una forte perdita di peso, l'eliminazione di cibi considerati ipercalorici (regime alimentare molto rigido), utilizza condotte di eliminazione (restrizione con lassativi, vomito autoindotto), pratica notevole iperattività fisica.

Bulimia: ci troviamo di fronte alla bulimia nervosa quando c'è un'alternanza di momenti di iperalimentazione (abbuffate) e momenti in cui vengono messe in atto strategie che neutralizzino l'apporto calorico assunto (compensazione). Le crisi bulimiche avvengono, il più delle volte, in solitudine e possono essere attivate da stress e dalle emozioni forti che esso produce, o da un'interazione.

ma da un forte senso di vergogna che si riflette su sé stessi e sugli episodi di abbuffata. Frequentemente è associato all'obesità, ma è possibile che una persona di peso normale soddisfi i criteri. Ortoressia: attualmente questo disturbo non è ancora riconosciuto come patologia, diversamente da anoressia, bulimia o binge eating, per cui non è annoverato nel DSM. Si tratta di un disturbo per cui si ha la fobia per i cibi che si ritengono non sani o contaminati, le persone con ortoressia sono ossessionate delle componenti caloriche (zuccheri e grassi). Disturbo dell'alimentazione della I e II infanzia: si tratta di un disturbo dell'alimentazione con manifestazioni variabili, di solito specifico dei primi anni di vita. In genere comporta il rifiuto del cibo ed un comportamento alimentare estremamente capriccioso in presenza di un'adeguata disponibilità di cibo e di una persona ragionevolmente competente che si prenda cura del.bambino e in assenza di unamalattia organica. Soprattutto nei bambini il cibo è veicolo di relazione, per questo è importante vivere questo momento con l'idea di mangiare per il piacere di farlo, perché da adulti siamo il frutto di ciò e questo potrebbe portare a DCA più significativi nelle fasi di vita successive. I DCA sono tipici dei paesi ricchi, in cui c'è disponibilità di cibo. Ciò che si suggerisce, l'educatore che si trova di fronte a problematiche di DCA infantili e di prestare particolare attenzione alla relazione madre - bambino, al fine di cercare di affievolire l'angoscia materna, le invio allo psicologo clinico e al neuropsichiatra. Potrebbe essere una buona strategia per rassicurare la figura materna rispetto alla forte ansia che il problema alimentare fa scaturire, orientare la famiglia a ricercare un sostegno psicologico deve essere un'azione mediata attentamente dall'educatore.che tenterà di essere meno persecutorio possibile. Cercando alleanza nella coppia genitoriale evidenziamo che la famiglia non vagiudicata ma compresa nella sua difficoltà. Le problematiche dell'alimentazione, dell'evacuazione e del sonno si prestano in risposta a difficoltà di interazione, a situazioni ansiogene, a cambiamenti, a traumi, a stress. Fattori che contribuiscono alla genesi di questi disturbi possono essere individuati nelle relazioni tra caregiver e bambino, in variazioni costituzionali, maturative e ambientali. LO SPETTRO AUTISTICO disturbo pervasivo dello sviluppo, Il disturbo autistico è un questo significa che comporta anomalie gravi del processo evolutivo, i cui sintomi basilari sono l'incapacità di relazionarsi con gli altri problemi di comunicazione che possono riguardare la totale incapacità di apprendere ogni forma di linguaggio. O anomalie dell'eloquio come inversione di pronomi e ecolalia difficoltà a

Sviluppare la teoria della mente. Quando si parla di autismo si parla di "spettro autistico" perché esiste una vasta casistica: ci sono tanti "autismi". La differenza tra persone con autismo e le altre persone è di tipo quantitativo, non qualitativo: ad esempio, la spiccata attenzione ai dettagli, che in forma più lieve può essere presente anche in altre persone. I segnali che indicano il comportamento autistico non necessariamente conducono alla diagnosi, ma sicuramente sono campanelli d'allarme.

L'autismo è un disturbo dello sviluppo neuropsicologico che si manifesta in marcate e persistenti difficoltà nelle aree:

  • Interazione sociale: si tratta di un aspetto molto evidente per cui c'è un'incapacità ad usare adeguatamente lo sguardo faccia a faccia, la gestualità e la postura (anomalie dei comportamenti non verbali), ma anche incapacità a sviluppare appropriate relazioni con i
coetanei, mancanza di reciprocità socio-emotiva (mancanza di empatia) e mancanza di condivisione di divertimenti o interessi con altre persone. Un tratto evidente dell'autismo è l'auto-isolamento (non hanno sviluppato la teoria della mente = no interazioni con gli altri). Comunicazione: si pensava che queste persone avessero problemi nel linguaggio, in realtà è un aspetto estremamente variabile, per cui ci sono persone con autismo che non hanno linguaggio e persone che ne hanno un uso eccessivo. Si tratta di una mancanza nello sviluppo del linguaggio verbale non compensato dall'uso di gesti o dalla mimica, incapacità di iniziare o sostenere una conversazione con reciprocità. Queste persone hanno un linguaggio estremamente ripetitivo e stereotipato e si verifica l'assenza del gioco imitativo o inventivo. Interessi e attività ludiche: pochi interessi, ma estremamente approfonditi. Le persone con autismo hanno una fortedella fase più buia dell'autismo per cui si diffonde l'idea che l'autismo sia legato a rapporti privi di affettività in famiglia idea completamente persa dopo gli anni 2000 indipendente dal contesto geografico- Colpisce molto di più i maschi, ma quando è nelle femmine- (sindrome di Rett) tendenzialmente è più graveStime recenti vedono come esso colpisca 1 persona su 150, in Italia 1 su- 250Ci sono antecedenti, con frequenza significativa, di disturbi cognitivi o del- linguaggio in famigliaSia il DSM IV sia l'ICD10 non prendono in considerazione le cause, ma- forniscono griglie di osservazione per la diagnosiPerdura tutta la vita-Secondo gli studiosi, le caratteristiche che accomunano la maggior parte delle persone con autismo sono:Autoisolamento.- 40Interessi specifici molto approfonditi- Comportamenti stereotipati (es. dondolarsi, muovere le mani, camminare in- punta di piedi)Problemi linguistici (es. Ecolalia,

inversione pronominale (lui/lei per riferirsi a sé stessi))

Scarsa empatia: limiti nei neuroni specchio- Rigidità al cambiamento- Sulle cause c'è molta incertezza:

  • Causa genetica
  • Danno organico nella fase di sviluppo del sistema nervoso (causa biologica)
  • Contesto

Stereotipi diffusi:

  • NON PARLA: alcuni possiedono il linguaggio, spesso lo sviluppano in ritardo o non lo utilizzano in modo appropriato
  • NON VUOLE COMUNICARE CON GLI ALTRI: in realtà non sa comunicare con gli altri (fatica a cogliere le metafore, i doppi sensi, i modi di dire)
  • È CHIUSO NEL SUO MONDO E NON VUOLE ESSERE TOCCATO: non per tutti è così
  • NON MIGLIORERÀ MAI: con degli interventi possono ottenere miglioramenti significativi

bambine dagli occhi belli

SINDROME DI RETT ( ) (autismo a basso funzionamento)

Si tratta di una condizione riscontrata solo nel sesso femminile in cui uno sviluppo che all'inizio è apparentemente normale è seguito

da:
  • Perdita parziale o completa del linguaggio
  • Perdita parziale o completa delle capacità motorie e dell'uso delle mani
  • Rallentamento dell'accrescimento cranico

In generale, questa sindrome esordisce tra i 7 e i 24 mesi e si stima che colpisca 1 persona ogni 10.000. È la seconda causa di ritardo mentale nelle bambine.

Questa sindrome provoca:

  • Perdita progressiva della motricità fine: perdita dei movimenti intenzionali delle mani a favore di movimenti stereotipati di torsione
  • Perdita progressiva della motricità grossa: andatura mal coordinata e instabile e/o movimenti del tronco
  • Rallentamento dell'accrescimento cranico
  • Disfunzione della comunicazione
  • Compromissione delle interazioni sociali
  • Possibili disturbi del sonno
Dettagli
A.A. 2022-2023
73 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlotta.bertozzisansavini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Ramella Elena.