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Estratto del documento

La famiglia è un’entità dinamica indipendente che viene illustrata in modo esaustivo dalla teoria

sistemica che è basata sui seguenti principi:

– la globalità, composto da più componenti dove vi sono le atmosfere emotive, la coesione.

– l’integrità dei sottoinsiemi, a sua volta composto da sottoinsiemi in relazione l’uno con

– l’altro che può essere studiata indipendentemente.

– la circolarità dell’influenza, tutti i componenti che fanno parte di un sistema sono

interdipendenti quindi il cambiamento di uno ha conseguenze sugli altri e si influenzano in

maniera reciproca.

– la stabilità e il cambiamento, famiglie e relazioni sono sistemi aperti perciò soggetti alle

influenze esterne e ogni cambiamento di un componente implica il cambiamento per tutti

gli altri membri e nelle relazioni.

I vari tipi di famiglie lo sviluppo del bambino:

– occupazione della madre

– famiglie mono genitoriali

– uomini come figure genitoriali principali

– coppie omosessuali

Lo sviluppo del bambino non è influenzato dal sesso del genitore, ma dal tipo di rapporto.

Il conflitto tra i genitori, a cui il bambino può assistere, è quello che genera la conseguenza più

forte.

Il conflitto può avere 2 tipi di influenze:

– dirette, quando il bambino è testimone di ogni violenza

– indirette, quando il conflitto influisce negativamente sulle capacità genitoriali di ciascun

coniuge che influenzerà a loro volta sulle capacità di adattamento del bambino

La primissima relazione che un bambino costituisce è quella con la madre ed è importante sotto

diversi aspetti.

La relazione di attaccamento può essere definita come un legame emotivo duraturo con un certo

individuo.

I tratti di questo legame sono:

– selettive, ovvero focalizzati su individui specifici che ne stimolano il comportamento di

attaccamento in modi e misure uniche

– implicano la ricerca della vicinanza fisica

– forniscono benessere e sicurezza, frutti

– producono ansia da separazione, quando il legame viene interrotto e la vicinanza diviene

impossibile.

Questi legami hanno una base evolutiva e una funzione biologica, i bambini sono geneticamente

predisposti per stare accanto ai Care Giver e a richiamare la loro attenzione in caso di necessità.

La funzione biologica è quella di garantire la sopravvivenza, quella psicologica è ottenere

sicurezza.

Questo comportamento funziona solo se il genitore ricambia il comportamento, favorendo lo

sviluppo di un sistema di attaccamento genitoriale.

Inizialmente il legame si manifesta in modo semplice e servono molti anni perché il bambino

raggiunga lo stadio maturo,

Bowbly ha proposto una struttura di 4 stadi:

– pre attaccamento, i piccoli nascono già predisposti all’attaccamento con altre persone

– sviluppo dell’attaccamento, il bambino acquisisce le principali regole dell’interazione e

– devono imparare ad armonizzare le proprie risposte a quelle degli altri.

– attaccamento ben sviluppato, le interazioni si sono organizzate in relazioni, dai 7-8 mesi

riescono a sopportare l’assenza temporale del Care Giver

– relazioni in funzione dell’obiettivo, il bambino inizia comprendere i sentimenti altrui, li

prende in considerazione e pianifica i comportamenti. In questa fase le risposte esterne

attivate sono guidate da sentimenti interiori ed aspettative, uno sviluppo legato alla

formazione dei modelli operativi interni, ovvero le strutture mentali che comprendono le

interazioni e le emozioni sperimentate ogni giorno con le figure di attaccamento, una volta

costruite operano per guidare il comportamento nel contesto di tutte le relazioni intime

future.

È indispensabile verificare se le esperienze di relazioni interpersonali producono risultati diverse.

L’aspetto più esaminato è il modo in cui i bambini traggono da quella relazione, un senso di

insicurezza.

La valutazione basata sulla procedura nota come Strange situation, è composto da una serie di

episodi brevi e standardizzati, tenuti in una stanza adibita all’osservazione in contesto non

familiare.

Gli stress impliciti attivano il comportamento e rivelano l’uso che i bambini fanno della mamma

come fonte di sicurezza.

I 4 pattern fondamentali emersi sono:

– attaccamento sicuro, livello moderato di ricerca della vicinanza della madre

– attaccamento insicuro evitante, evita il contatto con il padre, non appare turbato se

lasciato con una persona estranea

– attaccamento insicuro resistente, il bambino è molto turbato dalla separazione, cerca il

confronto con la madre e respinge al tempo stesso

– disorganizzato, non possiede un sistema coerente che gli permette di affrontare lo stress,

mostrando comportamenti contraddittori che indicano confusione e paura della reazione

Le relazioni:

– verticali, si instaurano con una persona che detiene conoscenza e potere in misura

maggiore rispetto al bambino, (può essere un individuo più vecchio) e la funzione

principale è quella di fornire sicurezza e protezione al bambino, e di consentire loro di

acquisire conoscenze e abilità

– orizzontali, tra individui dello stesso grado di potere sociale, hanno il carattere di

uguaglianza e si basano principalmente su relazioni reciproche.

Sono 2 le categorie di contributi che le relazioni tra pari offrono lo sviluppo dei bambini:

– sociali, in cui viene costruito il senso di sé che si costruisce nel contesto relazionale, prima

con i genitori, poi con i pari. L’opinione dei pari è il modo in cui si comportano con il

bambino hanno una grande importanza fino all’adolescenza, in quanto è importante essere

apprezzati e creare un positivo senso di sé.

– intellettuale, i bambini, affrontando un problema in gruppo, progrediscono nella

comprensione del problema stesso più di quanto riescono affrontandolo da soli.

Capitolo 5

I bambini si avvicinano alle emozioni nel contesto relazionale, ed è in queste relazioni che i

bambini hanno la possibilità di osservare sia come gli altri maneggiano i propri sentimenti ed

emozioni, sia come il loro comportamento emotivo influisca sugli altri.

I 3 aspetti fondamentali da apprendere sono:

– consapevolezza del proprio stato emotivo, cioè la capacità di rimanere in disparte e

monitorare i propri sentimenti e il proprio comportamento.

– controllare l’espressione delle proprie emozioni, ogni società ha le proprie modalità

accettabili, specialmente in certe culture i bambini devono imparare a dissociare ciò che

provano delle manifestazioni esterne.

– riconoscere le emozioni nelle altre persone, cioè la capacità di leggere le emozioni e i

sentimenti profondi degli altri.

Le emozioni sono il costante sottofondo delle nostre esperienze quotidiane, riguardano

principalmente il sistema nervoso autonomo e hanno un ruolo definito nel favorire lo sviluppo e

l’adattamento. Non occorre insegnare ai bambini le emozioni, poiché sono parte della nostra

eredità.

Le emozioni cambiano sia in conseguenza della maturazione, sia della socializzazione.

Emergono anche emozioni nuove, come: orgoglio, vergogna, colpa e imbarazzo.

Perché i bambini possano provare queste emozioni, devono aver già sviluppato il senso di sé,

quindi l’individuo deve possedere un certo grado di consapevolezza di sé obiettiva al fine di auto

giudicarsi. Se il bambino non possiede questa capacità, non sarà in grado di valutare il proprio

comportamento e confrontarlo con uno standard stabilito da loro stessi o da altri.

Imparando a parlare, lo sviluppo emotivo assume una nuova dimensione, perché ora possono

comunicare agli altri il proprio stato d’animo, condividere le emozioni e comprenderne natura e

cause, le conseguenze e le modalità per maneggiarle.

In seguito, imparano a usare parole che esprimono i sentimenti che provano intorno alla fine del

secondo anno. Durante il terzo anno, l’uso dei termini aumenta rapidamente.

Saper esprimere le emozioni significa essere in grado di costruirsi un’immagine obiettiva dei

sentimenti propri e altrui. In seguito, i bambini vogliono spiegare i comportamenti manifesti in

base all’emozione che ne è la causa e scoprirne la causa stessa, in quanto non gli basta

osservare il comportamento.

Sono le conversazioni, il dialogo che governano la manifestazione delle emozioni in un gruppo

sociale. Grazie a queste regole le persone diventano più prevedibili. I bambini devono imparare

presto le regole di espressione, per sapere quali manifestazioni emotive sono adeguati e quali no.

Le regole di espressioni sono suddivise in 4 gruppi:

– regole di mimetizzazione, all’interno della quale viene ridotta l’intensità dell’espressione

emotiva rispetto all’emozione.

– regole di massimizzazione, si riferiscono al modo in cui sono espresse le emozioni

positive.

– regole di mascheramento, quando si ritiene adeguato un’espressione neutra.

– regole di sostituzione, quando si pensa che l’individuo debba sostituire l’emozione che

– prova, con una opposta.

Generalmente, l’attaccamento viene definito come un legame emotivo, una relazione in cui i

bambini si confrontano con alcune delle esperienze emotive più intense. Il modo in cui queste

esperienze sono trasmessi dai genitori, il modo in cui essi reagiscono alle manifestazioni dei

sentimenti, rappresentano le influenze decisive per lo sviluppo.

Le 3 classificazioni principali di attaccamento sono:

– bambini sicuri, si sentono liberi di poter esporre le proprie emozioni perché sanno che

otterranno una reazione di risposta da parte dei genitori

– bambini evitanti, hanno raccolto diversi rifiuti dalle loro manifestazioni emotive e hanno

quindi sviluppato una strategia di nascondere i segni di sofferenza con l’obiettivo di evitare

di essere di nuovo rifiutati o rimproverati

– bambini resistenti, sviluppano una strategia di espressione esagerata per poter attirare

l’attenzione del Care Giver

L’emotività è quindi influenzata dal tipo di relazione che si instaura con i genitori, poiché i vari tipi

di attaccamento sono associati a messaggi particolari che vengono trasmessi ai figli. Le 3

modalità principali sono:

– addestramento, nonché le istruzioni indirette “sorridi quando ricevi un regalo, i maschi non

piangono“

– adattamento, i bambini imitano i genitori ed allora prendono tramite l’osservazione, il modo

giusto di comportarsi

– apprendimento contingente, il bambi

Dettagli
A.A. 2023-2024
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elenamanfredi622 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e della genitorialità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Musella Margherita.