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WISC-IV

La WISC-IV è lo strumento clinico per eccellenza somministrato individualmente, per

valutare le capacità cognitive dei bambini di età compresa tra i 6 anni e 0 mesi e i 16

anni e 11 mesi. La struttura della scala è stata aggiornata per riflettere la teoria e la

pratica della valutazione dei bambini, che implica un'attenzione crescente alla

memoria di lavoro e alla velocità di elaborazione.

Con la WISC-IV si possono calcolare 5 punteggi compositi: un quoziente intellettivo

totale (QIT) per rappresentare le capacità cognitive complesse del bambino, e 4

punteggi aggiuntivi: l'indice di Comprensione verbale (ICV), l'Indice di Ragionamento

percettivo (IPR), l'Indice di Memoria di lavoro (IML), l'Indice di Velocità di

elaborazione (IVE).

La WISC-IV è composta da 15 subtest: 10 principali e 5 supplementari:

- Disegno con i cubi: offre una misura dell'abilità di analizzare e sintetizzare

stimoli visivi astratti cogliendone le relazioni spaziali.

- Somiglianze: dà una stima del ragionamento verbale e del livello di

formazione dei concetti, coinvolgendo anche lo sviluppo del linguaggio, la

conoscenza lessicale, la comprensione uditiva, la memoria e la capacità di

discriminare tra caratteristiche essenziali e non essenziali.

- Memoria di cifre: offre una misura della memoria uditiva a breve termine,

della memoria di lavoro e delle capacità di attenzione e concentrazione.

- Concetti illustrati: misura il ragionamento categoriale di tipo astratto, il

ragionamento induttivo e l'informazione generale.

- Cifrario: dà una misura della velocità di elaborazione, della memoria a breve

termine, della capacità di apprendimento, della percezione visiva, della

coordinazione visuo-motoria, dell'abilità di scansione visiva, della flessibilità

cognitiva, della capacità di attenzione e motivazione.

- Vocabolario: misura la conoscenza lessicale e la formazione dei concetti

verbali.

- Riordinamento di lettere e numeri: valuta le abilità di manipolazione

mentale, di attenzione, di memoria uditiva a breve termine e di

rappresentazione visuo-spaziale.

- Ragionamento con le matrici: dà una stima dell'intelligenza fluida, in

particolare del ragionamento induttivo e del ragionamento sequenziale

generale.

- Comprensione: valuta il ragionamento verbale, l'informazione generale, la

capacità di concettualizzazione, la comprensione verbale e l'abilità di

espressione verbale.

- Ricerca di simboli: misura la velocità percettiva e di elaborazione, la memoria

visiva a breve termine, la coordinazione visuo-motoria, la flessibilità cognitiva,

la discriminazione visiva e la capacità di concentrazione.

- Completamento di figure: misura la percezione e l'organizzazione visiva, la

capacità di concentrazione e di identificazione visiva dei dettagli essenziali

degli oggetti e l'informazione generale.

- Cancellazione: dà una stima della velocità percettiva, dell'attenzione selettiva

di tipo visivo e della capacità di vigilanza.

- Informazione: misura al capacità di acquisire, mantenere e recuperare

informazioni di carattere generale, chiamando in causa l'intelligenza

cristallizzata e la memoria a lungo termine.

- Ragionamento aritmetico: offre una stima del ragionamento quantitativo e

della capacità di attenzione e concentrazione.

- Ragionamento con le parole: valuta le abilità di ragionamento generale e

induttivo, di astrazione verbale, di conoscenza lessicale, di integrazione e

sintesi di differenti tipi di informazione e di sviluppo di concetti alternativi.

Teoria della mente e autismo

Le recenti teorie cognitive individuano nella distorsione della relazione

interpersonale precoce la caratteristica fondamentale dell'autismo.

La teoria della mente a oggi fornisce una delle ipotesi eziologiche piu convincenti

dell'autismo, puntando proprio sull'analisi delle difficolta relazionali del bambino.

Possedere una teoria della mente significa attribuire stati mentali (desideri,

emozioni, intenzioni, pensieri e credenze) a se stessi e agli altri e prevedere,

quindi, il comportamento delle persone sulla base dei propri stati interni.

Baron-Cohen, Leslie, Frith hanno dimostrato sperimentalmente che i bambini

autistici hanno capacita simili ai loro coetanei normali nell'attribuire una causalita

fisica ad un evento, ma sarebbero incapaci di rappresentare lo stato mentale di se

stessi e degli altri; cio evidenzia che nel bambino autistico e carente l'abilita di

differenziare lo stato effettivo delle cose dalla rappresentazione mentale.

Nel 1983 Wimmer e Perner hanno adottato la teoria alla psicologia dello sviluppo,

mettendo a punto il paradigma della falsa credenza.

La capacita di attribuire all'altro una conoscenza, una convinzione, un'emozione, si

sviluppa nel bambino intorno ai quattro anni, prima di tale eta, i bambini non sono

in grado di attribuire una falsa credenza (riconoscere la differenza tra lo stato

effettivo delle cose e la rappresentazione mentale propria o altrui). Tale capacita di

attribuire stati mentali diversi dalla realta dei fatti non si sviluppa nei bambini con

autismo.

Baron-Cohen propose questa teoria sulla scorta dell'incapacita degli autistici di

predire dove una bimba avrebbe cercato la sua bambola, che era stata spostata, in

sua assenza, dal luogo dove lei l'aveva messa; invece di rispondere sulla base di

quello che la bambina pensava, il bambino autistico rispondeva in base allo stato

reale delle cose.

La ricerca si svolgeva sotto forma di gioco: ai bambini veniva presentata una

scenetta con due personaggi: Sally ed Ann, la prima usciva a passeggio dopo aver

lasciato la sua bambola nel proprio cestino, la seconda nascondeva la bambola di

Sally nel suo cestino, spostandola dal luogo in cui Sally l'aveva lasciata.

A questo punto Sally tornava con l'intenzione di giocare con la sua bambola. La

domanda che veniva posta era la seguente:" dove avrebbe creduto di trovarla?"

Mentre bambini normali di 4 anni o affetti da sindrome di Down erano in grado di

spiegare che Sally era ignara delle azioni di Ann durante la sua assenza e che

quindi avrebbe cercato la bambola nel posto in cui I'aveva lasciata (riconoscimento

della falsa credenza da parte del bambino), bambini affetti da autismo incorrevano

in grosse difficolta, affermando che Sally avrebbe cercato nel cestino di Ann,

dimostrando cosi di non riuscire ad attribuire a Sally uno stato mentale diverso dalla

realta dei fatti.

E possibile individuare alcuni precursori evolutivi della teoria della mente che nei

soggetti autistici risultano deficitari:

A) Capacita di espressione mimica: nei bambini con autismo mancherebbe la

capacita di espressione mimica e corporea che traduce i diversi stati psicologici,

per es. l'espressione emozionale del viso all'intonazione della voce.

B) Attenzione condivisa: gli autistici avrebbero un deficit di attenzione condivisa,

cioe non sarebbero in grado di condividere un focus di attenzione con un'altra

persona. Un esempio di attenzione condivisa e il controllo dello sguardo: il

bambino controlla lo sguardo dell'adulto e se l'adulto si gira da un'altra parte il

bambino segue il suo sguardo. Si tratta di un riflesso sociale che si instaura a nove

mesi nei bambini di qualsiasi cultura; invece, sulla base di studi sistematici,

sappiamo che soggetti autistici mostrano una ridotta, se non assente, capacita di

controllare lo sguardo.

C) Deficit di imitazione: un terzo componente caratteristico indicativo

dell'assenza di una teoria della mente riguarda il deficit di imitazione. Il

meccanismo principale che permette al bambino di fare la prima distinzione tra

cose e persone

e I'imitazione precoce come risposta alle persone e non alle cose; I'originaria

capacita di imitare fa parte della dotazione innata del neonato normale. Nel corso

dello sviluppo troviamo poi segnali di un'imitazione proto-referenziale, l'imitazione

cioe viene usata per capire come funziona il mondo. Verso i nove mesi e possibile

osservare l'imitazione differita che mostra come questa capacita non sia fortemente

vincolata allo stimolo, infatti, nello sviluppo normale la dipendenza dall'iniziativa

adulta e destinata a sparire. A differenza dei bambini normali che imitano in modo

innato alcune espressioni semplici, la capacita imitativa, tutoriale nella

comprensione sociale, non si riscontra nei bambini con sindrome autistica.

D) Mancanza di gioco simbolico: nei bambini normali abbiamo tre livelli di gioco:

sensomotorio, in cui il bambino esplora l'oggetto per scoprirne le caratteristiche

fisiche; funzionale, in cui il bambino organizza il gioco, cioe usa l'oggetto per lo

scopo per cui e stato costruito; di finzione, in cui il bambino introduce qualcosa di

fantasioso in quello che fa o negli oggetti, ad esempio, il bambino puo utilizzare la

penna come un missile e farlo volare nella stanza, ma in ogni momento e ben

consapevole della differenza che esiste tra la vera identita della penna e la qualita di

finzione. Far finta e la stringente manifestazione dell'abilita di mentalizzare e

dipende dalla capacita di distinguere tra uno stato reale e uno stato che si immagina

o che si simula; la finzione e una manifestazione primitiva della teoria della mente.

Nei bambini autistici, invece, si riscontra un'assenza della capacita di fingere nel

gioco, il loro gioco, infatti, e stereotipato e ripetitivo piuttosto che simbolico e

immaginativo, tanto e vero che nei bambini con autismo certi giochi meccanici,

anche molto abili, non sono compromessi non dipendendo da questa abilita di

simbolizzazione.

E) Comunicazione intenzionale: bisogna distinguere tra l'attribuzione di

"agentivita", cioe l'idea che le persone sono possibili agenti di un'azione e possono

quindi essere utilizzate per raggiungere uno scopo, e l'attribuzione di "intenzione",

cioe la rappresentazione dell'altro come individuo che ha intenzioni e comprende

quelle altrui. I bambini autistici sviluppano solo il primo dei due comportamenti,

mentre il secondo non compare o si manifesta con una frequenza molto bassa.

Linguaggio

Il linguaggio e una forma di comunicazione parlata, scritta, a gesti, basata su

un sistema di simboli. E' formato da 4 componenti:

- Fonologia: sistema di suoni di

una lingua;

- Semantica: parte del linguaggio

interessata ai significati delle parole e

delle loro parti componenti;

- Sintassi: parte del linguaggio

interessata alle sue regole;

- Pragmatica: parte del linguaggio

interessata al suo uso nei contesti

sociali (es.: alternanza dei turni

nella conversazione).

LAD e LASS

Il linguista Noam Chomsky (1957) sosteneva che gli esseri umani sono

biologicamente predisposti ad imparare il

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
65 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giammo1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Rinaldi Claudia.