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Funzioni del linguaggio verbale
Il linguaggio verbale svolge funzioni sia interpersonali sia intrapsichiche, attraverso: - Funzione referenziale = Designazione della realtà. - Funzione cognitiva = Organizzazione del pensiero. - Funzione metalinguistica = Riferimento autoriflessivo al linguaggio stesso. - Funzione di individuazione = Formazione della propria identità personale.Funzioni della comunicazione
La comunicazione è fondamentale perché ci permette di mantenere le relazioni, ci sono 3 principali funzioni: - Funzione di contatto = Permette di segnalare agli individui la propria presenza, richiamando l'attenzione su di sé. Esempio: Quando il bambino piange, la mamma gli sorride come a dirgli "Sono qua!". - Funzione imperativo-regolativa = Permette di agire. - Funzione descrittivo-referenziale = Permette di apprendere. Il bambino già in fase neonatale emette dei segnali senza comunicazione intenzionale (messaggi) che ilcaregiver interpreta. Il bambino capisce così che quando emette un certo messaggio espressivo succede qualcosa nell'ambiente (messaggi referenziali). Successivamente capisce che il caregiver agisce come agente intenzionale (messaggi imperativi) e quindi in modo indipendente dalla volontà del bambino. Questo avviene in seguito a un decentramento, ovvero la distinzione tra il sé e l'altro. LO SVILUPPO MORALE E SOCIALE ARCHITETTURA MORALE L'architettura del funzionamento morale è complessa e comprende al suo interno 3 dimensioni diverse: 1. Dimensione cognitiva (Piaget): Processi di ragionamento e decisione morale in merito a cosa sia giusto o sbagliato. 2. Dimensione emotiva (Hoffman): Provare emozioni quali l'empatia, la colpa e la vergogna. 3. Dimensione dell'azione morale (Bandura): Dal ragionamento e dalle emozioni nasce l'azione morale, che èLa moralità ha origine da 2 aspetti principali:
- Senso di cura: Sentimento di preoccupazione per il benessere altrui.
- Senso di equità e giustizia: Sentimento secondo il quale tutti dovrebbero godere degli stessi diritti.
Molte teorie filosofiche classiche pensano che i bambini siano di natura egoisti e non inclini ad un comportamento morale. Gli uomini sono di natura egoisti e arriverebbero ad annientarsi gli uni con gli altri per soddisfare i loro bisogni. Questo si riesce ad evitare solamente grazie all'istituzione di norme che portano alla convivenza sociale.
Lo sviluppo si basa sul passaggio dal "Principio di piacere" al "Principio di realtà". Il bambino rinuncia al soddisfacimento delle proprie pulsioni egoistiche con il fine di vivere in società. Anche se questo lo porta a sentirsi infelice e non appagato, è necessario per la convivenza sociale.
("Disagio della civiltà") che in certi casi può portare a nevrosi.('700) Gli uomini nascono fondamentalmente "buoni" e sono le norme e laROUSSEAU→società a corromperli durante la crescita. ↓Proprio negli ultimi decenni continua a rimanere questo pensiero: i bambini tendonoQuesta idea è fondata suspontaneamente ad essere altruisti→ studi empirici.EMPATIAEmozione morale per eccellenza ed è composta da 3 componenti:Affettiva = Condividere l'emozione dell'altro.1. Cognitiva = Comprendere l'emozione dell'altro.2. Coinvolgimento deiFisiologica = Comportarci e sentirci come l'altro→ neuroni3. specchio. ↓Scaricano quando la persona vede/faqualcosa di rilevante per la propria specie.Es: Vedere l'altro bere la Coca Cola oppurevedere uno scimpanzè che manda baci mentre nonsi attivano se vediamo una palla rimbalzare.↓≠ per le persone autistiche che hanno un
Il funzionamento dei neuroni specchio è particolare: scaricano su tutto, anche su ciò che non è rilevante per la propria specie, perché non sono in grado di distinguere quali comportamenti sono rilevanti e quali no. Ad esempio, vedere una palla che rimbalza. Lo sviluppo dell'empatia avviene per stadi (Hoffman, 2000): - Contagio emotivo: processo automatico e fisiologico. Ad esempio, se un neonato sente piangere un altro bambino, si mette a piangere anche lui attraverso un pianto reattivo. - Empatia egocentrica (2-6 mesi): il bambino, quando vede un altro bambino in una situazione di malessere, si sente a disagio e cerca conforto per sé stesso, ad esempio cercando la mamma. - Empatia quasi egocentrica (2 anni): il bambino vede un adulto piangere e cerca di confortarlo come vorrebbe essere confortato lui, ad esempio portandogli un gioco. - Empatia "veridica" (3/4 anni): il bambino capisce la condizione dell'altro quando la manifesta.Es: Vedere un bambino che piange e portargli un gioco o chiamare un adulto in soccorso.
Il bambino empatico per la condizione esistenziale dell'altro (capisce la situazione dell'altro anche se quest'ultimo non la manifesta). Es: Un bambino subisce un lutto e l'altro bambino capisce le sue emozioni anche se in quel momento appare sorridente.
Comprendere e condividere le emozioni dell'altro produce un'azione di aiuto e supporto.
IL COMPORTAMENTO PROSOCIALE → Sentimento
Nancy Eisenberg ha introdotto il concetto di sympathy (dall'italiano "compassione") che ha origine dall'empatia ma che comprende anche un sentimento di preoccupazione verso l'altro.
Questo sentimento di preoccupazione determina l'azione prosociale.
L'attivazione empatica non sempre si traduce in un comportamento prosociale, possiamo infatti avere 2 tipi di comportamento:
Comportamento Ritiro
La differenza tra questi due comportamenti prosociali è il distress personale. Il distress è una condizione di stress negativa che non riesce ad essere affrontata, quindi ci si sente bloccati, pietrificati e non si riesce a fare nulla. Fin da piccoli, i bambini di 3-4 anni mostrano differenze innaturali nel comportamento prosociale, il quale è predittivo del comportamento sociale da adolescenti. Ciò che possiamo invece imparare e che è il fattore chiave del comportamento prosociale è la self-regulation. La self-regulation è la capacità di gestire le proprie emozioni e quindi di non entrare in distress e non inibire il comportamento prosociale. La self-regulation è determinata dall'effortful-control, che ci permette di:
- Inibire la risposta dominante. Es: Fuga.
- Mettere in atto il comportamento che si desidera anche se non è quello dominante.
- Pianificare le proprie azioni.
- Individuare gli
Errori nella propria condotta. Esempio: Se un bambino inciampa e perde del sangue, il suo amichetto potrebbe spaventarsi alla vista del sangue e allontanarsi dalla scena; se però l'amichetto sarà in grado di regolare il proprio stato emotivo, potrà trovare la forza di prestare aiuto al bambino.
Se da un lato i fattori biologici di tipo temperamentale hanno un ruolo rilevante, dall'altro anche i fattori relazionali svolgono un ruolo fondamentale: se il bambino si trova in un clima familiare positivo e crea un attaccamento sicuro con i caregivers, la loro capacità di sympathy sarà più elevata ed anche il loro self-regulation sarà migliore.
LA COGNIZIONE MORALE
Gli approcci classici allo sviluppo morale si sono concentrati sulla dimensione cognitiva = Processi di ragionamento e di presa di decisione morale. Vediamo alcuni approcci stadiali (= Lo sviluppo): morale segue procede per stadi invarianti per tutti gli
individuiCi sono 3 stadi che portano all'autonomia
Il modello di Piaget→ morale = Capire in modo autonomo cosa è giusto e cosa no.
- ANOMIA MORALE
- REALISMO MORALE
- RELATIVISMO MORALE
Fino 4-5 anni Fino 7-8 anni Intorno ai 10 anni
Il bambino ha un comportamento eterodiretto dall'adulto = L'adulto gli dice che cosa è giusto e che cosa no.
Inoltre il bambino ha una responsabilità oggettiva = Io sono colpevole anche se non avevo intenzionalità.
Lo sviluppo morale prevede un progressivo adeguamento (3 livelli) alle norme morali dei gruppi sociali a cui si appartiene:
- PRECONVENZIONALE
- CONVENZIONALE
- POSTCONVENZIONALE
Fino 9-10 anni.
Dai 13 ai 20. Dai 20 anni.Il bambino ha un pensiero superficiale e autocentrato e interiorizzate. sono principi eticivede la norma come Stadio 3- Or. del bravo ragazzo universali a cui di aderisceeteronoma. = Il ragazzo si conforma alle per scelta e che possonoStadio 1 - Orientamento aspettative del proprio gruppo essere in conflitto con lepremio-punizione = Il bimbo sociale ed agisce per ottenere regole sociali.obbedisce alle regole per considerazione dagli altri. Stadio 5 - Or. contrattuale-evitare la punizione. Stadio 4 - Or. al mantenimento legalistico = Il ragazzo nellaStadio 2 - Or. individualistico dell’autorità dell’ordine = Il scelta è consapevole dell’esi-valori ≠e strumentale = Il bambino ragazzo agisce con responsabilità stanza di in base alrispetta le regole per avere un verso le istituzioni. g. sociale ma anche dell’esi-vantaggio. Stadio 6 - Or.di coscienza e principio
Se c'è contrasto tra norme sociali e principi etici universali, il ragazzo predilige questi ultimi.
Il modello di Gibbs → 2 fasi dello sviluppo morale:
- SVILUPPO MORALE STANDARD
- SVILUPPO ESISTENZIALE
Riguarda la comprensione delle regole e la valutazione di ciò che è giusto e sbagliato.
Riguarda la comparsa e l'evoluzione delle abilità di riflessione e lo sviluppo di una propria morale.
Corrisponde al realismo morale di Piaget.
Presente in adolescenza e età adulta.
Si può verificare un moral delay (= ritardo morale) per cui la persona rimane alla morale immatura.