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HIP E SVILUPPO

Robert Siegler (1998) descrive alcuni meccanismi in cui i bambini migliorano nel tempo, che possono spiegare lo sviluppo cognitivo:
  • Codificazione: il processo per il quale le informazioni passano nella memoria.
  • Automatizzazione: la capacità di elaborare informazioni con poco o nessuno sforzo.
  • Costruzione della strategia: la scoperta di nuovi procedimenti per l'elaborazione delle informazioni.
  • Auto-modifica: i bambini imparano ad utilizzare ciò che hanno appreso in circostanze precedenti, adattando le loro risposte alla nuova situazione.
  • Metacognizione: cognizione della cognizione, ossia "sapere di sapere".
I bambini giocano un ruolo attivo nel loro sviluppo cognitivo.

HIP E PIAGET

Come Piaget:
  • alcune versioni dell'HIP sono costruttiviste e vedono i bambini come guide del loro stesso sviluppo.
  • descrivono i modi in cui gli individui comprendono, o meno, importanti concetti in diversi momenti della

Vita, e tentano di spiegare come una comprensione maggiore nasca da una minore.

  • Enfatizzano l'impatto che la comprensione pre-esistente ha sull'abilità di acquisire una nuova comprensione di qualcosa.

Diversamente da Piaget:

  • Non vedono lo sviluppo come un evento improvviso che avviene in diversi stadi, piuttosto, essi vedono gli individui sviluppare gradualmente una maggiore capacità di elaborazione delle informazioni.
  • Il focus è su un'analisi più precisa dei cambiamenti, e del ruolo che gioca la continua attività cognitiva.
  • Nella teoria di Piaget prevale una posizione dominio-generale, in questo caso prevale la posizione dominio-specifica - rispetto a Piaget questo approccio fa riferimento ad ambiti di conoscenza distinti e specializzati. La presenza di questi domini specifici non esclude la compresenza di domini con un funzionamento più generale.

L'ATTENZIONE È la messa a fuoco di risorse.

mentali→sono state ipotizzate diverse tipologie di attenzione:

  • Attenzione selettiva: focalizzarsi su un aspetto specifico dell’ambiente esterno considerato rilevante, mentre si trascura il resto.
  • Attenzione divisa: concentrarsi su più di un’attività contemporaneamente.
  • Attenzione sostenuta/vigilanza: mantenere l’attenzione a lungo, prontezza necessaria per identificare e rispondere ai cambiamenti anche piccoli che accadono casualmente nell’ambiente.
  • Attenzione esecutiva: azione di pianificare/distribuire l’attenzione ai diversi obiettivi, monitorare i progressi sui compiti, trattare circostanze nuove e difficili.
  • Attenzione condivisa: capacità di condividere l’attenzione con qualcuno per qualcosa.

ATTENZIONE E SVILUPPO: PRIMA INFANZIA

Prima infanzia: i neonati possono identificare e fissare il contorno di uno stimolo.

  • A 3 mesi già mostrano di saper dedicare attenzione per 5-10 secondi.
L'attenzione nel primo anno di vita è dominata da un processo di orientamento, cioè dirigere l'attenzione a localizzazioni potenzialmente importanti nell'ambiente (il dove), e il passare in ricognizione gli oggetti e le caratteristiche, come colore e forma (il cosa). Gli infanti mostrano interesse quando un oggetto è nuovo, e c'è un decremento di interesse dopo ripetute presentazioni dello stesso. Verso i 7-8 emerge la capacità di attenzione condivisa e verso un anno sono loro che possono orientare lo sguardo dell'adulto. Seconda infanzia: con l'età, i bambini diventano più capaci di: - concentrarsi su un compito per lunghi periodi - pianificare la ricerca delle informazioni che li aiuteranno a raggiungere un obiettivo - focalizzarsi sull'informazione pertinente (aumento di attenzione esecutiva e sostenuta). I miglioramenti sono dovuti ad un incremento nelle risorse cognitive (velocità, memoria di lavoro, controllo inibitorio).ecapacità di elaborazione) nonché nell'automaticità e il controllo del lavoro mentale.

Adolescenza: generalmente gli adolescenti hanno abilità attentive migliori di quelle dei bambini, sebbene vi siano ampie differenze individuali. Gli adolescenti si impegnano spesso in più compiti contemporaneamente, non sempre questo è vantaggioso.

ATTENZIONE E SVILUPPO: SECONDA INFANZIA

Nel tempo aumenta la capacità di controllare le proprie risorse attentive. Quando siamo più piccoli siamo più distraibili e ci stanchiamo più facilmente. Tuttavia, stare attenti in una posizione di passività a lungo è per tutti complesso.

LA MEMORIA

È la ritenzione di informazioni nel tempo. I processi di base richiesti dalla memoria sono:

  • codifica
  • immagazzinamento
  • recupero

Vi possono essere difficoltà a livello di ciascun processo. Sono state ipotizzate diverse tipologie di memoria:

  • Memoria a breve
  • termine: ha una limitata capacità di ritenzione delle informazioni.

    Memoria a lungo termine: è un tipo di memoria relativamente permanente e illimitata.

    Working memory o memoria di lavoro: è un "banco di lavoro" mentale sul quale gli individui manipolano e assemblano le informazioni.

    MEMORIA DI LAVORO E MODELLI TEORICI

    Il modello di Baddeley sulla memoria di lavoro comprende due contenitori a breve termine, uno per il linguaggio e l'altro per le informazioni visive e spaziali → accanto all'esecutivo centrale che monitora e controlla il sistema.

    La memoria di lavoro (MdL) ha catturato l'interesse di numerosi ricercatori → nel tempo sono stati elaborati diversi modelli di come potrebbe funzionare questo tipo di risorsa cognitiva. I modelli più recenti non prevedono l'esistenza di diversi magazzini come ipotizzato da Baddeley, ma si ipotizza sia più funzionale comprendere come le informazioni siano selezionate.

    E attivate "Modello di Cornoldi"

    LA MEMORIA

    Oltre alla durata del ricordo, sono state ipotizzate diverse memorie a seconda del tipo di ricordo:

    • Memoria episodica: sistema della memoria a lungo termine in cui i ricordi sono connessi allo specifico contesto spazio-temporale in cui sono avvenuti gli eventi a cui si riferiscono.
    • Memoria semantica: sistema della memoria a lungo termine che contiene la rappresentazione dei concetti e delle loro relazioni, cioè tutte le conoscenze che si formano con l'aiuto dei processi di astrazione.
    • Memoria autobiografica: sottosistema della memoria episodica in cui sono contenute le esperienze personali significative che hanno il focus sul sé, sul soggetto che ricorda.

    COME SI COSTRUISCONO I RICORDI?

    Teoria degli schemi: le persone modellano le memorie in modo che queste calzino con le informazioni che già esistono nelle loro menti; il processo è guidato da schemi, strutture mentali che organizzano concetti e informazioni.

    I nostri schemi sono influenzati dalla cultura di appartenenza; le esperienze culturali determinano ciò che è rilevante. Inoltre la cultura, attraverso la formazione scolastica sembra influenzare le strategie usate per ricordare.
    • Teoria della traccia debole: quando le persone codificano le informazioni creano una traccia:
      • verbatim memory: composta da dettagli precisi
      • fuzzy: che è l'idea centrale dell'informazione. I bambini più piccoli di solito usano più tracce verbatim che solitamente permangono meno. Già in età scolare aumenta l'uso di tracce di sostanza.

    QUANTO SONO AFFIDABILI I RICORDI?

    • Le memorie dei bambini, come quelle degli adulti, sono costruttive e ricostruttive.
    • Gli schemi dei bambini influenzano il modo in cui essi codificano, immagazzinano e recuperano i ricordi.
    • La ricostruzione e la distorsione sono evidenti nei casi di testimoni oculari nei processi. I bambini più piccoli sono più
    suggestionabili anche se non tutti in egual misura. Le tecniche di colloquio che possono determinare ingenti distorsioni nei ricordi dei bambini rispetto ad eventi importanti. FATTORI CHE INFLUENZANO LA NOSTRA CAPACITÀ DI RICORDARE Il contenuto di conoscenza ed expertise Gli esperti sono migliori dei novizi a: - rilevare caratteri e forme di significato nelle informazioni - accumulare più contenuti di conoscenza e organizzarli efficientemente - recuperare aspetti importanti di conoscenza con poco sforzo Bambini più piccoli ma esperti ricordano più dei grandi inesperti, in un particolare dominio. Generalmente crescendo aumentano i campi di cui si è esperti. MEMORIA E SVILUPPO Prima Infanzia: inizialmente si pensava che gli infanti non ricordassero fino a quando non sviluppavano il linguaggio. Oggi si ritiene che i bambini possano ricordare ma si tratti almeno inizialmente di una memoria implicita. La maggioranza degli adulti non ricorda esperienze.sotto i tre anni di vita. E' possibile che vi sia un'immaturità cerebrale o che le informazioni siano codificate in un modo che è difficile ricodificare. Seconda infanzia: i bambini possono ricordare molte informazioni se vengono dotati di cues (stimoli) e sollecitazioni adeguate, ma ricordano meno degli adulti, perché sono meno esperti in molti campi. Risultati della ricerca basata sul compito di span di memoria fanno pensare che la memoria a breve termine aumenti durante l'infanzia. Aumenta la velocità di elaborazione e l'uso di strategie. Adolescenza: aumentano le prestazioni in compiti di memoria. Es. nel compito di span. COME AIUTARE IL RICORDO? Per ricordare possono essere utilizzate diverse strategie, ovvero attività mentali al fine di migliorare l'elaborazione: - Reiterazione: ripetizione delle informazioni da ricordare. - Organizzazione: raggruppare gli elementi da memorizzare in categorie o insiemi, è una

    strategia usata da bambini dall'età scolare e da adulti.

    Elaborazione: inserire gli item da ricordare in una struttura significativa o collegarli con altre conoscenze, è una strategia usata spontaneamente dagli adolescenti.

    Immaginazione: l'uso delle immagini per ricordare informazioni verbali funziona meglio per i bambini più grandi che per i più piccoli, tuttavia le immagini mentali possono aiutare i bambini piccoli a ricordare delle fotografie.

    Strategie d'insegnamento:

    • Incoraggiare i bambini a capire il materiale che devono memorizzare
    • Ripetere con variazioni sulle informazioni e collegarle presto e spesso
    • Fissare un linguaggio che sia rilevante per la memoria

    PENSARE

    Consiste nella manipolazione/trasformazione delle informazioni in memoria. Pensiamo in modo da poter ragionare, riflettere, valutare le idee.

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
92 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara381 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Traverso Laura.