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Emozioni, motivazioni e personalità nell'invecchiamento attivo
1. Emozioni e invecchiamento
Gli anziani sono più proiettati verso gli affetti e ricercano relazioni e affetti stabili come famiglia, nipoti, ecc. Si abbandonano maggiormente alle emozioni.
2. Approcci teorici allo studio dell'elaborazione emotiva nell'invecchiamento
- Approccio delle emozioni differenziali DET (le emozioni diventano più complesse in età avanzata a causa di un maggior numero di rielaborazioni cognitive) e dell'integrazione dinamica DIT (capacità di integrare aspetti cognitivi che aumenta con l'età) secondo questo approccio c'è un numero limitato di emozioni di base o fondamentali che non cambiano per tutto l'arco di vita. Il sistema emotivo è considerato plastico e si modifica. Questo spinge le abilità emotive verso due traiettorie. Da una parte migliorano le capacità di anticipare e gestire le risposte
emotive con l'avanzare dell'età. Gli anziani diventano più bravi nella regolazione sociale delle proprie emozioni rispetto ai giovani. Dall'altra parte, il cambiamento rende l'inibizione delle espressioni più difficoltosa per gli anziani. L'approccio DET sostiene che alcune emozioni siano costanti durante tutto l'arco della vita. Secondo la DIT, durante tutto l'arco di vita gli individui possono evidenziare due percorsi di sviluppo emotivo, uno basato sull'ottimizzazione, e uno incentrato sulla differenziazione delle emozioni. L'ottimizzazione è automatica e la differenziazione prevede maggiore laborazione delle emozioni.
- Teoria della selettività socioemotiva SST sostiene che gli anziani danno priorità agli obiettivi emotivi in misura maggiore rispetto ai giovani. Prevede una selettività nelle scelte. I punti principali sono 3:
- Gli obiettivi che guidano le nostre azioni possono essere
Classificati in due gruppi: obiettivi conoscitivi (o di preparazione) che spingono ad acquisire nuove conoscenze per prepararsi al futuro; obiettivi emotivi (o disoddisfazione emotiva) che si riferiscono alla capacità di regolare i propri stati emotivi nel presente, in cui la qualità delle relazioni fa la differenza.
La percezione del tempo influenza la natura degli obiettivi che perseguiamo. Quando il tempo viene percepito come illimitato, gli individui si proiettano verso il futuro e prevalgono gli obiettivi conoscitivi. Se si percepisce il tempo limitato, gli individui sono orientati al presente e gli obiettivi diventano emotivi. Nell'invecchiamento, il matrimonio di un figlio, il pensionamento, patologie, morte di amici, fomentano la convinzione del tempo come precario e limitato.
La percezione temporale influenza la qualità degli stati emotivi nell'invecchiamento. Gli anziani organizzano il loro mondo sociale prima che l'emozione emerga allo scopo.
di ottimizzare le esperienze emotive gratificanti e significative ed evitare esperienze negative. Essi interagiscono con le persone che conoscono bene, come vecchi amici e membri della famiglia. La sensazione che questa potrebbe essere l'ultima volta spinge le reazioni emotive verso la positività.
L'effetto positività: dai dati comportamentali a quelli di neuroimmagine. All'aumentare dell'età assistiamo ad uno spostamento di interesse verso gli aspetti positivi di un evento; gli anziani assegnano una via preferenziale agli aspetti positivi di un evento rispetto a quelli negativi. Gli anziani sembrano più propensi a elaborare le informazioni positive rispetto a quelle negative. Questo dato è definito aspetto positività, per spiegare la tendenza a prediligere ricordi positivi ai fini del loro benessere. Non tutti gli anziani palesano l'effetto positività. Con l'avanzare dell'età aumentano pure gli obiettivi.
Gli aspetti motivazionali dell'invecchiamento sono influenzati da pensieri e ambienti che possono indurre demotivazione. Questo può portare gli anziani a rinunciare, evitare di cimentarsi e non essere propositivi, attivi o pronti ad agire.
Quotidianamente viviamo successi e insuccessi e con frequenza ci chiediamo la ragione. Questo tipo di riflessione conduce allo stile attributivo, ovvero a quella modalità di attribuire i nostri e gli altrui risultati all'una o all'altra causa. L'impotenza appresa è un processo secondo cui si impara a essere impotenti, a non poterci fare nulla, per effetto di insuccessi ripetuti nel tempo, ma attribuiti alla mancanza di abilità e a cause esterne e stabili (dipende da me e sarà sempre così). L'impotenza appresa è un predittore della depressione, dello stato di salute e dell'apprendimento. Un ruolo determinante è svolto dall'ambiente. Quanto più le persone significative pensano che i successi/insuccessi dipendano da cause controllabili/incontrollabili, tanto più l'anziano sarà portato a pensare alla stessa maniera. Saper ricordare bene è fonte di orgoglio, le dimenticanze sonoFar sentire utili e con uno scopo. Gli anziani, con il passare del tempo, selezionano le attività in cui dispiegare i loro sforzi. L'esercizio del controllo dell'autoefficacia consiste nel credere di riuscire. Per sostenerla, si tratta di affrontare il compito, vedere altri con cui ci si identifica che riescono, convincersi di riuscire a gestire le emozioni che insorgono nell'eseguire il compito. Anche dopo una singola esperienza di successo, i partecipanti ricordavano di più e dichiaravano di essere meno ansiosi. Un'altra modalità si riferisce allo stabilire degli obiettivi che consentono il controllo e quindi dell'autoefficacia.
Contrastare gli stereotipi: gli stereotipi costituiscono una minaccia: tendono a demotivare al compito e contribuiscono a una riduzione della prestazione. Esistono delle strategie per contrastarli. Una prima strategia consiste nel pensare ad un membro del gruppo stereotipizzato che riesce bene nel compito.
appartenenza. Questo può essere ottenuto attraverso l'adozione di un look o di un comportamento distintivo, che permetta di distinguersi dagli altri. Ad esempio, si può optare per uno stile di abbigliamento alternativo o per un taglio di capelli particolare. In questo modo, si crea una sorta di barriera visiva che separa dalla massa e che può contribuire a far sentire diversi e unici. Tuttavia, è importante fare attenzione a non cadere nell'eccesso o nell'esagerazione, altrimenti si rischia di apparire solo stravaganti o fuori luogo. La chiave è trovare un equilibrio tra l'essere diversi e l'essere accettati dagli altri.