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MODELLI DI APPRENDIMENTO

Modelli di apprendimento che ci permettono di capire come si formano le scelte alimentari delle persone. Molti di questi studi sono proposti sull'animale, e sono ricerche di natura scientifica. Si cerca di capire i meccanismi di base per sviluppare le preferenze riguardanti gli alimenti.

3 modelli di apprendimento:

  1. Effetto di mera-esposizione (Mere-exposure)
  2. Uno dei motivi per cui alle persone non piace ciò che è nuovo è perché le persone tendono a temere le conseguenze che un cibo può avere. Si parte dall'osservazione che la prima esposizione a uno stimolo porta con sé paura e rifiuto nei confronti dello stesso. Ogni successiva esposizione a tale stimolo porta a ridurre la paura e il rifiuto iniziale nei confronti dello stimolo stesso. Nei primi esperimenti da lui condotti, Zajonc osserva che l'esposizione a stimoli familiari porta ad una valutazione (in termini di piacere) verso tali stimoli superiore a...

Quella osservata verso stimoli mai visti prima. Da qui nasce l'idea che l'aumento dell'esposizione determina un aumento della gradevolezza verso qualcosa. Quello che si osserva è che più aumenta la complessità dello stimolo che andiamo a considerare minore è l'impatto dell'esposizione. Questo concetto è stato dimostrato nel concetto alimentare, in quanto può essere applicato anche alle scelte alimentari. All'interno del contesto alimentare gli studi sulla mera-esposizione sono volti a comprendere perché l'aumento dell'esposizione aumenta la gradevolezza ed è stato teorizzato il concetto di Learned safety, ovvero l'esperienza con il cibo stesso produce un apprendimento per cui l'animale impara che il cibo è meno pericoloso di quello che ci si aspetta. Se un dato sapore non genera inconvenienti fisici allora questo ci da sicurezza. Come funziona il meccanismo di learned safety?

Per comprenderlo sono stati fatti degli esperimenti:

Studio di Kalat & Rozin: esperimenti fatti su topi tramite la Conditition Taste Aversion (procedura all'interno della quale l'animale viene condizionato a farsi dispiacere dei cibi, si comprende come un avvelenamento indotto nei confronti dell'animale porta l'animale stesso ad avere sgradevolezza). L'obiettivo è studiare come l'animale apprende le preferenze nei confronti di cibi; in particolare, come apprende l'evitamento di cibi pericolosi e il non-evitamento dei cibi sicuri.

Tecnica: Si dà un cibo al topo, si induce uno stato di malessere fisico (avvelenamento) e si osserva il suo comportamento successivo nei confronti del cibo.

L'animale apprende attraverso le conseguenze sul proprio organismo se approcciare o rifiutare un cibo. Non richiede contingenza spazio-temporale tra stimoli: possono passare anche 24 ore tra l'ingestione del cibo e la nausea indotta.

(Garcia et al., 1966); Può bastare anche una sola esperienza per sviluppare un'avversione; vi è una predisposizione ad associare il sapore con il cattivo stato di salute (Garcia & Koelling, 1966). La Learned-safety indica quello che succede nell'intervallo che intercorre tra assunzione della sostanza e avvelenamento, l'animale inizia ad apprendere che il cibo è sicuro. Quali sono degli indizi che ci fanno pensare che questo sia effettivamente il meccanismo alla base delle scelte alimentari: Se l'animale viene anestetizzato nell'intervallo che intercorre tra l'assunzione del cibo e la nausea indotta, o apprende l'avversione al cibo anche se l'intervallo di tempo è amplificato ➔ questa è una prova a favore della learned safety in quanto il topo in quel momento non ha coscienza, ovvero se viene anestetizzato non ha coscienza di quello che sta succedendo, e quindi quello che non riesce a processare è che

non riesce a sviluppare un comportamento (non apprende la sicurezza, quindi il tempo amplificato non aiuta). I topi hanno una maggiore tendenza ad associare la nausea a cibi nuovi piuttosto che conosciuti. Se un topo assume due cibi, uno sconosciuto e uno conosciuto, e successivamente riceve un'induzione di nausea, svilupperà una più forte avversione verso il cibo sconosciuto (anche se quello conosciuto è temporalmente più vicino alla nausea).

28a. Studio 1:

1A: procedura seguita da 1 giorno di poisoning ➔ 2 giorni acqua ➔ 2 giorni niente ➔ test (3 esposizioni)

1B: procedura seguita da 1 giorno di poisoning ➔ 1 giorno acqua ➔ test (7 esposizioni)

1C: procedura seguita da 1 giorno poisoning ➔ 1 giorno di acqua ➔ test (3 settimane di ritardo/1 settimana di ritardo)

TEST: si misura la quantità di sostanza assunta dall'animale in una fase di testing, successiva alla manipolazione sul corrispettivo di assunzione di acqua.

In tutti e tre gli esperimenti si osserva che nei

In casi in cui vi è familiarità, la tendenza a consumare la sostanza è maggiore rispetto a quando non c'è familiarità. Non si osservano mai differenze significative tra i due gruppi in cui vi è una forma di esperienza pregressa con la sostanza. Basta quindi una minima esperienza con la sostanza perché l'animale capisca che è sicura. Questo vale anche se l'esperienza è avvenuta molto prima (20 giorni).

Situazione: Un topo viene avvelenato 1/2 ora, 4 ore o 24 ore dopo avere assunto la sostanza, la maggior avversione si sviluppa nel primo caso. Perché? Secondo la teoria della Trace-Decay: dopo 4 ore c'è meno traccia di sostanze nel corpo dell'animale, pertanto l'associazione con la conseguenza negativa sul suo organismo è debole; secondo la teoria della learned safety: dopo 4 ore, l'animale ha parzialmente appreso che la soluzione non è pericolosa.

Se dovessimo

Disegnare un disegno sperimentale per capire quale delle due teorie è vera, cosa si fa?

29b. Studio 2: lo studio ha l'obiettivo di dimostrare che un topo apprende gradualmente che una sostanza è sicura durante le prime ore successive alla sua assunzione.

Condizioni:

  • Soluzione (per 2 minuti ½) - 30 min
  • P- Soluzione (per 10 minuti) - 3 ore e ½
  • Soluzione (2 min ½) - 20 min
  • P- Soluzione (per 10 minuti) - 4 ore
  • P- Soluzione (per 10 minuti) - 24h
  • PPredizioni

Sulla base delle teorie che abbiamo definito prima, la Trace Decay: I topi dovrebbero sviluppare la stessa avversione di quelli che ricevono l'avvelenamento ½ ora dopo, senza aver fatto esperienza pregressa (no differenza tra condizione 1 e 2); mentre la Learned safey: Meno avversione nella condizione 2, perché il ritardo del primo avvelenamento ha consentito di apprendere che la sostanza è sicura.

Nel gruppo 2 si apprende meno avversione rispetto alla condizione 1.

dove c'è latenza di sola mezz'ora. Non c'è nessuna differenza tra la condizione 2 e 3 che è quella in cui sono passate 4h dalla somministrazione della sostanza all'avvelenamento. Non cambia quindi il comportamento dell'animale secondo se ci sia o non ci sia traccia nel corpo stesso dell'animale (NO TRACE DECAY).

Il gruppo 2 nella condizione 3 ore e ½ + ½ ora apprende meno avversione di quello (1) da ½ ora. Non c'è nessuna differenza tra il gruppo (2) nella condizione 3 ore e ½ + ½ ora e quello (3) nella condizione di 4 ore.

Conclusioni➔ I due esperimenti supportano la teoria secondo cui l'effetto dato dal ritardo che intercorre tra assunzione della sostanza e avvelenamento in termini di risposta avversiva è una funzione di parziale apprendimento; L'avversione si riduce con l'allungarsi dell'intervallo perché l'animale ha iniziato ad

  1. Apprendere che la sostanza non è pericolosa; L'idea è che i topi apprendano l'avversione con intervalli lunghi perché imparano lentamente che i sapori non sono pericolosi.
  2. Apprendimento in base alle conseguenze che il cibo può avere su di noi (Flavour-Consequence Learning)
    Il Flavour-Consequence Learning è un'estensione del CTA che condivide lo stesso assunto di base secondo cui gli individui sarebbero predisposti a connettere stimoli alimentari a conseguenze sullo stato fisico. Il modello assume che le ripetute esperienze rinforzino la risposta condizionata. Il fattore chiave resta quindi l'identificazione della natura degli effetti post-ingestione del cibo.
    Lo stimolo incondizionato è l'effetto che la sostanza ha sul nostro organismo. L'effetto post-ingestivo della sostanza porta ad una "risposta normale" da parte dell'organismo (es. se la sostanza in questione è la caffeina,

La risposta del nostro organismo è lo stato eccitatorio) a questa risposta del nostro organismo segue una risposta acquisita, che porta dallo stimolo incondizionato a quello condizionato, ovvero cambia come noi percepiamo il sapore di un determinato cibo. L'esperienza positiva ci porta ad avere un'esperienza condizionata, la percezione del sapore sarà alterata. È un tipo di apprendimento che funziona di più sugli animali che sull'uomo.

Effetti nutritivi che ha il Flavour-Consequence Learning:

  • Esiste una relazione fondamentale tra la quantità di energia apportata da un cibo e il piacere percepito nei confronti dello stesso (Drewnowski, 1998).
  • I partecipanti devono indicare il loro livello di piacevolezza nei confronti di un ampio set di cibi appartenenti a diverse categorie. Più il cibo è ricco in termini calorici, più piace (Gibson & Wardle, 2003).

Mostrano come le valutazioni dei bambini nei confronti di diversi cibi sono influenzate dalla loro esperienza con il cibo stesso.

frutti fossero più positive nel caso di frutti più ricchi da un punto di vista energetico. Secondo il modello FCL siamo in grado di associare le conseguenze in termini nutritivi dati da un cibo al cibo stesso. Noi abbiamo un cibo che arriva con un proprio sapore ed energia che verrà rilasciata nell'organismo; l'effetto sull'organismo sarà la sazietà; la sazietà è la risposta incondizionata mentre la piacevolezza nei confronti del cibo sarà la risposta condizionata dall'energia e dalla sazietà che ci darà quel determinato alimento. Gli studi sono stati fatti sia su alimenti nutritivi sia su alimenti tossici. Questo tipo di modello è stato molto supportato da studi su animali: la dimostrazione che dietro questa forma di apprendimento vi sia l'energia che un cibo è in grado di apportare viene dagli studi sugli animali (Capaldi, 1992). Vengono dati ai topi due soluzioni non-nutritive: iltravenosa di un liquido energetico.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
83 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fedezz97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e psicologia dei consumi alimentari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mattavelli Simone.