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ADHD:
evoluzione storica delle definizioni
- anni 40 50 del secolo scorso: ipotesi disfunzione celebrare mnima alla base di
iperattività ristretta capcità attentiva labitlità emotiviva ridigitò di pensiero
- anni 60 sindrome iperattiva infantile con accento sulle manifestazioni motorie
- anni 70 due modelli uno più centrato sul disordine del comportamento motorio l’altro
sulla compromissione di attenzione e concentrazione
- dsm IIIR 87: disturbo da deficit di attenzione con iperattività
- DSM IV 94 disturbo da deficit di attenzione e iperattibità
nel DSM IV tre sottotipi:
- prevalentemente iperattivo impulsvio (15%)
- prevalentemnete inattentivo (20-30%)
- entrambi (50-75)
nel DSM 5 2013
è inserito in disturbi neurosviluppo quindi con livelli di iperattività impulsività inattentività da
comrpomettere il funzionamento individuale
dal DSM IV al DSM 5
- da disturbo del comportamento dirompente a disturbo del neurosviluppo
- età di esordio entro i 12 anni (non più 7)
- da distinzione in tre sottotipi a tre manifestazione prevalenti (non si rimane per tutta
la durata del disturbo nello stesso sottotipo, ecco)
- introfuzione di 3 livelli di gravità in base a mnumero di sinto,i ed edndità delle
compromissione funzionale
- occore specificare se la sintomatologia è in remisione parziale
- possibile diagnosticare contemporaneamente DDAI e disturbo dello spettro autistico
(prima no)
criteri diagnostici DSM 5
- un pattern persisnte di disattenzione 6 o più sintomi e o iperattività impulsività 6 o più
sintomi
- diversi sintomi sono presenti da almeno 6 mesi in almeno due contesti ad es a
scuola e a casa
- tali sintomi devono presentarsi con un’intesità incompatibile con il livello di sviluppo e
e devono interferire con
ha letto le slide
interpretazione disturbo
condizioni potenzialmente alla base dei ddai
- deficit alle funzioni esecutive
- deifict a livello motivazionale
- difficoltà nell’elaborazione temporale
- difficoltà nel controllo motorio
altre difficoltà
- lievi deficit cognitivi
- disturbi linguaggio
- disturbi funzioni adattive
- disturbi emotivi
- difficoltà
tassonomia difficoltà associate a iperattività
Possiamo distinguere un tipo di associazione cioè la prima che è più sul versante dei
problemi di comportamento
fattori di rischio e di protezione
deficit metacognitivo
intervento
- parent training
cosa dire quando fa qualcosa
- essere sempre molto precisi e dettagliati in ciò che l’insegnante vuole otteenere
- il richiamo deve essere immediat a evento negativo
- il dialogo devee essere sereno calmo tranqiuillo
- mantenere contatto oculare
- + bene che il dialogo si svolga in dorma privata
- sconsiglaito punire i ragazzi con il raddoppio compiti
- al bambino devono essere riferite regole chiare concise e poco numerose. In clase
può essere applicato
non entiramo troppo nella terapia farmacologica
gio 30 nov 2023
Inclusione:
La mission dei contesti educativi è chiaramente diversa, in un contesto condiviso con i
coetanei è diverso rispetto a un contesto riabilitativo appunto proprio per come funzionano i
due ambienti e per il loro fine appunto
La scuola si rivolge a tutti i minori e ha una valenza sociale e questo è molto importante
Stabilire il nesso tra scuola famiglia servizi sia per legge che per aiutare insomma la
riabilitazione e l’inclusione scolastica,
Adattare la scuola in modo che possa essere fruibile da tutti gli alunni a prescindere dalla
loro condizione. Prima si parlava di integrazione scolastica.
Nel 71 si apre uno spiraglio per uscire dalle classi speciali per invalidi civili e mutilati ma poi
con la legge 517 del 77 c’è l’abolizione delle classi differenziali. Le classi speciali erano
proprio in scuole speciali quindi edifici separati e accoglievano solo alunni con disabilità
spesso mescolati di vario tipo mentre le classi differenziali erano all’interno delle scuole
comuni ma si ponevano l’obiettivo (mai raggiunto) di creare un percorso differenziale per chi
non riusciva a seguire il passo degli altri. Poi alla fine diventano tipo un rifugio dei peccatori
in cui mandavano chi non riusciva a tenere il ritmo (insomma tipo alla higurashi capiamo).
Dall’87 grazie alla corte costituzionali gli alunni con disabilità frequentano la scuola comune
pure alla scuola secondaria di secondo grado
dal 92 con la legge 104: regolamento delle problematiche inerenti la vita delle persone con
handicap, articoli dedicati a diritto educazione e istruzione, corsi per insegnanti di sostegno e
ben definito il ruolo (fin dalla legge 517 l’insegnante di sostegno è stato dichiarato
insegnante della classe, chi si occupam solo del bambino con disabilità è fuorilegge)
GLOH gruppo di lavoro operativo Handicap, riguarda la classe, è un gruppo di lavoro
operativo che va a prendere in considerazione il piano educativo individualizzato nella
classe, il GLI è a livello di istituto quindi coordina i piani educativi affinché abbiano una
comunalità di intenti e di principi fra i vari docenti e consigli di classe, il GLIR è a livelli
regionali e stabilisce i piani a livello di inclusione a livello regionale insomma
Gruppi di lavoro Regionali, Gruppi di lavoro di istituto, gruppi di lavoro operativi che si
occupano anche della stesura dei lavori che accompagnino il bambino con la certificazione.
c’è il profilo di funzioamento che va redatto utilizzando l’ICF
- Si parte da certificazione disabilità e profilo di funzionamento
- individua poi modalità di intervento
- piano educativo individualizzato
Ci sono ancora situazioni di esclusione perché sono spesso legate a cattivo utilizzo
dell’insegnante di sostegno ancora utilizzato come insegnante del o della bambina con
disabillità, in quei casi di fatto non partecipano alla vita della classe. Difficoltà nel
programmare i giudizi di questi bambini, deve avere delle valutazioni come gli altri ma su
diversi obiettivi, la diversificazione degli obiettivi deve anche essere sui metodi e
sull’ampiezza dei contenuti su cui si applicano questi obiettivi, non deve essere un
programma a parte, gli obiettivi dell’alunno con disabilità vanno inseriti negli obiettivi della
classe. E’una forma di esclusione strisciante se l’insegnante “normale” non si occupa di tutti,
è importante avere appartenenza al gruppo
nodi critici
1) il temposcuola dell’alunno con disabilità: non è uguale a quello dei bambini senza
disabilità perché devono fare visite ecc oppure per impossibilità di gestire il
temposcuola nel suo complesso tipo che non c’è il professore di sostegno al
pomeriggio
2) scarso coinvolgimento degli insegnanti curricolari nel processo di integrazione,
mancanza di formazione di essi e mancanza di abilità nell’adattare la didattica cioè
didattica speciale
3) insoddisfazione del coinvolgimento delle famiglie tipo rapporti con coetanei o scuola
famiglia
Il consiglio di Classe decide se un bambino ha o meno un Bisogno Educativo Speciale e
sempre il CdC sceglie il piano di studio insomma
Modelli teorici per le abilità di lettura e scrittura:
- Spesso i bambini cominciano a familiarizzare con gli aspetti ritmici e prosodici del
linguaggio, imparano a parlare in modo implicito però durante gli anni delle scuole
dell’infanzia cominciano a essere sensibile alle componenti ritmiche e sonore,
precoce sensibilità e in questi compiti si va a vedere se i bambini sono attenti ai ritmi
e alle componenti sonore
- poi diventa capacità metafonologica cioè riflettere sui suoni delle parole (i bmabini
non hanno ancora il concetto che quello che io pronuncio rappresenta il contenuto
della parola), un bambino poi di 5-6 anni ti saprà dire che formichina è più lunga di
giraffa
- poi imparerà a fare lo spelling e acquisisce familiarità con la lingua scritta anche se
non sanno ancora scrivere, sapranno che le unità di suono che vado a rappresentare
sono i fonemi
- poi livello di concettualizzazione della lingua scritta cioè cosa faccio quando scrivo, i
bambini molto precocemente se gli dico disegna un cane e scrivi la parola cane
fanno 2 cose diverse, capiscono che c’è corrispodenza tra suono e segno
consapevolezza fonologica analitica: si ha la consapevolezza cioè del singolo suono che si
ha nel frattempo che si impara a leggere e scrivere
Modello a due vie spiega che processi mette in atto un adulto quando legge
- leggere (e scrivere) decodificando o analizzando ogni singola lettera dicendola nel
fonema corrispondente (via fonologica) e poi parlato (tipo quando leggiamo un libro
in italiano difficile o aulico oppure in una lingua straniera)
- oppure vado a pescare la parola nel mio magazzino semantico e la vedo e la
pronuncio così e dico la parola (l’opzione preferita perché più breve) (via lessicale)
Nelle prove di lettura e di scrittura si usano le non parole per sondare l’efficienza della via
fonologica.
Modello di auta frith
- stadio logografico: all’inizio i bambini sanno leggere qualche parola ma non perché
ne conoscano la composizione interna, le interpretano come se fossero un logo che
rappresenta qualcosa che conosciamo molto bene e a cui lo abbiniamo. Per lo scritto
il loro nome. Ignorano ordine delle lettere e valore fonologico.
- stadio alfabetico: ha imparato che esiste una relazione sistematica tra la forma orale
e scritta ed è mediata tramite l’alfabeto e impara a scrivere le lettere dell’alfabeto in
corrispondenza con i suoni della sua lingua, poi arriva piano piano a fare questo
parallelismo
- stadio ortografico: la graduale padronanza dei processi dello stadio alfabetico
conduce i bambini a scoprire la mappatura grafema fonema o viceversa e impara
che il valore di alcuni fonemi è sensibile al contesto e può variare in base alla lettera
che lo precede o lo segue. Sviluppa conoscenze delle regole per la conversione di
unità più ampie cioè i morfemi e le peraole giungono ad avere una rappresentazione
stratta e sono cosniderate come unità ortografiche (se io ho ragnatela posso
ragionare per singole unità ortografiche ra gna te la, suddividere la parola in unità
che devono essere lette così e se mi sgancio faccio u n po’ un casino)
- stadio lessicale: piena padronanza del processo di lettura in termini di rapditià di
decodifica e compressione del significato. Il processo è automatico. Il bambino ha un
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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