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CODIFICA
Le risposte fornite sono verbali e viene chiesto di fornite il maggior numero di dettagli
possibili.
Ciascuna risposta viene codificata secondo una scala che va da 0 (comportamento
non presente) a 9.
I punteggi 2-3 vengono attribuiti quando c’è anomalia (nella codifica valgono
entrambi due punti).
45 | P a g .
7 (anomalia ma non del tipo specificato, non è tipico dell’autismo)-8(non applicabili o
il livello di linguaggio non sufficiente)-9 (non conosciuto o non chiesto).
ADOS-2
Strumento gold-standard per l’osservazione standardizzata e semi-
strutturata dei comportamenti associati all’ASD. Comprende un insieme di attività
standard, finalizzate all’elicitazione di comportamenti significativi ai fini della
diagnosi.
Valuta due aree:
1. Affetto sociale
2. Area del comportamento ristretto e ripetitivo
La finalità ultima è creare un “mondo sociale” che fornisca le condizioni necessarie
per la comparsa e l’osservazione dei comportamenti legati all’autismo.
.
Sono presenti 5 moduli di valutazione:
1. Modulo Toddler: fino ai 30 mesi,
2. Modulo 1: dai 31 mesi, non hanno un consistente linguaggio con frasi.
3. Modulo 2: bambini di qualsiasi età senza linguaggio verbale fluente.
4. Modulo 3: bambini e adolescenti verbalmente fluenti.
5. Modulo 4: adolescenti e adulti verbalmente fluenti.
SOMMINISTRAZIONE
Bisogna conoscere bene il manuale perché ci sono attività pratiche nel “mondo
sociale” e quindi non c’è modo di consultare il manuale.
La somministrazione dura dai 40 minuti all’ora.
Ciò che l’esaminatore non fa è spesso importante quanto ciò che fa .
Setting: moduli Toddler e 1-2 condotti per terra o su un tavolino. Gli altri moduli
seduti al tavolo e implicano maggiore comunicazione\linguaggio.
Di solito c’è un solo esaminatore.
CODIFICA
Fatta subito dopo la somministrazione. Se si è indecisi si attribuisce sempre il
punteggio meno grave.
SRS-2
Questionario che valuta la presenza di compromissioni sociali in autismo. Età: da
2.5 anni all’età adulta.
4 versioni, ciascuna con 65 item:
- Prescolare
- Scuola:4-18 anni, compilabile da parte del genitore.
- Adulti self-report: dai 19 anni.
- Adulti other- report 22\11\202
3
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
Sono uno dei motivi di richiesta più frequente di consultazione presso servizi
che si occupano di diagnosi.
diversi quadri clinici
Comprendono che vanno dal disturbo della condotta a quello
oppositivo-provocatorio.
46 | P a g .
Nel DSM-5: disturbi da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi
e della condotta.
CARATTERISTICHE DEL BAMBINO CON DISTURBO OPPOSITIVO
PROVOCATORIO Bambini che sfidano l’autorità, litigano con gli
adulti, offendono sia in modo verbale ma anche
con dei comportamenti, accusano gli altri dei
loro errori, presentano un umore estremamente
irritabile.
Bambini che appaiono sempre di mal umore,
imbronciati. Spesso interpretano male qualunque
tipo di interazione da parte dell’adulto.
CRITERI DIAGNOSTICI NEL DSM-5: DOP
A. Pattern persistente di umore irritabile, comportamenti polemici, sfidanti e
vendicativi che sono persistenti da almeno 6 mesi, nei quali si osservano
almeno quattro dei seguenti sintomi:
i) Umore irritato/collerico: si arrabbia spesso, spesso permaloso e
contrariato, risentito e rancoroso.
ii) Comportamento provocatorio/polemico: comportamenti ostili, di sfida o
rifiuto delle richieste, provocazione verso l’autorità, irrita gli altri in modo
deliberato, accusa gli altri per i suoi errori o i suoi cattivi comportamenti.
iii) Comportamenti vendicativi
B. L’anomalia del comportamento ha un impatto negativo nel contesto sociale
immediato (es. famiglia, coetanei, colleghi) o in altre aree importanti della vita
dell’individuo.
C. I comportamenti non si manifestano durante un episodio psicotico, in
concomitanza con l’uso di sostanze, o con disturbo depressivo, bipolare o
con disturbo da disregolazione dirompente dell’umore.
La gravità è a seconda che i sintomi si limitino a un solo ambiente o due o tre
ambienti. Nell’ADHD i sintomi sono presenti in almeno due ambienti, nel disturbo
oppositivo provocatorio ne basta uno.
La frequenza dei sintomi del criterio A sono adattati all’età del paziente. Inoltre il
livello di sviluppo, il genere, il contesto socio-culturale, possono essere considerati per
valutare la frequenza e l’intensità dei comportamenti.
DC: CRITERI DIAFGNOSTICI NEL DSM-5
Nel DOC presenta problemi nei confronti di un’autorità, nel disturbo della
condotta il problema è la violazione delle norme sociali o addirittura dei diritti
delle altre persone.
A. Pattern persistente di comportamenti in cui vengono violati i diritti della
altre persone o le norme sociali:
i) Aggressioni a persone o animali: è prepotente o minaccia altri, è crudele
con persone o animali, ha rubato e aggredito la vittima, etc.
47 | P a g .
ii) Distribuzione della proprietà: appiccato fuoco, distrutto proprietà.
iii) Frode o furto: entrato nell’abitazione/auto di altri , mente per ottenere
vantaggi, ha rubato oggetti di valore.
iv) Gravi violazioni di regole: ha trascorso notte fuori/marinato scuola prima
di 13 anni.
Forte relazione tra i due tipi di disturbo.
B. L’anomalia nel comportamento causa una compromissione clinicamente
significativa del funzionamento sociale, scolastico, lavorativo.
C. Se l’individuo ha più di 18 anni non soddisfa i criteri del disturbo
antisociale di personalità.
SOTTOTIPI DEL DISTURBO
Previsti 3 sottotipi del disturbo:
Con esordio nell’infanzia, prima dei 10 anni.
Con esordio nell’adolescenza, dopo i 10 anni. Ha esito più positivo perché
nell’adolescenza si mette un po' in discussione tutto.
Con esordio non specificato, quando non sono disponibili informazioni per
determinare l’esordio. Spesso si tratta di bambini che provengono da ambienti
disagiati dove i genitori non sono stati presenti e non sono in grado di dirci
quando sono sorti i sintomi. Questo sottotipo è utile anche nell’adulto che
non soddisfa i criteri del disturbo antisociale di personalità, si può
utilizzare questo sottotipo.
GRAVITÀ DEL DISTURBO
Nel DSM-5 viene data inoltre la possibilità di determinare la gravità del disturbo:
per determinare il livello di gravità si cerca di capire se i sintomi sono comportamenti
che in modo volontario volevano nuocere a un'altra persona.
CRITERI PER L’IDENTIFICAZIONE DI SOTTOTIPI
Si valuta se ci sono dei tratti, i Callous-unemotional (CU). Si fa riferimento a questi
quando c’è la volontà di fare del male a un'altra persone per esprimere il proprio
potere, controllo, in quanto:
Alta concordanza tra la presenza di tratti CU, problemi comportamentali
particolarmente gravi e fattori di rischio genetico più ampi rispetto a
bambini con DC senza tratti CU;
La presenza di tratti CU predice un’evoluzione sfavorevole del disturbo
(problemi comportamentali e le condotte antisociali tendono ad aumentare con
l’età) con una maggiore probabilità di sviluppare disturbo antisociale di
personalità in età adulta.
ALTRE SPECIFICAZIONI
Il DSM-5 richiede di specificare se sono presenti emozioni prosociali limitate.
L’individuo deve avere presentato per almeno 12 mesi e in più situazioni due delle
seguenti caratteristiche:
Mancanza di rimorso o senso di colpa.
o
48 | P a g .
Insensibilità e mancanza di empatia.
o Indifferenza per i risultati. Non c’è preoccupazione rispetto alla conseguenze
o delle azioni. La loro aggressività non è rabbiosa ma pianificata per fare male
all’altro e ottenere vantaggi e questo permette di pianificare in maniera
fredda le azioni e non provare rimorso.
Affettività superficiale o anaffettività: non presentano grosse emozioni.
o
Aspetti che presentano una prognosi molto negativa. Non ci si aspetta
un’evoluzione positiva.
AGGRESSIVITÀ
Come elaboriamo gli stimoli sociali? Diversi modelli di riferimento.
MODELLO SIP (CRICK E DODGE)
Spiega come elaboriamo gli stimoli sociali (comportamento delle altre persone).
1. Decodifica stimolo (interna e
esterna).
2. Interpretazione dello stimolo
(attribuzione causale).
3. Scelta obiettivo: regolazione
emotiva-arausal. Ci può essere più
o meno attivazione.
4. Costruzione risposte possibili:
come rispondo allo stimolo/
interazione con l’altra persona?
5. Scelta risposta: aspettative e
auto-efficacia
6. Comportamento.
Poi ci sono informazioni che provengono dall’esterno, feedback esterni. Se il
comportamento che ho messo in atto riceve rinforzo esterno, sarà più semplice
ripetere quel determinato comportamento.
Già a livello si stimolazione il bambino
con questi disturbi andrà ad interpretare il
tipo di stimolo che arriva dall’esterno
come qualcosa di negativo o qualcosa
che può mandarlo in frustrazione.
Anche comportamenti che sono neutri da
parte degli altri, il bambino li interpreta
come minacciosi: distorsione a livello
cognitivo. Si rinforza l’idea che l’altro sia
ostile e che voglia fare del male.
Bias a livello di interpretazione dello
stimolo.
Il tipo di comportamento in risposta a uno
stimolo ostile potrebbe anche non essere ostile, ma al bambino mancano delle
possibilità di generare risposte diverse da quelle aggressive.
L’attivazione fisiologica viene interpretata come rabbia e questo aumenta la
probabilità che il bambino metta in atto risposte di tipo aggressivo. Il bambino non
conosce altre modalità di risposta.
AGRESSIVITÀ REATTIVA E PROATTIVA
La rabbia è diversa nei due distrubi.
49 | P a g .
AGGRESSIVITÀ REATTIVA
Emerge come reazione impulsiva e difensiva ad un evento percepito come
ostile e pericoloso. Di solito è accompagnata da intense reazioni fisiologiche e a
facile attivazione delle emozioni negative.
Si parla di aggressività reattiva quando c’è un comportamento esplosivo,
rabbioso. In quel caso c’è manifestazione esternalizzata del comportamento di
rabbia abbastanza evidente.
Dal punto di vista dei correlati cognitivi si associa alla tendenza ad attribuire
intenzioni ostili e alla difficoltà di sviluppare soluzioni non aggressive.
Nei bambini che sviluppano la reattiva già nel neona