Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Psicologia della relazione Pag. 1 Psicologia della relazione Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia della relazione Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Principio di retroazione e comunicazione

Importante è anche il principio di retroazione (feedback) ovvero l'insistenza di un comportamento alimentare il comportamento di risposta dell'altro. Ad esempio il bambino che non vuole mangiare opera in una logica di sfida reciproca con la madre. La retroazione può essere positiva, quando accentua il fenomeno, o negativa, quando attenua il fenomeno. Quando il sistema reagisce con meccanismi regolatori a certe perturbazioni riportandolo allo stato iniziale si parla di omeostasi.

La comunicazione è rappresentata da unità di comportamento genericamente definita. L'Unità di comunicazione è il messaggio e l'interazione è composta da una serie di messaggi scambiati tra persone. La punteggiatura della sequenza degli eventi si ha stabilendo l'inizio di una sequenza di eventi importante per le interazioni e per la definizione della relazione. La metacomunicazione è il comunicare sulla comunicazione, ad esempio un...

il messaggio) e squalifica (negazione della validità del messaggio).3) La comunicazione è simmetrica o complementare: simmetrica quando i partner comunicano sullo stesso livello, complementare quando i partner comunicano su livelli diversi.4) La comunicazione è irreversibile: una volta che un messaggio è stato inviato, non può essere annullato.5) La comunicazione è ambigua: un messaggio può essere interpretato in modi diversi a seconda del contesto e delle esperienze personali dei destinatari.

l'emittente) e disconferma (nego la realtà dell'emittente) . Se la relazione è tesa/ negativa i segnali non verbali sono molto importanti.

3) Circolarità della comunicazione: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione, si parla di interpunzione quando assumo arbitrariamente un anello della catena come punto di partenza per l'osservatore. Nelle relazioni vi è una logica circolare, il comportamento di un individuo è causa ed effetto di quello altrui.

4) Due moduli comunicativi: numerico e analogico. La comunicazione umana combina questi due linguaggi, si ha quindi la necessità continua di tradurre dall'uno all'altro. (Patologia della comunicazione si può avere difficoltà nel passaggio). La comunicazione analogica ha caratteristiche di maggiore ambiguità rispetto a quella numerica, le interpretazioni possibili dipendono soprattutto dalla natura delle

Relazioni tra comunicanti.

Scambi comunicativi simmetrici o complementari: a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza.

La qualità della comunicazione è un fattore chiave per la qualità delle relazioni interpersonali.

In ogni comunicazione devo tenere conto 6 elementi:

  1. Emittente
  2. Codifica: formulazione del contenuto del messaggio emesso, scegliere mezzo efficace per la trasmissione
  3. Messaggio: deve essere veritiero, dimostrabile e comprensibile; oltre al contenuto diffonde anche meta messaggi sui valori che lo emette e sul modo di vedere il mondo
  4. Canale: mezzo attraverso il quale il messaggio viene inviato al destinatario - contenuto (canale verbale) o relazione (canale non verbale)
  5. Decodifica: processo in cui il ricevente analizza i messaggi trasmessi dalla fonte.
  6. Ricevente: importante considerare - età: modalità di comunicazione diverse in base a questa. - sesso: differenze nelle modalità persuasive

maggiore razionalità per l'uomo, maggiore emotività per la donna - valori e stili di vita: il messaggio viene interpretato tramite schemi cognitivi ad personam, diversi filtri culturali possono generare effetti opposti del messaggio. Altri due fattori importanti sono il contesto e il rumore. Il contesto è l'ambiente in cui si svolge l'interazione, può determinare limiti allo stile comunicativo. Il rumore fisico-ambientale o psicofisico rende la comunicazione meno efficiente fino a generare interpretazioni opposte o errate. La comunicazione è un processo sistemico (influenzamento reciproco), pragmatico (conta il messaggio ricevuto e la risposta ottenuta) e strategico (uso strategie per raggiungere l'obiettivo). Ed è influenzato dall'identità (genere, età, ruolo, cultura), dalla relazione (collaborativa, competitiva, formale, paritaria), dal contenuto (nuovo, banale, ripetitivo, pubblico, provato) e dal modo espressivo ovvero.

scelta del linguaggio verbale e analogico. La comunicazione è 60% gestualità, 30% tono di voce e 10% contenuto. È gestita a due livelli: emissione e ricezione. I livelli di comunicazione sono tre: verbale, para verbale e non verbale. La comunicazione verbale tiene conto del registro linguistico e della funzione che si vuole assolvere. La comunicazione paraverbale: tono, timbro, tempo, volume, chiarezza ed espressioni. Comunicazione non verbale: postura, direzione dello sguardo, mimica facciale, gesti: - Emblematici: sostituiscono la parola - Descrittivi: arricchiscono la parola - Di adattamento: consentono di adattarsi alla situazione e gestire le emozioni - Di manifestazione affettiva: abbracci, carezze.. Se la comunicazione verbale e non verbale sono incoerenti si avrà una distorsione parziale o totale del messaggio che porterà a un'incomprensione tra individui, perciò è necessaria una massima attenzione nella risposta. La vera

La competenza comunicativa consiste nel saper analizzare i dati del contesto e nell'adottare lo stile più opportuno per il conseguimento degli obiettivi. Per comunicare con efficacia è necessario essere più coscienti della comunicazione per cogliere i messaggi degli interlocutori che spesso avvengono in pochi secondi, avere la massima congruenza nella nostra comunicazione, i tre livelli devono essere in armonia, osservare i feedback, disponibilità a modificare il messaggio se comprendiamo di non essere capiti.

Stili di comunicazione: modo in cui una persona interagisce, questo svolge due funzioni, dà il messaggio sul contenuto e crea un'identità comunicativa (tratto distintivo di una persona).

  1. Lo stile passivo: tende a non prendere posizione e ricerca approvazione, rinuncia alle proprie idee, evita responsabilità e rischi, lascia decidere agli altri cerca di evitare conflitti.
  2. Stile aggressivo: impone idee, ipercritico, intollerante.

provoca conflitti, non ascolta, ricatta e minaccia

Stile manipolativo: comunicazione vaga, trasmette in modo distorto le informazioni, dissimula emozioni, stimola sensi di colpa

Stile assertivo: fa valere i propri diritti, rispettando e riconoscendo quelli altrui, esprime posizione senza prevaricare, ammette i propri errori, ascolta e riconosce i meriti.

Per una comunicazione efficace si devono avere sufficienti informazioni, credibili e pertinenti al tema, con un linguaggio semplice e chiaro, non imporsi, offrire alternative e rispettare le differenze. È necessario saper ascoltare e osservare, mettersi in posizione di incertezza, riconoscere ed utilizzare le emozioni, avere una flessibilità linguistica. Strumento di applicazione dell'empatia: ascolto attivo, attraverso riflessione del sentimento e verifica della comprensione. L'ascolto attivo si dimostra con interesse, senza distrazioni, senza pregiudizi e con un linguaggio adeguato.

Stimolazione dell'ascolto: inquadrare il messaggio, clausole per come verrà trattato l'argomento, quale ruolo deve avere l'ascoltatore e spiegare perché si deve essere ascoltati.

Conclusione: comunicazione efficace attraverso:

  1. Esporre in modo chiaro e completo
  2. Ascoltare lasciando parlare e verificare la comprensione
  3. Convincere suscitando interesse e consenso
  4. Rispondere adattando il linguaggio

Le domande aperte (quelle a cui non si può rispondere solo si o no) incoraggiano l'interlocutore a esprimersi più a lungo facendoci prestare attenzione al contenuto e al modo in cui si parla. Le domande chiuse (si o no) non saranno sempre appropriate, se usate per il controllo dei sentimenti fuori dalle relazioni strettamente private sono troppo intrusive della sfera psicologica intima. Spesso tacere per far parlare l'interlocutore più a lungo è un ottimo modo per avere risultati.

Il colloquio è un dialogo tra due persone.

modalità di comunicazione reciproca. Nelle professioni sanitarie prende una forma particolare di conversazione che lo rendono diverso da quella quotidiana. Lo scopo del colloquio non è solo acquisire informazioni sulla storia del paziente ma comprendere anche come si sente, ciò permette una diagnosi corretta e un trattamento efficace. Anche il primo incontro con una persona è già all'inizio di una terapia, si può dare inizio ad una relazione definita alleanza terapeutica anche durante un colloquio diagnostico. L'alleanza terapeutica è il cuore di tutti i trattamenti, questa si stabilisce quando un paziente identifica gli obiettivi del trattamento e il medico si allea con il soggetto per perseguirli. Inizia un'alleanza che mobilita le forze di guarigione all'interno del paziente attraverso mezzi psicologici. In un colloquio diagnostico efficace si conduce una forma di psicoterapia rudimentale in cui si instilla la speranza esarebbero più adatte per un colloquio clinico: 1. Cosa pensa abbia causato il suo problema? 2. Perché pensa che sia iniziato in quel momento? 3. Come agisce la malattia? 4. Quali sono i problemi principali che le ha procurato? 5. Cosa teme maggiormente? 6. Dove vive? 7. Con chi vive? 8. Come trascorre i giorni? 9. Come si mantiene? 10. Ha un supporto sociale o familiare?

ci faranno comprendere l’esistenza materiale sociale economica del paziente e forniscono un contesto ai sintomi che verranno citati successivamente e nello stesso tempo dal paziente.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher medicina25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della relazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Moretti Elisa.