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UNTO DI VISTA DELL'ETNOMETODOLOGIA

Etno: conoscenza etnica; propria del senso comune; relativa alla società cui si appartiene e che ciascun individuo possiede. Metodologia: ragionamento pratico a cui ricorrono i membri di una società nel costruire e valutare azioni ed eventi. Essa intende esaminare la capacità degli individui di produrre e interpretare l'interazione sociale in base a comuni schemi socio-culturali. Focus dell'attenzione: le pratiche quotidiane. Obiettivo: esplicitare gli aspetti impliciti che in tali pratiche si danno per acquisiti da parte dei partecipanti. Assunto di partenza: le attività attraverso cui le persone producono e gestiscono le relazioni quotidiane, all'interno di una comunità, sono identiche ai procedimenti usati dai membri della comunità medesima per renderle spiegabili. Due sono le caratteristiche delle pratiche quotidiane: 1. l'indessicalità; 2. la riflessività. La prima fa

Riferimento al fatto che le attività pratiche sono indissolubilmente legate al contesto di uso, e il loro significato è strettamente dipendente dalle condizioni contestuali. La seconda supera la dicotomia fra il fare società e lo spiegare la società; non esiste una società (che fa) e una meta società (che riflette sulla prima e la spiega). La società è una sola e fornisce le categorie sia per interagire sia per interpretare.

Garfinkel ha studiato le regole che governano la conversazione e ha definito le procedure ad hoc e le pratiche di glossa. Procedure ad hoc: servono ai soggetti coinvolti nella comunicazione per collegare a un contesto specifico gli aspetti razionali del proprio agire sociale, con particolare attenzione alle norme. Pratiche di glossa: rendere espliciti gli assunti a cui il parlante si riferisce, facendoli diventare oggetto stesso della comunicazione. Svolgono la funzione di disambiguare la comunicazione e di mostrare.

Come essa vada intesa da parte di chi vi partecipa. La linguistica ha fornito contributi importanti per comprendere i processi che stanno alla base delle pratiche discorsive quotidiane in grado di attivare vari sistemi di segni in interdipendenza tra loro.

  • Linguistica: scienza del linguaggio.
  • Morfema: in linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. In altre parole, sono le più piccole unità dotate di significato esprimibili in un lessico.
  • Frasi: unità strutturate che organizzano, a loro volta, unità elementari (fonemi e sintagm).

Regole generative dellatestualità:

  • Coesione: rispetto dei vincoli grammaticali della lingua;
  • Coerenza: garanzia di reciproca accessibilità tra le componenti testuali che devono essere attinenti a un particolare tema;
  • Intenzionalità: le componenti

testuali devono essere in sintonia con gli scopi dell'enunciatore;

• Accettabilità: considerare le aspettative e le capacità inferenziali dell'uditorio a cui il comunicatore si rivolge;

• Situazionalità: congruenza tra le componenti testuali e le circostanze;

• Informatività: grado di prevedibilità di ciò che le componenti testuali propongono in base alla loro probabilità attesa;

• Intertestualità: ogni testo è riconoscibile per il sistema di somiglianze e di differenze rispetto ad altri testi.

Psicologia dell'enunciazione: Ha come scopo quello di reperire le procedure di modalizzazione del discorso, dal momento che esse possono valere da indicatori del legame tra il soggetto e il suo contesto di proferimento. Verbi modali (potere, dovere, volere, sapere) - Avverbi di modo (con suffisso -mente) = Modellano l'immagine di sé che chi comunica vuole consegnare a ciò

Che dice. • Altro indicatore di modalità è il grado di evidenzialità (posizione epistemica del parlante rispetto alle informazioni trasmesse). Marcare con certezza. Marcare come credenza opinabile (forse, si dice,…) = Da qui si può derivare il profilo di identità del parlante: può presentarsi come persona sicura/affidabile o insicura/dubbiosa. Le procedure di modalizzazione enunciativa possono essere utilizzate come base per individuare gli stili personali di comunicazione.

CONTESTO E DIATESI

La pragmatica linguistica fornisce all'AD la nozione basilare di azione sociale. Lo scopo è quello di reperire l'ordine interazionale del discorso, cercando di trovare risposta alle seguenti domande: - come la comunicazione verbale si organizza come attività congiunta? - come le persone coordinano il loro parlare? - che cosa fanno con il linguaggio? - come lo usano per presentare se stessi e compiere la vita sociale?

rende possibile le pratiche discorsive) - tenore (chi partecipa alla pratica discorsiva) - modalità (come viene realizzata la pratica discorsiva). Il campo si riferisce al tema o all'argomento del discorso, mentre il tenore riguarda le relazioni sociali tra i partecipanti al discorso. La modalità si riferisce al modo in cui il discorso viene realizzato, ad esempio se è formale o informale. Il contesto, quindi, influisce sulla forma e sul significato del discorso, e comprende elementi come il contesto culturale, sociale e situazionale.

dice?); - tenore ( perché dice ciò che dice?); - modo(come appare per come lo dice?).

Nozione di DIATESTO La nozione di diatesto mette in evidenza che il contesto non si limita a far da cornice agli enunciati, ma penetra nell'azione dialogica della progettazione da parte degli interlocutori. Il contesto, in questo senso, contribuisce non solo a precisare il significato delle singole parole e frasi, ma anche e soprattutto il percorso di senso del discorso. Il colloquio clinico è una tecnica di osservazione e di studio del comportamento umano che ha lo scopo di comprendere (con la ricerca e la valutazione diagnostica) ed aiutare il paziente (con l'orientamento e la terapia). Nella pratica della psicologia clinica la comprensione dei problemi dei pazienti ed il conseguente sforzo per risolverli costituiscono fasi complementari e non totalmente distinte di un unico fondamentale processo. La caratteristica principale del colloquio clinico è quella dello studio e

Dell'utilizzo del comportamento globale del paziente all'interno di una relazione. Il colloquio è infatti l'unico strumento che, oltre a consentire una raccolta di informazioni sulla base dei contenuti verbali, permette una conoscenza diretta dello stile utilizzato dalla persona nel mettersi in contatto con un altro; in altre parole, è un'occasione di conoscenza della vita di relazione del paziente o almeno di quella parte della sua vita che si svolge in quel momento ed in rapporto con noi.

CONSUELING

"Il mondo del counselling si caratterizza per un'ampia variabilità, in relazione alle molte definizioni differenti, ai percorsi formativi estremamente disomogenei, a competenze e ambiti di intervento differenziati. "Il counselling psicologico si pone in una zona di confine tra l'educazione alla salute e l'approccio psicoterapeutico. Si tratta di colloqui in cui il soggetto viene "aiutato ad aiutarsi" imparando

relazionale: congruenza, considerazione positiva incondizionata, empatia. Competenza personale: disponibilità ad apprendere, disponibilità al confronto e all'introspezione, consapevolezza del proprio pensiero. Competenza tecnica: conoscenza delle tecniche di counselling, capacità di ascolto attivo, capacità di formulare domande aperte, capacità di facilitare il processo decisionale del cliente. Competenza etica: rispetto della privacy e della confidenzialità, rispetto dei valori e delle credenze del cliente, consapevolezza dei propri limiti professionali.

tecnica: gestione del colloquio

METODI DELL'ANALISI DEL DISCORSO: Esistono diversi modo, e altresì diverse finalità, attraverso i quali le interazioni discorsive possono essere analizzate. La variazione dei risultati non è da intendersi come fonte di errore, piuttosto valorizzata come ricchezza interpretativa. Le tecniche variano in base a:

  • prospettiva d'indagine (psicologica, sociolinguistica, antropologica);
  • obiettivi che guidano i ricercatori (validazione di ipotesi, generazione di nuove teorie, ...).

Linee guida riguardo i dispositivi metodologici dell'AD:

  • naturalità: le interazioni discorsive si sono effettivamente prodotte così come sono proposti per l'AD;
  • contestualità: le interazioni discorsive sono situate in specifici ambienti;
  • oralità: il formato orale è lo scenario primordiale e prototipico delle interazioni discorsive;
  • socialità: le interazioni discorsive sono pratiche sociali;
indessicalità: viene rispettato il sistema di categorie dei partecipanti alle interazioni discorsive; - sequenzialità: lo svolgimento delle interazioni discorsive è lineare e coerente nella loro successione; - costruttività: le interazioni discorsive si organizzano progressivamente per unità costitutive; - dimensionalità: le interazioni discorsive si possono analizzare a vari livelli comunicativi come fonetico, semantico, sintattico, ecc.; - significanza: le interazioni discorsive hanno come base funzionale la ricerca del significato; - regolarità: le interazioni discorsive vengono regolate da norme come ad esempio quelle grammaticali, stilistiche, ecc. 1. Analisi proposizionale del discorso (APD) Si tratta di una metodologia ibrida (tra l'approccio quantitativo e qualitativo) che rientra tra le metodiche praticate dal Groupe de Recherche sur la Parole, fondato da Ghiglione. Può avvalersi di un supporto informatico (il programma)

TROPES) e prevede 5 fasi di realizzazione:

  1. Segmentazione proposizionale: il testo viene scomposto nelle sue macrounità
  2. Identificazione delle relazioni: vengono individuate le relazioni tra le macrounità
  3. Classificazione delle relazioni: le relazioni vengono categorizzate in base a tipologie predefinite
  4. Creazione del grafo: viene creato un grafo che rappresenta le relazioni tra le macrounità
  5. Analisi del grafo: vengono analizzate le caratteristiche del grafo per estrarre informazioni significative
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
45 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marti17__ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ruggi Simona.