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3.GENERAZIONE DELLE IDEE SU CARDS
Dopo aver identificato le domande legate a quel determinato problema (come modificare il
sito dell’uni per renderlo più facile da usare? → chiesto sia al gruppo degli alunni che a
quello dei prof: due AD con due focus questions diverse), andiamo a chiedere di generare
delle idee in relazione a quella problematica - come risolverla.
→ Il facilitatore fornisce i post it alle persone che faranno l’attività e viene dato un tempo
per generare queste idee relative all’argomento in questione, trascrivendo ogni idea
su questa card/post it.
Ci possono essere delle varianti:
→ E’ possibile chiedere ai partecipanti di contribuire con quante più idee possibili
oppure dare un numero indicato di idee da generare a priori (solitamente da 3 a 10 idee
per partecipante → dipende comunque dal numero dei partecipanti)
→ Come ci si approccia?
- standard. chiedere di generare idee in modo individuale e poi queste
discutere in gruppo (4 step). Discutendole si ha più condivisione ma meno
idee per carenza di tempo.
- oppure chiedere alle persone di discutere 5/10 minuti nel gruppo e poi
generare le idee in modo individuale.
In questo caso si avranno più idee ma contro non è garantita la generazione
PURA delle idee individuali (perchè magari la discussione del gruppo
precedente ha influenzato le mie idee) + pro le idee saranno molto più affini e
sarà più facile categorizzarle.
→ Indicazioni su come si generano/scrivono le idee:
1. possibile scrivere una sola parola o una breve frase per esprimere la propria idea:
essere sintetici, concisi e chiari
2. la generazione di idee dovrebbe essere rapida
3. ogni idea è una buona idea → non avere paura che le idee siano ridicole perchè the
“creativty is good” → no giudizio 39
4.DISPOSIZIONE RANDOM DELLE CARDS / 5 STEP
→ Il facilitatore recupera tutti i post it e li può anche mescolare per mantenere l’anonimato, li
posiziona sul muro/lavagna, sceglie da dove partire e inizia a leggerli. Importante avere
un muro grande perchè poi dovranno essere disposti in categorie.
- La prima viene posizionata a caso, la seconda viene letta e viene chiesto ai
partecipanti se deve essere messa nella stessa posizione oppure no. Quindi il
gruppo si dedica a leggere una per una tutte le idee prodotte dai partecipanti. Si
creano quindi delle colonne (categorie)
- Se, in un momento successivo, si pensa che ci sia qualcosa da aggiungere, lo si può
scrivere su una nuova card e aggiungere quest’ultima a tutte le altre idee create
prima. 5.CLASSIFICAZIONE DELLE CARDS affini IN GRUPPI
→Obiettivo di questa fase è di raggruppare le cards in base all’affinità delle idee che
sono riportate nei post it.
→Di solito i gruppi/categorie sono circa 5-9. Ogni colonna contiene idee che sono
ovviamente affini. Quando abbiamo un’idea che è identica si possono appicciare l’una
sopra l’altra ≠ quando c’è un’idea che non è connessa a nessun gruppo, la si può lasciare
isolata → massimo delle cards isolate è di 4/5 (avrà una priorità quasi 0).
→ Se circa un’idea non è possibile raggiungere il consenso, si può fare la votazioni oppure
fare un duplicato della stessa e posizionale in due categorie (per il 50 vuole una categoria
e il 50 un’altra)
→ Bisogna lavorare velocemente in modo da giungere in tempi rapidi ad una prima
struttura delle idee perchè così i partecipanti sono liberi di suggerire lo
spostamento/riposizionamento delle «cards» finché tutti non si sentono soddisfatti dei
raggruppamenti ottenuti.
→ In questa fase non si discutono i contenuti bensì solo il posto in cui posizionare
l’idea: discussioni premature potrebbero focalizzarsi su temi non rilevanti.
→ step 5 è completo quando tutte le «cards» presenti sul cartellone sono state raggruppate.
!!abbiamo finito di inserire le idee in gruppi ma questi gruppi non hanno etichettature.
6.ETICHETTATURA DEI GRUPPI
Obiettivo di questo step è quello di creare dei titoli (o headers) che catturino e
riassumono il collegamento esistente fra le idee contenute in ciascun gruppo di
cards: i nostri partecipanti, in base al contenuto, decidono sulla base dei contenuti l’etichetta
di ogni gruppo.. 40
→ il titolo individuato è scritto su una header card (di un colore diverso dai post it in cui
sono riportate le idee) e consiste in una parola o breve frase che veicoli chiaramente il
significato delle idee sottostanti, anche a persone esterne al gruppo.
→ in questo momento ci si può rendere conto che:
1. un’idea esistenze può essere usata come titolo stesso di quella categoria
2. un’idea non c'entra niente con quella categoria e quindi isolarla o spostarla in un’altra
categoria
3. rileggendo le idee prodotte, un gruppo è composto da due gruppi → possibile
quindi suddividere il gruppo in due e assegnare due titoli differenti
4. oppure se due gruppi risultano simili, è possibile accorparli in un unico gruppo
→ una categoria può anche sdoppiarsi in due
Questo step ha uno scopo nascosto → revisione finale dei contenuti: insistendo affinché
ogni partecipante legga i contenuti delle varie categorie al fine di trovare un titolo, i
partecipanti andranno a ragionare su ogni contenuto e questo è critico per la fase finale,
in cui si possono trovare anche delle relazioni tra le varie categorie ( → e quindi creare delle
macro.-categorie che includono quelle precedentemente trovate).
7.COMPOSIZIONE DELL’AD FINALE
Nella fase finale, oltre ad individuare delle possibili relazioni tra le categorie (e quindi creare
delle macro-categorie). i partecipanti devono usare il loro personale punto di vista per
stabilire quali siano i gruppi più importanti/centrali rispetto alla domanda focus (tema
prescelto: come ad esempio come migliorare il sito universitario) che ha guidato il lavoro
del gruppo.
→ importante che questa fase si volga liberamente, senza costrizioni o influenze da parte
dei facilitatori o dalla numerosità degli item prodotti
→ tecnica per velocizzare questa fase consiste nell’identificare i gruppi di idee più importanti
attraverso una votazione: 1)per alzata di mano oppure 2)mediante l’uso di tre
stelline/crocette che ognuno assegna ai 3 gruppi che ritiene più importanti.
→ si ha l’apertura della discussione di gruppo, che ha lo scopo di rivedere e chiarificare le
idee prodotte e i loro raggruppamenti in modo da giungere al risultato finale ovvero: 41
1. La focus question viene scritta e posizionata in cima al diagramma
2. Vengono generati dei «super-headers» che raggruppino entro famiglie più ampie
gruppi affini di idee → una macro-categoria
3. Si disegnano delle linee/frecce che indichino le relazioni esistenti fra i
gruppi/famiglie di idee (ed eventualmente esse vengono descritte con brevi
commenti).
Al termine di questo step, in cui vengono discussi i raggruppamenti e i contenuti, avremo
ottenuto una condivisione democratica dei contenuti e delle opinioni tra i partecipanti.
→ A questo punto il facilitatore dichiara chiuso l’esercizio e rivede con il gruppo le ¾
categorie prioritarie/più rilevanti che andranno a costituire le top priorities per le
domande focus.
NB: Tutto il processo legato all’AD va documentato con la realizzazione di fotografie e si
conclude con la realizzazione di un report scritto accompagnandolo a letteratura scientifica
per essere anche più credibili agli occhi dell’azienda.
CONCLUSIONI
● questa tecnica permette di raggiungere il consenso in tempi rapidi, più
velocemente che con ogni altro metodo.
● Incoraggia le persone a partecipare, a fornire le proprie idee: non ci sono opinioni
ridicole o senza senso
● Permette ad un team di lavoro di essere creativo e critico in modo produttivo,
riuscendo a disporre anche le personalità forti al servizio del gruppo intero
● Le conoscenze elicitate da utenti e gruppi sono in genere numerose, condivise,
organizzate.
● Le priorità che emergono sono valide e solide e spesso rimangono tali nel tempo
● Esistono soluzioni computerizzate molto interessanti ma si può usare nelle fasi
finali anche Excel.
SOLUZIONI COMPUTERIZZATE:
→ PPT classico
→MIRO: si ha una schermata principale in cui aggiungere una lavagna cliccando sul tasto
blu. La schermata principale scelta può avere una serie di template con differenti
caratteristiche grafiche e per avere dei post-it virtuali bisogna selezione Brainwriting 42
→MURAL: online AD
→FREEFORM: gratuito in cui le persone possono intervenire con le loro idee online
6.VIDEOANALISI
focus su attività - interazione
→ in relazione col CAP 4 della teoria: uno dei metodi per misurare la performance
lavorativa → uno dei metodi per compiere la task analysis ovvero l’analisi del lavoro
Ci sono vari metodi per analizzare il lavoro: alcuni hanno un approccio oggettivo e
focalizzato nell’analisi dei compiti e nella sequenza delle azioni mentre altri sono worked
oriented (competenze per svolgere quel lavoro).
→ La videoanalisi è un metodo abbastanza freddo (work oriented) e lo scopo è quello di
andare a identificare la sequenza delle operazioni e dei compiti che sono oggettivamente
osservabili → osservazione del comportamento esplicito.
→ E’ un metodo freddo ma non del tutto perché ci consente di osservare solo i
comportamenti espliciti ma anche di inserire delle note qualitative all’analisi e ciò ci
permette di costruire un quadro ricco dell’azione e di come si svolge.
PERCHE’ USARE LA VIDEOANALISI
→ La videoanalisi in ricerca è stata usata impiegata in molti ambiti diversi di ricerca: a
scuola, a casa (come si usano gli elettrodomestici a casa), sul luogo del lavoro.
● Il focus è sempre sulle attività e sull’interazione → la videoanalisi si usa
solamente per codificare il comportamento oggettivo (quello che oggettivamente
chiunque può osservare da quel video).
● I video ci consentono di osservare l’azione nel contesto naturale in cui avviene: dal
punto di vista della validità ecologica ho un grande vantaggio
● Anche comunque in laboratorio posso realizzare un ambiente di vita (cucina) in cui
posso allestire delle telecamere che riprendono l’azione da più punti di vista senza
dover interferire nelle azioni: vado a raccogliere dati e ad osservare il
comportamento in modo non invasivo.
Tuttavia le persone sanno di essere registrate e la telecamera può indurre a una<