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TEAM TRANSCULTURALI
- Presenza di squadre plurinazionali o transculturali
- Diversità può essere: vantaggiosa
• – o re ai manager una più ampia gamma di punti di vista per gestire
i sistemi culturali complessi
non vantaggiosa
• – presenza di con itti, incomprensioni, prestazioni insu cienti
TEAM DI RICERCA E SVILUPPO
- Usati in organizzazioni di alto livello tecnologico
- Possono essere transfunzionali e impiegati negli u ci e nelle organizzazioni quando le persone
devono lavorare a distanza provenendo da di erenti regioni o parti del mondo
Contro: Possono diventare ampi ed essere sovrautilizzati e le prestazioni individuali del team possono
decrescere
TEAM PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
- Si formano per risolvere questioni speci che, nalizzate a migliorare l’e cienza di alcuni settori aziendali
- Può essere formato da dipendenti dello stesso u cio
- Dimensioni possono variare a seconda della complessità del problema e dell’azienda –
generalmente è compreso tra i 5 e i 12 componenti
TEAM TRANSFUNZIONALI
- Team per la risoluzione dei problemi
Simili ai
- Formati da persone con di erenti abilità e conoscenze in modo da rispondere al problema nel
modo più e cace – può richiedere la presenza di gure professionali provenienti da funzioni aziendali
diverse
TASK FORCE
- Può assumere lo stesso compito di una squadra transfunzionale, infatti è indicata come s.t. temporanea
- Si forma per una ragione speci ca o per gestire e risolvere un particolare problema (es. sviluppare una
strategia aziendale)
- Se si prolunga e la sua natura diventa continuativa, viene identi cata come comitato permanente
TEAM VIRTUALI
- Funzionano in qualsiasi parte del mondo
- Ricerche mostrano numerosi vantaggi come un e cace processo decisionale e maggiore
incremento della qualità del lavoro; ma possono essere in uenzate da diversi fattori contingenti come il
tipo di compito, il tempo trascorso lavorando in gruppo e il contesto sociale del gruppo.
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COMUNITÀ’ DI PRATICA
- Solitamente hanno un obiettivo condiviso ma non sono necessariamente orientate ad un compito
speci co
- Omogenee in termini di contesto, linguaggio ed esperienza
- Gruppi informali, basati sul desiderio dei loro componenti di apprendere in modo reciproco
- partecipazione periferica legittima
Gruppi volontari – si fondano sulla (Wegner, 2008): le persone
apprendono entrando in una comunità rispetto alla quale inizialmente, si trovano in una posizione
periferica poi progrediscono da quella a una partecipazione a pieno titolo.
- In un’azienda si può formare laddove nuovi dipendenti apprendano attraverso la condivisione di
info e di conoscenze con chi ha più esperienza
Teorie di riferimento
C he e etti ha l’appartenenza ad un gruppo o a un Team sulle percezioni, sulle prestazioni, sui
comportamenti e sugli atteggiamenti.
Tajfel, Teoria dell’Identità Sociale:
→
1974 la sola appartenenza a un gruppo crea una forza identitaria
capace di in uenzare il comportamento degli individui che ne fanno parte (ingroup) e degli individui che non
ne fanno parte (outgroup).
Perché i gruppi siano e caci, le persone devono smettere di considerarsi individui singoli e identi carsi
invece come membri di un gruppo, considerando i valori del gruppo come propri
Modi attraverso i quali l’appartenenza a un gruppo può in uenzare gli individui:
- percezioni - comportamento
sulla base delle sulla base del
- prestazioni - atteggiamenti
sulla base delle sulla base degli
Funzioni dell’identità sociale:
1. de nisce e valuta una persona in sé sia in relazione agli altri che la circondano
2. stabilisce il comportamento appropriato di una persona
L’identità di sé riguarda il modo in cui percepiamo individualmente il nostro concetto di sé, che deriva dalle
percezioni relative a come ci categorizziamo in termini di appartenenza a gruppi sociali.
Tali appartenenze ci spingono a instaurare paragoni sociali tra il nostro gruppo e gli altri gruppi; consentono
alle persone di dare un signi cato al proprio comportamento e di creare un valore positivo e una distinzione
che soddis il loro bisogno di autostima. *b,
Tuckman, Fasi di Sviluppo del Team:
→ socializzazione
1965 la creazione del team parte dalla ovvero il
processo attraverso cui le norme di un gruppo sono adottate.
ti)
I nuovi membri del gruppo (neo sono accompagnati nel processo di socializzazione da membri già
appartenenti al gruppo
I membri iniziano a stabilire relazioni interpersonali, ispirandosi agli standard e ai valori di
1. FORMING →
precedenti esperienze relazionali, stabiliscono reciprocamente i con ni tra ciascuno di essi e come le persone si
dovrebbero comportamenti
sorgono dei con itti causati da differenti personalità, formazioni e/o culture; resistenze
2. STORMING →
all’in uenza del gruppo e/o allo svolgimento delle richieste; lotte di potere
emerge spesso un singolo leader e il gruppo stabilisce una certa coesione su obiettivi condivisi, sulla
3. NORMING →
distribuzione dei ruoli e sulle regole di comportamento
I membri dovrebbero interagire abbastanza bene da realizzare insieme, in modo ef cace, il
4. PERFORMING →
proprio compito riguarda i gruppi he hanno completato il proprio compito e/o raggiunto i propri scopi; è
5. ADJOURNING →
l’aggiornamento: può avvenire il turnover e ripartire da capo il processo
Le norme di gruppo vengono trasmesse a ogni nuovo membro, secondo unprocesso
chiamato socializzazione. Un gruppo può in uenzare le percezioni dei suoi singoli componenti attraverso le
proprie rappresentazioni sociali: in altre parole, le sue cre- denze, i suoi valori, scopi ed eventi sono costruiti
da membri che del gruppo fanno già parte e, vengono quindi trasferiti ainuovi componenti (Moscovici,
1985).
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Il gruppo può anche esercitare un'in uenza sulla prestazione degli individui at- traverso la sua presenza
reale o implicita. E quanto risulta dalla ricerca (Allport, 1985) che suggerisce che il nostro comportamentoo
inostri giudizi sono in uenzati dalla "presenza reale, immaginata o implicita degli altri". Coerentemente con
questa valutazione, diverse teorie- come la facilitazione sociale, l'inerzia sociale (social loa ng) e il
conformismo - hanno attentamente indagato il ruolo guida dei fattori interpersonali nelle parole e nelle
azioni degli individui. Tali processi, quando sono applicati ai gruppi, possono in uenzare la prestazione.
Triplett, Teoria della FACILITAZIONE SOCIALE:
→
1898 la presenza implicita o reale di un
individuo può migliorare la prestazione del team – lo confermano diverse teorie:
- mera presenza provoca un’attivazione che stimola l’esecuzione di modelli comportamentali abituali
(Zajonc, 1965)
- presenza aumenta la consapevolezza del gap tra desideri e prestazione e lo porta ad aumentare i
e Scheier,
propri sforzi (Carver 1981)
- in presenza di altri, gli individui vogliono dare al migliore impressione possibile di sé ed evitare disagi
(Bond, 1982)
Teoria dell’INERZIA SOCIALE: si veri ca quando i risultati del gruppo sono inferiori alla somma
sei risultati individuali – perché:
- equità di sforzo – se gli altri non fanno il loro contributo, non lo faccio manco io
- di usione di responsabilità
- e etto negativo della ricompensa di gruppo – se riceviamo tutti la stessa ricompensa, faccio quanto
gli altri
- problemi di coordinazione – persone si intralciano a viceversa
Cause di inerzia sociale:
- il compito è percepito come poco importante, semplice o noioso
- membri del gruppo ritengono che il loro sforzo non sia riconoscibile
- natura del contributo di ogni persona è simile a quella degli altri
- membri si aspettano inerzia da altri colleghi
Facilitazione Sociale Inerzia Sociale
E etti di e dipendono da tre fattori:
- dalla presenza o assenza di valutazione della prestazione
- dal livello di attivazione emotiva dell’individuo coinvolto
- dalla complessità del compito e dal livello di competenza dell’individuo (Geen, 1991)
Il gruppo può in uenzare il comportamento dei singoli individui anche attraverso lo sviluppo e il rinforzo
delle norme di gruppo.
norme
Le sono modalità di comportamento da seguire, che aiutano a orientare il comportamento
individuando i tipi di reazione appropriati a determinati contesti.
E etto autocinetico: i giudizi di un individuo sono in uenzati dalla presenza di altre persone; l’addome c’è
dubbio o incertezza il punto di vista di una persona varia per uniformarsi a quello degli altri del gruppo.
(Sherif, 1936)
CONFORMISMO:
da desiderio interiore di dare ordine e signi cato nelle nostre vite, dal bisogno di avere le cose sotto
controllo.
Asch, Paradigma di Asch
→
1955 studi sul conformismo e il - le persone si conformano alle norme
perché: vogliono essere ricompensate o hanno paura che se non lo facessero sarebbero punite
1. vogliono essere come gli altri che ammirano, così ne imitano il comportamento
2. hanno interiorizzato la norma e pertanto credono che si a giusto seguirla (Feldman, 1984)
3.
Il conformismo deriva dal nostro innato bisogno di essere apprezzati e accettati: in questo modo anziché
essere risoluti nel sostenere ciò che riteniamo essere vero, ci accodiamo alla maggioranza e a quanto da
esso deciso.
Teoria dello Scambio Sociale: individui analizzano costi e bene ci nel valutare se entrare a fare parte di un
gruppo.
ff
ff
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- confrontano l’investimento emotivo necessario con quanto riceveranno dagli altri.
- Se ci si aspetta che l’appartenenza al gruppo porterà conseguenze positive e grati canti,
l’individuo è spinto ad investire nel gruppo
- i membri scambiano risorse sulla base della loro aspettativa di ottenere grandi bene ci a
minimo sforzo, massima resa
fronte di piccoli costi –
- maggiore è il successo degli scambi, più grande è l’interdipendenza e l’impegno del gruppo
- crescita, lealtà e impegno all’interno del gruppo e investimento emotivo che spinge gli
individui verso gli obiettivi di gruppo piuttosto che verso obiettivi individuali
Le norme di gruppo possono diventare una potente fonte di controllo sugli individui e portare alla
deindividuazione: processo che porta gli individui a perdere la capacità di sorvegliare il proprio
comportamento. Le persone sono emotivamente più attivate e meno
preoccupate di assumere comportam