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Stadio Operatorio Formale: 12-in poi
Il stadio operatorio formale è l'ultimo e accompagna lo sviluppo dai 12 anni. La caratteristica più importante è che il pensiero e le operazioni mentali diventano ipotetiche-deduttive, quindi si sgancia la possibilità di pensiero dalla realtà e il bambino può pensare a tutte le possibilità che potrebbero esserci, davanti ad un'azione l'individuo pensa a tutti. Gli scenari possibili prima che si verificano e segue le conseguenze che vanno a modificarsi. In questo periodo è possibile compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche, non si ha bisogno di pensare alla conseguenza di quell'azione effettiva ma anche sui vari scenari possibili con varie ipotesi che non devi per forza provare, ma che si può anche solo immaginare. L'individuo è anche in grado di individuare i potenziali fattori coinvolti in un fenomeno che vanno a variare sistematicamente. Le operazioniSi parla di teoria dei sistemi poiché per Brofenbrenner i sistemi costituiscono i vari livelli ambientali che fanno parte della vita di un individuo; l'ambiente è quindi un insieme di sistemi collegati fra loro alcuni più lontani ed altri più vicini al bambino.
- Microsistema: relazioni interpersonali molto vicine al soggetto, le relazioni con la quale il bambino si trova immerso più di frequente attività condivise, ruoli e regole che si svolgono per lo più entro luoghi definiti.
- Mesosistema: sistema che ha al suo interno i microsistemi, sono relazioni che interfacciano ambienti
diversi e coincide con il loro punto di contatto.
- Esosistema: interconnessione tra 2 o più contesti sociali, di cui almeno uno esterno all'azione diretto del soggetto.
> Es. ambiente di lavoro dei genitori, il bambino non è direttamente immerso in esso ma produce comunque degli effetti sul benessere psicofisico dei genitori e questo influenza gli altri microsismi del bambino.
- Macrosistema: costituito dalle istituzioni politiche, economiche e dalla cultura di riferimento che ha influenze su tutti gli altri sistemi
LO SVILUPPO MORALE
Quando l'individuo si muove nei gruppi sociali può andare ad agire in maniera morale o immorale, e lo sviluppo di tale competenza avviene anche dalle occasioni che vanno al di là della famiglia come il gruppo dei pari, dove il bambino ha la possibilità di sperimentare la possibilità di un comportamento sociale aggressivo che può violare le norme del gruppo sociale.
Il gruppo dei pari è
anch'esso fonte di sviluppo delle competenze sociali perché nei pari il bambino ha la possibilità di mettersi alla prova dal punto di vista sociale e man mano che cresce può trovarsi in situazioni meno trasparenti e più complicate dal punto di vista sociale, inoltre andando avanti le relazioni sociali diventano meno guidate dall'adulto.
Due momenti delle relazioni sociali che fanno sì che il bambino sviluppi delle competenze in questo settore sono:
- Conflitto socio-cognitivo: avviene quando ci confrontiamo con qualcun altro ma con l'altro si ha anche un diverso punto di vista, può dare un profondo esito di sviluppo delle competenze emotive; questo conflitto deve essere padroneggiato. Attraverso l'altro ogni individuo arricchisce il sistema cognitivo dell'altro anche grazie al confronto e l'esito è di crescita per ambedue le persone coinvolte nel conflitto socio-cognitivo.
- Abilità interpersonale e di comunicazione: il bambino impara a comunicare in modo efficace con gli altri, a comprendere le emozioni altrui e a gestire i conflitti in modo costruttivo. Queste abilità sono fondamentali per stabilire relazioni positive e durature con gli altri.
empatia e del senso di colpa che entra in gioco quando non rispettiamo le regole sociali, essa può essere più o meno forte in base agli individui.
Come il bambino sviluppa il senso di colpa:
Quando le prime volte il bambino compie una trasgressione di regole sociali interviene il genitore che è necessario per interrompere l'azione immorale che il bambino sta compiendo, per volgere la sua attenzione sulle conseguenze e suggerire una riparazione; all'inizio il senso di colpa compare ma in reazione all'intervento del genitore. Questo script inizia poi a verificarsi più volte, ad un certo punto salterà un tassello quindi quando il bambino trasgredisce una regola non proverà più il senso di colpa soltanto se interviene l'adulto ma è come se internamente ci fosse quel momento in cui l'attenzione viene rivolta alle conseguenze, ci si rende conto del comportamento errato e non serve quindi più il genitore.
Man mano che lo sviluppo morale avviene, il senso di colpa può diventare anticipatorio ed è quello che blocca il bambino dal non comportarsi in una maniera socialmente accettabile; il senso di colpa anticipatori induce a non commettere trasgressioni.
All'inizio si formano tanti script distinti riguardanti le singole azioni, poi si formano anche degli script più astratti e quindi non legate alla sola sfera fisica ma anche a quella emotiva; è importante dire però come gli script astratti si aggiungono a quelli concreti, non li eliminano.
Meccanismi di disimpegno morale
Lo psicologo Albert Bandura dice che quando un individuo viola regole sociali e commette un atto profondamente immorale, rendendosene conto può attivare delle spiegazioni interne, dei meccanismi interni con i quali va a spiegare il proprio comportamento in modo tale da attenuare il senso di colpa chiamati meccanismi di disimpegno morale; all'intento di essi troviamo come
L'individuo valuta ed interpreta la propria condotta profondamente immorale, questo meccanismo ha l'obbiettivo di diminuire la propria responsabilità. Possono essere attuati per andare a minimizzare la propria responsabilità, altre volte alcuni meccanismi sono più insidiosi perché l'atto che viene perpetrato appone come causa la condotta della vittima.
I meccanismi di disimpegno morale disattivano i processi e le emozioni grazie ai quali gli standard morali posseduti da una persona ne guidano effettivamente il comportamento. Bandura inizia a parlare di questi meccanismi già all'inizio degli anni '90 andandoli a catalogare e differenziare in base a tre dimensioni: l'azione in sé, l'agente dell'atto immorale e la vittima.
I meccanismi di disimpegno morale sono i seguenti: ("il fine- giustificazione morale: cercare di rendere accettabili condotte immorali giustifica i mezzi")- Confronto vantaggioso:
Il soggetto ammette l'azione ma la confronta con quella di un altro cercando di far sembrare la sua meno socialmente accettabile rispetto a quella del soggetto.
Etichettamento eufemistico: uso delle parole per abbellire il gesto e non farlo sembrare così grave.
Spostamento della responsabilità: si verifica quando il soggetto è la persona che ha condotto l'azione morale ma che come spiegazione chiama in causa un terzo. Ad esempio, nell'esperimento americano i soggetti sono stati reclutati: l'individuo setting sperimentale era composto da un soggetto, uno sperimentatore e un collaboratore dello sperimentatore, ma il soggetto non era a conoscenza dell'identità di quest'ultimo e pensava fosse anche lui un soggetto. Viene detto al soggetto che verranno fatte delle domande all'altro soggetto e in caso di uno sbaglio lo sperimentatore darà delle istruzioni per mandargli una scossa, anche se in realtà tale scossa non ci sarebbe mai stata.
nonostante il soggetto fosse convinto della sua esistenza. Man mano che gli errori aumentavano aumentava anche la scossa e una quantità altissima di persone è arrivata a somministrare delle scosse nocive, ma per il soggetto non era colpa sua in quanto stava seguendo degli ordini di un terzo ovvero lo sperimentatore.Diffusione della responsabilità: il soggetto coinvolte altre persone nel suo comportamento immorale con l'intento di diminuire la sua colpa.
Es: c'era un soggetto e un insieme di collaboratori, qualcuno fingeva di stare male e si verificava se il soggetto andasse ad intervenire o no; quando c'erano solo il soggetto e il collaboratore l'aiuto era praticamente immediato ma man mano che i collaboratori aumentavano e gli spettatori non facevano niente, allora diminuiva la possibilità che il soggetto andava in suo soccorso.
Es. di cronaca, caso di Kitty Genovese: donna che venne aggredita in un posto non isolato ma
nessuno era intervenuti, bloccandosi l’