Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 28
Psicologia dei gruppi Pag. 1 Psicologia dei gruppi Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dei gruppi Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dei gruppi Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dei gruppi Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dei gruppi Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicologia dei gruppi Pag. 26
1 su 28
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MORTE DEL GRUPPO WORCHEL IL MODELLO DI SVILUPPO GRUPPALE DI GRUPPI REALI

Worchel afferma che ogni volta che entriamo in un gruppo non facciamo una ricognizione, questo avviene ma non è il punto di partenza, perché i gruppi solitamente esistono già. Nel gruppo invece osserviamo questo:
  • Qualcosa che non funziona che fa nascere un nuovo periodo di malcontento nel gruppo, perché c'è la necessità di superare il periodo di disagio uscendo dal gruppo.
  • Per superare il periodo di disagio c'è bisogno di un evento precipitante. Questo perché il malcontento è qualcosa che dura nel tempo, però l'evento precipitante è come se fosse "la goccia che fa traboccare il vaso", esso ci porta a dire che dobbiamo differenziarci dal gruppo precedente e trovarne un altro.
  • Fase in cui bisogna identificarsi nel nuovo gruppo, per mettersi in condizione di differenziare.
l'appartenenza all'ingroup e all'outgroup (necessario in questo caso per costruire la dimensione del noi).
  • ● : in questo caso ognuno deve avere il suo ruolo, in base alle competenze che ha per raggiungere l'obiettivo.
  • ● : bisogni individuali
  • INDIVIDUAZIONE
  • ● : è il momento in cui l'impegno è basso, affinché il gruppo riesca a sopravvivere devono esserci dei capri espiatori, che consentono al gruppo di mantenersi, perché il malessere viene indirizzato nei confronti di quell'unica persona, il capro espiatorio starà male e uscirà dal gruppo, ma salvaguarderà l'esistenza del gruppo.

USCIRE DAI GRUPPI

L'uscita è diversa a seconda delle caratteristiche del gruppo:

  • ● piccolo gruppo naturale: uscire da questi gruppi sarà doloroso per il soggetto perché l'investimento è alto, uscire è più difficile perché definire la propria
identità rispetto a questi gruppi non è facile. Ad esempio, con la famiglia o gli amici l'uscita è più semplice perché potrebbe essere dovuta a qualcosa di positivo, come ad esempio il gruppo degli studenti universitari di servizio sociale, l'uscita avviene quando mi laureo. I gruppi di laboratorio, invece, sono creati ad hoc per fini di ricerca e uscire da questo gruppo è semplice perché non ha una sua storia e non nasce un sentimento di affetto tra le persone. Nei gruppi obbligati, come ad esempio i gruppi di lavoro, quando il gruppo ha raggiunto l'obiettivo o concluso il progetto, l'uscita è collettiva e il gruppo si riformerà se ci sarà un altro obiettivo. Nei gruppi volontari e autonomi, invece, l'uscita sarà più difficile perché è un tipo di gruppo nel quale ho creduto e investito molto. Quando si esce da un gruppo, c'è anche una nuova entrata, perché il gruppo ha bisogno di nuovi membri.

componenti, c'è la necessità che quel ruolo venga occupato da qualcun altro. Poi nel caso dei gruppi di lavoro l'uscita è di tutti i membri perché si è arrivati all'obiettivo.

USCIRE DAL GRUPPO PER L'INDIVIDUO

L'individuo può uscire per:

  • DECISIONE AUTONOMA: perché non ci si trova più bene.
  • ALLONTANAMENTO: perché non abbiamo le capacità di sottostare alle norme che il gruppo impone. Prima il gruppo cercherà di far reinserire il deviante, se non riuscirà lo allontanerà.
  • IL RAGGIUNGIMENTO DELL'OBIETTIVO: quindi l'uscita sarà da parte di tutti.
  • ESAURITA LA CONDIZIONE: quindi l'uscita può anche essere individuale. Es. ordine di scuola, non riconoscimento nel gruppo, livello d'impegno non sufficiente.

NON È SEMPRE FACILE USCIRE

Non è sempre semplice uscire dai gruppi, dipende se il gruppo era primario o secondario. Es.

l'uscita da gruppi politici/religiosi non è semplice perché l'investimento in questi era forte. Quando usciamo da un gruppo dobbiamo ristrutturare la nostra identità e ridefinire chi siamo, più la nostra appartenenza era importante per noi, più l'uscita sarà faticosa. L'importanza può derivare da: - partecipazione attiva - riconoscimento valori condivisi - obiettivo comune - tonalità affettiva TWENTY STATEMENT TEST Prima di tutto abbiamo risposto con i nostri diversi ruoli sociali nei gruppi, mettere "italiana" non ci viene in mente perché non è una cosa saliente per differenziarci dagli altri. I bambini invece rispondono con definizioni più emotive (bella, simpatica), e poi dopo dicono i loro ruoli sociali. FENOMENI DI VITA DI GRUPPO CONCETTO DI STATUS Il primo fenomeno è il concetto di status, esso è molto stabile ma può anche essere dinamico perché.può evolversi durante la vita di gruppo. Per status intendiamo la posizione che un individuo occupa in un gruppo, secondo la gerarchia del gruppo e secondo la valutazione che gli appartenenti al gruppo fanno di quella posizione, a seconda di una scala di prestigio, quindi avremo persone con status alto e altre con status basso. IL SISTEMA DI STATUS NEI GRUPPI

Lo status esiste perché nel gruppo abbiamo un ruolo, quindi questi due concetti sono molto connessi. Quando parliamo di status, parliamo di una condizione che si sviluppa rapidamente nella fase iniziale della vita di gruppo. Lo status è un sistema condiviso dagli appartenenti del gruppo, ma non è qualcosa di immutabile. Infatti, in base ai compiti che assumo in un gruppo, alle caratteristiche e alle capacità che ho, posso assumere status diversi.

Quando parliamo di status, possiamo trovare gli estremi con facilità, cioè chi occupa un status alto/basso è più riconoscibile, chi ha...

elevato● viene interrotto più spesso● risponde alle domande degli altri● prosegue i discorsi iniziati dai membri di status superiore● riceve un numero minore di comunicazioni↓La griglia di Bales ci permette di comprendere meglio le dinamiche di status e comportamento all'interno di un gruppo.

elevato del suo: lo fa per cercare di creare alleanza con loro

accoglie più facilmente le proposte di chi ha status più elevato: questo serve per definire/delineare una persona con status più basso.

in un gruppo posso avere uno status alto, ma in un altro lo status basso. funzionalista/etologica PERCHÉ SI FORMA UN SISTEMA DI STATUS NEI GRUPPI?

1° ipotesi funzionalista: definire il sistema di status rende più prevedibile l'interazione nel gruppo:

  • sappiamo cosa aspettarci dagli altri: Es. io so che lui parla poco e non prenderà mai la parola, uno invece che ha uno status alto mi aspetterò che interagirà molto.
  • sappiamo cosa gli altri si aspettano da noi
  • possiamo auto-valutare il nostro valore, confrontandoci con chi ha status più alti o più bassi

L'attribuzione di uno status serve a massimizzare l'efficacia dei gruppi e a raggiungere gli scopi comuni:

  • sappiamo a chi affidare i

compiti per ottenere le prestazioni migliori

● il gruppo valuta le caratteristiche di ciascun membro, individua quelle più funzionali a raggiungere gli obiettivi comuni, e infine attribuisce status più elevati ai membri che possiedono tali caratteristiche→ quindi il sistema di status ci aiuta a costruire la nostra identità sociale di appartenenza a quel gruppo.

2° ipotesi etologica: Essa si basa sui tratti di ognuno di noi, che determinano lo status, quindi si basa su cosa vedo: muscolatura, statura, portamento, contegno, espressione facciale, sguardo, voce→ in effetti l'assegnazione delle posizioni di status è quasi immediata e precede anche la consapevolezza degli scopi comuni del gruppo. Es. se vedo uno muscoloso, senza neanche conoscerlo, saprei già che status fargli occupare.↓

● i gruppi costituiscono le gerarchie sulla base dell'appartenenza e del comportamento non verbale di ciascuno.

● i membri giudicati più forti e più

attraenti ricevono le posizioni più elevate perché garantiscono la sopravvivenza e il funzionamento migliore di tutto il gruppo.

IL CONCETTO DI RUOLO BRONFENBRENNER

“E’ un insieme di attività e relazioni che ci si aspetta da parte di una persona che occupa una particolare posizione all’interno della società, e da parte di altri nei confronti della persona in questione”→ tali aspettative riguardano non solo il contenuto delle attività, ma anche le relazioni tra le due parti (Bronfenbrenner 1986).

↓Corrisponde alle attività che svolgiamo/relazioni che instauriamo con i membri del gruppo.

Le aspettative si basano sulla relazione che instauro con i diversi soggetti. Es. il ruolo del docente, ci si aspetta di imparare una materia, che mantenga l’ordine in classe ecc….

→abbiamo quindi tante aspettative, e ognuno le ha diverse, quindi è molto difficile riuscire a soddisfarle tutte.

--I RUOLI NEL GRUPPO

Il ruolo

è l’insieme delle aspettative condivise circa il modo in cui dovrebbe comportarsi una persona che occupa una certa posizione nel gruppo. Il ruolo riguarda i comportamenti esibiti e attesi dai vari componenti. Es. ovviamente nel caso del ruolo di madre abbiamo tutti delle aspettative condivise.

I ruoli sociali sono dimensioni relazionali → cioè esistono perché c’è interazione con l'altro, seno non esisterebbe il ruolo e non ci sarebbero le aspettative.

DINAMICA DI GRUPPO E RUOLI

I RUOLI

Abbiamo ruoli diversi in gruppi diversi → i ruoli sono le aspettative che i componenti del gruppo specifico hanno nei nostri confronti, quando cambiamo gruppo le aspettative cambiano e magari ho un altro tipo di ruolo. ↓

I ruoli possono essere:

  • formali: sono quei ruoli che ci vengono assegnati da un
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara381 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei gruppi e di comunità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Rania Nadia.