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TEORIA ECOLOGICA

-Bronfenbrenner

-Rapporto madre*bambino

-Rapporto bambino-compagni di classe

-Si privilegiano esperimenti in laboratorio (situazioni di breve durata, richiesta di comportamenti

insoliti)

-Assunto di base: Lo sviluppo psicologico del bambino è sempre calato entro un contesto

-Riconoscimento della complessità dei contesti 5

-Diversi livelli

1.Microsistema: contesto i cui è inserito direttamente il soggetto che si sviluppa:

-Famiglia

-Scuola

-Coetanei

2.Mesosistema: Relazione tra microsistemi

3.Esosistema: Condizioni di vita e di lavoro presenti nei microsistemi (famiglia, scuola, gruppo dei

coetanei): lo sviluppo del bambino viene influenzato da situazioni ambientali in cui egli non è

«direttamente» presente

4.Macrosistema: Politiche sociali e dei servizi che caratterizzano una certa comunità socioculturale

*Merito: introduzione del concetto di contesto come elemento direttamente implicito alla crescita e

allo sviluppo psicologico del soggetto.

Differenti livelli di contesto- Psicologia clinica

1.Contesto interiorizzato: ci dà informazioni sulla persona, sulle sue rappresentazioni, sui valori, sugli

obiettivi, sulle posizioni assunte

2. Rapporto esistente tra persona e contesto "esterno" di cui il soggetto è parte

3.Incontro tra noi e quel bambino, con il suo contesto di appartenenza

Riflessioni sul contesto:

-Non è possibile pensare al soggetto come avulso dal contesto in cui è inserito e in cui crea rapporti,

sia con gli oggetti che con le persone

-Ogni contesto relazionale di appartenenza è sostenuto da: una cultura peculiare; caratteristiche

tipiche; regole esplicite e implicite specifiche, che sostengono il processo di attribuzione di significato

agli accadimenti della quotidianità

-Cruciale è la capacità di "leggere" il contesto, insieme alle sue caratteristiche e alle sue regole

TEORIA DELL'ATTACCAMENTO:

(Entrambi si basarono su studi etologici)

-Bowlby: imprinting

Le basi genetiche, il neonato è biologicamente predisposto:

- All'interazione con gli adulti

- A formare legami di attaccamento sulla base dei modelli comportamentali specie - specifici iscritti

nel patrimonio genetico

- Cercare la vicinanza dell'adulto ha lo scopo di assicurarsi la sopravvivenza (importante al pari del

nutrimento), protezione e sicurezza

Repertorio comportamentale:

- Sistemi di segnalazione come pianto, sorriso, lallazione...

- Sistemi di avvicinamento come l'aggrapparsi, seguire, raggiungere il genitore...

Quale repertorio comportamentale innato? 6

- Selettività percettivo sensoriale nei confronti della figura umana che costituisce lo stimolo "perfetto"

fra tutti gli stimoli. Es. Voce umana, per questo è importante parlare al bambino quando è ancora

nella pancia

- Presentazione di ritmi biologici ad andamento fasico che predispongono alla sincronia interattiva, gli

eventi "On - Off". Es. Ritmo della suzione - pausa, il sonno - veglia, ritmo della comunicazione

(rispettare il silenzio e

la parola = "Turn - Taking")... => Questi ritmi si struttureranno e si stabilizzeranno sotto forma di

routine, ovvero schemi di azioni che tendono a ripetersi e ad essere prevedibili

- Predisposizione all'intersoggettività ossia una motivazione sociale di base che compare nella forma

primaria intorno ai tre mesi.

- Predisposizione all'interazione sociale è posta a fondamento della sopravvivenza e dello sviluppo

della specie umane (base genetica) => Preadattamento biologico

Lorentz: imprinting + reazione di inseguimento del genitore

Cos'è l'attaccamento?

-Predisposizione biologica del piccolo verso la persona che gli assicura la sopravvivenza, prendersi

cura di lui

-Motivazione intrinseca e primaria, che muove dal bisogno di contatto e conforto

-Si manifesta attraverso comportamenti (pianto, sorriso, aggrapparsi) che derivano dagli schemi

biologicamente programmati (specie specifici) anche l'adulto è "programmato" per rispondere

◦ I poli:

Vicinanza al caregiver esplorazione dell’ambiente

I due poli della partnership che vede bambino e figura di attaccamento impegnati per il

raggiungimento di un obiettivo comune (sopravvivenza)

-Sistema di attaccamento: ha lo scopo di mantenere un equilibrio tra i due poli al fine di raggiungere

l'obiettivo

-Quanto più l'ambiente viene percepito come pericoloso, tanto più si accrescono i segnali del piccolo

volti a mantenere vicinanza e ottenere protezione

-Quando il piccolo si sente sicuro, tende ad allontanarsi dalla figura di attaccamento per esplorare il

mondo

PRIMA FASE (0-2 mesi)

Comportamenti di segnalazione e avvicinamento senza discriminazione di persona produce i segnali

verso qualsiasi persona che possa avvicinarsi a lui e che gli assicuri protezione e sopravvivenza

Seconda (3 - 6 mesi)

Comunicazioni dirette verso una o più persona discriminate (caregiver):

-Il piccolo non modifica i segnali, ma è sempre più in grado di discriminare tra figure sconosciute e

figure

-Comincia ad orientarsi sempre di più verso queste ultime

TERZA (6 MESI - 2 ANNI; SVEZZAMENTO)

della vicinanza con il caregiver:

-Mantenimento

-Mette in atto comportamenti differenti, anche legati alle aumentate capacità Es. Movimento, che

permette al piccolo di seguire la mamma, di allontanarsi oppure di prendere l'iniziativa per il contatto

fisico

-Si struttura il legame di attaccamento vero e proprio, orientato e preferenziale

QUARTA (DAI 2 ANNI) 7

Relazione basata sullo scopo programmato, ovvero il perseguimento di scopi e obiettivi regolati dai

feedback proveniente dall'ambiente (il quale determina il mio comportamento):

-Per raggiungere l'obiettivo vengono rivisti i propri comportamenti (attraverso tentativi) in base ai

feedback provenienti dall'ambiente

-I bambini imparano ad adottare comportamenti intenzionali

-Si stabilisce un rapporto di reciprocità, il bambino impara a nutrire e comprendere le emozioni del

caregiver

Dopo i 3/4 anni, sorgono pattern (interazione più strutturata e distingue le relazioni) relazionali più

complessi, che non possono essere descritti come semplici comportamenti

Attaccamento a figure secondarie = Influenzato dal modo in cui si è strutturato l'attaccamento verso il

caregiver. Il tipo di relazione affettiva che i genitori stabiliscono con i figli influenzano non solo il modo

in cui si organizza il legame, ma anche l'adattamento futuro.

La figura di attaccamento è sufficientemente vicina, sintonica, capace di risposte sensibili?

◦ 1. Sì. Si sente sicurezza, amore, fiducia in sé stessi. Dunque sarà giocoso, sorridente,

esplorativo, socievole...

◦ No. Causa paura e angoscia che manifesta comportamenti di attaccamento: ricerca visiva,

segnalazione del bisogno di contatto, supplicare aggrapparsi... Se ciò non si risolve subentra

un atteggiamento difensivo determinando o un evitamento, atteggiamento guardingo,

diffidenza oppure ambivalenza, rabbia

Stili di attaccamento Ainsworth

Sono stati stabiliti a partire da “strange situation”, cioè un protocollo standard osservativo che cerca

di qualificare le specificità dei comportamenti del bambino ed è ripetuto nel tempo.

La procedura osservativa standardizzata è ideata per:

- valutare l’equilibrio tra il sistema di attaccamento e il sistema di esplorazione;

-Mettere in luce le differenze individuali negli stili d’attaccamento sviluppato nel primo anno di vita 8

- 8 episodi, della durata di circa 3 minuti ciascuno, in cui il bambino viene a trovarsi in situazioni di

attivazione e stress di intensità crescente

La classificazione del tipo di attaccamento di basa sui seguenti indicatori:

1.Ansia da separazione: intensità dei segnali di disagio quando M. si allontana dalla stanza

2.Esplorazione: modalità attraverso cui il bambino entra in contatto con l’ambiente e con i giochi

3. Paura dell’estraneo: reazioni a E. in presenza e in assenza della M.

4.Comportamento di B. al momento del ricongiungimento con M. (al suo rientro nella stanza)

Stili di attaccamento

Insicuro evitante

Il bambino non si interessa all’ uscita della madre dalla stanza e continua ad esplorare l’ ambiente e

non ha paura dell’ estraneo. Quando ritorna la mamma va avanti a fare quello che faceva

prima.Abbiamo una cargiver che non è sensibili ai segnali del bambino e rifiuta il contatto fisico anche

quando il bambino in difficoltà. Il bambino ha imparato che la madre non è un luogo sicuro, sviluppa

una sorta di autonomia. Emotivamente non sente la perdita della mamma quando se ne va. Sono

bambini maggiormente orientati all’ esplorazione dell’ ambiente.

Sicuro

La figura di attaccamento manifesta vicinanza emotiva e cerca di consolarlo, il bambino equilibri i due

poli. Confida nella responsività della madre ma mantiene sicurezza interna che gli consente di

osservare l’ ambiente. Durante la separazione dalla mamma il bambino prova disagio e al suo ritorno

si lascia consolare per poi tornare a esplorare.

Insicuro ansioso ambivalente

La figura di attaccamento a volte da risposte orientate a rispondere ai bisogni del bambino e altre no,

cerca il bambino quando lei ha bisogno di vicinanza. Il bambino riproduce ciò che riceve dalla

mamma, sono più orientati verso la vicinanza alla madre ma dato la sua scostanza non si fidano

completamente. 9

Durante la separazione da M: evidente disagio, stress, angoscia che non si placano nemmeno al

ritorno di M. quando B. si avvicina per farsi consolare - ma poi si allontana e rifiuta M.

Insicuro disorganizzato

Fallimento nella costruzione del legame con la figura di attaccamento. B. non è in grado di organizzare

una strategia comportamentale unitaria ed emette segnali inadeguati a mantenere e strutturare il

legame. È incapace di comportamenti coerenti verso la M. e mescola avvicinamento ed evitamento.

Reazioni di confusione o pianto al rientro di M. Figura di attaccamento con esperienze traumatiche

(lutti, abusi sessuali nell’infanzia) o B. stessi vittime di abuso e maltrattamento.

Responsività:

- Capacità di rispondere alle richieste

- Capacità di mantenere un'attenzione focalizzata

- Ricchezza del linguaggio

-- Calore affettivo

MODELLI OPERATIVI INTERNI

-Modelli mentali complessi sia delle figure affettive, sia di sé stesso che hanno la funzione di

indirizzare l’individuo nell’interpretazione delle informazioni che provengono dal mondo esterno e di

guidare il suo comportamento nelle situazioni nuove.

-Si strutturano in schemi cognitivi che il bambino costruisce a seguito delle prime esperienze affettive

(e, in particolare, della dis

Dettagli
A.A. 2024-2025
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlotta.dellaca1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fusar Poli Chiara.