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METODO:
Lo scopo: identificare trend di sviluppo del pregiudizio attraverso il più disparato data sets e andare ad
indagare 2 moderatori: contatto e status dei gruppi
Variabile dipendente: differenze del pregiudizio a differenti età
Prendono sia cross-sectional: confronto 2 gruppi di età allo stesso momento
O longitudinale: uguale gruppo a tempi diversi
CARATTERISTICHE PER ESSERE UNO STUDIO INCLUSO IN QUESTA METANALISI:
1) presero gli studi che avevano studiato:
Bambini almeno di 2 gruppi di età o
In due momenti con almeno 1 anno di differenza
2) pregiudizio misurato come una reazione negativa verso un outgroup, non espresso in termini di liking (da
1 a 10 quanto ti piace no! Ma da uno a 10 quanto non ti piace si!) no es articolo della durante
2.1) tutti gli studi sia con valutazione implicita o esplicita vengono inclusi nella metanalisi
3) hanno considerato solo gli studi che andavano a misurare un gruppo che realmente esisteva e quindi
escludono tutti gli esperimenti con i gruppi minimali!
4) max. di 19 anni
5) popolazioni non cliniche cioè soggetti senza disturbi
6) studi con almeno 10 partecipanti
7) solo studi scritti in lingua europea
METODO:
Come hanno trovato gli articoli?
Circa 3 anni tutti fino al 2008 con database specifici con parole chiave: pregiudizio, atteggiamento,
preferenza, sviluppo... con un lavoro di screening.
Hanno usato anche Google
365 documenti di cui soltanto 113 avevano criteri stabiliti quindi analisi condotta su questi.
Unità DI ANALISI le differenze nel pregiudizio tra un gruppo di bambini più grandi e un di bambini più
giovani. Il risultato è la differenza del pregiudizio tra un gruppo più grande e uno più piccolo di bambini. In
alcuni studi ci possono comunque essere più age contrast perché c’erano più fasce di età.
Calcolata la differenza si fa un calcolo statistico per cui si parla di DIFFERENZA MEDIA.
(Non ce lo chiede questo all’esame)
Dai 2 anni a 19 sono i soggetti hanno diviso questi contratti per età.
RISULTATI
Generalmente si trova un generale supporto per ciò che concerne la U rovesciata: incremento che va dai 2
ai circa 7 anni= pattern confermato
Si trova anche un leggero decremento tra i 7 e i 8 e anche tra gli 8 e i 10.
Nessun trend degli adolescenti anche perché ci sono pochissimi studi sui bambini dopo i 10 anni.
Si è trovato che: l’incremento del pregiudizio tra i 2 e 7 anni può essere guardato come un
cambiamento normale perché è un risultato che si trova costante mente in tutti gli studi
indipendentemente dal contatto e altri aspetti considerati in questa metanalisi.
Mentre il decremento è stato riscontrato solo negli studi che hanno usato misure espliciti (invece
con l’incremento non incide implicito ed esplicito) a livello implicito il pregiudizio non decresce
Risultato a favore della teoria di Brown: i bambini da una certa età in avanti iniziano a controllare le
loro le risposte esplicite. Possono valutare a livello consapevole e cosciente differenti gruppi sociali
come uguali in linea con le norme dell’uguaglianza che in genere vigono nella società.
Implicito ed esplicito misurano cose diverse.
QUESTA METANALISI HA CONSOLIDATO QUESTE AFFERMAZIONI! Rutland aveva ragione!
Un altro aspetto che incide è il tipo di outgroup che viene valutato, il tipo di target: non decresce
con outgroup nazionali, le norme sociali sanzionano meno questi pregiudizi, sanziona molto di più
quelle sui gruppi etnici. Slide 18.
Cosa succede in base allo status: bianchi= alto; neri= basso a seconda di chi valutava l’altro
gruppo: tra i 2 e 7 anni il pregiudizio verso gruppi di alto status non cambia in base all’età, mentre
verso basso status aumenta. Se è un gruppo di basso status invece che deve valutarne uno di alto
status non c’è questo trend di sviluppo a u rovesciata che troviamo nei gruppi di maggioranza. La
possibile spiegazione le cose positive succedono ai gruppi di > e viceversa e quindi si impara a
guardare alla > in termini + e viceversa anche quando si appartiene al basso status.
Poi cambiamento: a 5/10 anni pregiudizi verso basso status cala, verso gruppo di maggioranza
aumenta possibili spiegazioni: ci possono essere esperienze di vittimizzazione o discriminazione
all’entrata della scuola. Lo status sociale dei gruppi è una variabile che influenza lo sviluppo del
pregiudizio!
CONTATTO: incide e migliora relazioni interetniche, effetti positivi del contatto anche se l’outgroup
(stranieri) era solo del 5 %. Anche con percentuali così basse si assiste ad un aumento minore del
pregiudizio (tra i 2 e i 7.) il contatto come abbiamo visto non funziona con i gruppi di minoranza.
Diversamente da ciò che succede tra i 2 e 7 anni (succede indipendentemente da tutto) dopo i 7
anni l’ambiente ha molta influenza! Momento in cui si possono iniziare interventi finalizzati alla
diminuzione del pregiudizio: ambiente gioca un ruolo importante! Slide 22
Sia per l’incremento che il decremento nessuno dei modelli fin qui sviluppati è esaustivo.
Qui per dire hanno usato solo 2 moderatori: contatto e status, quindi anche qui ci sono dei limiti.
I risultati emersi ci dicono che il pregiudizio è un fenomeno DOMINIO SPECIFICO e DIPENDENTE DAL
CONTESTO. LA MAGGIO PARTE degli studi studia l’insorgenza dello stereotipo, servirebbero quelli che
studiano i meccanismi di mantenimento nell’adolescenza per es.
Implicazioni per programmi di intervento:
1) nelle scuole
2) fare interventi basati sul contatto in aree omogenee (scuola di soli italiani)
3) scoraggiare etichette ed espressioni denigratorie
4) norme sociali che favoriscono uguaglianza tra gruppi
PER CONCLUDERE:
Questa metanalisi somma e riassume risultati rispetto diverse età che si sono accumulati negli ultimi 90
anni
Ci sono cambi collegati all’età sistematici ma alcuni sono in parte dovuti a operalizzazioni diverse, pregiudizi
diversi e contesti diversi: Ciò AMPLIFICA IL CARATTERE DOMINIO SPECIFICO DELLO SVILUPPO DEL
PREGIUDIZIO.
SECONDA PARTE (analisi degli articoli, da fare entrambi, perché all’esame fa analizzare un
articolo)
Prima lezione
Organizzazione scuola, che ha più di 1 milione di dipendenti. È un’organizzazione che ha il più grosso datore
di lavoro in italia. Da questo punto di vista, chi lavora in ambito scolastico possa avere un sacco di
opportunità di lavoro e di crescita professionale. Ci si può occupare di insegnanti, di organizzazione per
poter gestire le riunioni. Ci sono degli aspetti interessanti che riguardano i rapporti spesso conflittuali tra
insegnanti e genitori. Se unisci un’organizzazione a studenti, famiglia e comunità circostante diventa un
lavoro serio. www.opl.it cercare Codice Deontologico.
Importantissimo anche cercare, fare ricerca e documentarsi. Principi che si auto creano. Occasioni di
conflitto che in qualunque situazioni possono essere presenti, ma a maggior ragione nella situazione
scolastica. Importante capire come gestire i conflitti, perché non è possibile risolvere o annullare i conflitti.
Rapporti casa-scuola
La famiglia come nozione è molto vaga. Un tempo era molto larga. Reificazione: tramutare dei concetti in
cose, oggettificare (per esempio pensare il denaro come elemento più concreto che abbiamo). Il denaro è
l’elemento più sociale che ci sia. Io ho delle conoscenze, vedo degli individui su uno sfondo, se mi viene
detto che la realtà è diversa da quella che conosco, inizia a crollare la terra sotto i piedi. La famiglia è
difficile da definire. Accezione Winnicottiana di ambiente, il bambino che sta in un certo ambiente,
famiglia/home è l’ambiente in cui sta a casa, school è l’ambiente in cui si trova a scuola. Tipicamente in
italia/Francia si parla di educazione familiare cattolica. Nei paesi anglosassoni si parla di parent/teacher.
www.ernape.met European Research Network About Parents in Education, come integrare i genitori
nell’educazione.
Istituzione: Hegel io ho una forma etica, cioè come i rapporti tra le persone si sviluppano, andando avanti
questi rapporti si sviluppano e vengono inclusi nella nozione di istituzione per Hegel.
Storia dei nemici naturali: genitori ed insegnanti sono nemici naturali secondo Waller. In realtà andando
avanti ci son state iniziative legislative che aumentano collaborazioni casa-scuola.
Parental involvement: comunicazioni scuola/famiglia, collaborazione e partecipazione sia di insegnanti che
di genitori. Vuol dire tante cose, a seconda di chi parla ed a seconda della cultura. Ciò è pericoloso perché
metto sotto un termine troppi significati.
Articolo Ravn, 2003 per mettere in ordine i concetti, sono andati a cercare dei modelli, dei tipi che chiama
Compensation model. A cosa serve il rapporto casa scuola? Se un bambino ha dei problemi, i genitori lo
aiutano a fare i compiti e lo seguono nell’apprendimento scolastico. Quindi compensiamo le mancanze ed i
deficit.
Un altro modello verso gli anni 70, è il consensus model, io sono la scuola e ti informo di cosa facciamo di
positivo, le attività e l’idea di fondo è di poter ricevere il consenso dei genitori. Le scuole dovrebbero essere
tutte uguali. Idea di cercare corrispondenza e coerenza tra quello che succede a casa ed a scuola. Ciò si può
fare confrontandomi con altre scuole, per mostrare che sono migliore rispetto a qualcuno meno
competente. Ciò risponde ad una concezione di educazione buffa, di solito confrontare le cose tra di loro si
fa quando compri, non nella scuola e dell’educazione.
Partnership model, negli anni 80 e 90. I genitori non solo vengono informati, ma potrebbero prendere parte
alle decisioni scolastiche, quindi sono integrati ed inseriti. Partnership, quanto contano i rappresentanti dei
genitori, che sono 2 in un gruppo di 30 persone. Una cosa nota è che se io vengo portato votare per
qualcosa in cui non conto nulla, mi sento preso in giro. Dicono che i genitori sono attivi, ma nei fatti non
hanno alcuna voce in capitolo.
La Ravn mette anche in atto altre due idee: responsabilità condivisa o distribuita. La famiglia in alcune parti
del mondo non è più agenzia comunicativa, quindi la scuola deve farsi fare carico di tutto. Quindi il
rapporto casa scuola vuole dirti cose molto diverse. Alcune cose sono divisibili.
A cosa serve la scuola? La scuola potrebbe essere qualcosa che produce uguaglianza di possibilità (come
infatti è anche detto dalla costituzione), oppure considerata come prerequisito per il mondo del lavoro,
oppure la scuola come produttrice di buoni cittadini (sarebbe un buon obiettivo della scuola).
Concretamente che si fanno cose di