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Estratto del documento

L’interpretazione dei lapsus, delle dimenticanze, delle sviste, di tutte quelle disattenzioni

apparentemente insignificanti, così frequenti nella vita quotidiana di ciascun individuo è una delle

strade più efficaci per accedere all’inconscio, sia nel suo funzionamento normale che in quello

All’inizio degli anni Cinquanta, negli Stati Uniti, nasce anche la

patologico. psicologia umanistica, un

orientamento di pensiero anch’esso legato allo studio e alla cura dei disturbi psicologici, che ha offerto

alla psicologia clinica e agli studi sull’apprendimento.

importanti contributi La psicologia umanistica

sostiene che non sono le pulsioni istintuali a motivare il soggetto ma piuttosto il suo bisogno di

conoscere, di esprimersi, di instaurare relazioni gratificanti e di autorealizzarsi.

Secondo Carl Rogers, che ne è considerato il fondatore, la malattia mentale è una distorsione dello

sforzo che l’individuo compie per attuare le proprie potenzialità. Dunque non insorge laddove vi è

corrispondenza tra gli attributi che il soggetto crede di possedere e quelli che effettivamente possiede.

In questo caso, infatti, la personalità del soggetto può svilupparsi in modo unitario, autonomo e

dell’equilibrio che di volta in volta si crea

soddisfacente. La personalità è il risultato tra adattamento e

accettazione.

Il metodo clinico più efficace per Rogers è la terapia non direttiva che, nel tenere sempre conto delle

tendenze vitali dell’individuo, si limita a creare nel paziente le condizioni necessarie a favorirne la

leva sull’empatia

crescita, facendo come cardine della guida terapeutica. Sono gli atteggiamenti e i

nella relazione d’aiuto, così come anche la percezione

sentimenti del terapeuta ad essere importanti

che il paziente ha dell’atteggiamento del terapeuta.

L’empatia, secondo la definizione che ne dà Rogers, è l’atto con il quale un soggetto esce da se stesso

medesime emozioni dell’altro. Si

per comprendere qualcun altro senza, tuttavia, provare realmente le nell’universo soggettivo altrui pur

tratta perciò di una simpatia fredda, ossia della capacità di penetrare

mantenendo la possibilità di essere obiettivi. Nel percorso terapeutico svolge un ruolo determinante

anche l’accettazione incondizionata, ossia la facoltà indispensabile di accettare l’altro senza

giudicarlo, rispettandolo come persona, considerandolo al di là dei suoi comportamenti manifesti.

1.3 La psicologia oggi

Oggi la psicologia è un sapere scientifico autonomo che si articola in diverse aree di studio e molteplici

ambiti applicativi. È un sapere teorico − può scientifiche che guidano la ricerca − e

contare su teorie

pratico, perché utilizza tale impianto teorico per progettare e attuare ricerche e interventi che

contribuiscono a validare o rimettere in discussione le teorie elaborate.

È, dunque, un sapere in divenire continuo, che procede in un serrato dialogo con le altre scienze

umane e con la medicina (in modo particolare con la neurologia). La psicologia considera il proprio

come l’insieme di tutti gli adattamenti che l’uomo

oggetto di indagine, il comportamento umano,

sviluppa per rapportarsi all’ambiente e dei modi di interazione con esso, interazione che avviene

che costituiscono la personalità dell’individuo: percettivo, cognitivo,

attraverso tutti gli elementi

affettivo. l’adattamento

Dalla psicologia generale, il campo di ricerca teorica principale, che ha come oggetto

dell’uomo all’ambiente e i processi cognitivi e psichici (percezione, memoria, pensiero, apprendimento,

emozione, linguaggio, ecc.), si diramano numerose specializzazioni teoriche, tra cui:

– la psicologia cognitiva, che studia i processi mentali che sono alla base del pensiero;

– la psicologia evolutiva, che studia i mutamenti che avvengono nei tratti psichici della persona

dall’infanzia alla vecchiaia e a sua volta si dirama in psicologia dello sviluppo, psicologia del ciclo di

vita e psicologia dell’arco di vita;

– la psicofisiologia, che studia il cervello e il sistema nervoso dal punto di vista biologico e

neurologico e il rapporto di tali strutture con il pensiero, la percezione e gli altri processi che

contribuiscono a strutturare la personalità dell’individuo;

– la psicologia sociale, che studia le attività mentali e i comportamenti delle persone immerse nella

vita sociale, i modi di interazione degli individui con altri individui,

con gruppi di persone e con le istituzioni. Esamina il soggetto calato nell’esperienza sociale quotidiana.

Si colloca, dunque, all’intersezione individuo-società. Mira a ricostruire i meccanismi attraverso cui le

persone vigilano sulla propria vita sociale e la tengono sotto controllo. I suoi temi centrali sono quindi

le influenze della società sul funzionamento psichico, i comportamenti sociali e il monitoraggio della

vita sociale, i gruppi e la conformità. Essa si occupa, inoltre, di attrazione interpersonale, altruismo,

aggressività, comunicazione e relazioni interpersonali;

– psicologia dell’apprendimento,

la che trae origine dal comportamentismo e studia i processi legati

all’apprendimento, ricercando strategie per potenziarlo;

– dell’educazione,

la psicologia che, nata agli inizi del XX secolo, studia sia i processi di

apprendimento, che coinvolgono l’individuo e il suo sviluppo, sia i processi di insegnamento. Si occupa

di individuare quei fattori legati all’ambiente di apprendimento che rendono più o meno facile tale

processo, la motivazione e il benessere dell’individuo e del gruppo impegnato nel processo educativo;

– la psicologia psicometrica, elabora sistemi e strumenti di misura dei tratti della personalità, dei

del grado di socializzazione dell’individuo.

processi di apprendimento,

Oltre alle diverse aree di specializzazione della psicologia teorica o pura, esistono anche diramazioni

della psicologia applicata. La psicologia clinica è una delle principali branche teorico-applicative

e all’intervento nelle problematiche

della psicologia. Essa mira alla comprensione, alla prevenzione

psicologiche e relazionali, a livello individuale, familiare e di gruppo, e persegue obiettivi di promozione

del benessere psicosociale e di gestione (valutativa e di sostegno) di molte forme di psicopatologia. Il

confine tra normalità e patologia ne rappresenta il focus di riflessione. Tra le diramazioni della

psicologia applicata, la psicologia del lavoro o psicologia delle organizzazioni, invece, studia i

comportamenti delle persone nel contesto lavorativo e nello svolgimento dell’attività professionale in

rapporto alle relazioni interpersonali, ai compiti da svolgere, alle regole e al funzionamento

dell’organizzazione. La psicologia delle organizzazioni, quindi, utilizza molti degli aspetti propri della

psicologia generale nell’ambito organizzativo-gestionale.

I campi d’applicazione della psicologia delle organizzazioni sono soprattutto: la gestione del personale,

la leadership, la selezione, la valutazione, la formazione professionale, la comunicazione e i rapporti,

le dinamiche di gruppo, la motivazione al lavoro, il sistema premi-punizioni, lo sviluppo della carriera.

1.4 Il metodo sono il metodo sperimentale, l’osservazione,

I principali metodi di ricerca utilizzati in psicologia il

metodo clinico, l’inchiesta. Ciascuno di essi risponde alle esigenze di una particolare fase della ricerca

e alle caratteristiche del fenomeno di volta in volta indagato.

Il metodo sperimentale che si caratterizza per la sua capacità di far luce sulle relazioni di causa-

effetto tra gli eventi e i fenomeni osservati − viene utilizzato dalla psicologia teorica o pura per verificare

ipotesi e teorie elaborate, nella fase che precede l’applicazione

stesse alla sperimentazione e all’indagine sul campo. L’esperimento in

delle teorie laboratorio

permette di agire sulle variabili, ossia su elementi singoli di un fenomeno per osservare quali relazioni

e influenze esse hanno con altre variabili.

oggetto dell’osservazione sono le variabili indipendenti e

Nel metodo sperimentale, le variabili

dipendenti, nonché le loro reciproche relazioni o, più precisamente, il modo in cui le prime determinano

la variazione delle seconde. Nei casi in cui è possibile, gli studiosi manipolano una variabile per

osservarne l’effetto sulle altre; quando ciò non è possibile, essi si limitano ad osservarne le reciproche

relazioni (studio di correlazione).

Nella ricerca o indagine sul campo si utilizzano diverse metodiche che vengono selezionate dallo

psicologo in base alle caratteristiche del fenomeno o dei fenomeni di volta in volta indagati. Prima di

individuare la metodica adeguata, lo studioso che avvia una ricerca deve individuare e definire la

indagare, tenere conto delle teorie relative all’oggetto

situazione problematica del fenomeno che vuole

d’indagine, effettuarne un’anamnesi storica e individuare e fissare le proprie intuizioni. Solo a questo

pronto a individuare il metodo di raccolta dei dati adatto all’oggetto e

punto egli sarà agli scopi della

propria ricerca.

Le metodiche più diffuse in psicologia si distinguono sia in base al tipo di dati raccolti, che possono

essere dati osservativi (il ricercatore raccoglie elementi osservabili delle condotte) o introspettivi (il

soggetto osservato viene coinvolto in prima persona nel processo di raccolta dei dati), sia in base al

tipo di procedura di acquisizione dei dati:

– studi trasversali o longitudinali. Tale metodica entra in campo quando oggetto della ricerca è il

modo in cui determinati fenomeni psicologici evolutivi si modificano e si sviluppano nel tempo. Negli

studi trasversali, l’obiettivo viene perseguito osservando il medesimo fenomeno in campioni di individui

di età diverse. Negli studi longitudinali, invece, la ricerca analizza e osserva un numero di soggetti per

un determinato arco temporale, che può durare anche diversi anni;

– osservazione. È la metodica con cui comincia qualsiasi indagine ed ha lo scopo di raccogliere dati

e informazioni sulla base di una pista già rigorosamente tracciata prima che essa cominci (il ricercatore

stabilisce a priori gli elementi da osservare e prepara griglie di osservazione con indicatori qualitativi

di tali elementi). L’applicazione di questo metodo presuppone un

e quantitativi per ciascuno adeguato

autoconsapevolezza dell’osservatore relativamente alle proprie tematiche interne,

livello di che

rappresentano le «lenti» con cui egli osserva. Benché sia esposta al forte rischio della soggettività

Dettagli
A.A. 2024-2025
23 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilariagiavatto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicologia generale e dell'attività fisica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Mancini Michela.