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Estratto del documento

Incapacità di resistere all'impulso di rubare, tendenzialmente dopo la gratificazione ci si

sente in colpa, solitamente l’oggetto rubato viene buttato o restituito perché non necessario.

È in comorbidità con disturbi depressivi e abuso di sostanze. Ha un’incidenza maggiore tra

le femmine.

Gestione e trattamento

Tutti questi disturbi li affrontiamo attraverso la riduzione dei rinforzi positivi legati al

comportamento indesiderato, l’incoraggiamento dei comportamenti prosociali, un lavoro sul

suo ambiente familiare, un percorso di psicoterapia (tendenzialmente si utilizza in queste

situazioni la terapia cognitivo comportamentale CBD) e se serve di farmacoterapia.

Sviluppo psicosessuale

Quando parliamo di identità sessuale parliamo di una sotto struttura del funzionamento

sessuale correlata al sesso biologico (identificato alla nascita), all’identità di genere (sesso in

cui ci si riconosce), al ruolo di genere (caratteristiche tipiche del genere) e all’orientamento

sessuale. Lo sviluppo psicosessuale lo distinguiamo in 4 fasi:

● Determinazione del sesso genetico, al momento del concepimento

● Determinazione del sesso gonadico, quindi l’evoluzione della gonade in testicoli o

ovaio

● Comparsa del sesso fenotipico, quindi i caratteri sessuali che sono visibili, se tra

queste fasi c’è discrepanza abbiamo un disturbo dello sviluppo sessuale

● Differenziazione sessuale delle strutture del sistema nervoso

1. Nella fase fetale abbiamo un’integrazione tra esperienza biologica ed esperienza

sensoriale, ad esempio nel feto maschile le erezioni possono essere presenti già

qualche mese prima della nascita, nella femmina già nel primo giorno dopo la nascita

ci può essere rigonfiamento clitorideo o lubrificazione vaginale.

2. L’autostimolazione nel bambino può presentarsi già a 6-7 mesi (nella femmina verso i

10) ed aumentare dopo l’anno.

3. In età scolare (4-6 anni) il bambino inizia a domandare, portando l’esplorazione da

un livello solo fisico, anche verbale. L’identità di genere si forma già nell’infanzia, il

bambino ha già la percezione di maschietto o femminuccia, e può essere concepita

tipica o non dall’adulto di riferimento.

4. Intorno ai 10 anni compaiono le prime fantasie di tipo erotico (strip sessuali= cosa

fantastico di fare all’altro). Prima della pubertà inizio ad esplorare il mio corpo da solo

e con gli altri (l’80% dei bambini alle elementari ha avuto esperienze sessuali), i

maschietti sono tendenzialmente più attivi delle femmine. In questa età iniziano ad

apprendere anche le norme sociali ed iniziano a provare interesse sessuale e

romantico verso i pari.

Quindi i comportamenti sessuali nel bambino possono essere tipici quando avvengono tra

due bambini che si conoscono, della stessa era, spontanei ed infrequenti, può capitare

anche l’autoerotismo in pubblico ma se il genitore riesce a spiegare il gesto, questo si

interrompe in pubblico. Sono da monitorare se invece sono troppo spinti per la loro fase di

sviluppo, quando includono violenza, minaccia, o coinvolgono bambini di età e abilità

differenti o quando provoca reazioni emotive forti nel bambino (ansia, rabbia o depressione).

È necessario spiegare al bambino:

- Come relazionarsi con gli altri

- Quando il contatto fisico è appropriato o inappropriato

- L’abuso sessuale e psicologico (chat, social)

- Come approcciare ai cambiamenti della pubertà

- La riproduzione

- I rischi delle attività sessuali

- Le basi della contraccezione

I cambiamenti psicologici nella pubertà e prima adolescenza sono:

- Sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie

- Cambiamenti d’umore

- Sviluppo identità sessuale

- Inizio sviluppo pensiero astratto (prevedere e pianificare)

- Migliorano le strategie di coping

- Iniziano ad essere in grado di assumere il punto di vista degli altri

- Abilità introspettive

- Diminuisce la comunicazione con genitore e migliora quella con i pari

- Maggiore ricerca dell’indipendenza

Il bambino inizia anche a sentire la compatibilità psicologica con i pari, con il suo sesso

biologico ed il suo ruolo di genere.

Nel bambino anche se abbiamo un cognitivo compromesso, è giusto ci sia ugualmente

espressione della sua sessualità, ma è necessaria un’educazione sessuale aggiuntiva.

Lo sviluppo psicosessuale dipende molto anche dalla presenza o meno di disturbi del

neurosviluppo, ad esempio nell’autismo in particolare abbiamo:

- Necessità dell’autostimolazione

- Compromissione dell’aspetto socio-pragmatico, quindi la comunicazione non verbale,

il contatto fisico, l’utilizzo del proprio corpo

- Scarsa conoscenza e consapevolezza del corpo

- Mancanza di pudore

- Deficit nel controllo dell’impulso

- Incomprensione delle regole relazionali

- Scarsa ricerca affettiva

- Interessi stereotipati che possono diventare anche pornografia o masturbazione

Nella disabilità intellettiva:

- Le funzioni sessuali vengono agite in pubblico

- Alti livelli di autoerotismo

- Difficoltà nel comprendere le manifestazioni del proprio corpo

- Estremo bisogno affettivo e sessuale, può tramutare in innamoramenti continui

- Per la trisomia 21 abbiamo spesso l’iperaffettività

Le persone con disabilità inoltre sono molto più soggette ad abusi o molestie sessuali.

Le parafilie sono i disturbi della sfera sessuale nell’adulto. Tra questi abbiamol’esibizionismo

(forte eccitazione a mostrarsi nudi), il voyeurismo (si riescono ad eccitare solo guardando

atti sessuali di altre persone, consensuali) e la pedofilia.

Disforia di genere o incongruenza (GD)

L’identità di genere è la dimensione soggettiva del proprio essere sessuato ed è composta

da 4 fattori:

- Sesso biologico (XX femmina, XY maschio)

- Identità di genere

- Ruolo di genere

- Orientamento sessuale

Il genere è l’appartenenza alla categoria sociale e culturale maschile o femminile,

l’espressione di genere è come io manifesto la mia appartenenza agli altri del mio genere,

attraverso l’estetica, l’utilizzo della voce è del corpo. Tendenzialmente l’espressione di

genere è classificata in maschio, femmina e androgina.

Nel passato si pensava che l’identità di genere coincidesse con il sesso biologico, solo a

metà degli anni 60 si inizia a studiare come caratteristica a cui partecipa ma non è

determinato dal sesso biologico. L’identità di genere è quindi come una persona si sente e

sa di essere quando si tratta del suo genere.

Le identità di genere sono:

- Cisgender, quando l’identità di gener corrisponde al sesso biologico

- Non binario, quando mi identifico sia come gender fluid che come neutro

- Gender fluid, quando varia la mia identità ed espressione del genere, talvolta mi

sento di essere donna, talvolta uomo o non binary

- Neutro, se non sono né uomo né donna

- Transgender, quando mi identifico in un’identità di genere diverso dal sesso biologico

Il ruolo di genere è l’insieme di comportamenti e attitudini, che in un dato contesto

socioculturale sono riconosciute come maschili o femminili. L’orientamento sessuale invece

riguarda l'attrazione come combinazione di tratti fisici e di personalità di un altro individuo,

che ci permettono di provare interesse. L’orientamento non è necessariamente collegato

all'identità.

I criteri per la disforia di genere nel bambino secondo il DSM-5 sono:

- Incongruenza marcata tra genere espresso e sesso biologico per almeno 6 mesi

- Distress significativo o malfunzionamento in diverse aree

Se c’è una marcata incongruenza ma non sono presenti segni di disagio invece non è

necessario attuare interventi.

I criteri per la disforia di genere nell’adolescente e nell’adulto sono identici al bambino, ma

bastano meno sintomi per definire l’incongruenza. Nel transgender c’è tendenzialmente un

forte desiderio di effettuare una transizione sociale, quindi far presente agli altri che ci si

sente riconosciuti nell’altro genere e allineare il proprio corpo a questo. Gli adolescenti non

totalmente sessualmente sviluppati possono richiedere l’utilizzo degli ormoni bloccanti della

pubertà (GNRH) per diminuire il numero di interventi successivi quando effettueranno la

transizione.

L’identità di genere si consolida già a 3-4 anni, però se un bambino ha disforia di genere in

infanzia, non è detto rimanga nella pubertà, a differenza quando la disforia è in età

adolescenziale allora è più facile sia una condizione permanente. Le persone con disforia

tendenzialmente hanno più problemi emotivi e comportamentali, maggior rischio di fare

abuso di sostanze o compiere atti autolesionistici, ed un più alto tasso di suicidio. Ci sono

comorbidità con disturbi internalizzanti (ansia e depressione), isolamento sociale,

emarginazione, bullismo e stigmatizzazione, bassa autostima. Nei bambini con disforia: il

66% soffre di ansia da separazione, il 75% ha un attaccamento di tipo insicuro.

La diagnosi differenziale la effettuo con: omofobia interiorizzata (non accetto l’omosessualità

ed interiorizzo di essere dell’altro genere), disturbi alimentari (anoressia nervosa, bulimia

nervosa, binge eating), disturbi da dismorfofobia corporea (una o più parti del nostro copro la

percepiamo come anomala e ce ne vogliamo privare, ad esempio non mi piace il mio seno

esteticamente lo vorrei eliminare, non è legata al sesso), disturbo travestitistico

(comportamenti di cross-dressing associato all’eccitazione sessuale, causando disagio e

compromissione funzionale), spettro psicotico; tutti questi disturbi, tranne il disturbo

travestitistico, possono essere caratterizzati dall’insoddisfazione corporea.

Il minority stress è subito da tutti coloro che si sentono appartenere a minoranze sociali e

non accettati.

Attaccamento

L’attaccamento è la relazione caregiver-bambino, e si sviluppa a partire dalla nascita,

contrapponendosi all’esplorazione. Infatti se il bambino si muove nell’ambiente, esplora

oggetti e altre persone, non può essere fisicamente o psicologicamente (nell’eccesso)

attaccato alla madre o viceversa, motivo per cui ci deve essere un buon equilibrio tra questi

due fattori. L’attaccamento può essere di diverso tipo:

- Sicuro

- Evitante

- Ambivalente/resistente

- Disorganizzato

L’attaccamento sicuro è usando abbiamo un buon equilibri

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaferraz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Roma Paolo.