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Il principio di autodeterminazione dei popoli e la Catalogna

Il principio di autodeterminazione dei popoli è applicabile per popoli:

  1. Minoritari
  2. Colonizzati
  3. Invasi

Nel caso della Catalogna, non si può parlare di principio di autodeterminazione. Il diritto internazionale rimane indifferente rispetto alla situazione catalana. In generale, rispetto alla nascita di un nuovo stato, si parla di situazione pacifica se la secessione avviene in seguito ad accordi presi tra le due parti, mentre di secessione violenta in caso di insurrezioni o resistenza. Questa seconda opzione è illegale in Spagna, ma non impedisce che dal punto di vista del diritto internazionale possa nascere un nuovo stato: è un problema di legalità solo rispetto al diritto interno spagnolo, nella cui costituzione si parla di imprescindibilità dell'unità spagnola. Questo non succede in altri stati, ad esempio in Gran Bretagna, dove le parti si sono unite per consenso comune, ma se una delle regioni volesse l'autonomia.

Non sarebbe illegale perché non c'è l'imprescindibilità dell'unità. L'UE non ha nulla da dire a riguardo: se si esprimesse, si potrebbe dire che è andata oltre quelli che sono i suoi compiti; è quindi comprensibile questo atteggiamento dell'UE. L'UE può esprimersi solo riguardo a questioni di politica estera (quindi riguardo alle relazioni con stati terzi) e solo se tutti gli stati membri sono concordi. Inoltre in realtà l'Europa non sta in silenzio su queste questioni politiche: si esprime attraverso il Consiglio d'Europa.

I DICA:L CONFLITTI ARMATI INTERNAZIONALI

Il CAI è la tipologia di conflitto che si aveva probabilmente in mente nell'Ottocento. Si tratta di un conflitto tra A e B, due stati sovrani. A occupa parte di B; c'è anche un mare tra i due stati. In questo caso, sono applicabili sia il Diritto dell'Aia che il Diritto di Ginevra, inclusi i

Protocolli di Ginevra. Ovviamente, in base al contesto, si tratta di guerra di terra, marittima, eccetera, quindi si applica una determinata parte del DICA in base alla situazione. Perciò, in caso di feriti sul campo di battaglia, si applica la Convenzione di Ginevra I, in caso di feriti naufraghi, si applica la Convenzione di Ginevra II, in caso di prigionieri di guerra si applica la Convenzione di Ginevra III e in caso di civili feriti si applica la Convenzione di Ginevra IV.

I conflitti, però, si evolvono. Il CAI è ormai un'ipotesi residuale di conflitto. Diventano invece importanti altri tipi di conflitto. Un'evoluzione del CAI è il conflitto per l'autodeterminazione dei popoli. Questo è un conflitto interno combattuto contro il sovrano nazionale o straniero che ha conquistato il territorio. Sono conflitti in cui c'è un'aspirazione legittima (quindi riconosciuta dalla comunità internazionale).

all'esercizio di questo diritto. Per questo si considerano dei CAI, piuttosto che dei CANI, anche se si svolgono all'interno di un solo stato. Negli Anni '60-'70 c'erano solo il Diritto dell'Aia e le Convenzioni di Ginevra a regolamentare il CAI. Il sentimento dell'autodeterminazione, però, si fece molto forte, tanto che molti stati ottennero l'indipendenza in maniera più o meno pacifica. Il CICR ha sentito quindi la necessità di aggiornare le Convenzioni di Ginevra, quindi sollecitò il governo svizzero, che convocò a Ginevra nel 1977 una conferenza che ha partorito i due Protocolli alle Convenzioni di Ginevra. Questi protocolli non si occupano solo di aggiornare le Convenzioni di Ginevra, ma anche le Convenzioni dell'Aia. Questi due protocolli sono stati adottati tenendo in conto soprattutto le dinamiche dell'autodeterminazione. Dal Protocollo di Ginevra I, infatti, il conflitto

Il principio dell'autodeterminazione dei popoli viene considerato come un CAI, nonostante sia combattuto in un solo territorio. Quindi chi ratifica questo protocollo, si impegna a riconoscere i conflitti per l'autodeterminazione dei popoli come dei CAI, quindi ad applicarvi tutto il DICA; ovviamente, chi non lo ratifica, non è obbligato a fare lo stesso. Per questo motivo non tutti ratificano questo protocollo.

Per autodeterminazione dei popoli si intende:

  1. Chi combatte contro un dominio coloniale;
  2. Chi combatte contro un dominio straniero;
  3. Chi combatte contro regimi razzisti (si aveva in mente la situazione del Sudafrica).

Queste situazioni oggi sono molto poche. Per quanto riguarda il Kurdistan, per esempio, non si può parlare di principio di autodeterminazione dei popoli perché quello dei curdi sarebbe un dominio straniero; per questa categoria, l'applicazione del principio riguarda situazioni di violazione che si siano verificate quando il principio era

già diventato diritto positivo, quindi dopo la seconda guerra mondiale. La questione curda sfugge quindi a questa categoria proprio per la questione temporale(si è verificata prima della seconda guerra mondiale). Questo non si applica ai domini coloniali,sennò ogni situazione coloniale sarebbe esclusa da questo principio.

Lezione 4 – 04/10/2017

I DICA:L CONFLITTI ARMATI NON INTERNAZIONALI

Oltre al CAI, ci sono almeno altre due tipologie di conflitto. Entrambe sono tipologie di conflitto armato non internazionale (CANI) o conflitto armato interno. Si distinguono per la loro intensità.

Si parla di CANI I quando un gruppo di ribelli occupa una parte del territorio dello stato sovrano. Questi ribelli si trovano sotto un comando responsabile (a cui ci si può riferire per negoziare) e attaccano continuamente il regime. Si tratta di una situazione abbastanza elevata per quanto riguarda l'intensità. In questa situazione trova applicazione tutto

Il Protocollo di Ginevra II, ma si tratta di una serie di norme molto meno numerose rispetto a quelle applicate per il CAI (per il quale veniva applicato tutto i DICA). Inoltre questa tipologia viene riconosciuta solo nel 1977, quando c'era situazioni come la questione irlandese (che però non rientra in questa tipologia). Degli esempi sono la Siria, la Libia e la Colombia.

Il CANI II, invece, non è facile da identificare (i francesi lo chiamano infatti "trouble"); si verifica quando ci sono gruppi armati in grado di mettere in atto azioni continuative nei confronti del governo legittimo, senza però riuscire ad arrivare a controllare il territorio. Quindi è come il CANI I, ma i ribelli non arrivano a controllare il territorio. L'intensità è comunque rilevante. Non è una situazione facile da rilevarsi, quindi la soglia di intensità richiesta non è facile da raggiungere. Un esempio potrebbe essere il terrorismo.

ma non raggiunge la soglia richiesta da questo tipo di conflitto. Anche gli attacchi terroristici di oggi sono effettuati da gruppi esterni allo stato o con rivendicazione esterna allo stato, quindi sfuggono alla categoria del CANI II. Qui il numero di norme applicabili è ancora più basso che nel CANI I: si tratta solo dell'Art. 3 comune alle Convenzioni di Ginevra. Un esempio è l'Africa subsahariana (Mali), dove gruppi islamici ("Per il Maghreb Islamico") fanno attacchi continuativi.

I DICA:L PACE

Al di sotto dell'intensità del CANI II, si rientra in una situazione di pace. Quindi anche la situazione spagnola rimane una situazione di pace.

In caso di pace si applica il Diritto di New York o Diritto Internazionale dei Diritti Umani (DIDU), non si applica più il DICA. Nella situazione di pace, può esserci però un'emergenza interna, come sta succedendo in Spagna ora e come era già successo con ETA. Il DIDU

può essere derogato in caso di emergenza, anche se si devono sempre mantenere validi i diritti inderogabili, che sono il divieto di tortura, il divieto di schiavitù, e il principio di non retroattività della legge penale (non si può accusare qualcuno di qualcosa che non era reato al momento in cui è stato commesso). In questo caso prevale quindi sempre il principio di umanità. Gli stati per derogare devono fare richiesta all'ONU. LA COMPENSAZIONE È un fenomeno di compensazione se si arriva alla soglia del CANI II, ossia si passa dall'uso del DIDU all'uso del DICA, che però prevede in questo caso un solo articolo, ossia l'Art. 3 comune alle Convenzioni di Ginevra. Le cose migliorano se la soglia sale verso CANI I perché aumenta il numero di norme usate. Se si passa al CAI, invece, si arriva ad avere un numero di norme molto elevato. Paradossalmente, tra la situazione di pace e il CAI, che

Sono entrambi protetti da un corpo di norme specifico, ci sono due situazioni in cui il numero di norme valide crolla, arriva a essere ridotto all'osso. C'è una sorta di frattura nei livelli intermedi. Ma perché? Una delle prime ragioni è abbastanza evidente: gli stati hanno a cuore la propria sovranità, quindi difficilmente sono disposti ad avere imposizioni in materia di diritti umani (anche se tecnicamente le due cose non si escludono a vicenda). Per esempio se la situazione in Spagna peggiora, Rajoy chiederà al Consiglio d'Europa una deroga dal DIDU. Nel CAI non c'è alcun problema di sovranità: lo stato A sa che se rispetta la sovranità dello stato B, B farà lo stesso con lui. Dal punto di vista storico, c'è anche un'altra ragione. Il DIDU nasce solo dopo la seconda guerra mondiale grazie all'ONU con tre scopi: mantenimento della pace, promozione dello sviluppo di tutte le zone.

delmondo e rispetto dei diritti umani. Questi tre scopi sono legati l'uno all'altro, sono indivisibili.

L'ONU era diffidente a lavorare con lo ius in bello, che esisteva dalla metà dell'Ottocento, perché è assolutamente contro la guerra. Quindi fino agli Anni '90, l'ONU ha ritenuto il DIDU e il DICA come incompatibili, quindi entrambe le parti codificavano norme considerando le due cose come divise. Finalmente, con lo scoppio dei conflitti nella Ex-Jugoslavia, capirono che il solo rispetto dei diritti umani non fa prevenire le guerre. Perciò le due parti iniziano a lavorare insieme, ma la codificazione non è ancora armonica, quindi non c'è una hard law a proposito. Il problema però è perché in caso di CANI I e CANI II si hanno le più gravi violazioni dei diritti umani. Quindi il DC è di fondamentale importanza perché copre tutti i buchi esistenti.

I DICA:

L IL

CONFLITTO ASIMMETRICO

Rispetto a questo quadro, una categoria sfugge al diritto: il conflitto asimmetrico (o conflitto armatotransnazionale)

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
21 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher miiic333 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'immigrazione dell'UE e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Balboni Marco.