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Cost driver

N.B!Cost driver→ è un modo per misurare le attività, di determinarle, ovvero per assegnare le risorse consumate.Cost driver è assimilabile alla base di ripartizione (nel caso dei CdC)La differenza tra sistema CdC e ABCCiò che differenzia sostanzialmente i due sistemi è la natura e la dimensione del contenitore intermedio deicosti: l’attività nel sistema activity based costing, l’unità organizzativa nel sistema basato sui centri di costo.Le differenze riguardano sostanzialmente:• il riferimento alla struttura organizzativa: è completamente assente nella definizione di attività,mentre è presente come primo elemento distintivo del centro di costo (il centro di costo è un’unitàorganizzativa, che può essere evidenziata anche tramite l’organigramma aziendale). 9• la dimensione dell’aggregato intermedio: dal confronto delle due definizioni emerge

chiaramente che il contenitore attività è senza dubbio più piccolo del contenitore centro di costo, in quanto "...può essere svolta da un individuo o da un gruppo..." mentre il centro di costo - trattandosi di un'unità organizzativa - comprende necessariamente strutture e un organico dedicato.

L'individuazione dei processi

I processi sono costituiti da un certo numero di attività correlate, che generano un output globale unico, rivolto ad un cliente interno o esterno, e generalmente sono trasversali all'organizzazione gerarchica dell'impresa.

La rappresentazione di un'azienda in processi fornisce una descrizione delle attività svolte:

  • diversa da quella organizzativa, che generalmente viene espressa in termini di ruoli e responsabilità funzionali e divisionali;
  • che non subisce modificazioni per effetto dei cambiamenti della struttura organizzativa formale: se anche

L'organizzazione si modifica, le attività (di norma) non variano.

• che incorpora le finalità strategiche perseguite; i processi gestionali traducono gli obiettivi e le criticità strategiche in sistemi di attività, metodologie e procedure ad essi coerenti.

I processi sono quindi una serie di attività che permettono di generare l'oggetto di costo finale. Ad esempio, se prendiamo il percorso del paziente, il processo rappresenta tutto il suo percorso dal check-in, visita ecc. fino al momento in cui fa il check-out dall'ospedale; sono tutte una serie di attività, che generano un processo (che attraversa diverse unità operative in questo caso).

L'attribuzione dei costi alle attività: i resource driver

Le risorse riferibili in via esclusiva alle attività sono oggettivamente attribuite alle stesse. Le risorse comuni a più attività sono attribuite utilizzando i resource drivers: sono misure del

consumo delle risorse da parte delle attività e servono per attribuire i costi delle risorse alle diverse attività. L'imputazione dei costi delle attività ai prodotti: gli activity driver. L'imputazione dei costi dalle attività ai prodotti, o agli altri oggetti di calcolo, avviene attraverso l'identificazione degli activity driver, ossia delle basi di ripartizione che consentono di esprimere il legame di consumo delle attività da parte dell'oggetto di calcolo considerato (prodotto, servizio, cliente, etc.). I "driver delle attività" (activity driver) misurano il "consumo" delle attività da parte degli oggetti del calcolo e servono per assegnare i costi delle diverse attività agli oggetti medesimi. Le tipologie di activity driver: - legati al volume: livello di produzione, costo del lavoro diretto, costo del materiale diretto.etc.;• legati alla complessità: numero di parti componenti di un prodotto, numero di movimentazioni in entrata e in uscita, numero di interventi nelle diverse fasi produttive, etc.;• legati all'efficienza: tempi di attrezzaggio, tempi di collaudo, etc.;• legati al mercato: ampiezza del catalogo dei prodotti, differenziazione dei margini di produzione, etc. Gli oggetti di imputazione dei costi Gli oggetti di costo tipici per un'azienda sono i prodotti, i servizi che offre, i clienti, ma non solo; altri oggetti significativi possono essere:• i componenti (semilavorati);• i mercati di sbocco (si possono analizzare le attività causate da uno specifico segmento di mercato o area geografica);• i canali commerciali (ad esempio una rete di vendita);• le tecnologie (ad esempio un progetto di automazione);• le competenze (ad esempio lo sviluppo delle risorse umane dell'impresa). L'individuazione dei cost driverdeterminanti di costo (cost driver) influenzano il comportamento dei costi all'interno di un'attività, ed dovrebbero esprimere, ove possibile, i fattori della complessità organizzativo-gestionale che condizionano lo svolgersi di una specifica attività. Si possono quindi distinguere due tipologie di driver: - Resource driver: sono le basi di allocazione per distribuire le risorse comuni a più attività. Permette di allocare le risorse sulle singole attività (es. come ribaltare i costi del personale sulle diverse attività che compongono l'amministrazione del personale). - Activity driver: serve per ribaltare le attività sull'oggetto di costo. Sono tutti assimilabili a delle basi di allocazione (o base di ripartizione). Possiamo assumere la semplificazione che Cost driver = Activity driver = Resource driver [il libro li distingue ma in realtà sono la stessa cosa]. Utilizziamo la terminologia Resource driver o Activity driver a seconda del contesto.

Activity driver, sia per indicare il ribaltamento delle risorse sulle attività, sia per indicare il ribaltamento delle attività sugli oggetti di costo (è una semplificazione per non fare casino).

Dall'abc all'abm (non da sapere, non è importante)

Per activity-based management (o gestione per attività), si intende l'uso dei dati forniti dall'activity-based costing per migliorare le prestazioni di un'impresa e per orientare e guidare la gestione verso la ricerca della competitività e dell'eccellenza aziendale. Quindi la divisione in attività permette una gestione e organizzazione migliore dell'impresa.

L'activity-based management si prefigge due obiettivi, comuni a tutte le imprese:

  • aumentare il valore per i clienti
  • migliorare i profitti aziendali

Vi sono inoltre quattro fasi continue dell'abm:

  1. identificare le attività che aggiungono valore e quelle che non ne aggiungono
  2. ...

reingegnerizzare l'azienda;

fare benchmarking sulle attività che aggiungono valore;

sviluppare un sistema di misure per il miglioramento continuo.

Capitolo 7

I sistemi di misurazione a costi diretti e variabili e le condizioni di rischio operativo

Introduzione teorica al Variable costing, rischio operativo, BEA, Analisi Costi-volumi-risultati, Margine di contribuzione...

Costi fissi

  • Costo fisso (CF): costo che NON varia al variare della produzione.
  • Definizione sbagliata di CF→ Costo che non dipende da variabili esogene.
  • Es. di costi fissi: affitto capannone, stipendi, pubblicità, ammortamenti macchinari, assicurazione, utenze (energia elettrica- gas, quindi quelli NON impiegati nella produzione).
  • Il grafico dei CF è una linea orizzontale parallela all'asse x

Costi variabili

  • Costo variabile (CV): Costi che variano al variare della produzione
  • Il grafico è una retta crescente
  • Se per es. ho 0 di produzione ho 0 di CV

(al contrario dei CF che vi sono anche se la produzione è 0)

ES. di CV: materie prime, acqua, energia elettrica (FM-Forza Motrice)

Ci sono alcuni costi che sono formati da una parte fissa e una variabile e prendono il nome di "semi-variabili".

ES. energia elettrica che è infatti composto da una componente fissa di base + componente variabile di consumo.

Il trasporto è un altro esempio di costo indiretto che tende ad essere variabile o meglio semi-fisso.

Fino ad un certo ammontare il grafico è una linea orizzontale parallela all'asse x e quindi è un costo fisso, ma in seguito, superata una certa quantità si ha necessità di avere un altro camion ulteriore e quindi il grafico è a "scalini". Il trasporto è un esempio di costo "semi-fisso" proprio per questo motivo. Sono CF fino ad un certo punto e poi si va allo scalino successivo. Possono essere trattati come CF diminuendo il range di

analisi o come CV aumentando il range di analisi. Per semplicità il trasporto si riconduce a CF negli esercizi. 13 Vediamo l'analisi di costi fissi e variabili per una impresa che produce acqua in bottiglia:

All'aumentare della produzione aumentano i costi variabili (linea crescente arancione). I costi di trasporto (viola) si dicono semifissi perché aumentano solo quanto si raggiunge un certo range di quantità maggiore prodotta.

N.B! Gli Ammortamenti -> sono SEMPRE costi fissi, infatti non variano in base alla quantità prodotta.

Bisogna analizzare a step:

  1. per prima cosa si deve determinare la produzione nonché la variabile indipendente secondo la quale si intende studiare l'andamento dei costi.
  2. Il nostro punto di vista fa sì che un costo sia da considerarsi fisso o variabile a seconda di

range di analisi (siamo sul range di 15k-30k bottiglie prodotte). Inoltre, da 0 a 15.000 bottiglie, il trasporto è un CF. Ma

più aumenta la quantità più probabilmente quello diventa un CV, nel senso che il costo non è rapportato a variazioni minime (in cui il costo è fisso) ma a variazioni più ampie in cui il costo può passare da fisso a variabile (es. perché c’è bisogno di più camion per il trasporto).

Vediamo l’analisi di costi fissi e variabili per una impresa che eroga un servizio di trasporto pubblico. Se guardiamo l’analisi osservando come oggetto di costo i Km percorsi:

CFT= costi fissi Totali

CVT= costi variabili Totali = cvu (costi variabili unitari) * QES.

Per sapere se la benzina è un CF o CV prima di poterlo stabilire bisogna dire come si intende analizzare la produzione. La produzione la si può misurare in due modi:

  1. N. km percorsi
  2. Biglietti venduti

Se si usa la prima ipotesi, fra i CV troviamo il carburante. Se si misura ad esempio ogni 10 km, si spende 1 euro*10 km, se aumentano i km tipo a 20 km

Si spenderà il doppio. Inoltre, al variare dei Km percorsi, ci sono anche altri costi come l'

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
34 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher enrico997 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di Programmazione e Controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Padovani Emanuele.