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Teoria di Progettazione Assistita dal Calcolatore

Elementi Finiti: Concetti Generali

Nel corso di avviano alle continuum abbiamo visto le equazioni costitutive (ad esempio la legge di Hooke), le equazioni di congruenza e le equazioni indefinite di equilibrio:

  • Equazioni costitutive - Legame tensioni - deformazioni
  • Equazioni di congruenza - Legame deformazioni - spostamenti
  • Equazioni indefinite di equilibrio - Legame tensione - conci

Queste equazioni ci permettono in pratica di modellare un continuum

→ Questo si riesce a fare solo per alcune geometrie molto specifiche

Le equazioni riportate non possono essere applicate a campi di forma irregolare con i quali siamo abituati a che fare nel mondo reale.

→ Gli elementi finiti sono risultati a colmare il divario fra trattazione teorica e mondo reale

Metodo FE

Gli elementi finiti operano prendendo una geometria e suddividendola in piccole parti (elementi).

Dal punto di vista pratico le equazioni sono ora ricavate al sistema nel suo insieme, ma vengono applicate al elemento preso singolarmente.

→ Gli elementi finiti ci permettono di risolvere le equazioni in un modello completo.

Gli elementi finiti rappresentano la continuità del problema ma ogni elemento è costituito da modi in cui vengono immagazzinate le informazioni, ma non vengono atomizzati le equazioni.

→ Viene risolto: un sistema discreto, non un sistema continuo.

Post Process

Del software. Permette tutti i risultati relativi al trattamento dell'utente. Si basa molto nell'esperienza dell'utente.

  • Sistema fisico
  • Modello matematico
  • Modello discreto
  • Soluzione discreta

Ogni volta che compio un passaggio può succedere (commetto un errore). Una buona base teorica mi permette di commettere meno errori e guadagnare tempo.

Elementi Finiti: Sistema Fisico → Modello Matematico

Il modello per elementi finiti non è altro che prendere in considerazione il sistema fisico. La soluzione non rispecchia mai una risposta. Un'altra degli errori è il fatto di mantenere. Un'accurata analisi […]

La soluzione esatta si ottiene utilizzando le leggi della meccanica del continuo.

Si può determinare il carico (P) agente su una sezione distante x dall'estremità dell'asta.

P = A (L - X) • ρ • g

Quindi, la tensione agente nel generico punto è:

σ = P / A = (L - X) • ρ • g

Si ha un andamento lineare delle tensioni:

  • X = 0 → L • ρ • g (valore massimo)
  • X = L → σ = 0

Consideriamo adesso un confronto fra due modelli EF: il primo con 1 solo elemento e il secondo con 7 elementi:

  • Il modello con un elemento non ha la capacità di considerare una tensione variabile all'interno dell'elemento.
  • Ottengo una tensione costante su tutto l'elemento:
  • σmax = σmin = 20553 MPa
  • Ma all'interno mi scosta dai valori reali - nel punto in cui ho la tensione massima, il mio valore è uguale all'area globale del diagramma sia la stessa.
  • Nel modello con 7 elementi ci avviciniamo alla realtà: σmax = 5055 MPa, σmin = 3350 MPa
  • Quindi all'aumentare degli elementi, i valori estremi "arrivano" sempre di più ai veri valori reali (σmax = 53906 MPa, σmin = 0 MPa).

• Un GDL rappresenta la capacità elementare di descrivere un fenomeno

=> Un GDL:

  • ANALISI STRUTTURALE: TRASLAZIONE O ROTAZIONE
  • ANALISI MAGNETICA: COMPONENTE DEL CAMPO
  • ANALISI TERMICA: TEMPERATURA

N.B. Nella realtà, in molti bozzetti non è GDL ma negli EF gli elementi possono avere cmq un num-max di GDL diverso da 6:

  • ELEMENTI 3D: ogni elemento solido in genere vengono impostati i soli gdl di traslazione (a seconda del software si possono impostare anche i gdl rotazionali)
  • ELEMENTI 2D: negli elementi piani, per non perdere info sulla rotazione, si hanno 6 gdl all’interno di ogni nodo.

CAMBIAMENTO SISTEMA DI RIFERIMENTO

Spesso è utile definire le caratteristiche di un elemento in un sistema di riferimento diverso da quella utilizzato per le forze esterne o per i parametri della struttura assemblata.

PER ASSEMBLARE LA MATRICE DI RIGIDEZZA GLOBALE DEVO RIPORTARE TUTTE LE INFORMAZIONI IN UN UNICO SISTEMA DI RIFERIMENTO.

Consideriamo un elemento assile con 2 nodi:

  • (xL, yL) è il sistema di riferimento locale.
  • (X, Y) è il sistema di riferimento globale

Cerchiamo una matrice che moltiplicato ogni spostamento globale ci restituisca gli spostamenti locali (MATRICE DI TRASFERIMENTO T).

  • SPOSTAMENTI aL = T aG (T: matrice di trasferimento da definire)
  • CARICHI Il lavoro dei carichi è INDIPENDENTE DAL SISTEMA DI RIFERIMENTO. qT aG = qT aL qT aG = qT T aG

Post-moltiplico per aG entrambi i membri ⇒ qT = qT T facciò il trasporto di entrambi i membri: (9T T) = (9T T)T

CASO APPLICATIVO: ASSEMBLAGGIO MATRICE

Consideriamo una struttura reticolare composta da due aste.

I vettori del sistema globale, includono i GDL dei nodi A, B, C, e sono:

u = { {uA} {uB} {uC} }2

Per il nodo B non c’è perché coincide con spostamenti dovuto essendo sul stesso asse andremo scelti dal sistema 1 o 2.

I vettori dei carichi esterni sono:

F = { {FA}est {FB}est {FC}est }

N.B. I vettori {F3} e {a3} sono composti da vettori aventi due componenti (come piano 2D)

Devono notare:

  • {lA}1 = {lB}2 — La continuita del sistema impone che gli spostamenti del nodo B appartenente sia al elemento 1 che 2 debano essere gli stessi.
  • {Fest} + {FB}2 = {FB}est — Le forze applicate al nodo devono essere in equilibrio che nostro caso {FB}est = Pv.
  • {fB3} = {FA}est — Le forze esercitate su nodo V causan freeman devono essere uguali anne forze.
  • {FC4} = {FC}est Eserciate dal vincolo.

Il vettore dei carichi esterni è dato dallo somma del vettore dei carichi applicati dell’elemento 1 e 2.

{FB} + {FB}2 com {FB} = ({FA} {FB} {FC})

  • Espansione: {0}
  • Espansione: { {FB2} {FC2} }

Applichiamo quanto visto a in corsi in cui si ha una struttura reticolare:

Consideriamo 2 aste identiche costituite da E, A, L e il carico P1 come in figura. Si calcola:

  • Spostamenti
  • Tensioni nelle aste

Inoltre:

[K1] = [K2]

β1 = 45° → l = m = √2/2 β2 = 135° → l = -√2/2, m = √2/2

In precedenza avevamo trovato:

[Kg] = E A   L

[l2   lm   -l2   -lm] [-lm   m2   -lm   -m2] [-l2   -lm   l2   lm] [-lm   -m2   lm   m2]

Sostituendo l = m = √2/2 per l'elemento 1 e l = -√2/2, m = √2/2 per l'elemento 2:

[Kg]1 = E A   2 L

[1   1   -1   -1] [1   1   -1   -1] [-1   -1   1   1] [-1   -1   1   1]

[Kg]2 = E A   2 L

[1   -1   1   -1] [-1   1   -1   1] [1   -1   1   -1] [-1   1   -1   1]

Espandendo e assemblando:

E A     2 L

[1   1   0   0] [0   2   0   0] [1   1   1   -1] [-1   -1   1   1]

| UA |   | FAX | | VA |   | FAY | | UB | = | FBX | | VB |   | FBY | | UC |   | FLX | | VC |   | FCY |

Dettagli
A.A. 2021-2022
113 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/14 Progettazione meccanica e costruzione di macchine

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher appunti_uni_ing di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione assistita dal calcolatore e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Baldanzini Niccolò.