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La qualità ambientale - Anni '70: shock del petrolio - Effetto serra - Buco dell'ozono

Attori sociali:

  • Consapevolezza esauribilità delle risorse e maggiore sensibilità alle problematiche ambientali
  • Esigenza di conseguire uno sviluppo sostenibile
  • L'ambiente è iniziato a diventare un argomento di interesse per le organizzazioni sia pubbliche che private negli anni '70, quando ci sono stati i primi shock del petrolio.

I paesi dell'OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) si organizzarono a dire la loro nella produzione di petrolio. Perché fino a quel momento il petrolio era gestito da coloro che lo estraevano e lo gestivano (Europa / USA), negli anni '70 questi paesi si alleano e iniziano a gestire loro stessi il mercato.

Come prima cosa iniziano a limitare la produzione di petrolio per cercare di aumentare il prezzo, perché il prezzo era troppo basso e non vi era margine di guadagno. Questa mossa

generò al livello mondiale uno shock. Successivamente ci si rese conto che di petrolio ve ne era poco e bisognava pensare a nuove fonti energetiche alternative per poter tirare avanti. Al tempo stesso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) iniziò a proporre degli studi sull'ascarsità delle risorse non rinnovabili e il petrolio è una di queste, al tempo stesso iniziarono a emergere altre problematiche come quello dell'effetto serra e il buco dell'ozono.

Oggi, per qualsiasi organizzazione, l'essere sostenibile è un fattore di vitale importanza per poter competere dal momento che:

  • L'opinione pubblica è sempre più attenta le problematiche ambientali sono diventate un punto cardine dell'opinione pubblica che ha iniziato a prestare interesse a quest'ultima.
  • La legislazione ambientale è sempre più restrittiva per cercare di ridurre sempre di più l'impatto ambientale.
  • Esiste

Una "convenienza economica" da un punto di vista della convenienza economica gli stati hanno iniziato a prendere degli sgravi per le aziende che iniziavano a impegnarsi sul discorso dell'ambiente che cercavano di ridurre il loro impatto sull'ambiente, come ad esempio CERTIFICATI VERDI.

Gestione ambientale come Fattore Critico di Successo:
Minimo impatto sull'ambiente = massimo impatto sulla competitività.

Le imprese sono diventate consapevoli che la questione ambientale dovrebbe essere considerata come un fattore critico di successo e che minimizzando l'impatto sull'ambiente si riusciva ad ottenere un massimo impatto sulla competitività.

Da un punto di vista delle azioni si è passati, grazie a questo aumento di consapevolezza, ad un approccio diverso da parte delle imprese, ovvero un approccio di tipo preventivo. Prima queste, se provocavano delle esternalità negative, pagavano per il danno comportato.

considerazioni hanno trovato una loro esemplificazione in una definizione di SVILUPPO SOSTENIBILE. Tale concetto viene introdotto per la prima volta presso la conferenza ONU a Stoccolma nel 1972.

LA DEFINIZIONE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

Concetto introdotto per la prima volta nel corso della Conferenza ONU sull'ambiente del 1972 a Stoccolma:
"Sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri".
(Our Common Future, WCED, 1987) (Definizione di Grundland) Cioè io oggi utilizzo le risorse in modo tale che domani chi verrà dopo di me avrà la possibilità di utilizzarle nella stessa misura. Cerco di minimizzare l'impatto delle diverse attività cercando di garantire alle generazioni future lo stesso livello di soddisfacimento di bisogno che io oggi riesco a soddisfare.

LA CONFERENZA DI RIO DE JANEIRO DEL 1992

Successivamente

Sono iniziate a organizzarsi conferenze a livello mondiale per l'ambiente, la prima conferenza riguardante l'ambiente è avvenuta a Rio del 1992. "Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo" o "Summit della Terra", Rio de Janeiro (1992). Prima conferenza mondiale dei capi di Stato in materia di ambiente: 172 Governi, 108 capi di Stato, numerosi rappresentanti di Organizzazioni non Governative (ONG).

Risultati ottenuti:

  • La Dichiarazione di Rio de Janeiro su Ambiente e Sviluppo che definisce in 27 principi, diritti e responsabilità delle Nazioni in riferimento allo sviluppo sostenibile;
  • La Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste;
  • La Convenzione quadro sui cambiamenti climatici;
  • La Convenzione quadro sulla biodiversità;
  • L'Agenda 21, che costituisce un piano d'azione a livello mondiale per il perseguimento dello sviluppo sostenibile.

I PRINCIPI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

- Si deve

rispettare l'ambiente riducendo il consumo di risorse, l'emissione di sostanze nocive e conservando le risorse naturali. - La crescita e lo sviluppo devono contribuire al miglioramento della qualità della vita sulla terra, conciliando gli interessi di economia, società ed ambiente. - L'espressione Triple Bottom Line, coniata nel 1994 dall'economista John Elkington, prevede un modello di sviluppo di lungo periodo basato sull'integrazione di tre pilastri: sostenibilità ambientale, sociale ed economica. - L'impresa per competere con successo nel mercato deve considerare tre aspetti (3P): il Profitto, le Persone ed il Pianeta. Un'impresa quindi deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. LE TRE DIMENSIONI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE 1. PLANET = Sostenibilità ambientale, è strettamente connessa al concetto di sviluppo sostenibile. L'azienda, per portare avanti la

La sostenibilità è un concetto che si basa su tre pilastri fondamentali:

  1. PLANET = Sostenibilità ambientale, ovvero l'attività deve utilizzare risorse e materie prime in modo da limitare i danni verso l'ambiente.
  2. PROFIT = Sostenibilità economica, cioè la ragion d'essere dell'impresa.
  3. PEOPLE = Sostenibilità / equità sociale. Anche a livello di risorse umane all'interno dell'azienda occorre utilizzarle in modo appropriato: sicurezza sui luoghi di lavoro, welfare aziendale ecc.

LE SUCCESSIVE CONFERENZE MONDIALI SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE

  • Aalborg (1994): la prima conferenza europea sulle città sostenibili.
  • Kyoto (1997): diede vita al Protocollo di Kyoto, un accordo internazionale atto a regolare le emissioni nell'atmosfera dei principali gas responsabili dell'effetto serra.
  • Johannesburg (2002): mise al centro del dibattito lo stato di attuazione degli impegni assunti a Rio de Janeiro a dieci anni di distanza.
  • Rio de Janeiro (2012): venti anni dopo la Conferenza di Rio del 1992, si rinnovò l'impegno politico.

Dei Paesi nel perseguire lo sviluppo sostenibile. La Conferenza si concentrò sullatransizione verso una "GREEN ECONOMY".

AGENDA 2030

L'Agenda 2030 è stata sottoscritta da parte dei governi di 193 Paesi membri dell'ONU ed approvata nel settembre 2015 da parte delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. Essa pone nuove sfide alla governance mondiale attraverso la definizione di 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) da raggiungere entro il 2030. Il processo di cambiamento di ciascun Paese nel perseguire i 17 Obiettivi viene monitorato attraverso un sistema basato su 169 Target e oltre 240 indicatori, direttamente dalle Nazioni Unite.

AGENDA 2030: L'EUROPA

Con il rapporto Sustainable Development in European Union: Overview of progress towards the SDGs in an EU context, Eurostat ha analizzato la situazione dell'Europa rispetto al raggiungimento di ogni singolo Obiettivo. L'UE infatti, risulta essere

l'area più avanzata a livello mondiale rispetto al raggiungimento di tali Obiettivi:
  • Obiettivo 3 (salute e benessere)
  • Obiettivo 7 (energia pulita e accessibile)
  • Obiettivo 11 (città e comunità sostenibili)
  • Obiettivo 12 (consumo e produzione responsabile)
  • Obiettivo 15 (vita sulla terra)
L'UE risulta recedere sensibilmente rispetto a due Obiettivi:
  • L'obiettivo 10, relativo all'ineguaglianza all'interno e fra Nazioni, a causa dell'esistenza di disuguaglianze sostanziali fra quest'ultime (l'ASVIS calcola un indice pari a 118,4 per la Finlandia contro un 74,7 per la Bulgaria).
  • L'Obiettivo 15, relativo alla protezione e ripristino di un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, a causa di un aumento in tutti gli Stati membri della percentuale di territorio coperto da opere costruite dall'uomo.
GREEN ECONOMY Introdotta nella conferenza di Rio nel 2012, la Green Economy è un modello teorico di sviluppo economico. Prevede una crescita che

Tenga conto dei limiti del pianeta. Questo non implica arrestare la crescita, ma promuovere una crescita diversa, sostenibile. L'obiettivo è raggiungere il massimo disaccoppiamento tra crescita economica ed impatto ambientale e tra crescita economica e sfruttamento delle risorse; cioè ci può essere crescita economica anche limitando l'impatto ambientale e lo sfruttamento delle risorse.

MODELLO LINEARE VS MODELLO CIRCOLARE

ECONOMIA LINEARE = ESTRAZIONE PRODUZIONE SMALTIMENTO.

ECONOMIA CIRCOLARE = loop che deve essere riprodotto all'interno di ogni organizzazione e di attività. Tutto quello che io non uso / scarto lo posso riutilizzare all'interno dello stesso processo o per altri processi.

Se nell'economia lineare la produzione di un bene solitamente produrrà un ri uto o comunque uno scarto che quasi certamente non verrà riutilizzato in alcun modo, nell'economia circolare si cerca di eliminare lo scarto a favore di

Una maggiore ecosostenibilità del processo produttivo.

IL CONCETTO DI GREEN ECONOMY

Il concetto di Green Economy (GE), anche detta economia verde o economia ecologica, è nato ufficialmente nel 2006 in occasione della stesura del Rapporto Stern (Stern era un economista tedesco che ha parlato per la prima volta di Green Economy), il quale indicava come i danni arrecati dalle emissioni di gas-climalteranti hanno inciso negativamente sul PIL per il 20%, generando una perdita pari a quella avvenuta a seguito delle due grandi guerre insieme.

Coniuga 3 obiettivi:

  1. La salvaguardia del benessere sociale
  2. Il mantenimento delle biodiversità presenti nel pianeta
  3. La salvaguardia dell'ambiente

Successivamente il concetto di GE ha acquisito una rilevanza internazionale, a seguito della pubblicazione del Report United Nations Environment Programme (UNEP) pubblicato nel 2011, dal titolo "Towa

Dettagli
A.A. 2022-2023
103 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher monicacirioni14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Produzione, qualità e sostenibilità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Murmura Federica.