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Costi di pianificazione e controllo delle parti e delle lavorazioni
Sono dovuti al numero totale di parti, di processi produttivi e al numero dei punti di controllo.
Costi di controllo
La gestione della varietà è un costo. Dobbiamo trovare un punto di minimo tra i tre costi (funzionalità, varietà e gestione) cioè trovare la "varietà" che ci permette di sostenere il minimo del costo totale complessivo.
I 5 PUNTI FONDAMENTALI DEL PROGRAMMA VRP:
- La tecnica delle parti fisse e delle parti variabili: Si tratta di immaginare i 5 prodotti, i modelli, costituiti da parti comuni a tutti, quindi parti che non possono variare (parti fisse) e parti variabili che cambiano a seconda del tipo di modello e quindi caratterizzano e distinguono il modello; parti intermedie (parti semi variabili) cioè che sono variabili solo per alcuni modelli e non per altri. Si tratta in realtà di pianificare i prodotti e le
Tecnologie in un'ottica di collage che deve lasciare la possibilità di diversificare riducendo al minimo la variabilità. Stiamo dicendo che è possibile suddividere verticalmente un prodotto in parti comuni a modelli diversi e parti che sono diverse per vari modelli. Es. macchina fotografica: possiamo avere dei dispositivi usati per la costruzione di tutte le macchine ed altri componenti che fanno differenziazione! La tecnica delle combinazioni (modularità) consiste nell'immaginare un gruppo di modelli costituito dalla combinazione di parti tra loro intercambiabili (es. macchina fotografica); quindi con la combinazione di parti, di unità, fra loro intercambiabili, interfacciabili otteniamo una diversificazione dei prodotti senza eccedere nella variabilità (è qualcosa di simile alla modularità di cui ci siamo occupati quando abbiamo parlato della produzione, flessibilità di prodotto).
Quindi con questa tecnica i vari prodotti sono ottenuti dalla combinazione di parti fra loro intercambiabili cioè partendo da moduli comuni indipendenti arriviamo a prodotti finali a seconda di come li otterremo un'ampia gamma di prodotti finali. La tecnica della multifunzionalità Il principio della multifunzionalità nasce dalla possibilità di integrare più funzioni in un unico componente o viceversa per quanto riguarda l'assemblaggio, gli attrezzi, poter far fare più cose ad un attrezzo. Es. posso immaginare un componente che svolge più funzioni come nelle auto francesi che c'è il clacson che, oltre alla funzione di clacson, svolge anche la funzione di freccia. La multifunzionalità permette di avere un componente che fa più cose quindi integrare più parti in un'unica parte conseguendo una serie di vantaggi nella logistica (cioè gestisco non più due magazzini "magazzino clacson e magazzino freccia" ma un unico).maggiore è l'intervallo, tanto meno ho bisogno di attrezzature e componenti. Questa tecnica dell'ampiezza o del range può essere applicata in diversi ambiti, come ad esempio nella gestione del magazzino, negli ordini ai fornitori, nel montaggio, nella manutenzione, nel service e in tutto ciò che riguarda il ciclo di vita del prodotto. La tecnica consiste nel cercare di ampliare il range delle prestazioni dei singoli componenti o attrezzi, ovvero il limite inferiore e il limite superiore delle loro prestazioni. In questo modo si riduce la necessità di avere un numero maggiore di componenti e attrezzi. Ad esempio, se abbiamo una variabilità di componenti o attrezzi che sono poco utilizzati perché servono solo per un certo modello o una certa funzione, ampliando il range delle prestazioni di questi componenti o attrezzi, avremo bisogno di meno attrezzature e componenti. L'intervallo o l'ampiezza delle prestazioni dei singoli componenti o attrezzi viene programmato secondo criteri che mirano a minimizzare le parti. Quindi, se l'intervallo è più stretto, avremo bisogno di più attrezzature e componenti, mentre se l'intervallo è più ampio, avremo bisogno di meno attrezzature e componenti.è ampio il Range, di meno componenti e attrezzi ho bisogno. Cioè normalmente si hanno in magazzino componenti, accessori, bulloni in maniera indiscriminata x cui potrebbe capitare di avere 300 bulloni perché abbiamo diversi pezzi che necessitano il loro uso. Se invece c’è una pianificazione amonte e si decide di usare gli stessi bulloni almeno x 10 componenti, quei bulloni coprono un Range di 10 componenti; oppure si può fare in modo che un certo utensile possa essere adatto a manipolare 30 pezzi diversi in modo che con un utensile si copre un campo quanto + ampio possibile.
La tecnica della serie Si tratta di individuare una gradualità, un andamento 9) che ci deve qualificare l’ordine dei vari componenti e delle varie prestazioni secondo una logica crescente x ridurre la proliferazione di parti inutili. Es. si possono ordinare dei componenti in base alle dimensioni. Si cerca quindi una distribuzione, un’allocazione delle risorse in
risorse naturali e all'inquinamento dell'ambiente. Negli anni successivi, si è sviluppata una maggiore consapevolezza dell'importanza di preservare l'ambiente e di adottare pratiche sostenibili. Le imprese hanno iniziato a prendere in considerazione l'impatto ambientale delle proprie attività e a cercare soluzioni per ridurlo. Oggi, la sostenibilità ambientale è diventata un tema centrale nel mondo degli affari. Le imprese sono sempre più incoraggiate a adottare politiche e pratiche che riducano l'impatto ambientale, come l'utilizzo di energie rinnovabili, il riciclo dei materiali e la riduzione delle emissioni di gas serra. Tuttavia, l'equilibrio tra attività economiche e ambiente non è sempre facile da raggiungere. Spesso ci sono conflitti tra gli interessi economici e la tutela dell'ambiente. Inoltre, la transizione verso un'economia sostenibile richiede investimenti e cambiamenti strutturali che possono essere difficili da realizzare. In conclusione, la relazione tra attività economiche e ambiente è diventata sempre più importante nel corso degli anni. Le imprese sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella protezione dell'ambiente e nella promozione della sostenibilità. Solo attraverso un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti sarà possibile garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.risorse alimentari (attraverso l'agricoltura intensiva, la manipolazione genetica, etc.). Questa fase viene chiamata "sostenibilità tecnologica" e si crede che la tecnologia possa risolvere i problemi di scarsità di risorse. Tuttavia, negli ultimi anni si è tornati a riflettere sui limiti dello sviluppo e sulla sostenibilità delle risorse. Si è compreso che la tecnologia da sola non può risolvere i problemi e che è necessario adottare un approccio più olistico e sostenibile. Oggi si parla di "sviluppo sostenibile", che cerca di bilanciare le esigenze economiche, sociali e ambientali. Si cerca di utilizzare le risorse in modo responsabile, riducendo gli sprechi, promuovendo l'efficienza energetica, favorendo l'agricoltura sostenibile e cercando fonti di energia rinnovabile. In conclusione, la questione delle risorse energetiche e alimentari è di fondamentale importanza per il futuro del nostro pianeta. È necessario adottare un approccio sostenibile e responsabile per garantire la sopravvivenza delle generazioni future.Bisogno di risorse alimentari (ricorrendo alle biotecnologie)
La tecnologia, cioè, poteva trasformare alcune riserve in risorse. La differenza fra riserve e risorse è che:
La Riserva è un giacimento, un patrimonio di combustibili, di materie prime strategiche che però non è economicamente estraibile. Costano più le attività di estrazione di quello che è poi il reale valore del bene che si va ad estrarre!
La Risorsa è un giacimento che è economicamente estraibile!- 63Es. Giacimenti di petrolio in natura esistono 3 strati di petrolio: uno superficiale + gassoso e facilmente estraibile; uno strato secondario che può essere estratto mediante pompaggio; ed un ultimo strato che non si può estrarre perché troppo viscoso ( per estrarlo i costi aumentano sensibilmente). Con lo sviluppo delle biotecnologie sono stati scoperti dei microorganismi che rendono il petrolio meno viscoso e quindi facilmente estraibile.Es.
Giacimenti di carbone In Italia i giacimenti di carbone non diventano risorse perché hanno un elevato grado di zolfo; quindi la sua qualità non è tale da poter essere utilizzata economicamente. Grazie alla biotecnologia si sono scoperti dei batteri che si alimentano di zolfo e quindi depurano il carbone. Negli anni '90 inizia una nuova fase, definita la nuova scarsità. In altri termini le maggiori preoccupazioni riguardano non tanto la scarsità di risorse energetiche e alimentari (di cui si parlava negli anni '60) ma, principalmente, di quelle risorse come aria, acqua, clima, suolo (ritenute, una volta, inesauribili) indispensabili alla sopravvivenza dell'umanità. Nell'ambito della Conferenza di Rio ('92) si afferma il concetto di sviluppo sostenibile affrontando temi di grande rilevanza quali la biodiversità e il clima. Inoltre con l'agenda 21 (le cose da fare nel secolo ventunesimo) si propone un accordo.su come fare economia in modo nuovo per evitare la fine del pianeta. Ciò ha comportato un cambiamento di rotta per le imprese che tendono a far conciliare sviluppo economico e tutela dell'ambiente. Il problema della tutela dell'ambiente diventa, così, transnazionale perché riguarda l'intero globo, e solo con l'impegno di tutti i governi del mondo si può risolvere. Ecco perché sempre più frequenti sono le conferenze internazionali sulla drammatica attualità delle emergenze ambientali. Qui di seguito si citano solo alcune tra le più importanti: - Nel '72 Stoccolma, qui l'oggetto della conferenza era ancora in un'ottica di limite della crescita. - Nel '92 la Conferenza di Rio. - Nel '97 la Conferenza di Kyoto. - Nel 2007 "Bali". Oggi, però (2008), come un filo che dovrebbe essere dipanato, ma invece si torce sempre più su se stesso, il problema della nuovaLa scarsità si connette a quella della penuria di risorse fondamentali quali quelle energetiche e ancor più quelle alimentari. I costi dei cereali hanno avuto, infatti, nell'arco di un anno una crescita a dir poco spaventosa, come mostra la tabella seguente:
Aumenti dei prezzi 07/08 | |
---|---|
Grano | 130% |
Soia | 87% |
Riso | 74% |
Mais | 31% |
Ciò deriva dai mutamenti climatici e dalle migliorate abitudini alimentari di alcuni paesi in via di sviluppo (produrre carne rende necessaria una superficie coltivabile 5 volte maggiore di quella necessaria alla produzione di cereali), ma forse in misura maggiore dalla decisione di alcuni governi di destinare grandi superfici coltivabili alla produzione di biocarburanti che, dal punto di vista del problema effetto serra, appaiono come una possibile soluzione, così che per risolvere un problema se ne crea uno ancora maggiore.
(vedi più avanti bio)