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LA PUBERTA’:

(produzione ciclica di ormoni/estrogeni, intorno ai 10/12 mesi)

Nei maschi → TESTOSTERONE

Nelle femmine → PROGESTERONE

per la femmina e non lo è per i

La vita riproduttiva è infinita

maschi!

Animale fecondato: produce meno latte perché il vitello deve

crescere.

Animale specializzato: produce tanto latte e le variazioni di BCS

sono più estreme, dimagriscono più velocemente.

Fecondazione naturale: se ci sono patologie (es. clamidia) queste

vengono trasmesse alla madre e alla prole.

le patologie sono scongiurate.

Fecondazione artificiale:

Allevamento bovino - Gestione della riproduzione:

• La finalità dell’allevamento è la produzione di latte o carne, perché

questo avvenga è necessario che gli animali si riproducono

• La manza entra nella pubertà intorno ai 10 -12 mesi, solitamente si

attende che abbia raggiunto i 2/3 del suo sviluppo corporeo prima del

primo accoppiamento.

I parametri riproduttivi sono molto importanti ai fini dell’efficienza e

della sostenibilità dell’allevamento, i principali parametri di interesse

zootecnico sono:

1. Carriera riproduttiva: quanto tempo un animale resta fertile e in

condizioni di salute idonee a riprodursi.

(Quanto tempo l’animale resta in stalla, poiché dopo va al macello).

2. Quota di rimonta: numero di nuovi nati da destinarsi alla carriera

riproduttiva, a sostituire quindi i riproduttore presenti alla loro nascita.

(Quota di sostituzione degli animali in stalla).

3. Rapporto riproduttivo maschi/femmine: quanti maschi sono necessari

le femmine in riproduzione senza fenomeni di

per coprire efficacemente

consanguineità

4. Fertilità: regolarità dei calori della femmina

5. Fecondità: facilità con cui la femmina rimane gravida

6. Prolificità: numero di nati per evento fecondativo

Lattazione: il primo giorno della lattazione è anche il primo giorno della

gravidanza.

Asciutte: il periodo di asciutta dura circa un mese, l’animale viene messo

a riposo per riprendere massa lipidica e muscolare. Loro sono pronti a

sostituire gli animali per la lattazione.

Quali sono le beghe che portano gli animali al macello?

● infezioni alle mammelle (MASTITI)

● infezioni agli arti (LAMINITI, dati da ferite)

● ipofertilità

La fecondazione può essere:

- Naturale (FA)

- Artificiale

Importanza zootecnica della Fecondazione Artificiale (FA):

la possibilità di eseguire moltissime inseminazioni con lo stesso

• Offre

toro del patrimonio genetico dei tori con

• Permette la massima diffusione

ricadute positive a livello nazionale e non solo.

• Consente il congelamento del seme e quindi di programmare gli

accoppiamenti anche tra soggetti geograficamente lontani.

Come faccio a sapere se ho fecondato la vacca?

Dopo 2 mesi dalla fecondazione il veternario controlla l’animale

(ecografie ed effetiva diagnosi di gravidanza).

La durata media della gravidanza nella specie bovina è di 280 -290

giorni, circa 9 mesi.

fine della gravidanza, la placenta riduce progressivamente la

• Verso la

produzione di progesterone ed inizia a secernere estrogeni, che

rendono il miometrio uterino sensibile all’azione (futura) dell’ossitocina.

• In contemporanea, il feto si trova in condizioni di stress (diminuzione

dello spazio uterino, segnali chimici e ormonali)

• Il feto inizia quindi a produrre ormoni, in particolare cortisolo, che

attraverso la placenta entro nel circolo ematico materno e induce la

produzione uterina di prostaglandine.

• Le prostaglandine favoriscono la lisi del corpo luteo.

• Gli stimoli meccanici (pressione del feto sulla cervice) e il crollo del

progesterone che ha rimosso il blocco del miometrio, inducono il lobo

della madre a produrre ossitocina.

posteriore dell’ipofisi

• L’ossitocina agisce anche sulla mammella stimolando l’eiezione del

latte.

Il parto può essere suddiviso in tre fasi: preparatoria, espulsiva,

secondamento

1. Preparatoria

• È caratterizzata dalle contrazioni del miometrio (doglie), a seguito

dell’azione dell’ormone ossitocina, le quali inizialmente brevi e

abbastanza distanziate, si fanno più frequenti e più lunghe e spingono

progressivamente il feto verso la cervice.

• Alla fine della fase preparatoria, per la pressione esercitata dalle

contrazioni, il liquido fuoriesce (prime acque).

2. Espulsione

• Durante l’espulsione, il feto continua a ricevere l’ossigeno dalla

finché il cordone ombelicale non si rompe.

placenta,

3. Secondamento (la placentea si deve staccare)

• Il parto si conclude con l’espulsione della placenta, che normalmente

avviene 4-5 ore, o al massimo 8-10 ore dopo la nascita del vitello.

il secondamento entro 12 ore dal parto, si parla di

• Se non si verifica

ritenzione di placenta, frequente nel caso di parti distocici, prematuri e

gemellari.

Colostro

• È necessario che il vitello assuma il colostro entro le prime ore dalla

nascita, sia direttamente dalla madre, sia somministrandolo con un

poppatoio, dopo averlo munto dalla bovina.

• Il colostro vero e proprio viene prodotto nel primo e secondo giorno

dopo il parto e successivamente la secrezione si trasforma

gradualmente in latte.

Il colostro ha numerose funzioni:

• nutritiva ed energetica, per sopperire ai fabbisogni del vitello neonato;

• immunitaria, mediante le gamma globuline;

• antianemica, ha un contenuto in ferro più elevato di quello del latte;

•arricchimento vitaminico, apporto di vitamine liposolubili, molto

superiore a quello del latte.

Anatomia e fisiologia della lattazione:

Apparato mammario:

• L’apparato mammario è caratteristico di tutti i mammiferi.

• È costituito da alcune ghiandole alveolari composte dette mammelle

che producono un secreto, il latte, con cui vengono nutriti i neonati.

• Le mammelle sono presenti in entrambi i sessi, ma si sviluppano nella

femmina dopo la pubertà per opera degli estrogeni e divengono

funzionali solo in seguito al parto.

• Si trova sospesa al di fuori della parete addominale posteriore . Non è

quindi trattenuta, supportata, o protetta da eventuali strutture

scheletriche.

Il numero di mammelle varia tra le specie.

Nella bovina si compone di 4 ghiandole indipendenti o "quarti " sempre

disposte nella regione inguinale.

Ogni quarto è un'entità funzionante propria che opera in modo

indipendente e fornisce il latte attraverso il proprio capezzolo.

In generale, i quarti posteriori sono leggermente più sviluppati e

producono più latte (60%) rispetto ai quarti anteriori (40%).

• Ogni ghiandola è fornita di un rilievo digitiforme detto capezzolo.

• Ogni capezzolo è provvisto di tanti orifici, detti pori lattiferi, quanti

sono i dotti papillari che lo percorrono.

Ogni mammella è costituita dalla pelle, dalla fascia mammaria e dal

parenchima.

• Pelle: sottile e untuosa, peli corti e sottile ed eccezione del capezzolo

• Fascia mammaria: tessuto connettivo fibro-elastico, avvolge il

parenchima e separa la parte destra dalla sinistra → legamento

sospensore mediano fissato alla sinfisi ischio-pubica

• Parenchima: tessuto ghiandolare immerso in tessuto connettivo,

parzialmente infarcito di grasso.

Il corpo ghiandolare è costituito:

1. dalla componente secernente o ghiandolare

2. dai dotti escretori.

La componente secernente è suddivisa in lobi, che a loro volta sono

ulteriormente suddivisi in lobuli da connettivo interposto, i lobuli sono

formati da gruppi di alveoli (circa 200).

Ogni alveolo si continua in un dotto escretore (dotto alveolare) che a

insieme ad altri in dotti di maggiori dimensioni

sua volta confluisce

(dotti intralobulari) fino a riversare il secreto in circa 10-12 dotti

galattofori. Questi sboccano nella porzione ventrale di ciascuna

mammella in un’unica cavità chiamata cisterna del latte o seno lattifero.

Nella cisterna del latte fisiologicamente il latte può essere munto.

• La produzione di latte da parte delle cellule secernenti è un’attività

metabolica che richiede una attivissima circolazione ematica, infatti

intorno agli alveoli si ha una fitta rete di capillari.

Grande importanza della circolazione sanguigna (1 kg latte = 400 litri

sangue) → Una bovina che produce 35 litri….passaggio di 14.000 litri di

sangue.

Vene sottocutanee addominali: chiamate anche vene del latte, si

portano anteriormente e sono ben visibili. Penetrano in cavità toracica

passando tra due aperture (dette fontane del latte) ai lati dello sterno e

attraversano il diaframma, da qui sfociano nelle vene toraciche interne.

(Razze da latte: vene più evidenti e di grandi dimensioni, i capezzoli

sono tutti uguali. Razze da carne: vene meno evidenti e capezzoli più

grossi.)

DEFINIZIONE DI LATTE (art. 15 R.D. 9.5.1929, n. 994) “il prodotto ottenuto

dalla mungitura regolare, ininterrotta e completa della mammella di

animali in buono stato di salute e di nutrizione”

• La secrezione del latte è regolata da stimoli ormonali che iniziano ad

agire sulla mammella durante la gravidanza e portano alla secrezione

del latte dopo il parto

• Si distinguono tre fasi regolate dagli ormoni:

1. Mammogenesi

• Sviluppo della ghiandola mammaria

• Dall’embrione sino alla nascita del nuovo feto

• Estrogeno (per lo sviluppo dei dotti escretori) e progesterone (per la

proliferazione degli alveoli)

2. Lattogenesi

• Inizio della lattazione

• 4-6 giorni pre-parto sino a 4 giorni post parto

• Estrogeni, prolattina, glucocorticoidi, ormone della crescita

3. Galattopoiesi

• Mantenimento della lattazione

• Dopo il parto sino all’inizio del periodo di asciutta

• Controllo ormonale e rimozione del latte

• Estrogeni, prolattina, glucocorticoidi

Il latte prodotto durante la lattazione è il risultato della:

1. Sintesi 2. Secrezione 3. Eiezione 4. Modalità di evacuazione dalla

ghiandola mammaria

EIEZIONE (cedere il latte): Avviene per opera dell’ossitocina, stimolata

dalla suzione del neonato oppure dalle operazioni di mungitura.

La scarica di ossitocina può essere indotta anche da altre sollecitazioni

esterne, oltre alla mungitura vera e propria, anche con le operazioni ad

essa normalmente connesse (lavaggio e massaggio della mammella,

rumore della pompa del vuoto in sala di mungitura etc.).

Nei bovini il 25-40% del latte prodotto è contenuto

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Scienze agrarie e veterinarie AGR/19 Zootecnica speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher OrnellaDimarco20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Produzione materie prime di origine animale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Aquilani Chiara.
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