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RAZZE BOVINE DA LATTE
Tipo morfologico: aspetto globale e anatomia dell'animale e sviluppo dei vari apparati che risultano espressione dei vari orientamenti produttivi.
I caratteri morfologici della vacca da latte vengono raggruppati in quattro categorie che esprimono la capacità produttiva e riproduttiva, la longevità e la rusticità delle bovine lattifere.
- Aspetto generale: finezza e correttezza del sistema scheletrico, testa leggera, ampio sviluppo delle vie respiratorie e salivari, corna piccole o assenti, occhi vivaci e alta statura (+140cm), spalle aderenti al costato, linea dorso-lombare forte e perfettamente dritta, leggermente inclinata all'indietro, lombi larghi, groppa lunga e larga e leggermente inclinata all'indietro, appiombi corretti, gambe robuste ed unghioni forti
- Caratteri lattiferi: sono espressi da una certa angolosità delle forme, muscolatura scheletrica leggera, collo lungo e sottile con giogaia poco sviluppata, costato
lungo e profondo, fianchi profondi, cosce e natiche sottili con ampio spazio tra di esse per l'alloggio della mammella, pelle sottile e sollevabile in pliche
3. Capacità corporea: è data dalla lunghezza e ampiezza del tronco, è espressa da notevoli circonferenze del torace e dell'addome che garantiscono una grande capacità respiratoria
4. Apparato mammario: la mammella ideale presenta un robusto attacco alla parete addominale, deborda leggermente dal margine posteriore delle natiche e si attacca il più in alto possibile alla zona perineale. La profondità è moderata, deve infatti scendere al massimo all'altezza dei garretti. È importante anche la robustezza dei legamenti sospensori della mammella, che durante la lattazione può arrivare a pesare 50-60kg. La mammella vista posteriormente deve essere molto larga e deve aderire alle cosce, deve presentare i quattro quarti di quasi uguale sviluppo (gli anteriori sono
leggermente menosviluppati). I capezzoli sono cilindrici e di 7-8cm di lunghezza. La rete venosa sottocutanea dovrebbe essere evidente e conandamento tortuoso.
TIPO DA CARNE
Sono razze con notevole sviluppo delle masse muscolari, una elevata potenza digestiva ed un ridotto ricambio respiratorio.
Queste razze si distinguono per la velocità di accrescimento e per la ottimale utilizzazione degli alimenti.
La produzione di carne si identifica con i muscoli scheletrici e in minor misura con il grasso muscolare, si realizza durantel'accrescimento degli animali giovani, ovvero quando il tessuto muscolare e quello scheletrico aumentano di dimensione evolume fino al rapporto ideale di macellazione.
Il bovino da carne ideale riesce a combinare in breve tempo intensi accrescimenti e migliore conformazione delle regioni cheforniscono i tagli carnosi di prima qualità, con moderati depositi di grasso.
I riproduttori (bovini da carne adulti) dovrebbero presentare una testa piccola,
breve ed ampia, il collo corto e muscoloso, la giogaia ridotta, il tronco lungo, largo e a forma tronco-conica (tori) o cilindrica (vacche). Il garrese, il dorso, i lombi, la groppa dovrebbero essere larghi, muscolosi o doppi. Gli arti devono essere robusti e con appiombi corretti soprattutto nei sistemi estensivi dove i riproduttori sono tenuti al pascolo. Le varie regioni anatomiche devono essere sviluppate e devono corrispondere ai tagli di prima (lombate, bistecche, cosci) e seconda (spalle e talvolta collo) qualità. BOVINI DA MACELLO La carne si ottiene da tutte le razze, anche da quelle a orientamento produttivo da latte, tuttavia le caratteristiche della carcassa e le rese produttive della carne sono influenzate dal tipo morfologico. Con le razze da latte si produce il vitello a carne bianca (ottenuto con alimentazione esclusivamente lattea, il peso di macellazione va da 180 a 200kg, 5 mesi di età, la resa va dal 60 al 62%) ed il vitellone leggero (soggetti interi di razze dalatte o nonspecializzate, portati al peso di 450kg e un anno di età, in questa categoria rientrano anche le femmine da latte non adatte all'arimonta). Con le razze da carne si ha invece il vitellone pesante (soggetti interi di razze da carne o incroci con razze da latte, portati al peso di 550kg e 15-17 mesi di età). Per valutare l'attitudine riproduttiva dei bovini si prendono in considerazione questi parametri: età della prima inseminazione, età al primo parto, interparto e carriera riproduttiva. In generale il tipo lattifero (dolicomorfo) è caratterizzato da un grande sviluppo degli apparati respiratorio, circolatorio e mammario. La testa ed il collo sono piccoli ed allungati, gli occhi sono prominenti, lo scheletro è leggero, gli arti sottili ma robusti, il torace è profondo, le forme sono asciutte ed angolose, la groppa ampia e tendente alla forma quadrata. La mammella ha una larga base di attacco, è molto sviluppata con una
Evidente rete venosa ed i quarti ben equilibrati. Le principali razze da latte allevate in Italia sono: Frisona italiana, Bruna italiana, Pezzata rossa italiana, Jersey.
FRISONA ITALIANA (olandese, pezzata nera, holstein friesian): È la razza cosmopolita per eccellenza, è diffusa in tutto il mondo, particolarmente in Europa ed in America.
Origine: dal Bros brachieros in Frisia con evoluzione in ceppi, i ceppi europei sono tra loro omogenei e con taglia e produzione inferiori a quelli americani.
Il mantello è pezzato nero (raro è il pezzato rosso), la cute e le mucose sono ben pigmentate, la mammella è sviluppata e distesa in avanti con le vene ben visibili. Il peso medio è elevato, scarsamente muscolosa, la costituzione è fine (ossatura leggera, testa esile, pelle fine, giogaia quasi assente).
La frisona italiana rappresenta il ceppo italiano della pezzata nera olandese. È stata importata nel 1870 a Reggio Emilia, tuttavia, il primo
Tentativo fu fallimentare nonostante la zona fosse già vocata per la produzione di latte. Un secondo tentativo venne fatto a inizio 1900 e nel 1940 si contavano già 188000 capi, nel 1922 si ha il libro genealogico, nel 1929 si ha l'importazione del toro Carnation producer, con l'inizio dell'utilizzo del frisone di origine nordamericana. Nel 1945 nasce l'ANAFI, rifondata poi nel 1963. Negli anni 60 il numero delle frisone arriva a superare il numero delle brune. Sebbene la frisona sia una razza cosmopolita, ci sono notevoli differenze tra le linee allevate nei vari paesi. Ogni associazione nazionale ha selezionato quei parametri di maggiore interesse per la domanda locale dell'industria e dei consumatori. L'ampio uso di riproduttori americani nelle prime fasi dello sviluppo della razza in Italia ha penalizzato il tenore di grasso e di proteine del latte. L'altezza media al garrese ed il peso sono: 138-155cm e 900-1300kg nel maschio.
130-150cm e 550-800kg nella femmina. La frisona italiana è caratterizzata da caratteristiche vitali mediocri, ad eccezione dell'età al primo parto (30 mesi). La longevità, la fertilità e la rusticità sono ridotte (la carriera riproduttiva è generalmente di 72 mesi) a causa dello stress metabolico a cui sono sottoposti gli animali. La lattazione dura circa 305 giorni. La qualità del latte è accettabile sia come tenore di grasso e proteine che come qualità della proteina, è scarsa invece la frequenza della variante B e della k caseina.
BRUNA ITALIANA (brown swiss) Il mantello è bruno ed uniforme, più scuro nei maschi, con un musello ardesia circondato da un alone bianco, nei soggetti più scuri è evidente la riga mulina (pelo più chiaro lungo il dorso). È una razza rustica e longeva. La femmina adulta pesa 600-700kg ed è alta 135cm. Il maschio adulto pesa 750-100kg ed è
Alto 124cm. Le dimensioni sonoretaggio della sua zona originaria montana, la grande rusticità permette l’impiego al pascolo anche nei mesi estivi.
La razza si è originata dal Bos Brachiceros/longiforos, è originaria della Svizzera centrale, si è poi diffusa in Baviera ed in Germania.
È stata introdotta per la prima volta dalla Svizzera begli stati uniti nel 1869, da qui si è originato il ceppo americano avente il nome di brown swiss.
La bruna italiana rappresenta il ceppo italiano della bruna alpina svizzera, è presente in Italia a partire dall’epoca medievale. Dal XVI secolo si è diffusa nelle vallate alpine, a metà 800 va a sostituire le razze locali della pianura padana.
Nel 1950 diventa la razza più diffusa in Italia, dagli anni 60 si ha però un crollo numerico dovuto alla sostituzione con la frisona che risulta essere più produttiva, più precoce e con una maggiore ereditabilità.
Dei caratteri lattiferi. Dagli anni 70 si ha una progressiva importazione del seme di brown swiss, con selezione per la sola produzione lattea. La bruna italiana è meno produttiva della frisona, ma presenta delle migliori caratteristiche qualitative del latte, del grasso e delle proteine. È elevata la frequenza della variante B della k caseina, è ridotta la presenza di allele A della k caseina che influenzano negativamente la coagulazione. È la razza più adatta agli allevamenti dotati di discreto livello tecnico.
PEZZATA ROSSA È una razza a duplice attitudine, la produzione di latte è ottima. Originariamente nota come "pezzata rossa friulana", ma vista la sua diffusione a livello nazionale, dal 1986 è stata rinominata "pezzata rossa italiana". Ha origine da vari incroci della razza locale friulana con altri riproduttori di zone limitrofe. Nel 1948 si tenne il primo convegno della pezzata rossa friulana, con la
conseguenza dell'abbandono della triplice attitudine per la duplice. Nel 1956 venne istituita a Udine l'Associazione Nazionale Pezzata Rossa Friulana (ANAPRF) con i compiti di tenere il calibro dell'ibro genealogico nazionale, di coordinare le attività delle singole province e di promuovere gli studi sulla razza. Negli anni 60 si ha l'importazione di nuovi capi provenienti da vari ceppi europei di bestiame Simmental (bavarese, austriaco, svizzero). Tra gli anni 80 e 90 si ha l'introduzione della genetica di ceppo Simmental Montbeliarde che da una ulteriore spinta al miglioramento dell'attitudine lattifera e migliora la conformazione della mammella. Negli ultimi anni si è diffusa al di fuori dei confini del Trentinveneto. La razza ha conservato la duplice attitudine latte-carne. Il mantello è pezzato rosso, con la faccia, il ventre e gli arti prevalentemente bianchi. Il maschio è alto 134-146cm e pesa 650-700kg, mentre la femminaè alta 142-152 cm e pesa 950-1100kg. La longevità della razza è piuttosto ridotta, è abbastanza precoce ed ha un ottimo interparto. Sia la qualità del latte che della carne risultano eccellenti (il latte è caratterizzat