8.2.1 TRATTAMENTI TOPICI PER LA CELLULITE
I cosmetici topici usati per trattare la cellulite possono agire in 3 modi: 1) riducendo l’edema, 2) stimolando il microcircolo
e 3) azione lipolitica; è altresì importante ridare ai tessuti tono, elasticità e morbidezza.
AZIONE ANTIEDEMA
Viene esercitata da sostanze ad attività vasoprotettrice, riducendo l’eccessiva permeabilità capillare, riducendo l’edema
e migliorando la microcircolazione; a tutto ciò si aggiunge anche un’azione antinfiammatoria. Possiamo citare:
- Saponine triterpeniche: tra cui escina (Aesculus hippocastanum) e asiaticoside (Centella asiatica), questo stimola la
produzione di fibronectina, una parete presente nelle pareti vasali, migliorandone resistenza e impermeabilità
- Saponine steroidee: ederina (Hedera Helix), rusco (Ruscus aculeatus), Vite rossa (Vitis vinifera)
- Flavonoidi: limone, salvia, ginkgo biloba, camomilla
- Enzimi: bromelina, contenuta nel gambo dell’ananas: è un enzima proteolitico in grado di ridurre l’edema di origine
infiammatoria e di degradare le fibre sclerotizzate
STIMOLAZIONE DEL MICROCIRCOLO
A questo gruppo appartengono gli alcaloidi naturali presenti nelle piante di caffè (caffeina), tè (teofillina), cacao
(teobromina), cola, guaranà…vi sono anche sostanze termoattive in grado di esercitare un effetto riscaldante sulla pelle
richiamando il flusso sanguigno nella zona trattata, con conseguente stimolazione del microcircolo ed eliminazione
dell’edema: si parla dei nicotinati, ovvero di nicotinammide e metilnicotinato.
AZIONE LIPOLITICA
Metabolizzano i lipidi esercitando un’attività riducente sulla cellulite; tra queste
possiamo citare ancora una volta la caffeina, in grado di antagonizzare l’enzima
↑
fosfodiesterasi e quindi di consentire all’AMPc di stimolare l’enzima lipasi = lipolisi
[La cellulite è legata a problemi circolatori, con accumulo di liquidi negli spazi interstiziali,
isolamento degli adipociti e interruzione degli scambi metabolici. E’ opportuno dunque intervenire
con un’azione drenante e disintossicante. L’applicazione cosmetica della caffeina, grazie alla sua
azione antiedematosa e lipolitica, è utile per contrastare gli inestetismi della cellulite. In un tessuto
normale, glucagone e ACTH stimolano la trasformazione dell’adenilato ciclasi in AMPc, che con
un’azione ormono-simile fosforila e attiva la lipasi adipolitica. Ciò permette l’idrolisi dei trigliceridi
in digliceridi, che vengono poi scissi in acidi grassi e infine rimossi. La caffeina va ad inibire la
↑
fosfodiesterasi che inattiva l’AMPc, con il risultato di un lipolisi]
L’azione della caffeina può essere implementata mediante il concomitante trattamento
estetico: massaggi, bendaggi ecc…Non ha alcun tipo di controindicazione, poichè l’assorbimento transdermico non
mostra concentrazioni ematiche tali da indurre effetti sistemici.
I derivati iodati contenuti nel Fucus vesiculosus e nella Drosera ramantacea hanno azione dimagrante grazie allo iodio,
che viene captato dalla tiroide e utilizzato per la sintesi degli ormoni tiroidei.
AZIONE TONIFICANTE
Nello stato cellulitico, i tessuti perdono tonicità ed è fondamentale rendere la pelle anche più elastica e morbida. A tele
scopo vengono usati gli estratti di Centella o i suoi glucosidi (asiaticoside), i derivati dell’acido salicilico (alchilsalicilati)
(pare attenuino la sensazione di compressione) e oli e burri vegetali (karitè, jojoba, avocado ecc) per migliorare il livello
di idratazione della pelle, cosce e glutei.
Le formulazioni maggiormente utilizzate sono le creme, in grado di veicolare principi attivi sia idro- che liposolubili, i gel,
di più facile applicazione poichè si assorbono più velocemente, e anche i cerotti, in grado di rilasciare i principi attivi
gradualmente nel tempo. C’è da dire che se la cellulite non è insorta in età fertile, o comunque puberale, è molto raro
che compaia durante la menopausa.
8.3 MELANINA
Per comprendere al meglio le macchie cutanee è necessario capire da cosa dipende il colore della cute: dipende da una
serie di sostanze contenute all’interno della sua struttura, di cui fanno parte cheratina, emoglobina e i pigmenti
propriamente detti (carotene e melanina).
CHERATINA: è una proteina dall’aspetto filamentoso che si trova a livello cutaneo così come negli annessi (unghie,
capelli…); nel primo caso si parla però di cheratina molle, mentre negli altri di cheratina dura (riflette un pò il ruolo che
deve svolgere nei vari distretti del corpo). La cheratina molle esercita un effetto protettivo nei confronti degli agenti
chimici e fisici e ha una colorazione traslucida
EMOGLOBINA: proteina con struttura quaternaria, ci si riferisce ad essa come cromoproteina poichè nelle aree molto
vascolarizzate conferisce una colorazione rosa, rossa, viola o bluastra.
CAROTENE: precursore della vitamina A, o retinolo, e viene acquisito in genere
attraverso l’alimentazione, ne sono ricchi: albicocche, cereali, oli, verdure a foglia
verde, carote, peperoni e zucche. Il carotene è una sostanza lipofila e si deposita
appunto nell’ipoderma, dando origine alla caratteristica colorazione arancione
MELANINA: è il pigmento più importante a livello cutaneo ed esiste in due forme:
1) eumelanina, scura, conferisce un colore nero/marrone; 2) feomelanina, forma
più chiara, conferisce un colore bruno/rossastro.
La sua produzione la si deve ai melanociti, cellule epidermiche nervose
responsabili, appunto, della produzione di melanina. I loro dendriti, distribuendosi
nello strato corneo, veicolano i melanosomi (vescicole citoplasmatiche contenenti 52
tutte le sostanze fondamentali per la sintesi della melanina. Durante la loro progressiva
migrazione verso gli strati più superficiali, ha luogo la sintesi della melanina; una volta
giunti nello strato corneo essa è già completamente formata.
Le tappe più importanti della sintesi della melanina (melanogenesi) sono catalizzate
dall’enzima tirosinasi, che converte la tirosina in DOPA e poi in DOPA chinone; a questo
punto si possono seguire 2 vie: 1) il DOPA chinone viene ossidato e polimerizzato con
formazione di eumelanina nera o marrone oppure 2) reagire con glutatione o cisteina per
formare cisteinil-DOPA e dopodichè feomelanina.
La melanogenesi può essere influenzata sia da fattori intrinseci che estrinseci:
Fattori genetici: influenzano il numero di melanosomi piuttosto che il numero di
• melanociti, che è uguale per tutti gli individui. Ciò che varia da individuo a individuo è
unicamente la quantità chiara o scura di melanina che viene prodotta. Si può dedurre
che il tipo e la quantità di melanina che può essere sintetizzata da ciascuno di noi è
determinata geneticamente, a sostegno dei diversi fototipi presenti
Fattori ormonali: gli ormoni influenzano la distribuzione dei melanociti e la loro attività, l’ormone melanotropo ad
• esempio è in grado di attivare l’enzima tirosinasi, così come gli estrogeni (non è un caso se durante la gravidanza si
verifica un inscurimento dell’areola mammaria, oppure il melasma gravidico…i melanociti delle aree sessuali sono più
sensibili all’azione degli estrogeni)
Luce solare: principale fattore estrinseco. L’esposizione al sole può dare una pigmentazione immediata o temporanea
• e tardiva o duratura. La prima si verifica dopo poche ore di esposizione al sole, la melanina preesistente viene
ossidata dall’azione dei raggi UVA. In questo caso non vi è alcun tipo di abbronzatura. La pigmentazione tardiva viene
indotta dai raggi UVB e insorge dopo 24-48 h dall’esposizione. Questa costituisce l’abbronzatura vera e propria poichè
i raggi UVB sono in grado di attivare il processo di melanogenesi.
Ma qual’è il ruolo della melanina?
Proteggere i tessuti dai raggi UV
1. Irradiazione del calore e controllo della temperatura
2. Adattamento all’ambiente (il fatto che esistano diversi fototipi è dovuto principalmente ad un fattore di adattamento
3. dell’uomo ai diversi ambienti durante l’evoluzione)
Azione detossificante per disattivazione di ortochinoni: la melanina è presente anche in cellule non fotoesposte, come
4. i neuroni, e qui svolge un ruolo protettivo nei confronti degli ortochinoni che sono responsabili di danni ossidativi,
perossidazione lipidica etc.
8.3.1 MACCHIE CUTANEE
Le macchie cutanee sono date da una disomogenea produzione di melanina. In alcuni casi, la produzione di melanina è
così elevata da formare delle macchie cutanee, la cute non riesce più a ritornare nelle condizioni originali. Si tratta a tutti
gli effetti di un’iperpigmentazione cutanea. Ci possono essere vari fattori che possono contribuire:
Invecchiamento biologico: la cute si assottiglia, i cheratinociti sono meno idratati e tendono a disporsi formando uno
• strato compatto (accentuato dalla mancanza di idratazione)
Alterata attività della tirosinasi con iperpigmentazione irregolare
• Modifiche ormonali: vedi climaterio, assunzione di contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva, cloasma in caso di
• gravidanza…
Prolungata esposizione al sole: l’esposizione sconsiderata, continua e non tutelata è in grado di aumentare il numero
• di macchie e rendere più evidenti quelle già esistenti
Il melasma è una forma di iperpigmentazione cutanea del viso caratterizzata da una serie di macchie bruno-marroni che
si distribuiscono su zigomi, naso, fronte, mento e labbro superiore. Non compare necessariamente in età avanzata,
infatti le cause possono essere molteplici:
Squilibri ormonali, cicli mestruali irregolari, pillola anticoncezionale…
• Gravidanza (in questo caso prende il nome di cloasma o maschera gravidica): compare intorno al 4-5 mese per poi
• scomparire in autonomia. E’ più evidente quando la donna non è abbronzata, quindi durante le stagioni fredde/
primaverili
Esposizione al sole
• Malattie autoimmuni tiroidee
• Farmaci fotosensibilizzanti (vedi idantoina, corticosteroidi…)
• Stress: qui si parla di “maschera da stress”; l’iperproduzione di endorfine ed encefaline portano a loro volta
• all’iperproduzione di melanina
Si può intervenire andando a ridurre la produzione di melanina, come? Attraverso l’uso di prodotti depigmentanti o
mediante prodotti desquamanti, così da schiarire le macchie per asportazione del pigmento. Da non sottovalutare
l’utilizzo di un’adeguata protezione solare in base al proprio fototipo durante tutto l’anno,
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