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GIURISDIZIONE ESCLUSIVA

Impiego presso le PA e fu creata nel 1923 per rispondere a questo problema

di carattere pratico. Man mano che si stava delineando il criterio di riparto

con la sua corrispondente proiezione processuale si cominciò anche a

riflettere sul fatto che vi erano alcuni rapporti in cui questi due piani (piano

dei diritti e piano degli interessi legittimi e sull’altro verso il piano del potere

della PA come datore di lavoro con obblighi) risultavano intrecciati. Se

prendiamo la posizione del dipendente pubblico aveva nei confronti della PA

datore di lavoro alcune posizioni giuridiche di diritto soggettivo (per esempio

il diritto allo stipendio) protette in maniera piena ma contemporaneamente

posizione di interesse legittimo che si manifestava nel momento dell’ingresso

(entrare nella PA è interesse legittimo), progredire nella carriera era una

situazione di interesse legittimo. La sottoposizione ai procedimenti

disciplinati della PA datore di lavoro era interesse legittimo. Quando si apriva

un contenzioso con l’amministrazione per il dipendente pubblico diventava

necessario spesso fare la causa in entrambe le parti (connessione tra

Allora si disse non ha senso per

questioni di diritto e di interesse legittimo).

pag. 10

ragioni di concentrazione della tutela della connessione della stessa

non ha senso che il dipendente pubblico debba adire due diversi giudici

(contrasti tra giudicati e gravami ) e quindi si provò a dire che in questa

materia sia un solo giudice che fa tutto che si occupi sia di interessi

legittimi che diritti soggettivi. Solo per questo settore specifico.

Primo problema è che una volta deciso bisognava capire se davanti al giudice

amministrativo le regole processuali erano uguali sia che il privato stesse

tutelando un diritto sia che stesse tutelando un interesse legittimo. Se il

privato andava davanti al giudice amministrativo per tutelare il diritto allo

stipendio doveva fare ricorso entro 60 giorni e cioè attivarsi negli stessi

termini in cui doveva attivarsi se tutelava interesse legittimo? Se io sto

svolgendo mansioni superiori a quelle per cui sono stato assunto e lo devo

provare nel giudizio, se non ho la testimonianza come faccio a provarlo e nel

processo amministrativo non c’era questo strumento probatorio. Poteva solo

essere annullato l’atto e non poteva essere condanna la PA.

Questa giurisdizione esclusiva sottopone i diritti soggettivi alle condizioni di

tutela degli interessi legittimi che sicuramente non gode degli stessi diritti. E’

giusto che il dipendente pubblico abbia un processo diverso e più difficile

rispetto ad un dipendente privato o non è violato l’art 3 della Costituzione. Il

processo amministrativo di impugnazione per come regolato si metteva in

discussione che fosse veramente un processo giusto e non è un caso che le

regole processuali della Giurisdizione esclusiva fossero state plasmate dalla

Corte Costituzionale per evitare che fossero regole incostituzionali

(attualmente ha regole adatte). Uno degli strumenti che la giurisprudenza

usò per differenziare gli strumenti a seconda che fosse diritto o interesse

legittimo fu la nozione di atto paritetico e cioè l’amministrazione e datore di

lavoro operava sempre con atti amministrativi però la giurisprudenza dice ci

sono atti amministrativi espressione dell’imperio (decidere se far progredire o

meno in carriera il dipendente pubblico).

17/2/2019 - Lezione 4

Ancora la lezione di oggi concerne la giurisdizione e concerne, in realtà,

equilibrio tra le giurisdizioni nelle controversie tra amministrazione e

cittadino. Il criterio ordinario di riparto della giurisdizione è la posizione

giuridica vantata dal ricorrente (diritto soggettivo/interesse legittimo) della

parte che si rivolge al giudice.

Potrebbe sembrare un criterio che divide la giurisdizione tra giudice ordinario

e amministrativo in modo tendenzialmente equivalente, in realtà si è tradotto

subito in un forte sbilanciamento della giurisdizione sul giudice

in ragione del fatto che la posizione che generalmente il

amministrativo

cittadino vanta - soprattutto quando la PA esercita i suoi poteri

autoritativi - e è la posizione di interesse legittimo; quindi è molto

difficile che il cittadino si rivolga al giudice ordinario. Questa possibilità,

quando l’amministrazione

cioè di rivolgersi al giudice ordinario, esiste o

viola in modo macroscopico le regole dell’ordinamento e quindi produce

atti radicalmente nulli, quando sta esercitando una sua attività secondo un

regime di diritto privato. Abbiamo ricordato che c’è anche un’altra porzione

pag. 11

di giurisdizione del giudice ordinario che riguarda l’illecito cioè delle ipotesi

PA viola il 2043 cc

in cui il cioè compie un illecito extracontrattuale.

deroga

Rispetto a questo criterio, nel 1923 nasce una che è la creazione

giurisdizione esclusiva

della che si collega alla necessità di assicurare un

solo giudice ai dipendenti pubblici, i quali avevano un rapporto che li legava

alla PA molto composito (fatto di diritti e di interessi legittimi) e quindi

sarebbe stato molto diseconomico che il dipendente avesse dovuto aprire il

processo davanti a due giurisdizioni diverse, su questioni strettamente

connesse. Nasce la giurisdizione esclusiva con i problemi visti la lezione

scorsa cioè all’interno della giurisdizione esclusiva bisognava capire che tipo

di tutela il dipendente pubblico poteva avere e cioè se una tutela costitutiva

(tipica degli interessi legittimi) oppure tutela di accertamento e di condanna

Si è visto che nell’ottica di

propria di chi vanta un diritto soggettivo.

assicurare una tutela giurisdizionale effettiva anche ai diritti, la

giurisprudenza ha elaborato la categoria degli atti paritetici.

Questa che era l’unica eccezione al criterio di riparto, nel tempo, acquista

una consistenza sempre maggiore. Queste nuove materie di giurisdizione

esclusiva hanno una ampiezza inizialmente abbastanza contenuta. Negli

anni 90 succedono due cose importanti. La prima è che nel 1993 per andare

incontro all’esigenza di modernizzare la PA e quindi sotto la spinta di una

aziendalizzazione della PA si stabilisce la privatizzazione dei rapporti di

impiego pubblico con eccezione di alcune categorie, si dice con il decreto

legislativo 29/1993 di sottoporre tutte le controversie relative al rapporto di

lavoro al giudice del lavoro. Per effetto di questa decisione di scienza

dell’amministrazione, la giurisdizione amministrativa si trova alleggerita da

un contenzioso importante.

Togliendo tutto questo carico di lavoro, il legislatore pensa di riequilibrarlo e

decide di creare due nuove materie di giurisdizione esclusiva e lo fa con il

decreto 80/1998 in cui introduce articolo 33 e 34 che assegnano al giudice

amministrativo in sede di giurisdizione esclusiva le controversie che

riguardano tutti i servizi pubblici e le controversie che riguardano

urbanistica. Entrambe queste norme vengono impugnate davanti alla Corte

Costituzionale per eccesso di delega perché si dice che la legge delega del 97’

non dava al governo nessun potere di introdurre nuove materie. La Corte

Costituzionale accoglie l’impugnazione. Queste norme vengono riscritte pari

pari nella legge 205/2000 che però qui interviene proprio per salvare queste

norme. Il decreto legislativo non andava bene per eccesso di delega, con la

legge risolve problemi.

Disposizioni portano un nuovo giudizio di costituzionalità con sentenza 204

che è una sentenza di svolta nella giurisdizione esclusiva. L’idea della

giurisdizione esclusiva era l’idea che ci sono diritti troppo collegati perché

vadano davanti a giudici diversi e viene in crisi grazie alla 204/2004 la quale

andrà a rivedere idea originaria dicendo che in realtà in una certa materia

pure se questa materia è assegnata al giudice amministrativo in materia

esclusiva bisogna distinguere tra diritti. Se è diritto soggettivo collegato a

poteri autoritativi c’è differenza.

pag. 12

ART 33 Sono devolute alla giurisdizione esclusiva tutte le controversie in

materia di pubblici servizi (ecc) ed è una elencazione meramente

esemplificativa e il legislatore ci indica che i servizi pubblici sono intesi in

materia ampia. Comma 2 IMPORTANTE LETTERA F “riguardanti le attività e

le prestazioni di ogni genere ecc con esclusione dei rapporti individuali di

utenza con soggetti privati, delle controversie meramente risarcitorie che

riguardano il danno alla persona e delle controversie in materia di invalidità.

SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE 204/2004

- Fatti

Si tratta di prestazione di carattere patrimoniale regolata da atto di natura

negoziale. Il Tribunale di Roma solleva la questione di legittimità

costituzionale dell’art 33 nella parte in cui devolve al giudice amministrativo

una lite che concerne diritti soggettivi, la argomentazione del giudice

remittente è questa e cioè se andiamo a vedere cosa c’è scritto nella

Costituzione, questa ci dice che il criterio di riparto ordinario prevede che

Ritiene che non

diritto soggettivo civile, interesse legittimo amministrativo.

sia corretto che si sia assegnata una materia così vasta e in materia

indistinta al giudice amministrativo. SI chiede di verificare se questo

art 33 dalla definizione che dà di servizio pubblico non contrarsi con

l’art 103 Costituzione. Art 103 unico articolo che esiste sulla giurisdizione

esclusiva. Alla luce di questa norma e delle norme che disegnano l’assetto o

l’equilibrio tra le due giurisdizione, è possibile devolvere intere classi di

controversie con unico elemento identificativo di una materia di questa

vastità. Nozione di servizio pubblico rischiamo di spostare una quantità

innumerevole di controversie. Quale sarebbe implicazione di questo tipo di

disegno? L’idea di fondo della Costituzione è che il giudice naturale dei diritti

sia quello ordinario, è chiaro che la giurisdizione esclusiva costituisce una

eccezione rispetto alla divisione delle competente. Quando la Costituzione

dice art 103 “in particolari materie” questa proposizione è in grado di

limitare la discrezionalità del legislatore. La Corte su questo art 103 ha fatto

un ragionamento ben preciso.

LEGGI CONSIDERATO IN DIRITTO La Corte dice che il nostro sistema si

assesta subito su due binari perché il binario del 1865 non assicurava una

tutela adeguata del cittadino, “per gli affari non compresi nei diritti civili e

politici vi era totale sottrazione a qualsiasi controllo. In realtà questo articolo

non ha avuto una particolare attenzione nei lavori della

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A.A. 2021-2022
102 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SARAREBE99AA di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Castiglione Marina.