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MANTENERE UN ADEGUATO EQUILIBRIO ACIDO-BASE DEL SANGUE

REGOLA IL VOLUME CELLULARE (turgore)

 DA GIUSTA CONSISTENZA ALLE FECI

N.B.: qualcosa che

L’acqua viene considerata come un nutriente, ovvero come

non si riesce a sintetizzare o a sintetizzare in quantità sufficiente possiamo

vivere senza cibo per 2 mesi, ma non senza acqua.

Quindi, abbiamo detto che “siamo fatti d’acqua, infatti, di norma, nei soggetti

normopeso l’acqua va da 55-60%. Il suo contenuto varia con età e genere:

39 NEONATO: circa 75% (quindi solo 25% di materia (muscolare, ossea,

 cartillaginea,ecc.)

UOMO: tra 47-67%

 DONNA tra 45-57% minore nelle donne in quanto l’acqua è

è

 

contenuta soprattutto nella massa muscolare, presente di più negli

uomini che nelle donne.

ANZIANO si riduce ancora di più (intorno ai 45%).

Per quanto riguarda la distribuzione dell’acqua nei distretti corporei essa è

soprattutto intracellulare (confinata nelle cellule) e rappresenta il 75%. La

distribuzione extracellulare che rappresenta il 25% è divisa nello spazio

interstiziale, nel plasma, la linfa.

Quindi la maggior parte dell’acqua è contenuta nelle cellule, ecco perché

quando ci troviamo in carenza d’acqua, le cellule sono le prime che si

disidratano.

Approssimativamente il 75% dei muscoli e degli organi interni e il 10% del

tessuto adiposo sono costituiti di acqua. Lo scheletro è costituito per oltre il

30% di acqua.

Dato che non esiste nulla nell’organismo che non dipende dall’acqua, è

importante mantenere un BILANCIO IDRICO, quindi un equilibrio tra la

quantità di acqua introdotta e la quantità di acqua secreta. Ogni giorno

l’organismo perde acqua, o questa viene consumata, e quindi deve essere

continuamente reintegrata.

L’organismo elimina acqua attraverso diverse vie:

URINE, in quantità variabile tra 800-1500mL al

 giorno: dipende da quanto si beve al giorno; e

anche se non si beve c’è una quota di urina

obbligata comunque prodotta, circa 500mL,

che serve a eliminare sali minerali, rifiuti, ecc.

Questa quota obbligatoria aumenta negli anni,

perché riusciamo ad assorbire sempre meno

acqua.

FECI, circa 150-200mL al giorno

 SUDORAZIONE E EVAPORAZIONE, tramite cute, mucose e polmoni,

 800-1500mL al giorno.

((Inoltre, vi è anche una certa di quantità d’acqua che viene spesa per ingerire

alcune tipologie di alimenti: non si può ingerire, per esempio, un biscotto secco

così com’è, so avrà la formazione di un bolo (porzione di alimento che si

umidisce con la saliva) che sarà facilmente ingeribile))

Queste tre perdite consentono lo smaltimento di metaboliti di scarto, di

controllare la T corporea, il volume di sangue, ecc. È quindi necessario

reintegrare queste uscite poiché un’insufficiente reintegrazione dell’acqua

persa comporta conseguenze gravi.

DISIDRATAZIONE:

40

La disidratazione è una condizione negativa per l’organismo in quanto è una

condizione di insufficiente quantità circolante di acqua nell’organismo (ho

meno acqua di quella che necessita), o causata per un mancato apporto di

quest’ultima o a causa di perdite eccessive, come nel caso del vomito, della

diarrea,ecc..

Basta una piccola variazione, anche dell’1%, dell’acqua circolante

nell’organismo, che si considera una situazione di “allarme” dell’organismo; in

quanto questa condizione riduce la quota di sangue circolante nel sistema 

non porta abbastanza acqua a tutti i distretti dell’organismo.

I primi sintomi sono mal di testa (perché avendo poco sangue, in un sistema

chiuso, ho anche poca pressione, vuol dire che porto ancora meno sangue al

cervello), perdita di appetito, arrossamento della pelle, intolleranza al calore

(non riesco a controllare la temperatura corporea), sensazione di secchezza

della bocca e degli occhi, crampi muscolari, ecc...

SE aumenta la disidratazione si ha vertigini, nausea, vomito, diminuzione

dell’attenzione e di concentrazione, sdoppiamento della visione, fino a perdita

di coscienza. disidratazione del 1%

QUINDI: è sufficiente una del peso per avere

disidratazione del

ripercussioni sull’attività e sulle performance fisiche; una

2% altera la termoregolazione e il volume plasmatico: questa condizione si può

verificare per esempio in seguito a esercizio fisico svolto in ambienti con

elevata temperatura e senza un’adeguata idratazione.

disidratazione > 4%

Una compromette la prestazione fisica e la capacità di

concentrazione, cefalea, irritabilità, insonnia, aumenta la T corporea e

frequenza cardiaca il cuore reagisce perché si accorge che non riesce a

distribuire all’organismo i substrati energetici necessari, quindi, pompa più

velocemente per cercare di spedire, ad un sistema chiuso, un qualcosa che è in

quantità inferiore rispetto al necessario.

disidratazione > 8%

Una siamo in un serio pericolo per la vita, mentre del

10%, in concomitanza di un’elevata temperatura ambientale, porta alla morte.

IPERIDRATAZIONE:

Si tratta di una condizione opposta alla disidratazione ma è meno pericolosa di

essa. Se sono disidratato e reintegro i liquidi troppo velocemente questo

manda in tilt l’organismo; è una patologia che si verifica quando l’assunzione di

acqua supererà la velocità massima di escrezione del rene e porta ad un

aumento patologico di liquidi biologici e a diluizione degli elettroliti.

È una condizione molto rara negli adulti sani: i sintomi sono nausea, vomito,

diarrea e ipertensione, fino a disturbi del sistema nervoso centrale con

convulsioni e coma.

REGOLAZIONE EQUILIBRIO IDRICO:

L’organismo dispone di vari meccanismi fisiologici per mantenere l’equilibrio

idrico:

SENSAZIONE DELLA SETE, che regola la quantità di acqua da ingerire

 (non è il meccanismo centrale);

RIASSORBIMENTO DI ACQUA NEI RENI, che regola la quantità di

 acqua eliminata con le urine (questo meccanismo viene messo in atto

41 perché se siamo in una situazione in cui non si può bere, l’organismo

deve supplire a questa mancanza deve trattenere acqua!)

Il meccanismo della sete viene attivato per aumentata concentrazione del

plasma che può avvenire sia per perdita di acqua (es. sudorazione) sia per

aumento dei soluti (es. introduzione di alimenti contenenti poca acqua ma

molto sale, come l’ingestione di un panino al prosciutto l’organismo cercherà

di diluire il quantitativo di sale ingerito, anche richiamando l’acqua dalle cellule,

quindi disidratandole lentamente. Capiamo che è un meccanismo che non fa

molto bene all’organismo).

Il meccanismo è complesso e sensibile ed elabora segnali provenienti da vari

recettori localizzati in varie parti del corpo e porta alla secrezione di vari

ormoni. Questi ormoni, legati al meccanismo della sete, inducono il bisogno di

bere e limitano l’escrezione di acqua con le urine.

Al contrario, in caso di innalzamento della pressione arteriosa e del volume del

sangue per eccessiva introduzione di acqua, viene indotta la perdita di acqua

attraverso i reni si urina di più.

Quanta acqua bere?

La quantità di acqua da bere dipende dallo stato fisiologico; ad esempio, un

le perdite giornaliere

neonato ha bisogno di più acqua. In condizioni normali,

di acqua si aggirano intorno al 3-4% del peso corporeo . Queste perdite

sono elevate nell’individuo di giovane età, con un picco nei primi mesi di vita

durante i quali le perdite sono del 15%.

Negli adulti varia da individuo ad individuo ed è funzione della dieta,

dell’attività fisica, della T ambientale e dalle perdite.

Le indicazioni previste sulla quantità di acqua da

assumere non vengono date per neonati più

piccoli di 6 mesi in quanto essi vengono nutriti

con solo latte.

Dai 10 anni in su, si comincia a distinguere

maschi e femmine perché inizia la

differenziazione a livello di composizione

corporea.

Dalla maggior età invece il quantitativo da introdurre non cambia fino alla fine

della vita, in quanto l’anziano poi ha poca sensazione della sete.

Vi sono dei gruppi a rischio disidratazione sono:

BAMBINI E NEONATI: sono a rischio perché sono organismi in crescita:

 il metabolismo è molto veloce perché l’acqua è coinvolta nelle reazioni di

anabolismo. I neonati hanno un elevato contenuto di acqua, maggiori

degli adulti e dei bambini, e una minore capacità di sudorazione. Hanno

inoltre un alto rapporto tra superficie corporea e volume, una limitata

abilità di espellere soluti e di concentrare le urine, l’impossibilità di

esprimere la sensazione di sete. Le perdite per evaporazione cutanea

possono aumentare fino a 3 volte a temperature ambientali > 30°C e a

bassa umidità.

ANZIANI: diminuisce l’acqua corporea per aumento della massa grassa;

 diminuisce però anche la sensazione di sete (vanno incoraggiati a bere).

Con l’età diminuisce la capacità di concentrare le urine, che comporta

42 maggiori perdite obbligate. La disidratazione aumenta il rischio di

infezioni urinarie, di confusione mentale e di insufficienza renale.

ACQUA E SPORT:

Il fabbisogno di liquidi negli sportivi aumenta e la quota idrica rappresenta un

elemento essenziale per ottenere uno stato di idratazione ottimale, per

sostenere la presentazione atletica e accelerare la fase di recupero.

Per un’attività fisica moderata o di durata inferiore a 45-60min è sufficiente

idratarmi con acqua.

Nel caso di attività fisica intensa e prolungata (> 1h) è necessario ripristinare,

oltre all’acqua, anche gli elettroliti (Sali) nonché le scorte energetiche sotto

forma di zuccheri.

30/03

FONTI ALIMENTARI DI ACQUA:

Si introduce acqua con bevande e con alimenti (non con tutti in realtà): sono

(es.

buoni contribuenti di acqua gli alimento con almeno un 55% di acqua riso,

> grasso ha, <

formaggio fresco, pasta bollita, pesce mentre carne dipende:

acqua ha ), mentre le bevande contengono molta acqua ma alcune non sono

neutre, contengono anche altre sostanze: contengono troppe calorie, troppi

zuccheri o addirittura sostanze che facilitano la disidratazione come alcol o

caffeina.

((vedi slide CONTENUTO ACQUA NEGLI ALIMENTI: es. latte contiene molta acqua ma yogurt no))

Esempio: BEVANDE ANALCOLICHE CON CAFFEINA : sono bevande a cui

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Scienze agrarie e veterinarie AGR/18 Nutrizione e alimentazione animale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Liana2Santos di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi di nutrizione umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Canizzaro Rosario.
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