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Attività Produttiva nell'ambito internistico
Il quinto livello dell'attività internistica è l'Attività Produttiva. Ma cosa significa?
Il Primo Livello, la Stabilità Medico Internistica, implica che il terapista della riabilitazione, chiunque esso sia, in questa fase deve concentrarsi nel lavorare insieme all'equipe medica, ovvero ai medici che operano attraverso farmaci o interventi chirurgici, per contribuire al recupero della Stabilità Medico Internistica. Un esempio tipico di questa situazione è il paziente in coma. In questa fase, cosa fa il fisioterapista insieme all'equipe?
Il fisioterapista lavora per cercare di ottenere la Stabilità Medico Internistica. Ad esempio, si occupa della Riabilitazione Respiratoria per facilitare l'espulsione delle secrezioni bronchiali del paziente. Inoltre, collabora sinergicamente con il logopedista per quanto riguarda il posizionamento utile al recupero di una deglutizione più funzionale.
ovviamente poi c'è tutta la mobilizzazione e posizionamento per evitare i danni secondari da allettamento. Questo è quello che vuol dire la Stabilità Medico Internistica, poi ci sono delle fasi intermedie fino ad arrivare all'attività produttiva. Cioè quando noi ci poniamo come Outcome Funzionale un livello quinto, vuol dire che ci poniamo come obiettivo quello del reinserimento in ambito lavorativo del paziente. Ma perché secondo voi come massimo grado di realizzazione del nostro percorso riabilitativo viene posto il reinserimento del paziente in ambito lavorativo oppure oltre che nella scuola nella famiglia, ma la cosa importante è veramente nel lavoro, perché secondo voi? "Grava meno sulle casse dello Stato in quanto non dovrà ricevere un sussidio". Perché un soggetto, una persona che non lavora costa allo Stato due volte, costa sia per il fatto della pensione INPS, dell'accompagno, insommaTutte le forme di assistenza, anche economica, a quel paziente, non solo quello, ma il paziente che non produce, quindi costa allo stato due volte, immaginate una persona giovane con una grave disabilità sono anni, anni e anni di contributi statali oltre a non essere produttivo.
Ritornando al nostro PRI che è il Progetto Riabilitativo Individuale, abbiamo detto che è di competenza del Medico e in questo progetto vanno individuati gli obiettivi a medio, a breve e lungo termine. A breve termine sono quegli obiettivi che pensiamo di raggiungere da 1 a 2 settimane, a medio termine da alcune settimane a pochi mesi, a lungo termine quelli che pensiamo di raggiungere in diversi mesi.
Questi obiettivi vengono individuati nell'ambito del PRI, devono essere realistici come sempre, il processo ipercorsi riabilitativi devono essere realistici, ossia raggiungibili dal paziente e bene individuabili e quindi verificabili, cioè dobbiamo usare le Scale di Valutazione necessariamente.
È vero che gli obiettivi, come il PRI (Piano Riabilitativo Individualizzato), vengono individuati e scritti dal Medico. Tuttavia, è importante che gli obiettivi vengano discussi in equipe, coinvolgendo il Fisioterapista, il Logopedista e il Terapista Occupazionale. Non dovrebbe essere solo il Medico a fissare gli obiettivi senza aver sentito e valutato il paziente con gli altri professionisti. È necessario individuare e fissare gli obiettivi in equipe. Inoltre, ogni operatore deve fare il proprio programma di intervento. Ad esempio, il Fisioterapista deve fare un programma basato sul progetto e sugli obiettivi stabiliti. Se un paziente ha avuto un ictus e presenta problemi di dominio statico del tronco, un obiettivo a breve termine potrebbe essere quello di migliorare questa capacità.Bisogna recuperare il dominio statico del tronco. Il programma del Fisioterapista che cosa sarà? Sarà quello che farà il Fisioterapista per raggiungere il dominio statico del tronco in due settimane. Se l'obiettivo è il raggiungimento della stazione eretta, il Fisioterapista scriverà che il programma per il raggiungimento della stazione eretta sarà standing, passaggi posturali assistiti, lettino di statica con inclinazioni progressive, questa è una competenza tecnica vostra. Ma come fare questo percorso e lo valuta, in base ad una serie di cose che valuta il medico, ma come ottenere questa cosa lo fa il Fisioterapista, non metto bocca sul come il Fisioterapista vuole fare questa cosa, vuole raggiungere questo obiettivo, perché questa è una competenza sua che scrive e firma. Avere la responsabilità vera di un paziente che è quello che i Fisioterapisti chiedono da anni, proprio perché dicono "Ma
Perché io devo essere sempre in un secondo piano rispetto al Fisiatra", non è questo, il Fisiatra fa alcune cose, il Fisioterapista ne fa altre, e la responsabilità di queste cose deve essere vostra, ma non è un accezione intimidatoria, è perché se giustamente voi volete un indipendenza professionale, è giusto che voi firmiate e vi assumiate la responsabilità di ciò che fate.
Se un emiplegico ha la spalla dolorosa dell'emiplegico, io posso dire che, posso dire al mio Fisioterapista gli dico "Che ne dici se facciamo un po' di terapia fisica antalgica?", ma è già troppo, ma quale tipo poi, quale tipo di terapia fisico antalgica, cioè se è il laser, gli ultrasuoni o qualsiasi altra cosa, lo decide il Fisioterapista, forse in passato era proprio questa la difficoltà, magari il Fisiatra voleva dire se fare una TENS o un Laser, francamente a me interessa poco, anche se so.
Poi magari quella situazione che cosa è meglio fare, ma confido assolutamente nei miei Fisioterapisti che scelgano la cosa più opportuna per quel paziente, dovrebbe funzionare così.
I Programmi Riabilitativi poi definiscono le aree di intervento, definiscono i tempi prevedibili, questo è in base agli obiettivi, individuano i singoli operatori, vengono puntualmente verificati e aggiornate periodicamente, questo è un obbligo di legge, tutta l'equipe si riunisce, valuta se gli obiettivi riabilitativi sono stati raggiunti o meno, perché eventualmente non sono stati raggiunti, si rifanno gli obiettivi, si reimpostano i programmi, tutto questo va scritto, ormai è un obbligo di legge, bisogna essere professionali, bisogna essere scientifici, il "Ah come sta sto paziente? Va un po' meglio", non esiste più, mi rifiuto di pensare alla Riabilitazione in questi termini.
Questo lo sapete la rieducazione motoria ovviamente.
è quello che fa il Fisioterapista in particolar modo, lalogopedia, il recupero delle abilità. Principi di Medicina Fisica e Riabilitativa I – Lezione 5 La bellezza ma anche la difficoltà della Riabilitazione sta nel fatto che è fatta da un’equipe multidisciplinare, essere un’equipe multidisciplinare vuol dire che ognuno di noi parlo quindi di Medici, Fisioterapisti, Logopedisti ecc., hanno dei linguaggi diversi, hanno competenze diverse e quindi potrebbe esserci una difficoltà, anche se difficoltà forse è un termine anche troppo grosso, una difficoltà in quello che è la comunicazione fra le varie figure. Per quanto riguarda la Riabilitazione Neurologica, per essere certi che quando parliamo di un qualcosa è quella e siamo tutti consapevoli che è quella e solo quella, se io vi dico che un paziente ha una Tetraplegia Flaccida, tutti quanti dobbiamo tenere in mente che cosa vuol dire con sicurezza una.Tetraplegia Flaccida, non possiamo chiamarla in un'altra maniera e dobbiamo intenderci subito su quello che si intende. Quindi questa lezione è volta a dare degli strumenti tecnici che siano utilizzati, che devono essere utilizzati da tutte le figure professionali e conosciute da tutte le figure professionali per poter essere in accordo e capirci subito quando si parla di un argomento riabilitativo neurologico.
Qui c'è scritto Esame Neurologico, ma qual è il senso? Nessuno pretende da voi che voi facciate o sappiate fare un esame neurologico, perché l'esame neurologico è di competenza del neurologo, ma una valutazione del paziente neurologico è invece compito anche del Fisioterapista, anzi la valutazione è compito del Fisioterapista. Quindi dobbiamo vedere una terminologia che può essere utile sia dal Fisioterapista per fare la sua valutazione ma è anche utile al Fisioterapista perché se parla con il
Neurologo o con il Fisiatra oppure leggere un esame neurologico, dobbiamo saper capire che cosa si legge. Altra premessa fondamentale, lungi da me, venendo dalla neurologia classica, lungi da me voler avere la presunzione che questa lezione sia una lezione completa di quella che è la Semeiotica Neurologica, però mi raccomando non passi il concetto che questa è la Semeiotica Neurologica, non è vero, la Semeiotica Neurologica è complessissima. Io che cosa ho voluto fare in questa lezione, ho voluto fare una selezione, molto riassuntiva di quelle che possono essere però la terminologia tecnica di uso più comune per i Fisioterapisti e anche quello che può essere utile quando voi fate una vostra valutazione di un paziente con problematiche di tipo neurologiche. Quando avete davanti il vostro paziente la prima cosa che va indagato è lo Stato di Coscienza, voi dovete essere certi di qual è lo stato di coscienza del vostro paziente.oppure viceversa se voi trovate scritto su un esame neurologico se un paziente è Soporoso, dove avere in mente subito qual è il vostro tipo di paziente perché Soporoso vuol dire una cosa e una sola. Quindi il paziente può essere vigile, sonnolento, soporoso o in stato di coma. Quando è che un paziente si definisce vigile? Un paziente si definisce vigile quando non solo presenta l'apertura degli occhi, ma che l'apertura degli occhi non è un criterio sufficiente per poter dire che un paziente è vigile, perché esiste uno stato di coma che è chiamato lo Stato di Coma Vigile ma è uno stato di coma in cui il paziente presenta l'apertura degli occhi ma sempre uno stato di coma. Quindi il paziente vigile deve presentare si l'apertura degli occhi ma deve avere anche il contatto ambientale, così si dice "il contatto ambientale". Sonnolento, quando è un pazientesonnolento? Quando un paziente non è vigile quindi dorme, ma è risvegliabile, quindi è uno stato di sonno o di torpore diciamo, ma è risvegliabile con stimoli verbali. Lo Stato Soporoso è quando il paziente è in uno stato di sonnolenza profonda, difficilmente risvegliabile anche con stimoli verbali.