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TERMODINAMICA
Ogni processo è regolato da uno scambio di energia e esistono processi favoriti e sfavoriti.
Le energie coinvolte nelle reazioni sono:
Energia di dissociazione del legame: è l’energia richiesta per la scissione omolitica di un legame;
rappresenta la forza del legame in kcal/mol. I legami più corti sono più forti: ciò si intende all’interno dello
stesso gruppo (ad esempio la forza del legame C-X diminuisce all’aumentare della dimensione dei nuclei nel
senso F > Cl > Br > I). Il bilancio energetico della rottura/formazione di legami in una reazione è associato al
calore di reazione o entalpia di reazione (ΔH°).
- Reazione endotermica: ΔH° positivo, è richiesta energia per poter formare i prodotti di reazione.
- Reazione esotermica: ΔH° negativo, si libera energia. Nella reazione esotermica i prodotti di reazione
hanno legami più forti e stabili rispetto ai prodotti di partenza; viceversa nel caso delle reazioni
endotermiche.
L’andamento di una reazione è descritto in termini energetici dalla termodinamica e dalla cinetica.
Termodinamica: descrive il bilancio energetico fra reagenti e prodotti e di conseguenza il rapporto
quantitativo fra essi in termini di concentrazione. La costante di equilibrio è correlata al bilancio energetico
della reazione e rappresenta il rapporto fra le specie in gioco nella reazione in termini di concentrazione.
Cinetica: descrive la velocità della reazione che è proporzionale alla quantità dei reagenti (in termini di
concentrazione) che influenzano la velocità della reazione. Non ha niente a che vedere con la stabilità dei
prodotti e dei reagenti, ma solo con l’energia di attivazione.
TERMODINAMICA
Costante di equilibrio, Keq
Descrive la posizione dell’equilibrio di una reazione, rappresentando il rapporto in concentrazione fra
prodotti e reagenti.
- Keq > 1: reazione spostata verso i prodotti.
- Keq < 1: reazione spostata verso i reagenti.
Variazione di energia libera, ΔG°
È la differenza di energia complessiva fra prodotti e reagenti.
Correlazione fra Keq e ΔG°
ΔG° = -RT lnKeq = -2,303 RT log Keq dove R è la costante dei gas: 1,987 cal/(K .mol) e T è la temperatura in
gradi Kelvin.
- ΔG° < 0 indica una reazione esotermica, spontanea (Keq > 1 ha log positivo)
- ΔG° > 0 indica una reazione endotermica, non spontanea (Keq < 1 ha log negativo)
ΔG° = ΔH° - TΔS
ΔH°: entalpia di reazione, è correlabile alla forza del legame che si rompe/forma nei composti coinvolti
nelle reazioni (energia di legame)
ΔS°: entropia di reazione, rappresenta il grado di disordine del sistema
- ΔS° positivo: aumento del grado di disordine del sistema in termini di numero di molecole e gradi di
libertà; questo sposta la reazione verso i prodotti contribuendo a rendere negativo il ΔG°.
- ΔS° negativo al contrario.
ΔS° aumenta ad es. con l’aumentare del n. di molecole (es. combustione degli alcani, es. butano) o con
l’aumento dei gradi di libertà del sistema (es. reazioni di ciclizzazione riducono n. legami ruotabili).
CINETICA
Dal punto di vista energetico è rappresentata dalla barriera energetica per passare dai reagenti ai prodotti
(energia di attivazione): più essa è alta minore sarà la velocità della reazione
Temperatura: esiste una proporzionalità diretta per cui all’aumentare della temperatura si ha un aumento
dell’energia cinetica delle molecole che interagiscono e quindi della velocità di reazione
Concentrazione dei reagenti: anche in questo caso si ha proporzionalità diretta perché a livello molecolare
aumenta il numero di collisioni efficaci.
Equazione di velocità: v = k [reagenti]
K è la costante di velocità, caratteristica di ogni reazione e dipendente dalla temperatura e dall’energia di
attivazione. La velocità dipende da vari fattori, uno dei quali è il meccanismo di reazione (singolo evento o
serie di eventi concatenati in cui si rompono dei legami e se ne formano altri). In funzione del meccanismo
di reazione si considerano nella formula le concentrazioni di tutti i reagenti o alcuni:
- Per le reazioni a singolo stadio si considerano le concentrazioni di TUTTI i reagenti coinvolti.
- Per le reazioni a più stadi si considerano le concentrazioni delle specie coinvolte solamente nello stadio
che determina la velocità complessiva della reazione, ovvero dello stadio cineticamente lento.
I reagenti coinvolti nella determinazione della velocità definiscono l’ordine della reazione. È dato dalla
somma degli esponenti delle concentrazioni dei reagenti coinvolti nell’equazione di velocità.
Es.
v = k [A] [B] reazione del secondo ordine (bimolecolare)
v = k [A] reazione del primo ordine (monomolecolare)
Nella reazione A-B -> A- + B + -> B-C se l’equazione di velocità è data da [AB], aumentare [C] non avrà alcun
effetto sulla velocità della reazione.
CATALIZZATORI
Un catalizzatore è una sostanza che aumenta la velocità di una reazione. La concentrazione di catalizzatore
non rientra nel bilancio stechiometrico della reazione, per cui è recuperato inalterato alla fine della
reazione anche se partecipa al suo meccanismo; sono sufficienti quantità piccole per garantire un aumento
della reazione (acidi, metalli, enzimi). I catalizzatori intervengono nel meccanismo di reazione abbassando
l’energia di attivazione (energia necessaria per passare dai reagenti ai prodotti) dello stato di transizione,
intervenendo sulle specie in cui si formano/rompono legami.
Tutto quello di cui abbiamo fino ad ora parlato può essere schematizzato in
DIAGRAMMI DI ENERGIA: rappresentazione schematica (energia vs coordinate di reazione) del profilo
energetico associato ad una trasformazione chimica. Una coordinata di reazione uò essere una qualsiasi
caratteristica che definisce la mia reazione (es. lunghezza del
legame). Per quanto riguarda l’energia solitamente si trova ΔG, ma
si può usare anche ΔH se si considera solo l’energia dei legami.
Esempi
Quando mettiamo un catalizzatore la curva energetica viene
modificata:
Quelli in arancione sono gli intermedi di reazione, che se sono abbastanza stabili (se hanno energia
abbastanza bassa) possono essere anche isolabili.
FORMALISMO PER LE REAZIONI
Esistono 4 modalità con cui gli elettroni si spostano in processi di tipo ionico (con spostamento di coppie di
elettroni):
- Attacco nucleofilo
Il nucleofilo è una specie ricca di elettroni che ne cede una
coppia, quindi la freccia parte da lui e va verso l’elettrofilo,
povero di elettroni. Più precisamente la freccia parte da un
doppietto del nucleofilo e va a finire sul centro elettrofilo
dell’elettrofilo.
- Perdita di un gruppo uscente
È la rottura del legame come l’abbiamo già spiegata.
- Trasferimento di protoni (acido/base) +
Una specie ricca di elettroni si prende un H proveniente da
un’altra molecola dove la rottura del legame è avvenuta in modo
che entrambi gli elettroni di legame non siano andati all’H, ma
all’altro atomo più elettronegativo. (anche un legame C-H può
andare incontro a deprotonazione non solo O-H)
- Trasposizioni o riarrangiamenti