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Origine e diffusione della

pandemia

• La pandemia ebbe origine in Asia centrale.

Si diffuse lungo le rotte commerciali verso

il Mar Nero, e da lì, tramite le navi

genovesi, raggiunse l’Europa mediterranea

nel 1347.

Le rotte commerciali e il

contagio

• I commerci via terra e via mare facilitarono

il contagio: mercanti, viaggiatori e merci

trasportarono la peste da una città

all’altra. I porti furono i primi epicentri

europei.

I vettori: ratti e pulci infette

• La peste si trasmetteva attraverso le pulci

dei ratti neri. Quando i ratti morivano, le

pulci infestavano gli esseri umani. La

scarsa igiene e la promiscuità favorirono la

diffusione.

I sintomi della peste

bubbonica

• La forma più comune era la peste

bubbonica: causava febbre alta, dolori,

bubboni sotto ascelle e inguine, che

spesso si rompevano e infettavano il

sangue.

Altre forme di peste:

setticemica e polmonare

• Oltre alla forma bubbonica, esistevano la

peste setticemica (più veloce e letale) e

quella polmonare (trasmissibile per via

aerea). Queste forme avevano tassi di

mortalità altissimi.

La rapidità del contagio

• La peste si diffondeva con velocità

impressionante. Bastavano pochi giorni

perché intere comunità fossero colpite. In

molte città, la popolazione fu decimata nel

giro di settimane.

L’arrivo della peste in

Europa

• La peste giunse in Europa tramite la

Sicilia, poi Genova, Venezia, Pisa, e da lì si

estese verso nord, raggiungendo in breve

tempo la Francia, la Spagna, l’Inghilterra,

la Germania e la Scandinavia.

Le principali ondate

epidemiche

• La pandemia non fu un evento unico:

ondate successive colpirono a intervalli di

pochi anni. Alcune regioni subirono decine

di focolai, prolungando l’impatto per

generazioni.

L’impatto demografico:

milioni di morti

• Si stima che tra il 30% e il 60% della

popolazione europea morì a causa della

peste. In alcune aree, villaggi interi furono

abbandonati, e le campagne rimasero

deserte.

Effetti psicologici e sociali

• Il terrore dilagava: nessuno conosceva la

causa della malattia, né come curarla. Le

famiglie si disgregavano, i cadaveri

restavano insepolti, e il senso di fine del

mondo si diffondeva.

Reazioni religiose e

processioni penitenziali

• Molti vedevano la peste come punizione

divina. Si moltiplicarono le processioni

penitenziali, le flagellazioni pubbliche, le

richieste di perdono collettivo e le pratiche

espiatorie.

I flagellanti e l’estremismo

religioso

• I flagellanti erano gruppi di fedeli che

percorrevano l’Europa autoflagellandosi

per espiare i peccati del mondo. Spesso

degeneravano in fanatismo e violenze.

Caccia agli ebrei e

persecuzioni

• In molte città, gli ebrei furono accusati di

aver diffuso il morbo avvelenando i pozzi.

Si verificarono pogrom, massacri e

persecuzioni, con migliaia di vittime

innocenti.

Crisi della medicina e rimedi

inefficaci

• I medici medievali non avevano strumenti

per comprendere la malattia. Si affidavano

a teorie astrologiche, bilanci umorali,

rimedi a base di erbe, amuleti o fughe in

campagna.

Effetti sull’economia

agricola

• La morte di milioni di contadini causò un

calo della produzione agricola. Molte terre

rimasero incolte, i latifondi si svuotarono e

la rendita fondiaria diminuì drasticamente.

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paladinogiovanni89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Covini Maria Nadia.
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