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CELLULE NELLA CORTECCIA VISIVA PRIMARIA
LE CELLULE SEMPLICI di Hubel e Wiesel hanno:
• un campo recettivo orientato con una zona
eccitatoria e una inibitoria
• un campo recettivo orientato con una zona
eccitatoria al centro e due zone inibitorie ai
lati
Nelle cellule semplici:
• l’orientamento dello stimolo sono 2 caratteristiche
• il posizionamento dello stimolo all’interno del campo fondamentali
recettivo (perfettamente nella zona eccitatoria)
Ci sono quindi precisi requisiti per attivare questi neuroni ovvero l’introduzione di un
segmento/linea all’interno del campo recettivo con un orientamento e una posizione
particolare, al minimo spostamento della linea rispetto i parametri “predefiniti” la cellula
risponde con un’inibizione e non con un’eccitazione.
L’interpretazione funzionale a cui si pensa è che queste unità neurali si comportano come
dei rilevatori di linee e contorni: base per costruire la rappresentazione di una forma, di
una superficie e poi di un’oggetto dell’ambiente. 58
Da un punto di vista psicofisico, rimane però più corretto pensare a queste cellule come dei
filtri neurali, selettivi per l’orientazione e per la frequenza spaziale e che fanno parte di una
rete neurale che si occupa di percepire le forme.
CELLULE COMPLESSE: Hubel e Wiesel hanno osservato anche altri tipi di campi recettivi/ di
cellule sempre nella corteccia visiva primaria ma a un livello più alto rispetto alle cellule
semplici; queste cellule risultano essere più complesse rispetto alle precedenti e per questo
vennero denominate dai due ricercatori cellule complesse.
Le cellule complesse presentavano un particolare campo recettivo in cui NON vi è una chiara
zona eccitatoria o inibitoria ovvero la posizione dello stimolo all’interno del campo
recettivo non è cosi critica come nelle cellule semplici.
N.B lo stimolo deve essere comunque orientato e vi è una preferenza di orientazione proprio
come nelle cellule semplici, l’unica differenza è che vi è un principio di invarianza ovvero il
variare di uno stimolo all’interno del campo recettivo non modifica la risposta della cellula.
Le cellule complesse (ma anche le cellule semplici) sono inoltre sensibili al movimento;
queste cellule presentano una selettività per l’orientazione ma senza selettività per la
direzione del movimento (va bene da destra a sinistra o da sinistra a destra) mentre se va
dall’alto in basso non succede niente perché l’orientazione è quella sbagliata.
Hubel sulla base delle caratteristiche del campo recettivo osservati in V1 di cellule sensibili
all’orientazione teorizza la famosa tripartizione in cellule corticali semplici, complesse e
ipercomplesse.
59 alcune cellule rispondevano a un contorno statico con una certa orientazione che sono i
• casi A e B di questa figura e avevano o un campo recettivo allungato con l’inibizione in
periferia e l’eccitazione al centro o viceversa, antagonista concentrico; oppure bipartito,
inibizione a sinistra eccitazione a destra o viceversa e quindi queste erano le cellule
semplici, che a loro sembravano rilevatori di una linea o contorno.
le cellule complesse non avevano una chiara zona eccitatoria o inibitoria ma
• rispondevano quando un contorno riempiva completamente il campo visivo con
l’orientazione giusta e spesso quando questo contorno veniva messo in quella zona
qualsiasi posizione andava bene; meglio muovere il contorno, in alcuni casi senza
selettività per la direzione oppure con (va bene solo da una parte ma non dall’altra).
Un terzo tipo di cellula è quella che loro chiamarono ipercomplessa, con campi recettivi
• più piccoli e questa ulteriore complicazione cioè rispondeva in maniera ottimale se il
contorno oltre a occupare tutto il campo recettivo terminava in corrispondenza del
campo recettivo. La differenza tra D e E è che il contorno si interrompe proprio dove
finisce il campo recettivo e non va a finire da un’altra parte; e questa tipicamente aveva
anche una selettività per la direzione. Non è facile interpretare questo, dargli
esattamente una spiegazione, in termini di circuiteria neurale e in termini esattamente
di funzione. Sicuramente serve per rappresentare l’orientazione di questi contorni però
c’è di più evidentemente e c’è il movimento anche. 60
È abbastanza naturale pensare che questo fenomeno della selettività all’orientazione
avvenga grazie al PRINCIPIO DI CONVERGENZA secondo
cui abbiamo una serie di neuroni di basso livello che
convergono verso un neurone di alto livello
Che integra le caratteristiche e le proprietà dei neuroni di
basso livello.
Si avrebbe quindi la convergenza di una serie di cellule
nel genicolato, che corrispondono a particolari locazioni
retiniche (posizioni nel campo visivo), le quali vengono
codificate da dei campi recettivi centro-periferia (concentrici), e che sono allineate lungo
una certa orientazione. Queste, convergendo sulla cellula semplice, producono un’unità
neurale che è selettiva per quella specifica orientazione e non altre.
Quindi i campi recettivi delle cellule semplici si formano grazie a un processo di convergenza
anatomica somma campi recettivi di cellule poste a monte, come quelle del genicolato,
à
il risultato è un campo recettivo allungato.
Secondo lo stesso principio pensavano le cellule complesse sono il risultato della
convergenza di più cellule semplici e quelle ipercomplesse di più cellule complesse.
Lavori risalenti agli anni 80’ condotti da Hubel che danno molta più importanza a un altro
aspetto di questi campi recettivi, quella che viene chiamata inibizione terminale / end
stopping, possiamo pensarla come idea che V1 è interessata non solo all’orientazione di un
contrasto, ma anche dove questo si interrompe.
End stopping: lo stimolo è sempre selettivo per l’orientazione ma in una cellula complessa
o ipercompelssa è anche selettivo al fatto che lo stimolo termina in quel punto, mentre la
cellula semplice non è influenzata da questo.
Cioè il fatto che il campo recettivo sembra interessato a dove finisce quella linea, qual è il
punto in cui termina e la cellula codifica in maniera ottimale non solo l’orientazione del
contorno ma anche il fatto che termina in quel punto.
61
Hubel e Wiesel si sono anche dedicati a cercare di capire com’è fatta l’architettura di V1,
ovvero come sono organizzate sulla superficie della corteccia striata, queste cellule, i
neuroni per l’orientazione selettiva.
La tecnica utilizzata consisteva nel penetrare con un microelettrodo, in direzione ortogonale
o parallela, la corteccia visiva. Con questa tecnica si sono accorti della presenza di
un’alternanza regolare di attivazioni. Spostando il microelettrodo di pochissimo e, con
questa tecnica mapparono l’intera corteccia visiva primaria.
Grazie a questo esperimento i due ricercatori scoprirono le COLONNE DI ORIENTAZIONE.
In altre parole, se ansiamo a vedere quali sono le proprietà di risposta dei neuroni in un certo
punto della corteccia troviamo che in una zona ristretta della corteccia dal primo strato, fino
agli strati più profondi (a differenza dello strato 4C in cui i campi recettivi sono circolari e
non lineari) troviamo neuroni che rispondono a stimoli con lo stesso orientamento. Quindi
i neuroni che si trovano lungo la stessa verticale sono tutti sensibili allo stesso orientamento.
Per questo vengono denominate colonne di orientazione composte da cellule semplici e
à
complesse che rispondono al medesimo orientamento.
Vi è una variazione di circa 10° per ogni colonna fino a coprire i 360° percependo, in questo
modo, stimoli da tutte le angolazioni possibili. 62
COLONNE DI
Inoltre, sono state scoperte le
DOMINANZA OCULARE ovvero regioni alternate in cui
si trovano cellule con preferenza per le informazioni
provenienti dall’uno o dall’altro occhio. Quindi vi sono
bande che rappresentano l’occhio ipsilaterale e bande
che rappresentano l’occhio controlaterale. (sono più
grandi delle colonne di orientamento e dei blob). Queste
bande si trovano soprattutto nello strato 4C, mentre al
di spora e al di sotto è possibile l’integrazione
binoculare.
Questi due elementi, insieme, producono una vera e propria struttura modulare,
organizzata in colonne per l‘orientazione accanto ad altre colonne di orientazione, con
un’organizzazione sovraordinata in base all’occhio.
CORTECCIA VISIVA
Rappresentazioni separate per ubicazione nel campo visivo
orientamento colore
dominanza oculare
•Organizzazione colonnare
colonne di orientamento
colonne di dominanza oculare
•Colonna di orientamento: tutti i neuroni che la costituiscono rispondono ad un particolare
orientamento
•Colonna di dominanza oculare: tutti i neuroni che la costituiscono ricevono afferenze da un
particolare occhio (nello strato 4. Negli strati 2-3 e 5-6 si hanno neuroni perfettamente binoculari
e binoculari con preferenza per uno dei due occhi)
•Ipercolonne: moduli che elaborano orientamento e colore relativamente all’occhio dx e sin in
un’area del campo visivo costituite da colonna di dominanza oculare dx +colonna di dominanza
63
oculare sin . Questo per ogni punto del campo visivo
In seguito, hanno scoperto che in mezzo a queste colonne, vi sono delle altre zone, chiamate
BLOB, dove vi troviamo unità funzionali non sensibili all’orientazione ma capaci di codificare
il contrasto di colore. Sono regioni cilindriche posizionate nel 2 e 3 strato di V1.
Ci sono ricerche che suggeriscono che questa organizzazione colonnare non è corretta, ma
V1 sarebbe organizzata in maniera diversa.
Utilizzando delle tecniche che sfruttano il fatto che
l’attività neurale aumenta la quantità di emoglobina
nel sangue e questo si può visualizzare illuminando la
corteccia con una luce della giusta lunghezza d’onda.
Con questa tecnica è possibile farsi un’idea di dove c’è
la maggiore attivazione nel momento in cui si presenta
un certo tipo di stimolo quindi si possono ottenere
delle mappe come quella in figura dove il colore
rappresentazione l’orientazione preferita.
Più che di colonne si parla di strutture che hanno un’organizzazione diversa a girandole/
girandola dove i colori corrispondono a orientazioni preferite, come se fossero delle
strutture concentriche che escono da un centro. Il blob dove non c’è sensibilità
all’orientazione è il centro, mentre l’orientazione preferita è rappresent