ALTRE CORRENTI DI PENSIERO RILEVANTI OGGI
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Una corrente importante del pensiero economico di oggi simula il comportamento dei
soggetti sul mercato.
Non già comportamento ottimizzante in un mondo statico, ma comportamento adattivo in
vista di obiettivi, in un mondo dinamico. Il mondo dinamico è visto come un mondo
«biologico», piuttosto che come un mondo «fisico».
Le imprese vincenti sono quelle i cui comportamenti meglio si adattano e approfittano
dell’ambiente, secondo una metafora evoluzionistica, ma non certo darwiniana, semmai più
vicina a Lamarck (Richard Nelson e Sidney Winter 1982)
Con l’aiuto di calcolatori elettronici, si applica la teoria dei giochi per vedere se gli «agenti
eterogenei», con diversi obiettivi, finiranno per cooperare o non cooperare fra loro.
I soggetti interagiscono e apprendono dall’esperienza
L’uso dell’intelligenza artificiale permette di realizzare simulazioni che possono condurre a
previsioni (più o meno) attendibili
Dalla filosofia della scienza di Thomas Kuhn («La struttura delle rivoluzioni scientifiche»
1962) Giovanni Dosi, di Pisa, trae la nozione di «paradigma tecnologico», ossia
tecnologie dominanti fino a quando un’altra tecnologia di colpo si impone e provoca una vera
«rivoluzione» (partiamo dal 1984 circa)
Anche se i risultati possono essere di vario tipo
Ad es.: la macchina per scrivere è, pare, definitivamente superata, ma non lo è la penna
stilografica; il CD ha vinto sui dischi in vinile, ma questi ultimi sono poi tornati
Comunque, il progresso tecnico incorporato nell’economia non è lineare e graduale
Emerge l’importanza dei «processi cumulativi»: a volte una scelta iniziale casuale ed
alcuni «accidenti» storici danno luogo ad effetti «cumulativi» dai quali, a un certo punto, non
si può tornare indietro
Il punto d’arrivo dipende dal sentiero che, casualmente, si era imboccato («path
dependency»)
Esempio classico: la tastiera della macchina per scrivere, la cosiddetta QWERTY: non è
forse la più ergonomica, ma, una volta che molte persone hanno imparato su quella, è ormai
impossibile cambiarla («lock-in»)
Ma pare sia stato lo stesso per il motore a scoppio, anziché il motore elettrico, sui veicoli
Analoga è la logica delle esternalità di rete e delle economie di agglomerazione: chiunque è
spinto ad aderire a reti già esistenti, anziché crearne di nuove ... e ogni aderente in più
aumenta il valore della rete (piove sul bagnato)
Lo stesso accade nella localizzazione geografica delle attività, specie in presenza di
rendimenti crescenti (economie di agglomerazione)
Un altro strumento matematico importante, che potrebbe spiegare bene alcuni aspetti del
ciclo economico, il mercato finanziario e altro, è la teoria delle dinamiche caotiche
In sostanza: equazioni non lineari danno luogo a sistemi estremamente complessi, dove
sono importantissime le condizioni iniziali
Famosa frase: un battito d’ala di una farfalla in Cina può provocare un terremoto in California
Si studia molto in USA (ad es.: Santa Fe), e potrebbe essere uno strumento utile, oppure,
secondo alcuni, del tutto inapplicabile
ALBERT O.HIRSCHMAN (1915-2012)
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Un eretico «alla Polanyi» che ci riporta all’importanza della storia
Di famiglia ricca e colta, ebbe una vita lunga e avventurosa, combatté nella guerra di
Spagna, partecipò alla Resistenza in Francia.
Visse anche a Parigi e a Trieste.
Insegnò a Princeton e in grandi università USA (Harvard, Yale, Columbia ...) e lavorò per le
Nazioni Unite e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (poi «World
Bank»)
Già alla fine degli anni ‘50, Hirschman parla di «sviluppo ineguale»
Non condivide l’ottimismo di chi teorizza la «convergenza» o lo «sgocciolamento» della
ricchezza dai Paesi ricchi ai Paesi poveri
Hirschman non segue i modelli di crescita proporzionale allora in voga (che si ritrovano
anche in Marx, ma senza natura precettiva)
Egli afferma l’opportunità di concentrarsi su uno o pochissimi settori dell’economia
Egli sottolinea il peso delle barriere culturali e la necessità di combatterle
Chi lavora ai piani di sviluppo di un Paese deve conoscerne a fondo tutti gli aspetti:
economici, politici, culturali, antropologici ...
Sono posizioni in apparenza ovvie, in realtà minoritarie («La strategia dello sviluppo
economico» 1958)
Hirschman studia poi il comportamento umano dentro le istituzioni e le organizzazioni
(«Lealtà, defezione e protesta» 1970, anno di forti contestazioni in Europa!)
La celebre triade: exit, voice, loyalty
L’istituzione di cui faccio parte prende una decisione che non condivido. Che cosa faccio?
Me ne vado; protesto e agisco al fine di modificarla; l’accetto disciplinatamente
Schema utile per studiare la politica, il disagio sociale, il comportamento dei soci di
associazioni o società
Studia il pensiero economico del xviii secolo o precedente, individuando gli argomenti a
favore del capitalismo prima della sua nascita («Le passioni e gli interessi» 1977)
Incontra la visione del soggetto come persona che ha passioni ed interessi
L’economia di mercato vede l’azione di soggetti animati sia da passioni, sia da
interessi.
Il mercato sembra l’istituzione che canalizza le passioni distruttrici della società e dà
spazio ai più anodini, neutrali, «freddi» interessi
Almeno: allora sembrava così
Montesquieu verso la metà del xviii secolo parlava di «dolce commercio» (doux commerce)
che favorisce anche lo scambio di idee ed esperienze e la conoscenza reciproca fra popoli
lontani
Si nota subito l’aspetto utopico di questa visione, che va calata nel suo tempo
Si può mettere tutta la riflessione di Hirschman accanto alla visione degli interessi umani che
aveva Smith: il proprio interesse, ma anche il desiderio di essere sinceramente benvoluto
NICHOLAS GEORGESCU - ROEGEN (1906-1994)
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Nacque a Costanza in Romania da origini abbastanza umili e da una coppia greco - rumena,
studiò in Romania, alla Sorbona a Londra e negli USA a Harvard (1934-36) con Schumpeter
grazie al quale divenne economista
Dal 1948 andò a vivere negli USA a Harvard e, dal 1949, a Nashville, Tennessee (Vanderbilt
University)
Ebbe una solida formazione matematica, statistica e filosofico – epistemologica, e diede
pionieristici contributi all’ecologia (bioeconomia) e alla decrescita
Collaborò per un periodo con il Club di Roma negli anni ‘70, pubblicazione del Club di Roma:
The limits to growth, 1972
Diviene emeritus a Nashville nel 1976
Il sistema di fabbrica permette di fare economia di tempo e sfruttare al meglio gli impianti
(riprende Smith; approccio studiato, fra gli altri, da Mario Morroni)
“The Entropy Law and the Economic Process” (1971)
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Parte dagli studi del matematico Émile Borel sulla termodinamica e di Schumpeter
sull’evoluzione del capitalismo. Importanza delle risorse naturali nell’economia
È un vero contributo innovativo.
Ne parlano i marginalisti? Ne parla Marx?
Energia e materie prime si degradano e si consumano. In virtù della seconda legge della
termodinamica, materia ed energia entrano nel processo economico con un grado di
entropia relativamente basso e ne escono con un grado di entropia maggiore (ritorna la sua
teoria basata su flussi e fondi)
La teoria economica dovrebbe assumere al suo interno anche il principio dell’entropia e
tenere conto del vincolo ecologico. La teoria economica dovrebbe altresì assumere al suo
interno il conflitto sociale, che è intimamente legato al lavoro.
«Quarta legge della termodinamica» (inventata da G-R): un sistema chiuso non può
indefinitamente eseguire lavoro ad un tasso costante (siamo vicini all’idea di impossibilità del
moto perpetuo). Per G-R, l’entropia è la più economica delle leggi fisiche. Sono rilevanti
sia la materia, sia l’energia.
RICHARD GOODWIN (1913-1996)
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Uno statunitense emigrato in Europa (commissione Warren)
Insegnò ad Harvard (1942 – 1950), poi a Cambridge, UK (1951 – 1979) e a Siena (1980
-1984)
Influenzato da Marx, da Keynes, da Schumpeter
Allievo diretto di Harrod (Roy Harrod, 1900 – 1978, studiò storia ed economia, fu amico di
Keynes, insegnò a Oxford. Sono importanti i suoi studi sulla teoria della crescita e
sull’economia internazionale, e la sua biografia di Keynes) a Oxford, di Schumpeter e
Leontief a Harvard.
Si è occupato di teoria economica dinamica, pubblicando diverse raccolte di saggi
➞ Il ciclo economico è un fenomeno ricorrente in economie in crescita nel lungo periodo
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Occorre spiegare teoricamente perché esiste, perché non esplode, perché si smorza,
perché ritorna, la matematica può aiutare: ricordiamo i grafici lineari, concavi, convessi
Goodwin propone diverse rappresentazioni teoriche del ciclo:
1. L’economia si espande fino a raggiungere il pieno impiego e la piena utilizzazione
degli impianti poi entra in fase depressiva, perché gli investimenti cadono a zero,
perfino quelli di rimpiazzo poi riprendono
Causa: aspettative, ottimismo, pessimismo
2. Causa del ciclo è la relazione di dipendenza e conflitto fra le due classi sociali
fondamentali. Nessuna delle due riesce a prendere tutta la torta
Nel breve periodo le «fette di torta» hanno dimensioni che variano. Così si oscilla fra
pieno impiego e disoccupazione
Goodwin usa le equazioni di Lotka – Volterra (1925-26) che descrivono la dinamica preda –
predatore
È chiara l’eredità di Harrod e Keynes, e di Marx
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Goodwin studia anche le irregolarità del ciclo dovute all’irregolarità degli investimenti
innovativi (Schumpeter parlava di «innovazioni a grappolo»)
AMARTYA SEN (1933)
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Nasce da una famiglia colta e benestante in India (in una regione che ora è in Pakistan).
Studia e insegna in UK e USA. E’ anche lui uno «studioso di Cambridge», che si occupa di
economia e di etica pubblica. Nobel 1998.
Lavora sul teorema di impossibilità di Arrow (che a sua volta riprende il paradosso di
Condorcet)
Lavora sull’economia dello sviluppo, mostrando che la carestia, in tempi recenti, non è
dovuta a «carenza di beni alimentari», bensì a cattiva distribuzione del reddito
Capabilities
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E’ il camp
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