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LE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE TRA DIDATTICA E NEUROSCIENZA

In questo ultimo decennio la didattica e la pedagogia hanno trovato nelle neuroscienze un valido supporto per incrementare maggiormente il loro grado di efficacia formativa, così da ottimizzare la comprensione del processo educativo in ogni suo particolarità.

Le neuroscienze esprimono l'importanza che il buon funzionamento cerebrale assume per la corretta maturazione del soggetto. I nostri comportamenti sono originati dall'attività del cervello, quello che a buona ragione può essere definito il "pilota automatico" della nostra vita. Appare, infatti, inutile programmare, adottare strumenti appropriati e metodi adeguati se il "gioco sinaptico" non è ben funzionante. Insomma, non si realizza quello stato di "interfunzionalità" se a livello cerebrale non vengono attivate tutte le potenzialità biologiche.

Neuroscienze, didattica e tecnologie, quindi,

stabiliscono una intersezione disicuro successo tanto che "la tecnologia è destinata a incidere profondamente sull'assunzione di nuovi comportamenti, anche perché, grazie ad essa, potranno essere raggiunte e possedute le informazioni, che vengono sempre inviate al cervello, in maniera sicuramente più ordinata e consistente di quella che garantisce semplicemente la memoria e che anzi qui acquistano colore e significato, non appena vengono restituite agli organi di senso" (Rosati L).62. LA DIDATTICA META COGNITIVA: CONOSCI TE STESSO Molti autori si sono interessati alla metacognizione, ognuno dei quali associandola ad questa o all'altra scienza. Tra i vari contributi a noi pare interessante soffermare l'attenzione all'apporto offerto da Lucio Cottini alla didattica metacognitiva. L'efficacia della didattica metacognitiva si è vista in diversi campi dell'agire umano, come ad esempio nel potenziamento della memoria, nella comprensione,nei casi di presenza di soggetti affetti da ADHD, nell'apprendimento, e in alcuni casi di ritardi mentali lievi. Come è possibile osservare fin da subito, l'intervento metacognitivo didattico si colloca in particolare nella pedagogia speciale, trovando un felice sposalizio tra didattica e pedagogia, e che viene ad essere preso in considerazione la totalità dell'essere umano. Tra le tante componenti umane e che la metacognizione tende a sviluppare, quella che interessa particolarmente è quella del controllo. Facile sarebbe fin da subito associare il termine controllo con valutazione, ma sarebbe anche estremamente riduttivo. Imparare a "controllare" se stessi, gli altri, eventi, etc. non è la stessa cosa che "valutare" se stessi, gli altri, gli eventi, etc. Cottini dichiara che i processi metacognitivi di controllo, riguardano la capacità di verificare l'andamento della propria attività mentale mano a mano.

Che si svolge e di mettere in atto particolari strategie. La componente di controllo include il valutare il grado di difficoltà del materiale, lo stabilire in che misura si hanno conoscenze relative al settore di interesse, il mettere in atto strategie adeguate alla risoluzione del compito, il verificare se l'attività di apprendimento intrapresa possa portare ai risultati che si intendevano raggiungere.

Proprio l'adozione di semantiche diverse (valutazione, misurazione, verifica, etc.) nella stessa definizione offre un quadro estremamente variegato della didattica meta cognitiva. "Da principio vi è la capacità di problematicizzare le situazioni, di rendersi conto, ad esempio, della necessità di intervenire o di trovare una soluzione. In seguito entra in gioco il secondo aspetto del controllo, che consiste nella predizione, cioè nella capacità di riconoscere le proprie caratteristiche per poter anticipare possibili difficoltà."

Vi è poi la capacità di pianificare la propria azione, organizzando le informazioni e le previsioni in relazione al tipo di compito e alle strategie utilizzabili. Questa organizzazione permette di avere sempre chiare le mete alle quali si deve arrivare; consente, inoltre, di avere un quadro generale del lavoro che si deve affrontare e di come organizzarlo. L'ultimo aspetto del controllo è rappresentato dalla capacità di effettuare un monitoraggio, di cogliere i feedback della prestazione e dell'ambiente (compagni, insegnanti, genitori, ecc.), di adattare il proprio comportamento a seconda dell'andamento dell'esecuzione e dei fini ai quali si intende pervenire. Il termine metacognizione non è così recente come si potrebbe immaginare, basti porre a mente che compare già sul finire degli anni Settanta nelle sperimentazioni di ordine psicologiche associate al comportamento. Questa prima fase era focalizzata soprattutto intermini cognitivi, cioè si tendeva ad analizzare quali aspetti dell'azione cognitiva generassero determinati apprendimenti. Grazie a tale assunto hanno avuto origine diversi modelli di riferimento, che però non hanno riscosso molto successo in seno all'educazione. Così il concetto di meta cognizione si è modificato, allargandosi ed abbracciando termini come consapevolezza, controllo, autopromozione, autoregolazione, etc. Proprio quest'ultimo passaggio è stato determinante affinché la metacognizione entrasse tra le pieghe della didattica e della necessità di un uomo completo. Gli attributi, le caratteristiche, la forma mentis, le condizioni, etc., dell'essere umano meta cognitivo sono di fondamentale importanza per avere un quadro esaustivo della situazione. L'autonomia, l'apertura e la singolarità avvalorano proprio la metacognizione, in quanto tendono a porre in luce caratteristiche personali cherichiamano il saper fare, il saper essere, il saper vivere con gli altri, etc. La risoluzione del compito avviene proprio grazie alla presa in carico della totalità della persona, della sue naturali peculiarità di evoluzione continua e maturazione permanente. Così, il compito, le strategie, le informazioni etc. che determinano la soluzione di un determinato problema meta cognitivo partono necessariamente dall'uomo totale. Molte tassonomie sono state prese in considerazione sugli attributi che il soggetto deve avere e da cui dobbiamo partire per ogni percorso didattico, meta cognitivo o non. Tra le tante la più completa, anche se la più articolata a noi pare essere quella riferita ai lavori di Borkowski, il quale evidenzia le seguenti specificità: - "conoscere un ampio numero di strategie di apprendimento; - capire quando, in quali contesti e perché queste strategie sono importanti; - selezionare le strategie ed effettuare con attenzione

Il monitoraggio sulle stesse;

credere che le capacità mentali possano crescere;

credere nell'impegno, applicato con attenzione e consapevolezza;

essere intrinsecamente motivato, orientato sul compito e fissare obiettivi di padronanza;

non temere il fallimento (capire che fallire è necessario per avere successo);

possedere molteplici e concrete immagini di "possibili Sé", sia desiderati che temuti, relativi al futuro prossimo e lontano;

possedere conoscenze approfondite di molti argomenti ed avere un rapido accesso a queste Conoscenze.

Agli inizi degli anni Novanta Cornoldi e Caponi tratteggiano l'atteggiamento meta cognitivo come un'azione che "riguarda la generale propensione a riflettere sulla natura della propria attività cognitiva e a riconoscere la possibilità di utilizzarla ed estenderla: essa può aiutare il bambino anche quando egli non possiede conoscenze metacognitive specifiche utili per il caso proposto".

L'inclinazione dell'uomo a fare tanto per fare, al dolce far niente, non è contemplata nell'atteggiamento che si desta dalla didattica metacognitiva, piuttosto reclama una prospettiva partecipativa e consapevole della persona alla sua stessa attività. Una sorta di problem solving autoreferenziale e auto redatto in cui ogni soggetto in apprendimento è consapevole di sé, degli obiettivi a cui tendere, delle risorse a disposizione, di chi incontrerà e del cammino intrapreso. È proprio in tal senso che si sente la necessità di un uomo capace di predisporre strategie efficaci e pertinenti, perché è soltanto attraverso la competenza che esercita è possibile una vera e propria evoluzione individuale e sociale. Sembra pienamente confermato il motto che si legge sul frontone del tempio di Apollo a Delfi: Conosci te stesso. È solo attraverso la conoscenza di sé che è possibile raggiungere le

più alte vette della metacognizione, ed è soltanto attraverso questo percorso che è possibile formare ed educare in nome di una coscienza individuale e collettiva. Se un uomo conosce se stesso entra anche in contatto con le sue emozioni le quali risultano essere un fattore determinante nei processi mentali. Le recenti scoperte neuroscientifiche confermano il fatto che le emozioni influiscono notevolmente sulle normali attività sinaptiche, sul senso di efficacia, sull'autostima, sull'adeguatezza e sul valore che ci attribuiamo nell'esecuzione di determinati compiti. Sempre più frequentemente il soggetto in apprendimento è portato ad attribuire il proprio successo o insuccesso a eventi esterni, e questo è dovuto proprio al gap che si viene a creare con il proprio sé e con la valorizzazione dell'impegno. Infatti nel momento in cui si associa il successo o l'insuccesso, ad esempio, alla fortuna o alla

Sfortuna, questo determina sia un senso di impotenza e di insicurezza, sia una errata percezione dell'impegno e della volontà nel voler raggiungere un determinato obiettivo.

L'approccio meta cognitivo legato alle varie azioni didattiche, quindi, tende a formare la capacità di essere gestori dei propri processi cognitivi, dirigendoli attivamente con valutazioni e indicazioni operative personali. Esso offre all'insegnante maggiori sicurezze sulle conoscenze da veicolare, sui processi cognitivi da innescare, sul tipo e sulla qualità dell'interazione che dovrebbe instaurare con l'alunno. La didattica metacognitiva ha dimostrato la sua efficacia sia per l'affinamento di competenze trasversali, come l'attenzione, la memoria, il metodo di studio, che per l'apprendimento di abilità più prettamente curricolari, come la lettura e comprensione del testo, la matematica, la scrittura.

63. LEADERSHIP E MANAGEMENT EDUCAT

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Publisher
A.A. 2021-2022
126 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gaiadilena1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Mancini Riccardo.